«I diamanti sono i migliori amici delle donne» cantava Marylin Monroe nel 1953, ne Gli uomini preferiscono le bionde. A più di cinquant’anni di distanza qualcosa è cambiato, ma l’asta di anelli di diamanti e altre meraviglie di Christie’s affascina sempre. Se investire in diamanti non è per tutti, fantasticare su gioielli il cui prezzo supera i cinque zeri non costa nulla. La casa d’aste Christie’s ha contribuito a questi luccicanti sogni ad occhi aperti presentando in anteprima a Londra i diamanti e le borse che saranno battuti durante gli eventi delle prossime settimane. Un’anteprima inusuale per la capitale britannica, che ha ospitato gioielli grandi come candelabri e borsette dal valore inestimabile.
L’asta biennale di accessori Christie’s si svolgerà a Parigi il prossimo 9 novembre, mentre quella di pezzi unici e storici di gioielleria si terrà a Ginevra il 15 dello stesso mese. La settimana scorsa, però, la casa d’aste ha mostrato in anteprima alcuni degli esclusivi lotti che faranno girare la testa alle signore. Tra i gioielli, meritano una menzione speciale gli orecchini Miroir de l’Amour, con grossi diamanti dal taglio a goccia e la collana Le Jardin d’Isabelle (in foto), capace di attrarre e riflettere tutta la luce di qualsiasi salone. Quelli che lasciano senza fiato sono però gli anelli di diamanti Star of Sierra Leone e Fancy Vivid Pink, con un diamante rosa da 9,14 carati tagliato a forma di pera. La quotazione dell’anello è tra i 16 e 18 milioni di dollari. L’asta di Christie’s, però, soddisferà anche le signore che ai diamanti preferiscono le borsette. Non borsette qualsiasi, si intende: la più preziosa è una Birkin bag di Hermès. Si chiama Shiny Bleu Marine Porosus Crocodile Diamond Birkin, è decorata con diamanti e delicate rifiniture in oro bianco e il suo valore stimato è tra i 100.000 e i 150.000 euro. Giusto in tempo per la lista dei desideri di Natale.
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Buon compleanno, Jane Birkin!
Spegne oggi 69 candeline Jane Birkin. Bellezza iconica degli anni Sessanta e Settanta, spregiudicata, maliziosa come nessuna, l’attrice e cantante britannica non ha perso assolutamente il suo celebre fascino.
La caratteristica frangetta, il sedere rotondo immortalato in foto scandalose al fianco di Serge Gainsbourg: non c’è dettaglio della vita di Jane Birkin che non sia divenuto iconico, dai suoi amori ai suoi film. Incarnazione dello stile fresco eppure sofisticato tipicamente anni Sessanta, l’attrice è uno dei volti più noti e più chiacchierati degli ultimi cinquant’anni.
Nata a Londra il 14 dicembre 1946, Jane Mallory Birkin discende da una famiglia che ha fatto fortuna con l’industria del merletto nel Nottinghamshire. Il fascino doveva essere nel DNA, dal momento che una sua prozia, Winifred (Freda) May Birkin, poi sposata con William Dudley Ward, fu amante del Principe di Galles (il futuro Edoardo VIII del Regno Unito, nonché Duca di Windsor). Il padre della bella Jane, il maggiore David Birkin, era stato comandante della Royal Navy ed eroe della seconda guerra mondiale e fu coinvolto anche in vicende di spionaggio; la madre era l’attrice e cantante Judy Campbell (pseudonimo di Judy Gamble), famosa per le sue interpretazioni nei musical di Noël Coward.
Occhi da cerbiatto e fascino torbido che fa capolino dietro l’aria innocente, Jane comincia la carriera di attrice teatrale all’età di 17 anni: siamo nella Swinging London e il suo stile ammalia un nome storico della moda made in UK del calibro di Ossie Clark. Successivamente Jane fa il suo esordio come cantante in un musical: è in questo contesto che conosce il compositore inglese John Barry (autore anche di alcune musiche per i film di James Bond): tra i due nasce una relazione che sfocia in un matrimonio celebrato quando Jane ha appena 19 anni. Dalle nozze nasce la prima figlia della futura icona di stile, Kate Barry, nata nel 1967 (scomparsa prematuramente a Parigi, probabilmente suicida, l’11 dicembre 2013, dopo essere precipitata dal quarto piano del suo appartamento nel XVI Arrondissement).
