Lo stile di Poppy Delevingne

Il suo nome è sinonimo di stile, i suoi outfit sono tra i più cercati in rete: Poppy Delevingne è oggi un’icona di stile contemporanea tra le più amate al mondo. It girl, socialite e modella, famosa in tutto il mondo per la sua indiscutibile eleganza, la sorella maggiore di Cara Delevingne è un personaggio tra i più influenti nel fashion biz.

Poppy Angela Delevingne nasce a Londra il 3 maggio 1986 in una famiglia blasonata come poche: figlia di Pandora Anne Stevens, personal shopper, e Charles Hamar Delevingne, costruttore edile, per via materna discende dalla famiglia dei baroni Faudel-Phillips, che annovera tra gli avi il Lord sindaco della città di Londra.

Poppy cresce a Belgravia, nel centro di Londra, e frequenta la Bedales School. Lunghi capelli biondi e altezza svettante (1,78 m), Poppy Delevingne ha lavorato a lungo come modella professionista: scoperta nel 2008 dalla fondatrice della Storm Model Management Sarah Doukas, ha al suo attivo numerose campagne pubblicitarie.

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Poppy Delevingne nasce a Londra il 3 maggio 1986
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Icona di stile, socialite e influencer, Poppy Delevingne è sorella maggiore dell’ex top model Cara

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Suggestioni boho-chic negli outfit prediletti dall’icona di stile


Nella sua carriera come modella, Poppy Delevingne ha prestato il suo volto a brand del calibro di Shiatzy Chen, Laura Ashley, Anya Hindmarch, Alberta Ferretti e Burberry ed ha calcato le passerelle di nomi come Julien Macdonald. Una bellezza algida eppure fresca, l’inedito ma quantomai riuscito mix, unito allo charme British e ad uno sguardo malizioso, Poppy Delevingne ha posato per Terry Richardson ed è stata il volto di Louis Vuitton per la collezione Primavera/Estate 2012.

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Poppy Delevingne ama i maxi dress a stampa floreale, dalle suggestioni Seventies
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Poppy Delevingne in maxi dress a stampa floreale Valentino
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La foto del suo abito da sposa firmato Emilio Pucci è diventata virale in rete
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Poppy nel suo abito da sposa Emilio Pucci disegnato per lei da Peter Dundas, per le nozze in chiave hippie-chic celebrate a Marrakesh
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La modella in Emilio Pucci P/E 2014

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Ancora un modello firmato Emilio Pucci, maison prediletta dalla socialite inglese


Musa nonché amica di Matthew Williamson, la modella è stata coinquilina dell’attrice Sienna Miller, con la quale ha condiviso un appartamento a New York. Nel 2012 Poppy Delevingne si è fidanzata con James Cook, con cui è convolata a nozze nel maggio del 2014, con un doppio matrimonio e due outfit da sogno, rispettivamente Chanel Haute Couture per le nozze celebrate a Londra e un Emilio Pucci disegnato per lei da Peter Dundas, per la cerimonia hippie-chic che ha avuto luogo a Marrakesh.

Poppy Delevingne in Valentino alla mostra di Tiffany & Co.  'Fifth & 57th' all'Old Selfridges Hotel, luglio 2015, Londra  (Foto Getty Images for Tiffany & Co.)
Poppy Delevingne in Valentino alla mostra di Tiffany & Co. ‘Fifth & 57th’ all’Old Selfridges Hotel, luglio 2015, Londra (Foto Getty Images for Tiffany & Co.)
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Poppy Delevingne è modella professionista, e ha posato, tra gli altri, per Terry Richardson
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Suggestioni bon ton per il total look Chanel
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Poppy Delevingne in un lungo abito con inserti di paillettes Temperley London
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Biker jacket, gonna plissé e ankle boots per lo Street style di Poppy Delevingne
Per le strade di Londra con cappa e ankle boots giallo canarino

Mood grunge per il fur coat rosa indossato sopra jeans scampanati


Per la giovane it girl britannica, la moda non è solo una passione: nominata Young Ambassador del British Fashion Council ed ambasciatrice del brand Chanel, Poppy Delevingne in fatto di stile è una vera e propria autorità. Il suo stile capta le ultime tendenze proposte dalla moda reinterpretandole in chiave personalissima.

