Christian Dior celebra i 70 anni con un’antologia di sette volumi e una mostra

In occasione dei 70 anni dalla sua fondazione, maison Christian Dior rivive la sua storia in una antologia di sette esclusivi volumi: ogni volume è dedicato ad uno dei sette couturier che, dalla fondazione del marchio parigino ad oggi, ne ha assunto la direzione creativa.

Correva l’anno 1947 quando Christian Dior creava la maison che portava il suo nome. Da allora tanti sono stati i nomi illustri che hanno prestato servizio alla guida del brand, da Yves Saint Laurent a Marc Bohan, da Gianfranco Ferré a John Galliano, da Raf Simons fino a Maria Grazia Chiuri. Un excursus ricco di charme che ripercorre attraverso la storia della maison Dior, uno dei tasselli fondamentali della storia del costume e della moda.

La collezione di volumi uscirà nel 2017 e sarà edita dalla casa editrice Assouline. Il primo tomo, intitolato “Dior by Christian Dior 1947-1957”, conta oltre 500 pagine e sarà disponibile in inglese, francese e cinese. Nel libro vengono ripercorsi gli albori della creazione della maison, attraverso una selezione delle creazioni più iconiche di monsieur Dior: l’estetica del couturier e la sua importanza per la moda vengono spiegate da Olivier Saillard, storico della moda e direttore del Palais Galliera. Vengono commentati 80 capi storici, dal celebre New Look alla linea Fuseau dell’autunno/inverno 1957. In 500 pagine impreziosite dalle fotografie di Laziz Hamani si snoda la storia di una delle case di moda più importanti al mondo.



Una monografia prestigiosa, che ripercorre attraverso 80 outfit la tradizione firmata Dior: il regalo perfetto per gli amanti della moda e per gli appassionati di storia del costume. Saillard commenta le ispirazioni alla base di ogni collezione firmata Christian Dior, ripercorrendo stili e tendenze entrati nella storia. Inoltre le creazioni del couturier saranno presto accolte al Musée des Arts Décoratifs con una mostra imperdibile, anch’essa ideata per celebrare il genio creativo di Christian Dior.

Dal 6 luglio 2017 al 7 gennaio 2018 occhi puntati su Parigi ma anche su Melbourne: anche in Australia infatti si festeggerà l’importante anniversario, con la mostra Seventy Years of Haute Couture, che riunirà 140 pezzi d’archivio dal 1947 ad oggi. L’esposizione avrà luogo dal 27 agosto al 7 novembre 2017 alla National Gallery of Victoria.

Il grande debutto di Maria Grazia Chiuri in Christian Dior

Quando Maria Grazia Chiuri fu nominata direttore creativo da maison Dior, tutti erano curiosi di conoscere come la stilista italiana avrebbe intrapreso il percorso lavorativo in una delle aziende di moda più altisonanti che il sistema abbia mai conosciuto.

Questo accadeva qualche mese fa (per ritornare alla news lanciata da D-Art.it cliccate qui).

Nella settimana della moda francese, giunta quasi al termine, la catwalk più attesa era appunto quella di Dior.

La trepidante attesa è stata ricompensata da questo défilé?

Maria Grazia ha avuto poco tempo per poter accordare un team creativo oramai assodato e l’influenza di maison Valentino è ancora ben visibile sui capi proposti in passerella. Prova ne è il romantico cuore sugli abiti, tema ricorrente sulla collezione autunno/inverno 14-15 della maison italiana

 

Maria Grazia Chiuri al termine della sfilata (fonte immagine Madame le Figaro)
Maria Grazia Chiuri al termine della sfilata (fonte immagine Madame le Figaro)

 

 

L’impianto progettuale su cui basa le proprie fondamenta la collezione primavera/estate 2017 ripercorre tutta la storia della maison fondata da monsieur Christian Dior.