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L’esordio cinematografico di Jane Birkin avviene con il film “Non tutti ce l’hanno” (The Knack …and How to Get It) di Richard Lester, ma è con la pellicola successiva, l’indimenticabile Blow-up di Michelangelo Antonioni, che l’attrice ottiene la fama. Una scena la immortala in topless: la bellezza acqua e sapone la rende immediatamente un’icona della scena londinese. Nel 1968 l’attrice si trasferisce in Francia: qui avviene l’incontro della vita, con il cantante e musicista Serge Gainsbourg, con cui intraprende una relazione che durerà fino al 1980. Una coppia inimitabile, il fascino di lui capace di sposarsi così bene con la bellezza di lei, musa quasi forgiata dalle mani esperte e dalla fantasia del grande cantautore francese. Nel 1969 arriva la canzone scandalo, con tanto di gemiti e sospiri, Je t’aime…moi non plus, originariamente incisa da Gainsbourg insieme a Brigitte Bardot e poi cantata invece con la Birkin. Due anni più tardi, nel 1971, nasce Charlotte Gainsbourg, che diventerà anche lei attrice e cantante.
Al termine della relazione con Gainsbourg, Jane Birkin ha continuato con grande successo la carriera di attrice. Inoltre la diva ha trovato un nuovo amore nel regista francese Jacques Doillon, da cui ha avuto la figlia Lou, nata nel 1982 e divenuta famosa come modella. Una carriera sfolgorante nel cinema e nel teatro, un’immagine che le ha permesso di divenire una vera e propria icona, un’esperienza anche come fashion designer al fianco della figlia Lou (le due hanno firmato insieme una collezione per il brand La Redoute), Jane Birkin ha anche una borsa a suo nome, la mitica Birkin firmata Hermès, che la diva ha recentemente rinnegato per motivi ambientalisti. Vero e proprio oggetto di culto, It Bag tra le più costose al mondo (il prezzo varia dai 6.000 ai 120.000 euro), la celebre borsa porta il nome dell’attrice, che però lo scorso luglio ne ha disconosciuto la paternità.
Oggi la diva compie 69 anni: bellezza naturale, fieramente contraria alla chirurgia estetica, gli anni non ne hanno minimamente scalfito la classe e il grande fascino.
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Jane Birkin contro Hermès. La diva rinnega la borsa che porta il suo nome
Divorzio storico tra Jane Birkin ed Hermès. L’attrice e modella inglese è stata recentemente al centro di una polemica, dopo aver rilasciato alcune dichiarazioni in cui chiedeva apertamente alla maison francese di togliere il suo nome dalla celebre borsa.
Alla base di tale appello ci sarebbe la causa ambientalista sposata dalla Birkin, la quale ha aderito ad una protesta più generale: ad innescare la miccia sarebbe stato il video diffuso dalla PETA, People for the Ethical Treatments of Animals, celebre istituzione di tutela degli animali, in cui si denunciavano le atroci crudeltà subite dai rettili destinati a diventare pellami.
Successivamente l’attore Joaquin Phoenix avrebbe lanciato una petizione per boicottare i capi di abbigliamento fatti con pellami esotici, a cui la Birkin avrebbe aderito.
La celebre Birkin Bag fu ideata trentuno anni fa, nel 1984. Si narra che l’idea venne al direttore di Hermès dell’epoca, Jean-Louis Dumas, su un volo Parigi-Londra, in cui si trovò seduto accanto alla diva. La borsa della Birkin, strapiena, cadde, rovesciando l’intero contenuto sul pavimento. Ciò indusse Dumas a dedicarle un omaggio, creando appositamente per lei la Birkin Bag.
Capiente, pratica e funzionale, ma allo stesso tempo estremamente chic, la Birkin Bag ha segnato un’epoca. Sogno proibito di ogni fashion victim che si rispetti nonché oggetto di culto per intenditori, la Birkin di Hermès è uno dei pezzi più esclusivi e costosi al mondo.
It bag evergreen, declinata in svariati colori e materiali, ha contribuito non poco a decretare il mito di Jane Birkin e ad iscriverla tra le icone di stile mondiali degli ultimi tempi.
Look acqua e sapone, tomboy ante litteram, Jane Birkin ha incarnato lo stile di un’epoca, gli anni Sessanta e Settanta. In costante bilico tra innocenza e malizia, il suo stile nel vestire è divenuto leggenda. Famosa la sua predilezione per sensualissimi look vedo-non vedo, meglio se in tricot o pizzo trasparente. Bellissima anche senza un filo di trucco e in jeans e mocassini, la frangetta sbarazzina sui lunghi capelli e una fotogenia che ha incantato almeno due generazioni.
Sensualissima nella sua love story scandalosa con il genio Gainsbourg, grazie alla quale conquistò i rotocalchi e le copertine di mezzo mondo.
La maison più chic d’Europa le ha dedicato un oggetto di culto divenuto celebre. Oggi però la diva sembra aver dimenticato tutto questo, sebbene in nome di una valida causa, quale è quella animalista. Resta solo da chiedersi come mai non ci abbia pensato prima. Je t’aime, moi non plus, è proprio il caso di dire.