Una predilezione per i look boho-chic, vediamo spesso Poppy Delevingne indossare lunghi abiti stampati, dalle suggestioni Seventies. Tra i brand prediletti dall’icona di stile in pole position troviamo Valentino ed Emilio Pucci.

L’influencer inglese ha dimostrato un gusto innato capace di mixare capi haute couture e pezzi vintage: dal tailleurino bon ton Chanel al look grunge composto da fur coat e jeans a zampa d’elefante. Eclettica, raffinata ed ironica, il suo è uno stile spumeggiante e studiato fin nei minimi particolari.

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Sul red carpet del Festival di Cannes, 2015
Poppy Delevigne nel front row della sfilata di Matthew Williamson Autunno/Inverno 2012 (Photo di Nick Harvey/WireImage)
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Poppy Delevingne per Madame Figaro
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Un primo piano dell’icona di stile, ambasciatrice del British Fashion Council

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Come modella, Poppy Delevingne ha posato per brand del calibro di Alberta Ferretti e Louis Vuitton


Seguitissima sui social network, Poppy Delevingne è stata stylist per il matrimonio della sorella maggiore Chloé e designer. Ora dichiara di voler fare l’attrice. Uno stile tutto da copiare, per vere icone d’eleganza.


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STREET STYLE PARIGI FASHION WEEK – LE TENDENZE ACCESSORI

STREET STYLE PARIGI FASHION WEEK – LE TENDENZE ACCESSORI

Giunta al termine la tanto attesa settimana della moda parigina, andiamo a vedere per le strade le tendenze accessori per la prossima stagione.

Le borse in voga sono rigide e portate a mano, colorate dai toni pastello ai più accesi viola come per la bag Bulgari e come presentate in sfilata da Louis Vuitton, Miu Miu e Cèline.

Le scarpe tendenza hanno il cinturino alla caviglia, numerose in sfilata da Dior, Chanel ed Hermès; sì al tronchetto alla caviglia multicolor, torna la décolleté a punta e il tacco a spillo.

Accenti Gold da Saint Laurent, Silver da Chanel.

Qui il meglio delle tendenze accessori dallo street style di Parigi: 

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(foto di Luigi Ciaccio)

Chanel P/E 2016: il viaggio 2.0

La compagnia è Chanel Airlines, il check-in dell’aeroporto Cambon vi aspetta per voli che hanno una destinazione comune: l’eleganza. E se è firmata Chanel, il viaggio si preannuncia come un successo indimenticabile. 

La collezione Chanel Primavera/Estate 2016 decolla su un Grand Palais trasformato per l’occasione in un aeroporto immaginario, curato nei minimi dettagli, dai gate ai voli in partenza. Una viaggiatrice chic cosmopolita e sempre pronta a partire, col trolley in mano, è la donna immaginata da Lagerfeld per la prossima Primavera/Estate.

All’imbarco le viaggiatrici sono pregate di presentarsi con l’impeccabile tailleur tipico della celebre maison francese.

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Anche chi è già nell’olimpo del fashion biz deve saper districarsi in una società come quella attuale, fatta di post e foto condivise sui social network. Lagerfeld si dimostra geniale interprete dei tempi, scendendo dalla torre d’avorio creata dall’inossidabile mademoiselle Gabrielle Coco: un atto di grande modernità ma anche una immensa responsabilità per il designer, che si impegna ad accompagnare a braccetto la maison più rappresentativa della moda francese nell’era digitale.

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La collezione mostra diversi richiami al digitale: dettagli 3D, tailleur ologrammati e inediti giochi di colore optical su sete plissettate e bouclé d’ordinanza. Il classico tailleur pantaloni ora si reinventa in inediti zigzag, mentre numerosi sono i capi in PVC e i top metallici, per una sfilata all’insegna della modernità.

La donna Chanel diventa una ragazzina in berretto da baseball che viaggia in giro per il mondo alla scoperta di se stessa. Belle le nuove borse con il caratteristico logo della maison, i trolley da viaggio sono di lusso. Tanto colore, occhiali fosforescenti, foulard passepartout, forse unico richiamo al passato glorioso, insieme al glamour evergreen dei tailleur preziosi, su cui spiccano fiocchi bon ton e l’immancabile camelia, per citazioni classiche che tanto piacerebbero a Coco. Lily Rose Depp e Cara Delevingne, musa di Lagerfeld, irrompono nella passerella a fine sfilata, abbracciando lo stilista.