Si inizia dalle immagini simbolo della griffe come la stella. Monsieur Dior non era del tutto convinto di fondare una maison di moda. Era un abile sarto, ma la decisione era piuttosto ardua; fu una stella, quella su cui inciampò, a fargli capire che il suo destino sarebbe stato segnato da innumerevoli successi nell’abito della moda.

Ma  per delineare il profilo della collezione pret-a-porter appena presentata a Parigi, dobbiamo inevitabilmente far riferimento al New Look (termine coniato da Carmel Snow, caporedattrice di Harper’s Bazaar) lanciato da Dior il 12 Febbraio 1947, al 30 di Avenue Montaigne a Parigi.

Gli abiti in chiffon da grand soiree sono sorretti da un corsetto a vista rimarcando le fogge della prima collezione presentata dal couturier.

L’apporto creativo di Chiuri segna una rottura con il passato, quello che ha visto protagonisti prima John Galliano e poi Hedi Slimane.

Se il Pirata della moda aveva aggiunto maestosa ed intraprendente teatralità alle collezioni, Slimane, al contrario, rimase legato alla tradizione riadattando in ogni suo progetto creativo la foggia dell’iconica giacca Bar.

 

_dio0041

 

 

Come dichiarato dalla designer (la prima a ricoprire questo ruolo in Dior), la collezione primavera/estate 2017 vuole raccontare una donna moderna e indipendente : “Voglio prestare attenzione al mondo e fare moda raccontando le donne di oggi, accompagnandole nelle loro trasformazioni. Nel superamento di quelle categorie stereotipiche: maschio /femmina, giovane/ vecchio, ragione/sentimento, che nella realtà, invece, sono aspetti complementari. La scherma è una disciplina in cui l’equilibrio tra pensiero e azione, la sintonia tra mente e cuore sono fondamentali. L’uniforme delle schermitrici è, con l’aggiunta di protezioni strategiche, calco di quella maschile. Il corpo femminile si adatta alla divisa e allo stesso tempo la divisa appare plasmata dalla forma del corpo femminile”.

A raccontare visivamente il concetto di Maria Grazia Chiuri sono le pettorine imbottite.

In vero, tutto il défilé mostra l’attaccamento allo street style con capi legati al guardaroba odierno di ogni donna depurando, in questo modo, la fisionomia della griffe da sempre legata all’austerità delle linee.

Infine, di notevole raffinatezza appaiono gli abiti da sera che come una tela, mostrano uno zodiaco leggiadro e sfarzoso.

Sfoglia la gallery

 

Fonte cover Madame le Figaro

Fonte gallery vogue.com

Dior presenta la collezione cruise 2017, a Londra

Blenheim Palace, Londra.

Settant’anni dopo, nella monumentale residenza di campagna di Winston Churchill, riecheggia il mito di monsieur Christian Dior: il couturier che a Londra, presentò le collezioni nel 1954 e nel 1958 con due défilé di beneficienza a favore della Croce Rossa britannica e alla presenza della principessa Margaret, contessa di Snowdon.

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

 

Nella collezioni Cruise 1017 di Dior rivive lo stile del fondatore della maison; non a caso, sul profilo ufficiale Instagram della griffe (potrete vederlo cliccando qui) appare lo stilista, impegnato negli ultimi ritocchi degli abiti, nel backstage.

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

dior_cruise_2017_09
(Fonte Madame Figaro)

 

dior_cruise_2017_19
(Fonte Madame Figaro)

 

 

Capi sofisticati che raccontano tutta la maestria del marchio di lusso francese. Lucie Maier e Serge Tuffieux dimostrano di aver la “stoffa” per portare avanti maison Dior, con grande successo.

Silhouettes garbate ed eleganti, celebrate da ricami e cristalli che elargiscono la collezione d’opulenza haute couture.

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

Spalline sottili e capispalla over: la collezione crociera 2017 di Dior, gioca astutamente sulle contrapposizioni ma si concentra sulle lunghezze midi.

