Non si ferma il ciclone che da mesi sta rivoluzionando gli schemi del fashion biz: questa volta il divorzio si consuma in casa Carven. I direttori artistici del brand francese Alexis Martial e Adrien Caillaudaud hanno appena lasciato l’incarico.
Alla direzione creativa della maison dal marzo 2015, il duo di stilisti ha presentato l’ultima collezione lo scorso 29 settembre nell’ambito della Paris Fashion Week. I designer, entrambi 31 anni, avevano lavorato precedentemente per Givenchy prima di subentrare a Guillaume Henry alla direzione creativa di Carven, maison fondata nel lontano 1945 da Carmen de Tommaso.
Un fenomeno che non sembra subire battute d’arresto: Martial e Caillaudaud sono solo gli ultimi protagonisti di una serie di addii eccellenti, come il recente divorzio di Peter Dundas da Cavalli e l’addio di Consuelo Castiglioni a Marni. La maison francese ha fatto sapere in una nota che presto sarà annunciato il nome del nuovo direttore creativo.
Adrien Caillaudaud e Alexis Martial, duo di stilisti di maison Carven, per la collezione primavera/estate 2017 appena proposta a Parigi hanno disegnato una donna che ama vestire con capi comodi e femminili.
Il pattern diventa l’inizio di un défilé garbato. Le rose decorano bomber in neoprene richiamando la moda anni ’60.
Il rosa shocking caratterizza la palette di colore che rimane, comunque, accesa e vibrante.
Il PVC confeziona pantaloni, capispalla essenziali ed urbani, in contrapposizione con il pizzo che invece conferisce un carattere romantico alla collezione.
I dettagli in fibbia su gonne e cappotti, sono i motivi ricorrenti di una collezione giovane e frizzante.
Aria di crisi in quel di Carven? Ciò è probabile, visto la decisione del marchio francese fondato nel 1945 da Carmen de Tommaso, di glissare sulla linea uomo per dedicarsi completamente alla womenswear, che rimane affidata al duo di stilisti Alexis Martial e Adrien Caillaudaud.
La sospensione della linea menswear è stata la causa del licenziamento di Bernabé Hardy, designer della linea uomo dal 2015.
Come dichiarato da Sophie de Rougemont, amministratore delegato del brand: “Con lui abbiamo avuto una meravigliosa collaborazione e gli auguriamo tutto il successo che merita”.
Pantaloni in vinile, bomber per ripararsi dal gelido freddo invernale e maglioncini in lana da petite fille.
Ecco che il marchio Carven, oggi capeggiato dal duo di stilisti Adrien Caillaudaud e Alexis Martial insediati dopo l’abbandono del couturier Guillaume Henry, presenta una collezione autunno/inverno 16-17 impostata, garbata, vicina al mood anni novanta.
Punto di partenza del défilé è il montgomery con profili in vello di pecora che troviamo, peraltro, anche sui profili degli abiti e dei cappotti.
La donna Carven, è ben lontana dal presentarsi al pubblico con orpelli ed eccessi, aspira ad attirare l’attenzione su di sé, attraverso capi portabili e freschi.
Predomina la tonalità mauve che ritroviamo anche su una scialle lavorato ai ferri e con frange finali.
Abbondanza di pelle utilizzata per confezionare gonne dalla linea midi e pantaloni affusolati.
Leggerezza idealizzata con l’abito chemisier velato che lascia scorgere un secondo vestito stampato per una sovrapposizione studiata e riuscita.
Il glamour in maison Carven si veste di effetti sparkling con cristalli ton sur ton che splendono su abiti cocktail con stampa astratta, su top e sui taschini delle camicie.
In attesa di un nuovo direttore creativo, Adrien Caillaudaud e Alexis Martial, hanno creato una collezione molto vicina all’immagine del marchio, scongiurando qualsiasi rimpianto per l’addio di Guillaume Henry.
Se pensate che la moda sia ad esclusivo appannaggio di donne alte 1.80 m, dovrete clamorosamente ricredervi. Essere piccole di statura può essere un valore aggiunto, e a sdoganarlo per prima, nei lontani anni Cinquanta, è stata una donna il cui nome è ancora oggi tra le firme più apprezzate della moda francese ed internazionale.
