Sfila a Londra la cowgirl di House of Holland

In passerella da House Of Holland esplosione di ironia e colore, per una collezione Primavera/Estate 2017 irriverente che omaggia il passato della maison. Lo stilista Henry Holland celebra il decimo anniversario del brand con una collezione super iconica e ironicamente autoreferenziale.

Le modelle sfilano con t-shirt impreziosite da emoticon e slogan irriverenti dedicati alle dive contemporanee del fashion system. Tra volant e tagli audaci sfila un tartan rivisitato in colori fluo, per uno stile country-pop e suggestioni Seventies. Largo a camicie vichy e abiti svolazzanti, tra applicazioni floreali e mood sparkling.

Si prosegue con felpe con cappuccio a stampa floreale e patchwork di cromie, tra dettagli sporty-chic. Le modelle indossano scarpe con lacci e cinture a vita alta: sfila una cowgirl femminile e grintosa.

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(Foto: Madame Figaro. Cover: NIKLAS HALLE’N/AFP/Getty Images)

Il minimalismo-chic di Barbara Casasola

Quasi un inno al minimalismo la collezione presentata da Barbara Casasola nell’ambito della London Fashion Week: la designer italo-brasiliana sforna una collezione Primavera/Estate 2017 all’insegna dell’effortlessy-chic, tra linee pulite, tagli sartoriali e grande rigore.

Un défilé affascinante, che vede alternarsi sulla passerella lunghi abiti dal piglio quasi monacale. Spalline sottili e tagli che attingono agli anni Novanta, mentre le linee sono minimali. Midi dress bianchi con gonna plissettata aprono la sfilata, per poi alternarsi a jumpsuit in cotone, sahariane e capi con cintura e tasche, che ricordano quasi abiti da lavoro.

La palette cromatica indugia in bianco, cammello, ruggine, khaki e blu. Tocchi romantici enfatizzano una femminilità raffinata e delicata, per una donna naturalmente chic. Una magistrale lezione di stile.

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(Tutte le foto sono tratte da Madame Figaro)

Sensualità esplosiva in passerella da Julien MacDonald

Da sempre uno dei nomi di punta della London Fashion Week, Julien MacDonald ha presentato sabato scorso la collezione Primavera/Estate 2017. Frange, audaci scollature, tripudio di sensualità in passerella, per una valchiria in paillettes. Il défilé, che ha avuto luogo al Seymour Leisure Centre di Marylebone, indugiava su una femminilità esplosiva.

Quasi una sirena, la donna avvolta da intricati drappeggi e reticoli, tra cut out e suggestioni Nineties. Apre la sfilata la bionda Hailey Baldwin, figlia di Stephen Baldwin e adorata da uno stuolo di follower che la seguono su Instagram: la bellezza mozzafiato della modella era evidenziata da un mini abito. È sempre lei a chiudere la sfilata.

Largo a materiali traslucidi e bagliori lunari, per una donna sinuosa e sexy. L’uomo Julien MacDonald sembra uscito da un film western, tra cappelli da cowboy e virilità da vendere. Nel front row spiccano Abbey Clancy, Rosie Fortescue, Fearne Cotton e Tom Daley.

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(Foto: Madame Figaro. Cover: Giannoni/WWD/REX/Shutterstock)

DAKS porta lo stile etnico sulle passerelle londinesi

Nella suggestiva cornice della Central Hall di Westminster, proprio di fronte all’abbazia, ha sfilato la collezione Primavera/Estate 2017 di DAKS. Il brand inglese, alla cui direzione creativa siede l’italianissimo Filippo Scuffi, porta in passerella una collezione altamente evocativa, che profuma di terre lontane.

Mood da via della seta per una indomita viaggiatrice che ostenta lunghi abiti dal piglio etnico impreziositi da monili. Atmosfera da cronaca di viaggio per colori caldi e trionfo di suggestioni esotiche: apre il défilé un lungo abito bianco, indossato con collane lunghissime e pendenti. Lo stile indian-chic domina la passerella, tra sandali flat e pashmine che sembrano uscite da una traversata del deserto.