Le gonne longuettes, fluttuano nell’aria così come gli abiti, strutturati da tagli strategici che creano movimento.

Delicati patterns floreali, rivestano le lunghezze totali dei dress, sensuali nella variante in seta.

 

dior_cruise_2017_41
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

 

L’iconica giacca Bar viene rivista nelle linee sciancrate e accorciate all’altezza dei fianchi che in alcuni casi,  seguono gli ampi movimenti del tessuto.

Il dialogo tra lo stile inglese e quello francese ci riporta nel lontano secondo dopoguerra, alla rivincita sulla repressione e sulla voglia di libertà.

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

 

La collezione, accinge al guardaroba di una donna borghese, che ama vestire la pelle di pregiata seta proveniente dalla lontana Asia, oppure con tweed rustico e velluto devoré.

 

 

 

Fonte cover Madame Figaro

 

Rihanna designer per Dior

Tre scatti che portano la firma del fotografo Jean-Baptiste Mondino, annunciano l’imminente collaborazione tra Rihanna e Dior.

La cantante barbadiana vestirà i panni di designer per una collezione di occhiali da sole ispirati al personaggio di Geordi La Forge di Star Trek.

Tra RiRi e la maison di lusso francese, è ormai scoccata la scintilla. Dopo averla scelta come testimonial della campagna Secret Garden, la griffe si affida alla creatività della giovane star, che pare si voglia avvicinare al fashion biz non solo come testimonial, ma anche come stilista.

 

(fonte Jean-Baptiste Mondino)
(fonte Jean-Baptiste Mondino)

 

 

Rihanna, ha già avuto esperienze nel mondo della moda siglando per Puma, la collezione FENTY PUMA BY RIHANNA e per Manolo Blahnik, una serie di sandali e cuissards in jeans.

Sono ossessionata da sempre dagli occhiali da sole di La Forge. Quando sono andata da Dior e ho visto tutti i materiali con cui avrei potuto divertirmi tutto è venuto naturale. – Ha commentato Rihanna – Ho trascorso una giornata con il loro ufficio stile. Ho iniziato facendo ricerca negli archivi per vedere cosa avevano fatto in passato, e poi ho iniziato a prendere dimestichezza con i materiali. Così mi sono seduta e ho iniziato a disegnare fino a che il lavoro non mi ha soddisfatto, con l’aiuto del team di Dior. Durante lo stesso giorno abbiamo scelto i materiali e i colori, e una settimana dopo ho visto il primo prototipo”.

 

Rihanna designer per Dior (fonte Jean-Baptiste Mondino)
Rihanna designer per Dior (fonte Jean-Baptiste Mondino)

 

 

Il prezzo degli occhiali, oscillerà tra gli 890 dollari per il modello base e 1,950 per la versione luxury con dettagli in oro 24kt.

La collezione Dior By Rihanna, potrebbe essere disponibile nelle boutiques e nei negozi selezionati, a partire da giugno 2016.

 

 

 

Fonte cover Jean-Baptiste Mondino

Dior: l’iconica giacca “Bar” regina del défilé

C’è da chiedersi cosa sia successo alla maison di lusso Dior potendo giudicare la collezione autunno/inverno 16-17 che presenta una noiosa reminiscenza del défilé Haute Couture primavera/estate 2016 proposto nei mesi passati.

L’estro creativo di Monsieur Dior, rivive appannato sulla celebre giacca Bar o attraverso il leopardato: motivo adottato dalla storica casa di moda  parigina in tutte le collezioni e rivisto in questa occasione su un over coat dalla lunghezza totale.

L’attesa del nuovo direttore creativo, diventa spasmodica per gli estimatori del marchio di lusso che, orfani di Raf Simons, vedono traghettatori Lucie Meier e Serge Tuffieu, già alla direzione artistica della collezione Haute Couture estate 2016 e forse ancora poco preparati per guidare una maison blasonata come Dior.