Marie-Louise Carven-Grog, all’anagrafe Carmen de Tommaso, della sua altezza aveva fatto un complesso: alta 1.55 m, minuta ma proporzionata, come d’altronde prevedeva la bellezza dell’epoca, madame Carven si diceva “alta quanto un gambo di cavolo” e sembrava soffrire profondamente per quei centimetri in più che Madre Natura le aveva negato.
Ma, forte della propria personalità, si rimboccò le maniche e promise a se stessa che la statura piccola non avrebbe mai più dovuto rappresentare un problema per nessuna donna. Fu così che creò una moda a misura di donne petite, entrando di diritto nell’Olimpo dello stile. Il suo marchio, Carven, ancora oggi è uno dei più seguiti, nell’ambito della settimana della moda di Parigi.
La couturière francese nacque il 31 agosto 1909 a Châtellerault dall’editore di origine italiana Tommaso Carmen. Studiò Architettura ed Interior Design presso l’École des beaux-arts de Paris ed iniziò la sua carriera di designer di moda da autodidatta, confezionando abiti su misura per se stessa e per le sue amiche. Nel 1945 fondò la sua casa di moda sotto lo pseudonimo di Mme Carven, contrazione del suo cognome e del nome di una zia da lei prediletta, che la introdusse alla passione per la moda.
Figlia di una generazione che sfornò talenti del calibro di Elsa Schiaparelli, Coco Chanel, Christian Dior e Pierre Balmain, il successo per lei arrivò appena quattro anni più tardi, nel 1949, quando venne citata nel testo della canzone “Mademoiselle de Paris”, di Jacqueline François.
Ampie gonne a ruota, punto vita segnato e decolleté in vista, in perfetto stile Fifties: questo è il modello Carven, per un abito verde che diviene emblema dello stile della maison. Uno stile all’insegna della leggerezza e del colore, per suggestioni provenzali. Semplicità, pulizia e consigli strategici per donne piccole di statura: evitare il nero, in primis, come anche le maniche a sbuffo e le stampe troppo ampie, ed evidenziare il seno, per accentuare le forme burrose tipiche degli anni Cinquanta.
Madame Carven non viene cambiata dal successo: ottimista, il suo buonumore è proverbiale come anche la sua simpatia, che la rende vicina alla gente comune. I suoi capi colorati ricordano le uniformi delle hostess, e lei, grande viaggiatrice, adora trarre ispirazione da terre lontane. Tra le sue clienti ci sono nomi del calibro di Martine Carol, Leslie Caron, Michèle Morgan ed Édith Piaf. Realizzò l’abito da sposa di Mme Valéry Giscard d’Estaing e si rivelò brillante manager ante litteram: Madame Carven fu infatti tra i primi designer ad esportare le proprie creazioni all’estero, in particolare in Brasile, Portogallo, Egitto ed Iran. Inoltre fu una vera e propria trendsetter, essendo tra i primi couturier ad arricchire i propri capi di suggestioni etniche, introducendo elementi e materiali tipici di altri Paesi, come le stampe batik e la rafia. Le sue collezioni ottennero un successo incredibile in Giappone, dove le donne sono per antonomasia piccole di statura
Grande rivoluzionaria, madame Carven fu la prima a realizzare collezioni di prêt-à porter e dobbiamo a lei il primo prototipo di reggiseno push-up. Tanti sono i tabù infranti da questa piccola donna dall’enorme personalità, come l’aver fatto indossare una colonia maschile alle donne e l’aver accompagnato in giro per il mondo le sue modelle globetrotter.
Secondo l’ex ministro francese della cultura Renaud Donnedieu de Vabres madame Carven ha contribuito largamente ad imporre l’eleganza francese come punto di riferimento internazionale. Amante dell’arte, numerosissime sono state le sue donazioni al Museo del Louvre, che nel 1997 ha aperto una sala in suo onore, intitolata Grog-Carven. Madame Carven si ritira dalla scena nel 1993, all’età di 84 anni. Due anni più tardi, nell’ottobre del 1995, ottiene la Legion d’onore. La piccola grande donna si è spenta l’8 giugno del 2015, all’età di 105 anni. Le donne piccole di statura le devono molto.