Che cos’è il bilancio verde?

Che ci importa del bilancio verde, con tutti i problemi che abbiamo?
Buche, traffico, lavori sempiterni, servizi pubblici, trasporti, questione Bagnoli, rifiuti, e mica possiamo sottilizzare sugli alberi. E qualcuno potrebbe anche avere ragione in effetti. Se non fosse che esiste una legge dello Stato che obbliga i comuni a piantare almeno un albero per ogni cittadino, e un nuovo albero per ogni nuovo nato, e obbliga a mantenere in equilibrio il verde urbano.
La questione può apparire marginale, ma non lo è, per almeno due ragioni indipendenti dalla nostra soggettiva sensibilità ambientale e attenzione e interesse per il decoro urbano.


La prima è che quella è una legge dello Stato, e prevede precisi obblighi e sanzioni per tutti noi (mica fanno una multa al Sindaco!). La seconda è perché il Bilancio Arboreo 2011-2015 (pubblicato a marzo 2016 a Napoli) è una di quelle cose che riguardano “una sola amministrazione”, che non sono imputabili a “sindacature precedenti”, e che mostrano chiaramente come è facile far apparire che i conti tornano anche quando non tornano affatto.
In altri “bilanci”, come per la raccolta differenziata, anche se i fatti sono evidenti e pubblicamente verificati quotidianamente, si può con una certa farraginosità giocare sulle percentuali, per dire che più o meno, a macchia di leopardo, qualcosa (cosa?) è successo .
Anche se l’amara verità è che anche quando appositi cassonetti ci sono, e con difficoltà persone di buona volontà la differenziazione la fanno, poi al momento della raccolta spesso va tutto indistintamente nello stesso raccoglitore.


Bilancio verde


Il bilancio arboreo invece è un documento di eccezionale chiarezza. È di sole 11 pagine, copertina compresa. A pagina 4 compare un +1,58 di interventi di piantumazione. Ai più potrebbe sembrare che quindi ci siano più alberi, e quindi si sia dato seguito alla prescrizione di legge (e vorrei anche dire al bisogno collettivo). E invece no. Perché “per far andare in attivo” quel bilancio sono stati già conteggiati 1.850 alberi che non sono piantati… ma sono stati “ordinati”. 
Cioè, a marzo 2016 si dichiara che al 31 dicembre 2015 gli alberi erano “di più”, mentre è scritto chiaramente che non solo quegli alberi non ci sono, ma senza quelli (che non esistono) saremo chiaramente a 902 alberi in meno. Per fare un paragone a Venezia negli anni 2010-2014, a fronte di 6.741 nati, sono state piantate 11.132 nuove piante, per un saldo positivo pari a 4.391 alberi in più.
E Venezia non è nemmeno sulla terra ferma, è una laguna, e non circolano automobili, il che riduce evidentemente l’inquinamento. 
Ora noi possiamo anche scegliere di avere una coscienza ambientale minore rispetto ad altri cittadini di altre città italiane. E possiamo anche capirne poco di alberi. 
Però ci sarebbe da chiederci, specie nell’approssimarsi delle elezioni, se si fanno così i conti nei bilanci arborei, quanto è facile fare lo stesso in tutti gli altri bilanci?