Eccedenza di nero in passerella con capi abbondanti, morigerati, distinti. Revers ribaltati in pelliccia su cappotti essenziali, mughetti che fioriscono tempestivamente e delicatamente su pencil skirt e su abiti puritani.

Assenza totale di trousers  per eccedenza di femminilità.

Tagli netti, costruiti con dovizia geometrica, si addolciscono attraverso curve sinuose che determinano una mitigazione dei capi strutturati.

Piccoli ma lussuosi dettagli luccicano con cristalli colorati che disegnano i capi o con voluttuose e dinamiche plissettature, che spuntano dallo spacco delle gonne quasi ad insinuare una dignitosa innocenza  al défilé.

È chiaro, dunque, come la collezione punti sui particolari servendosi della grazia dei tessuti che movimentano il gioco visivo degli abiti eccessivamente garbati.

Completano la collezione, gli accessori in tono con il progetto creativo degli stilisti: borse a tracolla, stringate ed sunglasses avvolgenti.

 

defile-christian-dior-automne-hiver-2016-2017-paris-look-6

 

defile-christian-dior-automne-hiver-2016-2017-paris-look-9

 

defile-christian-dior-automne-hiver-2016-2017-paris-look-12

 

defile-christian-dior-automne-hiver-2016-2017-paris-look-31

 

defile-christian-dior-automne-hiver-2016-2017-paris-look-32

 

defile-christian-dior-automne-hiver-2016-2017-paris-look-39

 

defile-christian-dior-automne-hiver-2016-2017-paris-look-40

 

defile-christian-dior-automne-hiver-2016-2017-paris-look-43

 

defile-christian-dior-automne-hiver-2016-2017-paris-look-50

 

defile-christian-dior-automne-hiver-2016-2017-paris-look-53

 

defile-christian-dior-automne-hiver-2016-2017-paris-look-54

 

defile-christian-dior-automne-hiver-2016-2017-paris-look-56

 

Per le immagini fonte Madame Figaro

 

Yves Saint Laurent: Parigi e Marrakech dedicano due musei al genio della moda

Secondo il New York Herald Tribune, la sua prima collezione era stata la “Più grande orgia dei sensi della storia della moda”. Era il 30 gennaio 1958 e il genio della moda, Yves Saint Laurent, a soli 21 anni  e dopo la morte di monsieur Christian Dior, divenne direttore creativo di una fra le maison di lusso più osannate del sistema.

Saint Laurent, l’algerino approdato a Parigi, conquistò i mercati grazie alla linea trapezoidale, sua chiave di espressione. Il suo motto era “Abbasso il Ritz, viva la strada”, portando la moda a subire il fascino della cultura giovanile. La rivoluzione estetica in casa Dior, fu netta: gonne strette, giubbotti di pelle, maglioni a collo alto, capi tipici del vestiario giovanile e in contrasto con l’eleganza atemporale voluta dal couturier scomparso.

 

Saint Laurent ritratto a disegnare sulla lavagna di maison Dior. 1957
Saint Laurent ritratto a disegnare sulla lavagna di maison Dior. 1957

 

 

Jacqueline de Ribes in YSL by Richard Avedon. 1962
Jacqueline de Ribes in YSL by Richard Avedon. 1962

 

 

Il successo come stilista per Dior fu bruscamente interrotto: con Yves, l’immagine dell’azienda parigina andava controcorrente rispetto alla femminilità imposta dal fondatore del marchio, per questo fu ritenuto non idoneo a restare al comando della maison.

Tornato ad essere ai margini del sistema, Yves fu richiamato al servizio militare: furono settimane davvero difficili per lo stilista, sofferte e allo stremo delle sue forze. Fu grazie al sostegno dell’amico Pierre Bergé che Saint Laurent ebbe modo di rinascere guarendo dalle ferite fisiche e psichiche e trovando un investitore americano per lanciare sul mercato la sua omonima maison.

