Una sirena stretta in lunghi abiti interamente ricoperti da una pioggia di paillettes e cristalli, questa la donna immaginata da Julien Macdonald per la collezione AI2017-18. Lo stilista, da sempre protagonista della fashion week londinese, ha dichiarato di essersi ispirato alla “società moderna, in cui la tecnologia governa il mondo”. Una collezione che celebra la più sfrontata femminilità, esaltata da sapienti cut out che lasciano scoperte porzioni di pelle, in un quantomai sensuale gioco seduttivo. Maestro nell’esaltare la femminilità e la silhouette femminile, Macdonald rivisita il suo marchio di fabbrica, i lunghi abiti tempestati da paillettes e caratterizzati da spacchi hot, conferendo all’intera collezione un’inedita vena futurista. Glamour e sensuale, la sirena metropolitana tratteggiata dallo stilista percorre il catwalk con falcate intrise di self-confidence: un monito, questo, ad essere sempre se stessi, anche in una società come quella odierna, in cui l’individuo è spesso fagocitato dalla tecnologia. L’idea trova espressione nelle intricate decorazioni che impreziosiscono alcuni dei capi, quasi ad evocare i meccanismi interni di un robot: una rete argentata lega tra loro gli angoli di un abito aperto sul petto da cut out, mentre paillettes lavorate decorano un altro abito a collo alto. L’ispirazione high-tech predomina, ma non manca la femminilità, tra mini dress in pizzo decorati con foglie nere. Anche per l’uomo il knitwear si arricchisce di note glitter e le maglie sono decorate con cut out. Largo anche a bodycon dress e a tute che valorizzano le curve, accanto a note tailoring e capi dalle suggestioni couture. La palette cromatica indugia nei toni del nero, del rosso, dell’argento e dell’oro.
Tag: autunno/inverno 2017-18
Le falene di Greta Boldini conquistano Altaroma
“Come Falene” è il titolo della collezione di prêt-à-porter Autunno/Inverno 2017-2018 presentata da Greta Boldini ad Altaroma. Sontuosa eleganza in bilico tra contemporaneità e suggestioni anni Quaranta caratterizzano una collezione iconica, che celebra la crescita stilistica del giovane brand, disegnato da Alexander Flagella: accettazione, perdono e redenzione divengono le parole chiave attorno alle quali si sviluppa la sfilata. La donna che calca la passerella ricorda una falena, mantide enigmatica e sospesa in una dimensione onirica, in cui si avverte il peso incombente di note belliche. In un crogiolo di libere associazioni si erge lo stile di Greta Boldini, che trae ispirazione dall’arte di Van Eyck e di George Grosz. Lo stile Forties sembra dominare, in una collezione che si snoda tra echi nostalgici e dettagli maschili. Flagella rivisita intramontabili classici del guardaroba, come la giacca Barbour in tela anti pioggia, che si indossa ora con gonne in seta plissettata e lunghi abiti alla caviglia in ciniglia e velluto prezioso. Una combattente la donna Greta Boldini, che percorre sicura la passerella di una sfilata velata da una vena di spiritualità. Tripudio di sete plissé per lunghi abiti che scoprono le caviglie: i capispalla sono rubati al guardaroba maschile. Domina il rigore di costruzioni tipicamente anni Quaranta, per un’eleganza sobria ma che non lesina in suggestioni couture. Largo ad ardite sovrapposizioni ed inediti coup-de-theatre: tripudio di lana bouclé e cashmere pregiato, seguito a ruota da viscose, tulle ricamati, organze preziose, crepe de chine e pizzo. Suggestioni Art Déco nei dettagli in vetro nero e cristalli, lusso nelle pellicce di visone, volpe e mongolia, che danno vita a caleidoscopici giochi insieme al mohair in pelliccia e alle spugne misto lana-cotone. Calda e drammatica la palette cromatica, che indugia nei toni dell’antracite, del chianti, del muschio, del phard e del glicine, fino ad aprirsi alle scale dei grigi e dei rosa violenti. I gioielli sono firmati da Iosselliani e le borse da Cecchi de Rossi. Alexander Flagella è la mente creativa dietro Greta Boldini: il giovane, classe 1984, si è laureato presso il Polimoda di Firenze. Il brand si ispira ad un’estetica bifronte, che guarda da un lato alla bellezza di una diva senza tempo come Greta Garbo e dall’altro allo charme imperituro delle donne ritratte da Giovanni Boldini.