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Miroslava Duma: la zarina della moda

Tra le icone fashion contemporanee è la numero uno, la più affascinante e la più ammirata. Immancabile presenza nei front row delle sfilate, blogger e it girl, Miroslava Mikheeva Duma, detta Mira, è nata il 10 marzo 1985 a Surgut, nella ricca regione del Tyumen, in Siberia. Figlia di un senatore, nel 2008 si laurea in International Business and Business Administration presso il Moscow State Institute of International Relations (MGIMO).

In pochissimi anni Miroslava Duma si impone come icona di stile, autorevole trendsetter e fashion editor. Amatissima dai suoi followers su Instagram, per la sua bellezza minuta e la creatività dei suoi outfit si è imposta all’attenzione dei media a livello internazionale.

La sua carriera è iniziata come quella di quasi tutti i blogger, postando le foto dei suoi outfit su siti come The Sartorialist. La svolta si profila quando viene scelta come Special Projects Editor di Harper’s Bazaar: entra così nel giornalismo di moda dalla porta principale. Lavora poi come scrittrice contributor freelance per Vogue, Tatler, Forbes, Glamour Russia e OK Magazine.

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Miroslava Duma è nata il 10 marzo 1985 a Surgut, in Siberia
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Trendsetter ed icona di stile tra le più ammirate, la carriera di Miroslava Duma è iniziata come fashion blogger
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Mood optical per la fashion editor alla New York Fashion Week
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Suggestioni orientali ed eleganza esotica per Mira Duma
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La sua carriera nel giornalismo inizia da Harper’s Bazaar

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Mira Duma ha alle spalle numerose collaborazioni con magazine del calibro di Vogue, Glamour, Tatler Russia


Nel 2011 fonda Buro 24/7, una piattaforma online che tratta di arte, architettura, cinema, moda, lifestyle, musica e stile. Buro 24/7 viene definito dalla stessa giornalista come “un ufficio informazioni aperto 24 ore al giorno, sette giorni su sette”. La piattaforma dal lancio è cresciuta fino a contare undici Paesi, tra cui Australia, Azerbaijan, Europa centrale, Kazakistan, Malesia, Medio Oriente, Mongolia, Russia, Singapore e Ucraina.

Brillante investitrice, Miroslava Duma è stata ambasciatrice per la collezione di gioielleria di Chanel ispirata al design del 1932 e ha lavorato per Louis Vuitton per il lancio di una campagna intitolata “Small is Beautiful” per celebrare la nuova linea di mini borse.

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Una mise romantica nel trench Valentino
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Dalla Russia con amore in total look Chanel
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Una predilezione per capi bon ton
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Nel 2011 Miroslava Duma fonda Buro 24/7, portale di moda, lifestyle e cultura
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Lo stile della fashion editor non teme accessori importanti, meglio se abbinati a capi low cost

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Tanta femminilità nelle gonne e nella camicia col fiocco


Definita dal Financial Times “una forza dell’industria del fashion”, lodata da Vogue per le sue doti di brillante imprenditrice, per Fashion Diva Design lei è “la It Girl”. Icona dello streetstyle, il suo stile è sfarzoso e sofisticato: l’opulenza tipicamente sovietica si mixa brillantemente al misterioso charme siberiano. Largo a colbacchi di pelliccia, stampe optical, accessori importanti, per un mood barocco ed eclettico. Ma lo stile di Mira Duma non lesina elementi bon ton, evidenti nella sua predilezione per cappottini ladylike e colori pastello, nelle camicie con fiocco e nelle gonne. Outfit studiati con precisione certosina: il segreto dell’eleganza di Mira Duma è la capacità di osare, mixando capi extra lusso come le borse Hermès ad elementi low cost. La fashion editor è sposata con il magnate Aleksey Mikheev, dal quale ha avuto due figli, George nato nel 2010 e Anna nata nel 2014. Una icona che ci riserverà ancora molte sorprese.