Stoffe preziose e finemente decorate si arricchiscono di un tocco tribal nelle stampe, tra sovrapposizioni e dettagli effortlessy-chic. La palette cromatica va dal bianco splendente al grigio elefante fino ai toni del fucsia. Largo anche al crochet e al pizzo lavorato, per capi ricchi di fascino.

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(Tutte le foto sono tratte da Madame Figaro)

Tendenze Primavera/Estate 2016: marinière

Tra i fashion trend per la Primavera/Estate 2016 regna lo stile marinière: preparatevi ad un’invasione di righe, declinate in tutte le versioni. Ce n’è davvero per tutti i gusti, da indossare dal giorno alla sera. Righe che hanno dominato le passerelle: onnipresenti nelle collezioni di moltissimi brand, quello che da sempre è un passepartout del guardaroba femminile (e non solo) e un evergreen estivo, si è imposto come un must have della stagione corrente.

Tanti sono stati i designer che hanno cavalcato la tendenza, da Elisabetta Franchi, che propone un patchwork di stampe rigorosamente a righe, a Ralph Lauren: quest’ultimo ha unito una full immersion di capi marinière allo stile pulito ed essenziale tipico della maison. Inoltre lo stilista statunitense è riuscito anche a sdoganare le righe come stampa che impreziosisce lunghi e sontuosi abiti da sera.

La fantasia non manca neanche in casa Max Mara: qui lo stile marinière è stato protagonista assoluto della sfilata Primavera/Estate 2016: da caban a righe a trench, da abiti interi a pantaloni, le righe erano il fil rouge di una collezione ricca di suggestioni e fascino. La donna Max Mara sembra perfetta per una regata chic, tra righe all over spesso abbinate a stampe con stelle o comunque dettagli che rimandano all’immaginario della vela: mood ideale per un’estate all’insegna dello stile.

Max Mara
Max Mara


Ralph Lauren
Ralph Lauren



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Righe hanno caratterizzato anche la sfilata Christian Dior, che esaspera i colori e la stampa marinière attraverso cromie accese e capi dalle proporzioni over. Eleganza e giochi cromatici che vedono ancora le righe protagoniste indiscusse da Erika Cavallini, in una collezione sofisticata e sorprendente. Dolce & Gabbana hanno declinato in chiave ironica la stampa classica rigata, indugiando in colori fluo per caftani e abiti dal mood Fifties, in un omaggio al Bel Paese. Cavalcano ancora la tendenza Sportmax ed Iceberg, con stampe ardite e capi funzionali e perfetti per l’estate 2016.

Eliza Cummings, foto di David Bellemere Marie Claire Italia, aprile 2016
Eliza Cummings, foto di David Bellemere per Marie Claire Italia, aprile 2016


(Foto cover Marie Claire Italia)


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Carolina Herrera incanta la New York Fashion Week

In tempi in cui il concetto di eleganza sembra coincidere sempre più spesso con la ribellione e il gusto di scandalizzare a tutti i costi, Carolina Herrera presenta una donna leggiadra e sofisticata.

Protagonista della fashion week newyorkese e nome storico della moda americana, Carolina Herrera non ci sta: la sua donna sfoggia una classe rara nel panorama attuale, tra svolazzanti chiffon, sete plissettate e morbidi capispalla in pelliccia in colori confetto.

La stilista impartisce una lectio magistralis sullo chic, quello più autentico, per proporzioni fluide e linee morbide. La sua collezione Autunno/Inverno 2016-2017 sfila al The Frick in un mood quasi fiabesco. Serenità sembra essere la parola chiave, in una sfilata in cui l’eleganza sembra essere tornata in auge.

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La stilista, che durante l’ultima stagione ha dovuto puntualizzare la sua volontà di guardare al futuro della moda e non al passato, sembra tuttavia attingere inevitabilmente ad un passato glorioso forse oggi sottovalutato.

In un gioco di sovrapposizioni emergono capi dal taglio sartoriale e gonne svolazzanti che invitano la donna a vivere come una diva contemporanea. La semplicità delle linee si sposa al bon ton di una donna proiettata verso il futuro ma che strizza un occhio ai tempi andati.

