Altaroma 2021: La magica donna fiore di Maison Luigi Borbone

Una collezione che parla di sogni e introspezione, la donna come la vita rappresenta un fiore da non cogliere per paura di sciupare la sua effimera bellezza eterea.



“Mi sono sempre chiesto quanto valga un momento. Ammesso che sia possibile per noi quantificare in qualche modo davvero questo valore. Quanto sia importante la sua bellezza effimera, a volte limitata e tramutata dal ricordo. Mi sono domandato quanti attimi abbiamo inesorabilmente perso in questi lunghi mesi, ma anche quanti altri ne abbiamo costruiti, timidamente, inconsapevolmente, con nuove parole e gesti che non conoscevamo e cercando di cogliere quel tremore etereo e insondabile dello sbocciare di un sentimento o di un fiore”.



Iniziano così le parole del designer Luigi Borbone parlando della collezione portata sulla passerella di Altaroma per la stagione A/I 2021/22, parole che sembrano uscire da un racconto magico in cui volteggiano donne su magiche ali di farfalla.




Un intreccio tra passato, presente e futuro legato ai sentimenti, l’importanza di lasciare e lasciarsi andare, ma se il primo è un concetto legato alla libertà, il secondo vuole scrollarsi di dosso la paura di sbagliare, di perdersi, di non essere abbastanza.

La collezione di Maison Luigi Borbone ha un titolo che parla da sé “Il fiore che non ho mai colto”, perché il designer mette la stessa cura e delicatezza che ha usato per raccontare la sua anima, in ogni creazione.

Le donne di Luigi Borbone, sono come boccioli delicati e forti al tempo stesso, da non cogliere per non sciupare la loro bellezza eterea, pronte a difendersi dalla vita a suon di pieghe, plissé, orli arrotondati e gonne costruite come calici per accogliere il fiore più bello.




“Quel bocciolo non lo ho mai colto – continua il designer – Per timore, per emozione, per impossibilità. Forse, l’ho perso, ma allo stesso tempo non l’ho sacrificato estirpandolo, portandolo lontano da dove era nato. Ho voluto preservarlo, custodirlo. Ho sacrificato il mio piacere per il suo essere. E lui mi ha ripagato mostrandomi la sua bellezza intatta, quella di un desiderio che noi tutti ci siamo costruiti e che accudiamo nella speranza di vederlo crescere tra le nostre mani”.



Un gioco di transizione tra la sensualità e l’innocenza, la donna regina o umile giardiniera, che si diverte a riversare sul suo corpo i colori più audaci dei prati o fasciare il corpo di giacche bustier, lembi di stoffe fluttuanti e trasparenti che celano una morbida nudità illuminata da bagliori di luce preziosa come cristalli.




“Come una preghiera laica, le mie (ma)donne sono fatte di terra, profumano di essa, sanno rimescolarsi per cambiare, stupire, essere sempre diverse – racconta un sognante Luigi Borbone -. Trovano in sé stesse i raggi dei cristalli di cu si inebriano. Soffiano sulla sabbia con abiti di vento, ne traggono bagliori dorati di polvere che ricoprono le loro vesti di polline. Sono cieli stellati, costellazioni ignote ancora tutte da esplorare. Scrutano i naviganti tra gli abissi più scuri, li tengono per mano, li guidano e li portano alla perdizione nello stesso istante, regalandogli il prezioso, unico fiore del proprio giardino.»

Bentornato Luigi!





Photo credits: Altaroma

Altaroma 2021: La rivincita femminile anni ’20 di Gretel Z

La collezione “The New 20S” di Gretel Z racconta di una rivincita tutta al femminile combattuta a suon di abiti eleganti, misteriosi e sensuali accompagnati dalle note di un Charleston.



Ha il profumo degli anni ’20 la passerella di Gretel Z (Gretel Zanotti), che ha portato ad Altaroma, una collezione ricca di fascino, mistero, misto a eleganza con un pizzico di innocenza.

Atmosfere che ricordano il capolavoro cinematografico “Il grande Gatsby”, ma non fatevi ingannare perché l’ispirazione di Gretel Zanotti ha radici più significative e profonde.




La collezione “The New 20S” A/I 2020/21 racconta la storia di una rivincita, quella della donna negli anni ’20, una figura che era sempre stata vista come il sesso debole, priva della libertà e di rivendicare i propri diritti, attraverso la designer si riappropria di una nuova immagine.