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Miroslava Duma per Vogue UK, marzo 2014
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Sposata con un magnate russo, la Duma ha già due figli
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Immancabile presenza nei front row delle sfilate,, gli outfit di Miroslava Duma sono sempre studiati fin nei minimi dettagli.

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Fascino in miniatura per la blogger, che non arriva al metro e settanta



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L’impero di Hattie Carnegie

Ci sono nomi che sono entrati di diritto nella storia della moda, imponendosi per talento, forza di volontà o senso degli affari. Hattie Carnegie è uno di questi: e se tanti sono coloro che ne hanno sentito parlare, molti di meno sono quelli che sanno esattamente chi sia stata Hattie Carnegie e quale sia stato il suo contributo alla moda internazionale.

In anticipo di circa un secolo rispetto a Philip Treacy, i cappellini di Hattie Carnegie hanno rivoluzionato il gusto di tutto il Novecento. Self-made woman e brillante imprenditrice, i suoi negozi importavano i migliori brand di Parigi, tra cui Chanel e Dior, assai prima di Saks Fifth Avenue. Mirabile trendsetter, Hattie Carnegie è stata la prima ad aver introdotto il ready-to-wear. Ma questa è solo una delle tante rivoluzioni che si devono a lei.

Hattie Carnegie nasce a Vienna nel lontano 1880 come Henrietta Kanengeiser. Iniziata alla magia della moda dal padre, sarto di origine ebrea, quando Henrietta non ha ancora compiuto sei anni i suoi genitori partono alla volta degli Stati Uniti d’America e si stabiliscono a New York City.

Si narra che la piccola Henrietta, a bordo della nave che l’avrebbe portata oltreoceano, chiese ad uno dei passeggeri chi fosse il più ricco d’America, e sentendosi rispondere Andrew Carnegie decise di adottare quel cognome, cosa che in seguito fece tutta la sua famiglia, prassi questa assai diffusa tra gli immigrati negli USA dei primi del Novecento.

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Selene Mahri in cappello e guantini Hattie Carnegie
Suzy Parker in cappellino e abito Hattie Carnegie, Vogue, 15 settembre 1953
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Hattie Carnegie era originaria dell’Austria e si trasferì negli Stati Uniti all’età di 6 anni

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Mary Jane Russell in Hattie Carnegie, 1950, foto di Hal Phyfe


Quando Hattie è ancora poco più che un’adolescente, apre con l’amica Rose Roth un piccolo negozio dove vende cappellini alla moda, all’East Village. L’amica Rose confezionava anche dei vestiti mentre Hattie, che non sapeva cucire, si occupava della creazione dei cappelli, che selezionava con cura guardando con particolare attenzione la moda che negli stessi anni andava formandosi a Parigi. Il piccolo atelier, a cui le due amiche diedero il nome di “Carnegie-Ladies’ Hatter”, ebbe molto successo e in pochi anni gli affari andarono talmente bene che le due furono in grado di assumere dei dipendenti. Hattie non era in grado di cucire ma era addetta alle public relations e trattava con i dipendenti e coi clienti.

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Un ritratto della designer su LIFE
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Hattie Carnegie fu trendsetter e businesswoman di successo

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Celebri i cappellini Hattie Carnegie, come anche i gioielli


Qualche anno dopo, Hattie compra le quote della società dalla sua amica Rose e nasce così il nuovo negozio situato sull’Upper West Side. Hattie continua a mettersi in gioco e a studiare le tendenze della moda parigina. Compie diversi viaggi a Parigi, dove si reca spesso alle sfilate di moda. Seleziona così i modelli che poi lei stessa venderà nel suo negozio, e in un anno arriva a compiere anche sei/sette viaggi di lavoro.

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La socialite Brenda Frazier in Hattie Carnegie
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Modelle indossano tailleur Hattie Carnegie, 1951

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Cappellino con piuma Hattie Carnegie


Finalmente, nel 1923, Hattie apre la sua nuova boutique al numero 42 della celebre Quarantanovesima Strada di New York: qui, accanto alla propria linea personale, la Hattie Carnegie Couture, la brillante imprenditrice vendeva capi Chanel, Dior e Vionnet, una linea di pellicce, numerose linee di pret-à-porter, una linea di gioielli, una linea di cosmetici e persino una linea di cioccolatini.