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La donna che calca la passerella è dolce e delicata, tra lunghi abiti con colletto castigato e gilet in pelliccia nei toni del grigio e dell’azzurro. Quasi una fata, nella palette cromatica iridescente e sobria, la sontuosa eleganza declinata in chiave bon ton la rende pronta per il party più esclusivo.

La trasgressione in chiave couture di Jean Paul Gaultier

Il fumo di una sigaretta offusca l’aria di una gelida notte parigina; due mani si sfiorano, tra risate sommesse e sguardi furtivi, che fanno capolino sotto il make up pesante. Lo smoking lascia intravedere la linea gentile del punto vita, mentre il tacco dodici reclama la sua parte in questo gioco seduttivo; gli occhi di lui sembrano spogliare quei fisici scultorei nascosti sotto veli di chiffon; occhi a mandorla dalle lunghe ciglia sembrano tremare mentre le mani bramano carezze sempre più audaci. La mente vaga senza fermarsi, e l’inaspettato ménage à trois apre la porta a giochi proibiti e segreti inconfessabili. Quella è la notte giusta, la notte in cui osare, in cui la Ville Lumière riserva dolci sorprese e promesse d’amore. Basta un’occhiata complice, e le due donne entrano insieme nel locale dall’aria invecchiata, mentre l’insegna al neon recita un nome indimenticabile.

La collezione haute couture Primavera/Estate 2016 di Jean Paul Gaultier inizia così, con un tributo alla libertà sessuale e allo stile degli indimenticabili anni Settanta, incarnati in Edwige Belmore, regina del punk scomparsa lo scorso anno, protagonista indiscussa della nightlife parigina fino agli anni Ottanta. Le atmosfere audaci rivendicano una voglia di perdizione in chiave patinata, in bilico tra le paillettes e i lustrini di un cabaret e le suggestioni sadomaso di un club privé.

E quale migliore location iconografica se non Le Palace, tempio della musica e della vita notturna parigina, dove, a cavallo tra gli anni Settanta e gli Ottanta, si potevano trovare tutti: da monsieur Yves Saint Laurent, fedelmente accompagnato dalle sue muse Loulou de la Falaise e Betty Catroux, a Paloma Picasso; lì dove Bianca Jagger ballava sui tavoli e Grace Jones improvvisava striptease. Un’intera generazione che non temeva gli eccessi, ricordata come Generation Palace. Jean Paul Gaultier ripropone sulla passerella la stessa atmosfera di promiscuità sessuale, rigorosamente in chiave chic, che si respirava in quella che era la versione francese del celeberrimo Studio 54.

Le mannequin che calcano la passerella aspirano il fumo da sigarette e bocchini anni Trenta, e, tra baci saffici e risate, sorseggiano flûte di champagne. Ambigua e androgina, la donna Jean Paul Gaultier è perfettamente a suo agio nell’atmosfera dei nightclub; un vero animale notturno, ricorda una Katherine Hepburn fasciata in smoking nero impreziosito da fusciacca rigida chiusa da nappine in seta, che diviene quasi una sorta di corsetto ad alto tasso erotico. Misteriosa come le dive dei film anni Quaranta, eccentrica ed iconica, si muove sinuosa tra cristalli e abiti paillettati, che esibisce distrattamente sotto blazer dal taglio sartoriale distrattamente appoggiati sulle spalle. Trionfo di glitter tra jumpsuit e pigiami da sera metallizzati, da indossare sotto trench che ricordano vestaglie. I leggings vengono sdoganati praticamente ad ogni uscita, sia in pelle nera che in fantasie a righe, mentre sono nude le gambe sotto alle piume di marabù bianco; il pinstripe diviene la fantasia prevalente, per capispalla in raso di seta, più simili ad un négligé, mise perfetta per questa diva dell’avanspettacolo in chemisier dorate, strizzata in corsetti e tute in lurex, tra elementi circensi e chinoiserie da bordello cinese.

