Avete mai pensato a cosa state mangiando, mentre accompagnate il cibo alla bocca? Vi siete mai soffermati su quanto, a lungo andare, possa fare bene quell’alimento o possa, nonostante il gusto, nuocere alla vostra salute?
Avete mai fatto ricerca sui paesi più longevi del mondo? E vi siete chiesti qual è la loro dieta?
Se siete dei pigri, o non vi siete mai posti certi quesiti, c’è chi lo ha fatto per voi, raccogliendo tutta una serie di ricerce scientifiche e stabilendo la dieta ottimale per vivere più sani e più a lungo. Sembra un programma di Rosanna Lambertucci, e invece è il motto di Blue Taste, il nuovo bistrot milanese che ha a cuore il vostro cuore.
Blue Taste non è la patria del vegan, non è luogo di meditazione e digiuno a intermittenza, qui si mangia, ma lo si fa non solo con lo stomaco, anche con la testa! Con una scelta equilibrata dei piatti, incentrati sulla materia prima di ottima qualità (amen), sulla scelta di cotture che preservano i principi nutritivi, e sulla riduzione di spreco. E per chi come me crea una ricetta con le ultime cose rimaste nel frigo a far l’eco, è una bellissima notizia.
Ma cosa sono le BLUE ZONES a cui Blue Taste si rifà? Sono i 5 luoghi del pianeta in cui si concentrano il più alto numero di centenari rispetto alla media mondiale, zone in cui la speranza di vita è quindi più elevata.
E quali sono le BLUE ZONES?
Sardegna (Italia), Icaria (Grecia), Okinawa (Giappone), Nicoya (Costa Rica) e Loma Linda (California).
La cosa veramente interessante, non è la scelta ipocalorica, la predilezione di frutta e verdura, il continuo movimento fisico, ma quello che aumenta l’aspettativa di vita e beneficia sulla salute, è la “condivisione” in forme differenti. Cosa significa? Tutte queste comunità vivono in simbiosi con l’altro, mangiano insieme, si incontrano spesso dopo il lavoro per creare e approfondire relazioni, creano legami profondi, si dedicano all’altro e alle religioni (come nell’area californiana, comunità avventista di Loma Linda, che mai avremmo pensato di trovare in questa lista, abituati al fast food americano).
“Percorro tra le sei e le otto miglia al giorno, eccetto durante il sabato sacro.La maggior parte dei miei amici è morta. Mio marito è morto. Ma mi piace parlare con le persone. Il mio motto è: ‘Uno sconosciuto è un amico che non abbiamo ancora incontrato‘”
— Marge, centenaria di loma linda in “The Blue Zones” di Dan Buettner
Blue Taste omaggia il saper vivere e propone un menu dove proteine nobili, grassi sani, vitamine e antiossidanti, fanno da padrone; privilegia la cottura sous-vide (cottura sottovuoto a bassa temperatura) e l’impegno zero-waste.
Non le classiche bowl! Eleganza nell’impiattamento, eleganza nel gusto, consiglio vivamente il polpo che si scioglie letteralmente in bocca e il salmone mango e finocchio, sapori che non vi aspettereste da piatti così semplici e sani.
I ragazzi di Blue Taste, un gruppo di amici appassionati, hanno inserito per gli amanti della bevanda del dio Bacco, una selezione accurata di vini bio e naturali, perchè anche nelle blue zones, un calice al giorno toglie il medico di torno.
Blue taste è il nuovo bistrot nel cuore di Milano, punto di riferimento dello star bene, dove trovarsi con gli amici per un calice di vino all’ora dell’aperitivo, una chiacchierata con le girls durante il breakfast, e una cena in compagnia all’insegna della socialità, che pare essere il vero toccasana per i nostri centenari. Dovremmo ricordarcene più spesso e abbandonare i maledetti cellulari.
Blue Taste si trova in Via M. Buonarroti, 15 a Milano