La sua boutique si impose in breve come leader a New York, e attrasse clienti come Joan Crawford e la Duchessa di Windsor, affascinate dal gusto di Hattie, che si rivelò maestra nel capire le potenzialità dei brand in ascesa nonché ella stessa trendsetter ante litteram.

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Abito da sera Hattie Carnegie
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Campagna pubblicitaria Hattie Carnegie, 1943

 

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Un modello apparso su LIFE Magazine

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Carmen dell’Orefice in Hattie Carnegie


I negozi col marchio Hattie Carnegie arrivarono ad espandersi a macchia d’olio, e l’imprenditrice non avvertì minimamente gli effetti della Grande Depressione, arrivando ad avere un fatturato tale da contare, nel 1940, oltre mille impiegati che si occupavano dei diversi dipartimenti, dal reparto manifatturiero fino alla gioielleria, settore in cui Hattie Carnegie divenne leader. Il successo mondiale fu raggiunto nel 1950, quando le venne affidato l’incarico di progettare le uniformi del Women’s Army Corps.

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Un modello del 1939, foto di Horst P. Horst
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Foto di John Rawlings, 1946

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Barbara Mullen in Hattie Carnegie, Vogue febbraio 1952


Il nome di Hattie Carnegie divenne in breve sinonimo di eleganza e stile. Una delle sue massime più famose voleva che fosse “la donna ad indossare l’abito e non viceversa”. Senza avvertire un attimo di crisi nemmeno durante la guerra, Hattie Carnegie dagli anni Cinquanta iniziò a creare con successo anche abiti da sera.

Tra i nomi che hanno prestato servizio a vario titolo all’interno di Hattie Carnegie troviamo Norman Norell, Travis Banton, Pauline Trigère, Jean Louis e Pauline de Rothschild.

Hattie morì nel 1956 ma il suo nome è entrato di diritto tra le stelle della moda e le creazioni del suo celebre store sono state esposte, tra gli altri, al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York.


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Cara Delevingne: moda, addio

La notizia è di quelle clamorose ed è destinata a suscitare uno stuolo di polemiche. Cara Delevingne, una delle modelle più famose al mondo, ha dichiarato di voler ritirarsi dalle passerelle ad appena 23 anni.

Volto storico di maison come Yves Saint Laurent e Burberry, la top model inglese, classe 1992, si è detta vittima di un forte stress causato dalla vita frenetica a cui sono sottoposte le modelle. La grave forma di stress le avrebbe addirittura causato una forma di psoriasi.

Sguardo felino ed inconfondibile, folte sopracciglia che hanno fatto tendenza, la modella britannica è uno dei volti chiave del fashion biz. Una carriera iniziata nel 2009, a soli 17 anni, la Delevingne ha calcato le passerelle di Chanel, Fendi, Versace, Burberry, Victoria’s Secret ed è da molti ritenuta l’erede legittima di Kate Moss. Apparsa sulle copertine delle riviste più prestigiose, ritratta dai fotografi più famosi al mondo, Cara Delevingne è la modella che guadagna di più in assoluto.

Blasonata quanto basta, discendente dei baroni Faudel-Phillips, la top model non teme di apparire politically uncorrect con le sue dichiarazioni rilasciate in un’intervista al Times, secondo cui le pressioni imposte dal lavoro di modella l’avrebbero portata ad odiare il proprio corpo.

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Cara Delevingne su Vogue, luglio 2015

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Vogue UK, gennaio 2014


Niente peli sulla lingua per Cara, che si è sentita a suo dire a lungo sfruttata: femminista convinta, la top model britannica ha definito disgustoso il modo in cui ragazzine giovanissime siano costrette a posare in modo ammiccante, in un mondo fatto di enormi pressioni, competizione e sacrifici. Una vera e propria stigmatizzazione del fashion biz, mondo che l’avrebbe costretta a crescere troppo in fretta.

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Vogue Australia, ottobre 2013

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Foto di Peter Lindbergh, Vogue, maggio 2013


Espressività unica, bellezza anticonvenzionale ed un carattere ribelle, la Delevingne ha dichiarato la sua intenzione di volersi dedicare unicamente al lavoro di attrice. Già diversi film all’attivo, il suo è sicuramente un volto che buca lo schermo.