Polvere di stelle nelle tuniche preziose indossate sotto al biker d’ordinanza dalle suggestioni punk e trompe-l’oeil che fa capolino tra gli omaggi a David Bowie e al glam rock: la donna Jean Paul Gaultier indossa abiti a sirena tempestati di paillettes sotto boleri dai colori fluo e dal piglio ribelle. Nel front row spiccano Fergie, Christian Louboutin, Farida Khelfa e Amanda Lear, che si esibisce alla fine del défilé.

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Milano Moda Uomo: Pellami raffinati e grintosi per l’uomo Orciani

 

Equilibrio perfetto tra artigianalità e stile futuristico per la collezione A/I 2016 di Orciani

Mood contemporaneo misto a un’artigianalità senza tempo per Orciani, che firma la collezione uomo autunno/inverno 2016/17.

Un gioco di contrasti e stili che nel suo insieme riesce però ad avere un suo equilibrio, una collezione anticonformista, eclettica, classico sì, ma senza perdere il suo essere sofisticato, e che schiaccia anche l’occhio all’innovazione.

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Le borse sono all’altezza dei trend del momento e si dividono in diverse tipologie: Norway, perfetta combinazione tra pelle e morbida lana; lo Zaino, completa e arricchisce gli outfit del guardaroba maschile in perfetto stile “genderless”; la linea Soft è per un uomo che vive immerso nella metropoli, tra casa e ufficio; Outland è per un uomo che gioca con contrasti glam e rock; Japan è una micro linea perfetta per il viaggio, il tempo libero e il lavoro, che abbina una tracolla con forma trapezoidale a una tote bag.

Le cinture sposano essenzialità, artigianalità e glam; bombate o elasticizzate, fine pellame, lavorazione minuziosa, aspetto dal sapore England o used, borchie, grappe metalliche, incisioni.

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Intrecci, volumi che si fondono a segni grafici, trame in pelle e colori che giocano sulla creatività e lo stile tipico di Orciani.

La linea Worker in Soft si trasforma e perde la sua rigidità per far posto alla morbidezza, ai colori e alla grinta.

La linea si completa con la piccola pelletteria fatta di sacche morbide e zaini trasformisti, capispalla e bracciali.

 

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Milano Moda Uomo: Into the Wild con Etro

La collezione Autunno/Inverno 2016-2017 di Etro parte dalla proiezione di “State of Nature”, il film prodotto da Kean Etro, che introduce il tema della sfilata. Il rispetto per la natura, l’amore e la cura per il pianeta Terra, e il rispetto per gli animali divengono i temi su cui si snoda il défilé. Le suggestioni della natura, con le fitte vegetazioni e gli intrinsechi legami con l’universo costituiscono il filone privilegiato per interpretare pienamente i capi proposti per la prossima stagione invernale. Into the wild, si potrebbe dire, per un vero e proprio ritorno alle origini primordiali. Lasciamo da parte le sovrastrutture, gli schemi e l’apparenza: questo sembra essere il monito lanciato sulla passerella, per un uomo che abbraccia la natura e la libertà.

La collezione vede filati e cashmere pregiati, ma anche lana mohair, tra stampe jacquard, righe e tartan all over. Morbide sciarpe avvolgono il corpo di questo giovane impavido, che attraversa i boschi, forte della propria personalità. Volumi e proporzioni over, per un’eleganza rilassata. Il comfort è la parola chiave, senza rinunciare allo stile, minimale e raffinato, che non teme di osare, puntando su cappotti a stampa animalier. Il cavallo dei pantaloni scende, mentre le cravatte sono solo un lontano ricordo: l’eleganza adesso è easy, per maglioni a collo alto indossati sotto a giacche da lavoro e maglie dai bordi realizzati a telaio, dal caratteristico effetto usurato, per un look effortlessy chic.

Il maculato prevede pattern leopardati ma anche zebrati, nel pieno rispetto degli animali, come viene più volte sottolineato. La palette cromatica abbraccia il magenta, il verde bottiglia, il color cannella: nuance che ricordano il verde della foresta. Si continua con cappotti e completi in stampa paisley, tra suggestioni naturalistiche e tocchi di classicità.