 

Yves Saint Laurent
Yves Saint Laurent

 

 

Yves Saint Laurent con Pierre Bergé e Ines de la Fressange
Yves Saint Laurent con Pierre Bergé e Ines de la Fressange

 

 

Nel gennaio 1962 l’inaugurazione del marchio Yves Saint Laurent lo consacra genio della moda: una popolarità troppo rumorosa per Yves che si nasconde all’interno di un armadio per arginare la forte emozione sorta come conseguenza al tanto clamore di una folla felice di averlo ritrovato.

Sicuro che l’Alta Moda era ormai agli sgoccioli, nel 1966 inizia a confezionare prêt-à-porter portando a quattro le collezioni presentate durante l’anno.

L’estro creativo di Yves strabordava attraverso inaspettate visioni estetiche introducendo nuovi capi sulle passerelle:  tailleur pantalone, capi trasparenti, sahariane e, soprattutto, lo smoking femminile.

Di lui, Catherine Deneuve disse: “Saint Laurent disegna per donne che hanno una doppia vita. I vestiti del giorno aiutano la donna a stare in mezzo agli estranei, le permettono di andare dappertutto senza attirare un’attenzione non desiderata: grazie alla loro naturalezza un po’ mascolina, le conferiscono una certa forza, la equipaggiano per incontri che potrebbero dar luogo a conflitti. Però per la sera, quando la donna può scegliere con chi stare, Yves la rende seduttrice.”

Negli anni 1983-84, fu il primo stilista vivente cui veniva dedicata una retrospettiva al Metropolitan Museum of Art di New York.

 

Yves Saint Laurent backstage
Yves Saint Laurent backstage

 

 

Ed è proprio notizia degli ultimi giorni, che nell’autunno del 2017 a Parigi e Marrakech verranno aperti due musei dedicati al lavoro del designer. Cinquemila abiti di alta moda che racconteranno la storia della maison, diverse migliaia di schizzi disegnati durante la carriera del couturier, oltre quindicimila accessori e immagini recuperate dall’archivio della maison.

Il museo parigino sarà ospitato al civico 5 di Vanue Marceau, sede storica sartoria della maison ed attuale dimora della formazione di Pierre Bergé. Il museo di Marrakech sorgerà in rue Yves Saint Laurent, non distante dai giardini Majorelle.

Dalle parole di Diana Vreeland, direttrice all’epoca di Vogue America: “ Coco Chanel e Christian Dior erano giganti, ma Saint Laurent è un genio.”

Dior Haute Couture: il modernismo post Raf Simons

La prima sfilata di Dior senza Raf Simons mostra il volto di una maison forte, che apparentemente non risente del fulmineo abbandono del direttore creativo belga.

Si, solo in apparenza, perché sembra chiaro come il team creativo capeggiato da Lucie Meier e Serge Ruffieux si sia ispirato all’ultima collezione presentata dal designer, riproponendo le sovrapposizioni asimmetriche dei capi e, in linea generale, alla linea stessa degli abiti.

Avendo avuto abbastanza tempo per ricompattare il gruppo di lavoro, la collezione Haute Couture estate 2016 Christian Dior appare dunque un continuum del progetto di Simons, rielaborata in chiave più moderna  e audace. L’atteso cambio di rotta stilistico non è stato concretizzato, forse rimandato.

Il défilé, presentato al centro del Musée Rodin in una scenografia composta da giochi di specchi è giovane e porta il peso di una tradizione stilistica davvero onerosa.

La collezione è dedicata alla donna parigina dei nostri giorni, elegantemente naturale, sicura di sé, moderna.

Si parte dalla classica giacca Bar rivisitata nei volumi, rendendola attuale; portata chiusa o aperta, color cammello o semplicemente nera. Si veste di mughetti in3D. Ha una fisionomia couture, ma può essere indossata anche abbinata ad un semplice jeans. È la trasformazione della maison Dior, sempre più vicina al prêt-à-porter.