Buon compleanno, Mademoiselle Coco!

Ci sono donne che con la propria forza sono riuscite a vincere anche contro le peggiori avversità che la vita può riservarti. Questa è la parabola della vita di Gabrielle Coco Chanel.

Un’infanzia difficile trascorsa a Courpière, la madre, cagionevole di salute, muore quando Gabrielle è solo una bambina, il padre assente, tra infedeltà coniugali e sperpero di denaro.

Gabrielle Bonheur Chanel nasce a Saumur il 19 agosto 1883. La piccola cresce in fretta perché la vita le impone di fare così e quel che resta della sua infanzia lo trascorre presso l’orfanotrofio di Aubazine tra le umiliazioni che le suore riservano agli orfani meno abbienti.

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Maglia nera e immancabile filo di perle: la classe di Gabrielle Coco Chanel in un ritratto di Boris Lipnitzki, 1936


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Ribelle nello scatto di Man Ray, 1935


“Se sei nato senza ali, non fare nulla per impedire loro di crescere”: un simile monito non può che venire da chi le difficoltà le ha vissute sulla propria pelle. Fino a quel primo impiego presso la sartoria di Madame Desboutins, a Moulins. Un impiego modesto, in un atelier del quale la giovane Gabrielle non condivide minimamente lo stile, da lei giudicato pacchiano e volgare; ma lì, dove quella ragazza bruna e dal gusto minimal viene additata come la peggiore delle provinciali, avviene la prima rivoluzione firmata Coco Chanel.

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Una giovanissima Gabrielle, foto di Alex Stewart Sasha 1929


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La stilista fotografata nel suo appartamento da Cecil Beaton, 1965


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Foto di Douglas Kirkland, 1962


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Ancora uno scatto di Douglas Kirkland: la sequenza si intitola “Three Weeks/1962”


Prima l’incontro con Étienne Balsan, ricco giocatore di polo dell’alta borghesia francese, poi l’addio a Madame Desboutins, la burbera titolare. Non un gesto di ubris ma una dichiarazione di stile e di assoluta coerenza con se stessa, per la giovane Gabrielle, che diviene in quel momento Coco. L’amore che Étienne prova per lei le porterà un solido aiuto materiale, ponendosi come deus ex machina per una donna geniale, che meritava per diritto divino di avere un posto nella storia.

Battagliera come nessuna, granitica, leonessa astrologicamente e non solo, Chanel è stata forse la sola designer ad avere attraversato due crisi fortissime ma ad essere riuscita a rialzarsi ambedue le volte.

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La classe di Chanel


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Parigi sullo sfondo


Il secondo amore è forse quello della vita e viene dalla grigia Inghilterra: scandaloso e proibito, perché spesso è così che iniziano le storie migliori. Anche Boy Capel aiuterà Coco, divenuta ormai forse troppo sicura di sé e troppo poco gestibile dal più insicuro Balsan, migliore amico di Capel. Quest’ultimo la aiuterà ad aprire il suo primo atelier a Parigi, al fatidico numero 31 di rue Cambon. Da lì è storia. Ma Coco restituirà all’amante l’intera somma ricevuta in prestito e offrirà per tutta la vita aiuto alla sorella Adrienne.

Durante l’occupazione tedesca Chanel fu la sola ad esser tollerata all’Hôtel Ritz, che restò la sua residenza anche in quegli anni. Generosa anche col nipote e con i suoi numerosi amanti più giovani, durante la vecchiaia, la sua vita ci insegna a non smettere mai di lottare e ad indossare sempre un girocollo di perle, of course.

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Coco Chanel nel suo atelier al 31 rue Cambon, Parigi 1937, foto di Boris Lipnitzki


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Storico ritratto della designer

Auguri a Inès de la Fressange

Spegne 58 candeline Inès de la Fressange. Iconica musa di Karl Lagerfeld, volto storico di Chanel per tutti gli anni Ottanta, Inès Marie Laetitia Églantine Isabelle de Seignard de la Fressange nasce a Gassin l’11 agosto del 1957, figlia del marchese André de Seignard de la Fressange e della modella argentina Cecilia Sánchez Cirez. Aristocratica eleganza, Inès incarna la quintessenza dell’allure parigina.

