Sarà inaugurata il 17 marzo alla Bildhalle di Zurigo la personale di René Groebli intitolata “René Groebli- Early Work“. L’interessante vernissage che si terrà presso la Galleria Bildhalle della città svizzera verrà dedicato alla prima fase creativa dell’artista, che comprende i lavori datati dal 1945 al 1955.
Il piglio è vintage e non privo di suggestioni nostalgiche, tanto nelle serie dai titoli altamente evocativi “Auge der Liebe” (“Gli occhi dell’amore”) e “Magie der Schiene” (“La magia dei binari”) che nelle immagini che rappresentano Zurigo, Londra e Parigi a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Il fotografo svizzero, classe 1927, si rivela maestro nell’immortalare la donna, con la tua toeletta e il suo riposo, prima di incontrare l’amato. Dolce e morbida la curva della schiena, sensuale e perfetta la linea del collo, mentre, ad occhi chiusi, la sognante creatura immagina il momento in cui finalmente si ritroverà tra le braccia del suo uomo. Inoltre nella mostra, che resterà aperta fino al 28 maggio, saranno esposte opere inedite dell’artista.
Visionario, romantico, l’opera di Groebli spicca nella storia fotografica della Svizzera della seconda metà del Ventesimo secolo, costituendo un unicum in cui suggestioni romantiche e poetiche si sposano mirabilmente all’ottica visionaria, che gli fa adottare tecniche fotografiche innovative che strizzano l’occhio al futuro. Interverrà alla mostra il giornalista Daniele Muscionico, che avrà il compito di esporre vita e opere dell’artista.
Nato a Zurigo il 9 ottobre 1927, René Groebli fu introdotto alla fotografia da Hans Finsler. Una carriera iniziata come fotografo di reportage per la rivista svizzera “Die Woche”, poi un nuovo incarico per l’agenzia londinese Black Star, che lo portò fino in Africa. Tra i suoi primi libri fotografici Magie der Schiene del 1949, un saggio poetico e la serie fotografica Das Auge der Liebe, che fu pubblicata per la prima volta nel 1954 e che ha visto una nuova edizione nel 2014.
Le opere di Groebli sono state inoltre al centro della mostra The Family Of Man di Edward Steichen organizzata dal Museum of Modern Art di New York: qui sono state esposte anche opere dei fotografi svizzeri Werner Bischof, Robert Frank e Gotthard Schuh. Sperimentatore ed innovatore nell’arte fotografica, Groebli nel 1957 è stato nominato maestro del colore dalla rivista americana Color Annual. Nonostante l’aura vintage che caratterizza molti dei suoi scatti, il maestro si è aperto anche al digitale negli ultimi anni, intuendone le immense potenzialità.
Verrà invece inaugurata il prossimo 2 giugno e sarà esposta fino al 16 luglio la mostra Hans Peter Riegel -Night Pieces si inaugura 2 giugno fino al 16 luglio. Un ritorno alla Bidhalle dopo il successo del 2014 con la personale “Some Pieces”. I soggetti rappresentati in Night Pieces sono perlopiù piante. Immortalate nel loro sbocciare e rifiorire, sintesi delle metamorfosi clorofilliane e suggestiva full immersion nel gioco di colori plastici e psichedelici. Altro soggetto prediletto dall’artista è la città, che viene immortalata all’alba, al risveglio, rappresentando lo scenario tipico di una passeggiata mattutina. Tra arditi giochi di contrasti e colori, si abbraccia il digitale, nella creazione di una nuova estetica visiva.
Hans Peter Riegel ist nicht allein Fotograf sondern auch Konzept- und Medien-Künstler. Einer breiteren Öffentlichkeit ist er zudem als Autor bekannt. Seine 2013 erschienene Biografie des Künstlers Joseph Beuys erlangte grosse Aufmerksamkeit und ist mittlerweile eines der am häufigsten besprochenen Bücher seiner Art in der jüngeren, deutschsprachigen Literaturgeschichte. Riegel schreibt regelmässig für führende Tages- und Sonntagszeitungen. Er lebt und arbeitet in Zürich.