La superstizione di Monsieur Dior aleggia sui charm indossati su collane o molto semplicemente ricamati sugli abiti e, l’animalier tema tanto caro al couturier, viene dosato in piccole dosi come per omaggiare il ricordo del fondatore della maison.

Una spallina “scivolata” rende audace un abito dai volumi over con sexy scollo oblò sul dietro.

Le reti metalliche (già viste nella passata collezione autunno/inverno 15-16) vestono i seni nudi delle modelle e le ruches movimentano linee affusolate. Infine, Un vedo non vedo osé ci regala una diva anni venti esageratamente hot.

 

defile-christian-dior-printemps-ete-2016-paris-look-31

 

defile-christian-dior-printemps-ete-2016-paris-look-17

 

defile-christian-dior-printemps-ete-2016-paris-look-3

 

defile-christian-dior-printemps-ete-2016-paris-look-5

 

defile-christian-dior-printemps-ete-2016-paris-look-10

 

defile-christian-dior-printemps-ete-2016-paris-look-23

 

defile-christian-dior-printemps-ete-2016-paris-look-15

 

defile-christian-dior-printemps-ete-2016-paris-look-27

 

defile-christian-dior-printemps-ete-2016-paris-look-43

 

defile-christian-dior-printemps-ete-2016-paris-look-13

 

 

 

 

 

 

Dior Homme: a Parigi Kris Van Assche dà lezioni di stile

E se fosse un delicato fiocco ad essere il filo conduttore della collezione autunno/inverno 16-17 di Dior Homme, presentata il 23 gennaio all’interno della suggestiva cornice del Tennis Club de Paris?

Kris Van Assche, direttore creativo della linea uomo di Dior, risponde con sobrietà alle recenti proposte moda uomo che per certi versi sono apparse esageratamente sopra le righe.

L’uomo Dior non ha bisogno di colorite presentazioni per essere descritto: è l’eleganza  dei suoi capi a far parlare di sé.

L’alta sartorialità degli smoking, la loro linea affusolata, questo stile estremo in parte “beffato” da pesanti anfibi con lacci in contrasto, delineano la fisionomia di una maison che non si lascia incantare dai trend imposti ma piuttosto ne inventa di altri. Si, perché moderazione e accenni rockeggianti a volte possono essere il binomio perfetto per creare una collezione dagli esiti sorprendenti. I guanti recisi, mostrano le unghie laccate di nero,  i pinstripe trousers sono sdrammatizzati da coulisse in vita tenuti  da cordini rossi e blu intenso (le due tonalità sono state elette, peraltro, firma per la prossima stagione fredda).

L’uomo Dior non ama gli eccessi. L’uomo Dior è un esteta. L’uomo Dior è un elegante generale contemporaneo, come un tempo lo era Napoleone Bonaparte.

Over coats profilati di rosso, trench affiancati, pantaloni e cappotti abbelliti con fili di cotone che creano zig zag astratti e l’ inossidabile montgomery: Il progetto di Van Assche non è altro che una coraggiosa contaminazione di stili.

Vince il print: tartan, scacchi, motivi norvegesi e l’indimenticabile rosa: la corolla, simbolo della maison e tanto cara a monsieur Christian Dior, in questa collezione si presenta large, medium e small.

Molte le celebrità presenti al défilé e che hanno indossato in anteprima i capi della collezione presentata.

Tra i nomi celebri: Christian Slater, Asap Rocky, Rami Malek e Noomi Rapace.