Una donna fiera, che ostenta la propria bellezza, che veste abiti eleganti e sensuali, con gonne corte, frange di seta, piume, cristalli e trucco eccessivo.

Guida automobili e con sigaretta sempre alla mano si dimostra disinvolta anche con il sesso, privilegiando quello casuale ma solo per sfuggire alle rigide e bigotte regole sociali.



Quello della donna negli anni ’20 diventa affermazione, voglia di lottare contro gli stereotipi che l’hanno imprigionata nel passato, combattendo con fierezza verso una società ipocrita e contro una figura maschile che l’ha sempre sottomessa senza dare spazio a quello che aveva da dire.

Gretel Zanotti con la sua collezione vuole omaggiare il coraggio e l’intraprendenza di quelle donne, puntando su abiti con tessuti preziosi lavorati a mano esclusivamente Made in Italy, dalle forme morbide, che scivolano sul corpo con fluidità.

Se la morbidezza la troviamo su abiti da giorno, la sera predomina la componente sexy e misteriosa in stile “garçonne” (tipica del periodo), ma anche outfit da “flapper girl” con lunghezze al ginocchio, frange di seta, Swarovski, piume, accessori preziosi.



Una collezione che rimanda anche ai balli tipici dell’epoca sulle note di un “Charleston” e con una scelta cromatica non casuale, ma finalizzata a esaltare la bellezza e la forza di un riscatto, quello della libertà femminile!



Photo credit: Altaroma – Gretelz.com

Altaroma 2021: La tanto cara “A Emilia” di Federico Cina

Un destino lega Federico Cina e Guido Guidi, quello della famosa “Via Emilia”. Un viaggio tra passato, presente e futuro presentato a Altaroma per la collezione A/I 2021-‘22


Può una “Via” collegare il destino di due persone?

La risposta è Sì, ed è quello che è accaduto a Federico Cina e Guido Guidi (classe 1941 e fotografo di successo), perché a distanza di anni quella stessa “Via” in cui ancora abitano, ha ispirato le loro suggestive creazioni.


 


 

“Via Emilia” è un’antica strada romana che collega Milano alle principali città dell’Emilia Romagna, passando per Cesena, la città in cui appunto abitano Federico e Guido Guidi.

Guido è considerato un pioniere nella scena fotografica italiana contemporanea, basti ricordare l’opera “Per strada”, una raccolta di immagini scattate lungo la via Emilia tra il 1980 e il 1994, lo stesso anno di nascita di Federico. La copertina dell’opera è stata disegnata a mano dallo stesso Guidi, in cui rappresenta in scala la cartina della Romagna sottolineando la famosa strada “via Emilia”.

Un incrocio di destini quello che unisce Federico e Guido, un amore verso la terra che ha portato il designer a rendere protagonista della collezione l’illustrazione del fotografo, preservandone l’autenticità.

 



 

La collezione “A Emilia” nasce da una connessione tra passato, presente e futuro, un legame profondo con la terra, i valori, l’amore e i ricordi più belli riposti in fondo al cuore.

Nasce come un percorso reale, pieno di storie intime e quotidiane la collezione Autunno/Inverno 2021/22 di Federico Cina, che è stato capace di catturare la Romagna in ogni singolo modello realizzato dandole nuove forme di libertà, una profonda ricerca di forme armoniche, fluide, ma reali.

Silhouette svasata per le giacche che mirano a sottolineare una voluta e ricercata fluidità oversize dei pantaloni, unione perfetta tra tradizione e moderno che si materializza su giacche sartoriali in cui predominano la pulizia e l’armonia, seguita da una composizione di linee morbide, arricchite da elementi (come l’uva) legati ai ricordi più profondi del designer romagnolo.


 


 

Federico non ha mai abbandonato il concetto dell’artigianalità e della sostenibilità rendendo spesso partecipe proprio la terra in cui è nato e cresciuto, anche per la collezione “A Emilia” e la realizzazione di gioielli e accessori, ha collaborato con i designer Camilla Marchi (italiana e specializzata per le borse fatte a mano) e Alexandersson (norvegese ma con base in Italia) per le scarpe.


 


 

Senza dimenticare Manteco Spa, azienda leader produttrice di tessuto, che ha sostenuto il progetto e la realizzazione della collezione nel pieno rispetto dell’eco-sostenibilità, delle persone e dell’ambiente in cui è stata creata.