Tra le più famose mannequin al mondo, adorata da Karl Lagerfeld, discendente di una famiglia dell’antica nobiltà francese imparentata con i celebri banchieri Lazard, Inès dal 1980 al 1989 lavora in esclusiva per Chanel, in un sodalizio storico con Lagerfeld. I rumours sostengono che l’armonia tra i due si sia rotta in seguito alla decisione della modella di accettare di prestare il proprio volto come Marianna della Repubblica Francese, decisione che sarebbe stata sgradita allo snob Lagerfeld, che riteneva questo un simbolo di provincialismo.

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Volto storico di Chanel e icona di stile
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La modella è stata il volto storico di Chanel dal 1980 al 1989

 

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Uno stile minimal-chic per la ex modella, ora designer di successo


Nel 1990 Inès sposa l’imprenditore italiano Luigi D’Urso, da cui ha due figlie. Rimasta vedova nel 2006, dopo ha lavorato come designer e consulente per Jean-Paul Gaultier e come ambasciatrice per Roger Vivier, mette su un suo atelier al numero 24 di rue de Grenelle, nella celebre Rive Gauche di Parigi: qui vende le sue creazioni come anche opere di amici o di persone conosciute durante i suoi viaggi. I suoi capi -biancheria da notte e costumi da bagno, in primis– rivelano una delicata eleganza di ispirazione provenzale.

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In passerella per Chanel A/I 1989-1990
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Musa di Lagerfeld, Inès de la Fressange è nata a Gassin l’11 agosto 1957
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Ancora in passerella per Chanel
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Impeccabile lo stile della storica maison fondata da Gabrielle Chanel
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Campagna vintage Chanel anni Ottanta
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Alta 1,80 m e dal fisico sottile e longilineo, Inès de la Fressange è stata una delle mannequin più famose al mondo
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Chanel Adv, 1987

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Inès de la Fressange in Chanel, Elle ottobre 1986


La modella, sottile e splendida anche in pantaloni a sigaretta e mocassini, si è dichiarata fortemente contraria alla chirurgia plastica. Emblema di un minimalismo chic dal gusto fortemente francese, è ancora oggi una donna bellissima e affascinante. Che dire, très chic.

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Inès de la Fressange posa come Coco Chanel nell’appartamento di quest’ultima, 1981. Foto di Jean-Claude Sauer
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Inès de la Fressange ha inaugurato il suo atelier suo atelier al numero 24 di rue de Grenelle, nella celebre Rive Gauche di Parigi

Jackie Kennedy, First Lady di eleganza

Quando si parla di eleganza non si può non citate Jacqueline Kennedy, celebre First Lady del più discusso Presidente degli Stati Uniti d’America nonché insuperabile icona di stile.

Classe 1929, segno zodiacale Leone, Jacqueline Lee Bouvier divenne la First Lady per antonomasia. Un mito intramontabile, coi suoi tailleurini bon ton e il peso del ruolo che le era stato imposto.

Donna volitiva, forte e ambiziosa, Jacqueline nacque in una famiglia dell’alta società newyorkese. Provetta cavallerizza, fece la sua prima esperienza lavorativa come giornalista per il Washington Times-Herald, che le affidò il compito di intervistare alcuni tra i personaggi più noti dell’ambiente politico statunitense.

Jackie Kennedy in Oleg Cassini
Jackie Kennedy in Oleg Cassini



Da qui l’incontro con il futuro Presidente John Fitzgerald Kennedy, che sposò il 12 settembre 1953 e da cui ebbe quattro figli. Prese il suo ruolo di First Lady molto seriamente, cercando di fornire un’immagine di sé e della sua famiglia che rasentasse la perfezione.

Jackie Kennedy in Oleg Cassini
Jackie Kennedy in Oleg Cassini




Nell’immaginario collettivo lei è la First Lady per antonomasia. Sempre perfetta, uno stile discreto: l’immancabile filo di perle al collo, i cappellini, i colori pastello e la sobria eleganza negli abiti confezionati per lei da Oleg Cassini, Chanel e Valentino.