 

Dior Homme Fall Winter 2016 Fashion show in Paris

 

Dior Homme Fall Winter 2016 Fashion show in Paris

 

Dior Homme Fall Winter 2016 Fashion show in Paris

 

Dior Homme Fall Winter 2016 Fashion show in Paris

 

Dior Homme Fall Winter 2016 Fashion show in Paris

 

Dior Homme Fall Winter 2016 Fashion show in Paris

 

Dior Homme Fall Winter 2016 Fashion show in Paris

 

Dior Homme Fall Winter 2016 Fashion show in Paris

 

Dior Homme Fall Winter 2016 Fashion show in Paris

 

Dior Homme Fall Winter 2016 Fashion show in Paris

Raf Simons lascia Dior

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno: Raf Simons lascia la direzione creativa di Christian Dior. È Sidney Toledano, CEO della celebre maison francese, a darne conferma in un comunicato stampa diffuso questo pomeriggio. Lo stilista belga avrebbe motivato la sua scelta affermando di volere concentrarsi sulla sua linea e sulle sue passioni.

Direttore creativo di Dior dallo scorso 2012, Simons subentrò a John Galliano, licenziato per le sue affermazioni antisemite. Un fatturato in continua crescita per la storica maison, grazie anche all’operato di Simons.

Si chiude quindi con la collezione Primavera/Estate 2016, appena presentata a Parigi, la parentesi Raf Simons per Christian Dior. Adesso ci si interroga su chi prenderà il suo posto: tra i nomi più papabili sembra ci siano Riccardo Tisci, direttore creativo di Givenchy, e Phoebe Philo, attualmente alla guida di Céline.

image

C’era una volta lo spettacolo spettacolare di John Galliano per Christian Dior

Vi trasportiamo nella teatralità di cinque sfilate di Haute Couture che, grazie all’estro di Galliano, resteranno per sempre impresse nella Storia della Maison.

Mentre nel 2015 si annuncia la fine dello stile normcore, l’avvento del genderless e un vago ricordo della tendenza hipster, a suon di condivisioni su Instagram e estemporanei video su Snapchat, il ricordo vola all’enfasi e all’aura che circondavano l’universo moda appena qualche decennio fa.
La democratizzazione è in atto e la visualizzazione delle sfilate in HD rende la virtualità un effettivo passepartout per il sistema.
Facendo un passo indietro nel tempo riaccendiamo insieme la tv sintonizzata sui notiziari che ci trasportavano nel fantasmagorico mondo delle sfilate di Haute Couture parigine, legate indissolubilmente all’immaginario iconico di John Galliano per Christian Dior.
Misticismo teatrale e coinvolgimento dei sensi, davanti allo schermo si veniva trasportati in un mondo parallelo fatto di mirabolanti creature in passerella, talvolta grottesche, senza riuscire a distinguere la linea di confine tra effettiva realtà e finzione. Sin dalla produzione scolastica , presso la Central Saint Martins School di Londra, il designer si è ispirato alle arti e alla storia, tanto da ideare, come progetto di tesi, una collezione dedicata agli Incroyables, passata oramai agli annali.
Un imprinting fatto di amore per il costume trasmesso dalla madre, insegnante di flamenco, che amava fargli indossare gli abiti più stravaganti.
Tradizione che Galliano non ha perso nel corso degli anni, infatti, la ciliegina sulla torta di ogni fashion show era la sua uscita in abito da scena.
Annoverato più volte tra i migliori designer britannici, espatriato da Londra a Parigi, prima di approdare a Dior, dal 1997 al 2012, ebbe un’esperienza da Givenchy. La fine della sua carriera presso la Maison francese venne segnata da un video in cui rivelava affinità con l’antisemitismo. Collaborazione troncata e ritorno sulle passerelle solo nel gennaio di quest’anno, con la firma delle nuove collezioni Martin Margiela.
Per rivivere le emozioni epidermiche, di quelle che configureranno per l’eternità come memorabili passerelle di Alta Moda, ecco un excursus esplicativo da portare impresso nella mente:

Il Dior Express attraversa la Cina e il Giappone per un viaggio attraverso le meraviglie dell’Asia e i suoi broccati.