“Ricordo ancora il profumo dell’uva appena appena raccolta”

(Federico Cina)


 

Photo credit: federicocina.com – web

L’evoluzione digitale di Altaroma 2021

Lo splendido palco di Cinecittà sarà il monumentale e scenografico palcoscenico per l’edizione 2021 di Altaroma in una versione completamente digitale innovativa e interattiva


Il fantastico mondo di Cinecittà diventerà nuovamente scenario di moda per l’edizione Febbraio 2021 di Altaroma, immaginate la passerella, gli abiti da sogno, nuove idee e tanta creatività tutto in un unico contenitore, la piattaforma digital inaugurata già a Settembre 2020 e che riscosse grande successo.

A differenza della precedente edizione, quella del nuovo anno sarà completamente in digitale, gli eventi dell’ultimo anno hanno toccato tutti da molto vicino, creando uno stop momentaneo che però non ha fermato la voglia di andare avanti e che porterà sulla passerella circa 90 brand emergenti, protagonisti della più alta forma di espressione dell’artigianato e della sartorialità Made in Italy.

L’obiettivo di Altaroma per promuovere giovani designer, outsider e realtà indipendenti attraverso la settimana della moda, si lega e si rafforza con le altre manifestazioni di Firenze e Milano in un unico calendario continuo con il mondo del fashion italiano, grazie a una strategia di condivisione.

«Nulla ci riempie più di orgoglio quanto il fatto di essere riusciti a essere presenti – dichiara Adriano Franchi, Direttore Generale di Altaroma – garantire un’edizione completa, se pur in forma digitale, è per noi e per i nostri brand importantissimo. Abbiamo lavorato duramente in questi anni per fare sì che la Roma Fashion Week fosse parte integrante del sistema, insieme a Agenzia ICE, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e i nostri soci. Lavoriamo in sinergia con Firenze e Milano, fungendo da veicolo di promozione per tutte quelle giovani realtà indipendenti che iniziano il loro cammino nel Fashion System, e saremo qui per loro».

Rinnovando il sodalizio con l’Istituto Luce – Cinecittà, Altaroma presenterà un’edizione 2021 di grande impatto monumentale e scenografico, grazie agli Studios, simbolo indiscusso del cinema internazionale.

Attraverso la piattaforma digitale – https://digitalrunway.altaroma.it/it/ – si potrà partecipare insieme a tutti gli addetti ai lavori e a coloro che vorranno partecipare, dando così la possibilità di accesso anche a coloro che sognano il mondo luccicante delle sfilate.

Gli eventi dell’ultimo anno legati all’ emergenza sanitaria che stiamo vivendo, hanno dato vita a nuove possibilità di interazione e confronto con i designer.

Sono dodici le sfilate in programma, che vedranno tra l’altro anche i finalisti di Who is on next? 2020, tre talk – uno per ogni giornata – realizzati in collaborazione con la Business School del Sole 24 Ore, performance varie come la settima edizione di Showcase, format dedicato a giovani brand emergenti, una vetrina (seppur virtuale in questa edizione) che dà la possibilità a Buyer e stampa proveniente da ogni angolo del mondo, di scoprire nuovi talenti da far conoscere a livello nazionale e internazionale.

I brand selezionati sono settantotto, alcuni di loro già presenti nel circuito Altaroma: Delirious Eyewear, 0770, 107 Gioielli, Alessandra Balbi, Alldaylong, Amato Daniele, Annagiulia Firenze, Aru Eyewear, Asciari, Asiana, Ballerì Sorrento, Bams, Batog, Bav Tailor, BGBL – bouncing bags, Camera Creativa, Carolina Ravarini, Casa Preti, Chiara Perrot, Chitè, Dejamis, Dellamonica, Delve Artisanal jewelry art, DeRosis, EllemenTi, Eticlò, Face to face style, Ferilli Eyewear, Fili Pari, Francesca Cottone, Francesca Marchisio, Frei und apple, Frida Querida Firenze, Froy, Gaiofatto, Giulia Barela Jewelry, Gretel Z., Habanero, Id.eight, Italo Marseglia, Jajo Made in Italy, Lana Volkov, Lavinia Fuksas, Le Nine’, Les Jeux Du Marquis, Maiorano, Maison Luigi Borbone, Malìa Lab, Marco Trevisan, Maria Sapio, Massimo Melchiorri, Matt Moro, Mich Vasca, MSB Cameos, Of handmade, Officine 904, Paoli, Pomees de Claire, Rifò, Roberto di Stefano, Roberto Lucchi, Sabrina Formica, Sartoria 74, Scilé, SG 83 di Silvia Gatti, Skato’ design, Tepito, The Beatriz, Valentina Poltronieri, Valeria Vezzani, Vanessa Saroni, Verybusy, VillaTrentuno, Vitelli – Maglieria Italiana, Yarden Mitrani, Yekaterina Ivankova, Zerrobarracento, WUULS.