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Back to Seventies: la tendenza è lampante nella collezione Gucci Autunno/Inverno 2016-2017 che ha sfilato oggi nell’ambito della Milano Moda Uomo. L’estro creativo di Alessandro Michele non smette di affascinare, in una sfilata attesissima, con una modella d’eccezione, la scrittrice americana transgender Hari Nef. Nata a Philadelphia, trasferitasi più tardi a New York, dove ha firmato un contratto con la prestigiosa IMG Models, la modella ha sfilato per Alessandro Michele, che ha dichiarato di ammirarne il carisma e lo spirito libero, e ha gestito anche l’account Snapchat del brand italiano.

La collezione Gucci per la prossima stagione invernale porta in passerella un uomo ironico e spregiudicato, che sfila in pigiama floreale perfettamente a suo agio sul red carpet in velluto costruito per l’occasione all’ex scalo ferroviario, location del défilé. Romanticismo, nostalgici tocchi vintage e trasgressione in chiave chic: sono questi i temi chiave su cui si snoda la collezione proposta da Alessandro Michele. Un po’ Mick Jagger e un po’ John Lennon, l’uomo di Gucci è barocco, impavido, semplicemente irresistibile. Richiami Seventies evidenti nel paisley e nei tessuti tapestry di trench più simili ad una vestaglia, ma anche nelle proporzioni e nei volumi, come nei pantaloni scampanati e nei maglioni a dolcevita di quest’uomo efebico e ribelle, che si presenta in broccato di seta, accostando il tartan alle stampe cartoon raffiguranti Snoopy. Patchwork di pattern e dettagli finemente lavorati, come i berretti in maglia ricamati con lavorazioni e stampe peruviane. I pigiami da sera sono decorati con preziosi dettagli floreali e vengono indossati tra occhiali da sole e collane con grossi medaglioni, mentre ai piedi catturano l’attenzione i sandali rasoterra: molte uscite ricordano il look adottato dagli habitué delle comuni anni Settanta. Si continua con grandi sciarpe, mantelle, berretti e le immancabili borse con il logo della maison.

Il chiodo è ricamato, i mocassini-pantofola hanno il bordo di pelliccia. L’uomo Gucci rivendica per sé il ruolo di primadonna, con il savoir faire e l’ironia che contraddistinguono da sempre il direttore creativo dello storico brand italiano. Un nuovo successo per uno stilista che ha tanto da raccontare.

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Su uno sfondo metropolitano sfila l’uomo Jil Sander. Capi militari e suggestioni minimal-chic nella collezione Autunno/Inverno 2016-2017 disegnata da Rodolfo Paglialunga. L’eleganza sartoriale di linee pulite ed essenziali si coniuga con l’estro creativo e la sperimentazione, evidente soprattutto nei dettagli, audaci e particolari. I cappotti sono sezionati da cinture oblique che sottolineano il busto.

Ricordano le imbracature, a metà tra fetish e futurismo, le cinture che evidenziano in diagonale la figura maschile. Tabacco, grigio e muschio compongono la palette cromatica di quelle che sono vere e proprie uniformi urbane. Lana grezza e pelle la fanno da padrone, ma la sperimentazione non lesina in materiali tecno, come il nylon, che ricorda le tute da sci. Il dandy metropolitano di Jil Sander indossa colli di pelliccia, raffinate scarpe lucide e stivaletti, ma anche zainetti in pelle. Il look è formale e rigoroso, le linee sono squadrate e quasi marziali.

I capi sartoriali svelano una silhouette nuova, per giacche, cappotti e tute in stile militare, che divengono uniforme d’ordinanza nella giornata lavorativa di questo eroe moderno. Pullover a coste con toppe sulle spalle e maglie in filato vengono completate da grandi sciarpe appuntate da spille. I top sembrano tuniche, mentre il comfort diviene la parola d’ordine, tra capi con zip privi di costrizioni, per un’eleganza che privilegi la comodità. Suggestivi capispalla in pelle chiudono il défilé.

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