Abito Valentino
Abito Valentino
Bozzetto creato per Jackie Kennedy da Valentino
Bozzetto creato per Jackie Kennedy da Valentino

Tailleur Chanel
Tailleur Chanel




Coraggiosa e piena di regale contegno sia di fronte ai presunti tradimenti del marito -tra i quali si sospettava una liaison con Marilyn Monroe, la donna più esplosiva d’America- pagò tutto quel che ottenne, fino a quando le tinte pastello del suo tailleur Chanel si tinsero di sangue.

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È una donna disperata quella che tenta di salvare il marito dal suo brutale assassinio, avvenuto proprio davanti ai suoi occhi. La parabola di un sogno che sembra andare in frantumi, finché, come una fenice, rinasce dalle proprie ceneri, convolando in seconde -quantomai discusse- nozze con l’armatore greco Aristotele Onassis.

I famosi sandali Capri, da lei sdoganati
I famosi sandali Capri, da lei sdoganati
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Jackie Onassis e Valentino Garavani a Capri

A Capri con la borsa dedicatole da Gucci, la Jackie O'
A Capri con la borsa dedicatole da Gucci, la Jackie O’


Da First Lady a Jackie O’. Questo è il periodo in cui la donna incontra il mito. L’icona di stile- tra i trend da lei lanciati i famosi sandali Capri, i pantaloni bianchi a metà polpaccio, il caftano e l’immancabile borsa Jackie O’che Gucci le intitolò. Una signora dello stile.

TENTAZIONI BEAUTY

Bellezza e salute vanno sempre di pari passo. Ecco perché la cosmesi si rinnova portando sul mercato prodotti innovativi per risultati effettivi.

Qui 6 prodotti a cui è davvero difficile rinunciare:

La vie est belleLancôme – Eau de Parfum € 55,80

Julia Roberts è la testimonial di questa fragranza femminile il cui motto è “La vita è bella!”

Una dichiarazione di gioia e felicità che porta con sé gli ingredienti più nobili della Profumeria: Concreta di Iris Pallida, Assoluta di Gelsomino di Sambac, Assoluta di Fiori d’Arancio, Essenza di PatchouliNote Olfattive. Delicato dalle note golose. 

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La vie est belle – LANCOME


Clarins Fix’ Make-Up € 23,80

L’estate è arrivata e con sé il solito problema della resistenza del trucco. La soluzione è Fix’Make-Up di Clarins, uno spray che aiuta a fissare il make up  e a farlo durare più a lungo. Dona inoltre luminosità al viso opacizzando l’incarnato. Al profumo fresco di pompelmo.

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Miss Dior Le Parfum – Dior – Eau de Parfum 40 ml € 83,90

Note persistenti da lasciare il segno, Miss Dior Le parfum è altamente concentrato e sprigiona un inebriante invito sensuale.

I suoi accordi chypre vengono intensificati dall’Ambra vegetale e dal Patchouli, nobile e intenso. La vaniglia da’ un tocco orientale. Impossibile resistergli.

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Miss Dior Le Parfum


Rouge Coco, Chanel N. 402 Adrienne € 32,00

Una nuova formula per un rossetto-icona – Rouge Coco si compone di 3 cere vegetali (mimosa, jojoba e girasole) per idratare più a lungo.

Le nuances sono 24, nomi che fanno riferimento agli amici più cari a Mademoiselle Chanel che la chiamavano “Coco” : Adrienne, Roussy, Arthur, Dimitri…

Morbido, brillante, per delle labbra effetto seta.

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Rouge Coco – Chanel


Fondotinta+Primer Uniformante  – Collistar € 26,00

Due prodotti in uno per un make up da professionisti. L’efficacia e la coerenza di un fondotinta unito all’azione uniformante del primer, un maquillage persistente 24h, ultraconfortevole e che non necessita di ritocchi.

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Fondotinta+Primer Uniformante – Collistar


CAPTURE TOTALE DREAMSKINDIOR 
TRATTAMENTO ANTI-ETÀ CREATORE DI PELLE PERFETTA 30 ml € 124,00

Un trattamento innovativo che supera le ricerche della tradizionale cosmesi. Una formula anti-età che assicura uniformità della pelle, eliminando quell’effetto ruvidezza e rendendola visibilmente più giovane. Miglioramenti dopo un mese di trattamento –  Mai più senza.

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CAPTURE TOTALE DREAMSKIN – DIOR