Non ci resta che attendere con trepidazione questa nuova edizione, che di certo resterà nella storia dell’era digitale, simbolo di continuità, innovazione e rinascita, perché niente e nessuno può fermare i sogni e la voglia di farcela!

Photo credit: Altaroma – Laura Gagliano

La donna guerriero di Sabrina Persechino ad AltaRoma

Sabrina Persechino sfila ad AltaRoma con la collezione pret a couture privamera estate 2020. La passione per l’architettura ha condotto la stilista ad approfondire l’affascinante storia della città romana di Tellenae, citata da vari storici antichi ma mai effettivamente ritrovata.

 

“Mi sembra dunque che i Romani, mirando soprattutto alla semplicità, preferiscono assoggettarsi alla fatica di scavare fosse e di costruire opere, perché l’accampamento risulti sempre uguale, a tutti noto e semplice a costruirsi” Polibio, VI, 27-32

 

La ricerca architettonica degli spazi e delle suddivisioni negli accampamenti degli eserciti romani è stata riportata nelle creazioni della stilista tramite geometrie quadrangolari realizzate grazie a tecniche di taglio laser, richiamando così lo schema di costruzione romana, presentato sotto forma di “pizzi contemporanei”. Questo tipo di lavorazione viene ugualmente applicata per la realizzazione di maglie metalliche in acciaio e rame, portando in passerella un esercito di donne guerriere.

 

Sabrina Persechino, tramite queste allegorie stilistiche, presenta una donna tenace e fiera, capace di portare con eleganza e raffinatezza gli abiti adornati da fermagli per capelli e fibbie, richiamando le varie parti di un’armatura romana.

 

Sabrina Persechino 1

 

 Linee regolari e geometriche accompagnate da tinte unite e tessuti morbidi contrapposti alla rigidità delle composizioni metalliche applicate sugli abiti e tra le acconciature delle modelle sono state il fil rouge della sfilata.

 

Anche in questa collezione sono presenti tute e coprispalla, segno distintivo del brand. La palette, ispirata agli intonaci di un’antica Roma ormai sbiadita, spazia tra i toni bronzei senza gli immancabili bianchi e neri spesso usati tra gli outfit della stilista.

Il tutto accompagnato da una suggestiva performance musicale composta dal maestro Stefano Rossini e impreziosita dalla voce del mezzosoprano russo Anna Konovalova.

 

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“The best of NABA” approda ad AltaRoma

La Nuova accademia di belle arti, fondata nel 1980 a Milano, è oramai un’istituzione nel mondo accademico dell’arte e del design. Nel corso dell’anno passato la NABA ha aperto una seconda sede nella capitale, partecipando per la prima volta alla settimana della moda organizzata da AltaRoma.


L’accademia ha presentato, sulla passerella presso l’ex caserma Guido Rena, undici tra i migliori studenti selezionati dal corso fashion. Ogni alunno ha avuto il compito di presentare cinque outfit uomo e cinque outfit donna, facendo sfilare un totale di cinquantacinque look.


Colomba Leddi, leader dell’area di fashion design dell’accademia afferma che:

“Altaroma, centro propulsore della Moda Italiana emergente, rappresenta un’importante
vetrina nazionale e internazionale per i nostri alunni. Un’opportunità di rilievo per far
incontrare i giovani designer dell’Accademia con i professionisti del sistema moda, un
legame che NABA promuove costantemente durante l’intero percorso formativo” .

Questa “vetrina” è stata, per le creazioni dei giovani fashion designer, un banco di prova importante attraverso il quale hanno potuto dimostrare la voglia e l’impegno di voler portare avanti un concetto del fashion che rispetti i canoni classici e che, al contempo, sia disposta a guardare oltre, portando innovazione e affrontando, talvolta, temi etici.


