È morto ieri all’età di 87 anni Bill Cunningham: celebre fotografo di moda, fu pioniere dello street style. “La moda è l’armatura per sopravvivere alla vita di tutti i giorni”: e proprio nella quotidianità si è esplicata la parabola della sua vita. Indimenticabile e poetica la sua Manhattan, girata a bordo di una vecchia bicicletta. Garbato e sensibile esponente di una generazione che probabilmente non lascerà eredi, lo ricorderemo sorridente dietro al suo obiettivo, rigorosamente avvolto in una delle sue giacche azzurre.
Se pensavate che lo street style fosse un fenomeno relativamente recente, ebbene vi sbagliavate: è solo all’opera di Cunningham che fashion blogger ed influencer di ogni dove debbono la loro presenza sui magazine patinati, immortalati fuori dalle fucine della moda “ufficiale”. Sì, perché proprio grazie al fotografo statunitense la moda si allargò alle strade e alla gente comune, carpendo le nuove tendenze dalla vita quotidiana.
Nato a Boston, Massachusetts, il 13 marzo 1929, Cunningham frequentò la prestigiosa Harvard University prima di trasferirsi a New York all’età di 19 anni. Dopo essersi arruolato nella Guerra di Corea, rientrato negli States nel 1953 iniziò a scrivere di moda, dapprima per il Women’s Wear Daily e poi per il Chicago Tribune. In breve si impose come una delle firme più autorevoli del giornalismo di moda: fu lui a presentare al pubblico americano Azzedine Alaïa e Jean Paul Gaultier. E fu proprio durante gli anni di lavoro al Women’s Wear Daily e al Tribune che iniziò, quasi casualmente, a scattare foto per le strade della Grande Mela. Questi gli albori del fenomeno di costume che oggi imperversa sotto l’etichetta di “street style”. Tra le icone ritratte la splendida Greta Garbo. Alcuni di questi scatti furono pubblicati sul New York Times nel dicembre 1978, dando origine ad una rubrica fissa intitolata “On the street”.
Come immediatamente notò l’editor del Times, Arthur Gelb, si trattava di una svolta epocale per il giornalismo di moda, giacché per la prima volta venivano pubblicate foto di persone famose senza il loro consenso. Inoltre per la prima volta nella storia, la moda usciva dalla torre d’avorio in cui défilé ed eventi blindati l’avevano relegata per decenni: Cunningham fotografava quotidianamente la gente per le vie di Manhattan, focalizzando la sua attenzione sui loro outfit. Gente comune ma anche socialite e personaggi influenti del fashion biz vennero tutti immortalati dal suo obiettivo. Nel 1983 il CFDA, il celebre Council of Fashion Designers of America, lo nominò miglior fotografo dell’anno. Numerosissimi i riconoscimenti alla sua arte. Nel 2010 venne realizzato anche un documentario a lui dedicato, girato da Richard Press e Philip Gefter. Il fotografo ci ha lasciato ieri, 25 giugno 2016, dopo essere stato ricoverato a seguito di un ictus.
(Foto cover tratta da Marie Claire)
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