Ispirato dall’ Antico Egitto il couturier porta in passerella il lusso estremo della Valle dei Re estrapolato dai geroglifici e dagli affreschi tombali.

In un giardino in cui rivive l’era edoardiana, tra ricami e trasparenze, si racconta la storia del centenario di Christian Dior reincarnato nella sensualità di suadenti dive.

Trasportati in un feudo medievale, con tanto di labirinto nel castello, Galliano si perde tra moderne Giovanna d’Arco e Carmina Burana.

Un salto in Oriente per raccontare la triste storia d’amore tra Madame Butterfly e il Capitano Pinkerton. Così il New Look di Christian Dior si incastra perfettamente alla tradizione giapponese fatta di origami.

Happy Birthday, Charlize!

Spegne oggi quaranta candeline la bellissima Charlize Theron. Attrice premio Oscar, modella e produttrice cinematografica, Charlize nasce in Sudafrica il 7 agosto del 1975 da padre di origine francese e madre di ascendenze olandesi.

La giovane vive un’infanzia difficile a causa di un episodio che la segnerà per tutta la vita: appena quindicenne, si trova ad assistere all’omicidio del padre, alcolista e violento, per mano della madre, per legittima difesa.

L'attrice nello spot J'adore Dior
L’attrice nello spot J’adore Dior


Negli stessi anni la Theron partecipa ad un concorso per diventare una modella e vince, stracciando le avversarie. Da lì inizia per lei una sfolgorante carriera nella moda. Gambe chilometriche e viso paffuto, la bellezza intensa ed espressiva di Charlize non passa inosservata. Celebre la sua interpretazione nello spot Martini, in cui lascia intravedere un lato b mozzafiato.

image
Una giovanissima Charlize Theron nello spot Martini, che l’ha resa celebre

image
La Theron fotografata da Mert & Marcus per W Magazine, aprile 2015


Dopo tante campagne pubblicitarie e copertine, Charlize si trasferisce a New York e inizia a lavorare nel cinema. Ed è proprio davanti alla macchina da presa che la giovane dimostra una sensibilità finora lasciata sopita. In poco tempo colleziona con successo numerose partecipazioni a diverse pellicole, recitando fianco a fianco di attori come Keanu Reeves e Al Pacino.

image
Un intenso primo piano del servizio di Mert & Marcus
image
Una bellezza sofisticata e sexy quella dell’attrice sudafricana

image
Gambe chilometriche e viso perfetto


Nel 2004 arriva la vittoria del premio Oscar, per la sua magistrale interpretazione della serial killer Aileen Wuornos in Monster. Come spesso capita, l’attrice ha dovuto sacrificare la propria bellezza, dovendo ingrassare per motivi di copione di ben quindici chili e sottoponendosi quotidianamente a lunghe sedute di trucco, per assomigliare al tragico personaggio che interpretava. Una performance assolutamente perfetta secondo la critica, che l’ha consacrata come una delle attrici più brillanti della sua generazione.

Charlize Theron all'ultimo Festival del Cinema di Cannes in un lungo abito giallo Christian Dior
Charlize Theron all’ultimo Festival del Cinema di Cannes in un lungo abito giallo Christian Dior

Un primo piano dell'attrice
Un primo piano dell’attrice


Dal 2004 testimonial del profumo J’adore di Christian Dior, Charlize Theron è molto impegnata nel sociale, nel rispetto dei diritti umani e nella salvaguardia degli animali: membro della PETA, è attivista per il riconoscimento dei diritti gay e del matrimonio gay.

Inoltre la Theron è recentemente diventata mamma, adottando un bambino di nome Jackson, nel 2012, e successivamente una bambina di nome August.

Numerosi i flirt dell’attrice, da poco single dopo una storia con il collega Sean Penn, che ha tenuto banco per quasi un anno in tutte le pagine di gossip. Una donna bellissima che col passare degli anni ha acquisito ancora più fascino.