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La direttrice della sede romana della NABA Silvia Simoncelli ha aggiunto che:

“La partecipazione ad Altaroma è per NABA un’occasione di grande visibilità per mettere
in mostra la propria creatività che va ad alimentare il dialogo già avviato lo scorso giugno
con la premiazione dei nostri studenti durante l’Open Call “Vesti il Parco archeologico del
Colosseo” promossa da Altaroma e il Parco stesso”.


Questo nuovo incontro tra la kermesse di moda emergente e le eccellenze della Nuova accademia delle belle arti, ha portato sulla passerella oversized coat, trasparenze, copricapi voluminosi e molto altro, tutto accompagnato da proiezioni video realizzato dai vari studenti.


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Gli alumni NABA del Triennio in Fashion Design e del Biennio Specialistico in Fashion and
Textile Design che vedranno sfilare le loro collezioni sono:
Giacomo Baraldi, Manuel Capozzi, Alessandro Della Cella, Eva Fiorucci, Edoardo
Guttadauro, Xhuliano Malaj, Lorenzo Seghezzi, Jessica Selvi, Xin Lin, Ning Wan, Yixuan
Wang.


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Copyright foto © Amico Alessandro

“I bei tempi” di Federico Cina ad AltaRoma

“I bei tempi”, è questo il titolo della sfilata di Federico Cina, ultimo vincitore di Who is On Next.

L’invito a guastare con intensità la bellezza della vita e il soffermarsi ad osservare il fascino dell’attimo vissuto diventa il preludio della nuova collezione Fall/Winter 2020.

Originario di Sarsina, lo stilista trova nell’archivio fotografico del compaesano Vittorio Tonelli l’ispirazione per le creazioni che hanno sfilato in passerella.

La bellezza folcloristica, culturale e gastronomica diventano elemento di studio e di riflessione stilistica.

Recuperare i valori di una Romagna passata tramite fotografie d’epoca e i racconti di una realtà contadina del secondo dopoguerra.

Questo meticoloso lavoro di ricerca del “Maestro” sarsinate viene ripreso e raccontato in sfilata dal giovane, ma promettente, Federico Cina.


Il grande debutto nel mondo moda inizia, per il brand, nel gennaio 2019, con la sfilata “Romagna mia”, proseguendo a luglio con la collezione primavera estate 2020 “Mi Sono Innamorato Di Te”, portandolo alla vittoria del fashion talent presentato da Vogue Italia e AltaRoma.


Anche in quest’ultimo fashion show, la sensibilità nostalgica e il profondo romanticismo si riconfermano elementi chiave di una collezione che fa rivivere con grande tenerezza il ricordo di una tradizione non obliata.

“I bei tempi” possono rivivere in passerella ancora oggi grazie all’occhio attento di Federico Cina.

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Il valore e il costume romagnolo si incontra con una reinterpretazione del concetto classico di silhouette, creando un connubio fresco ed elegante. I toni pastello e colori shocking convivono e dialogano in un perfetto rapporto tra passato e futuro.


Trench, cappotti, tessuti a maglia larga e copricapi voluminosi, impreziositi dall’eleganti stampe Romagnole, sono il filo conduttore di una collezione che riporta il ricordo di un tempo che non vogliamo dimenticare.


Federico Cina 2

Altaroma E/19: Dassù Y Amoroso

Colori fluo e ispirazioni punk per la passerella di Dassù Y Amoroso, che nella seconda giornata di Altaroma ha dato vita a una passerella irriverente e fuori dagli schemi.

Inneggia alla rivoluzione la nuova collezione di Dassù Y Amoroso, un invito volto a sconfiggere il pregiudizio e la diversità, non con l’uso della violenza, ma con l’affermazione verso se stessi e gli altri attraverso una potente arma: la Moda!


Il brand “Dassù Y Amoroso” formato dal duo Stefano Dassù e Pasquale Amoroso, dopo aver conseguito un buon successo alla partecipazione di Showcase nell’edizione Gennaio 2019, ha deciso di calcare la sfida della passerella di Altaroma presentando la collezione P/E 2020 “I Am What I Am”, ottenendo grandi consensi positivi da parte del pubblico.

Il duo, nato nel 2015, dopo una formazione artistica, svariate esperienze come costumisti per cinema e teatro e l’insegnamento presso l’Accademia del Lusso di Milano, approda nel mondo della moda in punta di piedi ma facendo un gran rumore!

Parola d’ordine: Colore!

Dassu y Amoroso

“I Am What I Am”, rappresenta l’anima del brand, ispirandosi alla cultura Street/Punk e Dark, al mondo anglosassone e alle subculture londinesi, ma con una propria identità, pronta ad abbattere ogni forma di pregiudizio a colpi di pennellate verdi e rosa fluo, vernice nera e nylon.

Non bisogna dimenticare inoltre il must have che contraddistingue la particolarità del brand, ovvero lo “stile tartan”, elemento icona che viene personalizzato, reinterpretato e digitalizzato in chiave
contemporanea, presente a ogni collezione del duo.

Dassu y Amoroso

Una passerella carica di emozioni, colori contrastanti ma armoniosi, tessuti tecnologici e sguardi futuristici, hanno preso il via dopo una presentazione video che inneggiava: “Amore”, “Rispetto”, “Speranza”, “Orgoglio”!
La collezione di Dassù Y Amoroso è giovane, fresca, rivoluzionaria, un inno a lasciarsi andare senza paure, a essere se stessi e pronti a sconfiggere ogni ostacolo!

 

Copyright foto © Alessandro Amico

TOUCH ME – GLI STUDENTI DELLO IED SFILANO AD ALTAROMA

“TOUCH ME”, è questo il centro nevralgico attorno al quale si è svolto l’ultimo fashion show presentato dall’Istituto Europeo di Design durante le sfilate di Altaroma.

La presentazione è stata introdotta dalla lettura di un monologo, invitando gli osservatori ad addentrarsi in un mondo moda che vuole essere toccato, vissuto e indossato con una consapevolezza sensoriale profonda nei confronti dei diversi materiali che avrebbero sfilato in passerella. Vedere, osservare e immaginare la sensazione che potremmo avere a contatto con i vari capi, è stata questa la sfida che ha dato il via all’evento.

La selezione dei migliori studenti dell’accademia ha fatto di questo concetto il topos centrale di ogni creazione, riportando nelle loro creazioni una profonda concentrazione sensoriale dettata dalla sperimentazione che è avvenuta tra l’alta sartoria e l’innovazione tecnologica.

Questa sperimentazione, come dichiarato dal direttore IED Moda Roma Paola Pattacini “ha avuto un importante ritorno alla manualità, alla tradizione e alle lavorazioni artigianali senza dimenticare il supporto che hanno potuto trarre dalla tecnologia, che in TOUCH ME diventa un ulteriore stimolo per la creatività”.

Nella condizione di spettatore seduto durante la sfilata, il titolo “TOUCH ME” diventa una vera e propria provocazione che spinge ogni individuo nella totale immedesimazione mentale che si può avere nei confronti dei diversi materiali utilizzati per la realizzazione dei capi e degli accessori. Questo conduce ad una tale intensità da “poter essere sentita in profondità, anche senza poter essere toccata”, come afferma il Direttore IED Roma Laura Negrini.

 

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Gli abiti realizzati dai giovani studenti hanno dato spazio a innovazioni realizzative e ad una profonda ricerca individuale, portando in passerella collezioni pret-a-porter, abiti da sera, sportswear, gioielli ed accessori

Questa trasversalità di stile e di concetto porta alla conclusione e all’invito finale di non rinunciare a nessuno dei propri sensi, ma di vivere la vita servendosi di tutte le nostre capacità sensoriali.

Trasparenze, applicazioni elaborate, linee estreme e tagli semplici insieme a tanti altri fattori sono state la carta vincente per una nuova generazione di fashion designer che ha dimostrato di aver non solo le capacità ma anche il carattere per introdursi nella grande industria della moda.

 

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La sfilata svolta venerdì 5 luglio è stata la conclusione di un importante traguardo per l’Istituto Europeo di Design, riconosciuto come uno tra le più importanti Fashion School al mondo in seguito alla classifica elaborata dalla Business of Fashion Education Council.

Le collezioni presentate dagli studenti in questa edizione di Altaroma non possono che confermare il riconoscimento attribuito allo IED di Roma.

 

 

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IED ALTAROMA

Copyright foto © Alessandro Amico

Altaroma E/2018: Le meravigliose sculture sartoriali di Robert Abi Nader

Le magnifiche sculture sartoriali di Robert Abi Nader hanno incantato la passerella di Altaroma E/2018


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La “Donna”ha sempre avuto un ruolo di fondamentale importanza nella sua vita, ed è proprio a lei che si è sempre ispirato, dedicandole parte della sua esistenza anche nell’ultima collezione presentata tra le mura barocche della prestigiosa Biblioteca Casanatense di Roma, in occasione di Altaroma E/2018.
Robert Abi Nader designer libanese dalle spiccate doti sartoriali, ha scelto questo meraviglioso Salone monumentale con ospiti selezionatissimi, per presentare la sua “Mimo Collection” F/W 2018-19, affinché la magia delle sue sculture sartoriali si sposasse con l’eternità della Roma barocca.


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La Biblioteca Casanatense conserva al suo interno preziosi manoscritti, volumi, opuscoli e affascinanti strumenti scientifici.
La passerella di Robert Abi Nader inserita nel programma di Altaroma E/18, è stata tra le più ammirate e attese.
Da anni presente nel calendario parigino dell’Haute Couture, il designer libanese ha fatto parlare di sé subito dopo il diploma conferitogli alla Chambre Syndicale de la Couture Parisienne, entrando nel mondo della moda nel 1988.


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Notato ben presto da Yves Saint Laurent scegliendolo fra i più abili designers, frequentò la maison per un lungo periodo di stage, ma ben presto fu notato anche da altre prestigiose case di moda come Claude Montana e Christian Dior.


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“Mimo Collection” è una collezione di quarantaquattro sculture sartoriali dedicata a una donna audace, dal fascino eterno ed etereo, che avvolge la sua perfetta silhouette femminile con eleganti trasparenze e tessuti preziosi.
Lo studio dei colori, le innovative applicazioni preziose e le molteplici tonalità, danno vita a una collezione in cui predomina l’armonia, il fascino e la sorpresa: la brillantezza dei colori che vanno dal rosa acceso al bianco puro, dall’avorio all’acqua blue, i colori primari come il rosso, e ancora il nero e i bagliori dell’oro, vestono di nuova luce dress lunghi, corti e jumpsuits su organza e tulle di seta.


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Spazio anche all’innovazione grazie alle applicazioni in microfibra di legno pregiato e pelle intagliata mediante tecnologia laser, e applicazioni di resina plastica.
Una sfilata intensa e da sogno quella di Robert Abi Nader, che ha incantato il finale (e gli ospiti) con un abito da sposa che rappresenta la sintesi creativa e lo studio del grande designer compiuto negli anni.


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La magica combinazione di tre colori e tre diversi tessuti (rosa, bianco e skin color), la lavorazione preziosa con pietre di cristallo e seta intrecciate, lo splendido velo ricamato a mano e uno strascico lungo otto metri di tre strati, danno vita a un mondo incantato e principesco, un magico sogno diventato realtà.


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Photo credit: SPAZIO MARGUTTA

Altaroma E/2018: quando l’evoluzione della Nano Tecnologia di Au197Sm sposa la Couture

Innovazione e alta moda; per la prima volta la tecnologia sfila sulle passerelle di Altaroma con il brand Au197Sm


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Quando l’innovazione si sposa con la couture, la tecnologia applicata a essa subisce una trasformazione inaspettata nascendo a nuova vita.
Questo è reso possibile grazie al brand Au197Sm, che ha appena debuttato con la straordinaria collezione “Couture Collides Nano Technology”, sulle passerelle di Altaroma E/2018.


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Il brand guidato da Paola Emilia Monachesi (Direttore Creativo della maison), e da Stefano Maccagnani (CEO di Au197Sm), ha introdotto per la prima volta tra le passerelle di Altaroma una couture la cui fusione dei metalli preziosi e l’utilizzo della saldatura a ultrasuoni, rappresenta una vera rivoluzione tecnologica che ribalta i canoni classici dell’alta moda, pur conservando un’eccellente manualità sartoriale.


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La Nano-Tech si sviluppa attraverso un processo (coperto da brevetto internazionale), i cui passaggi includono: alto tasso d’ingegnerizzazione e fasi assolutamente artigianali, fusione dell’oro 24 carati e altri metalli preziosi assieme al tessuto.
Questa tecnologia dà il via ad altre importanti innovazioni (inizialmente riservate solo ai materiali tecnici, poiché possedevano una minima percentuale di fibra sintetica), la cui esclusiva è riservata solo al brand, e che permette di utilizzare la saldatura a ultrasuoni su capi come: cadì, seta, jersey.


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La fusione del metallo altera la composizione delle fibre, rendendole adatte alla saldatura a ultrasuoni.
La creatività di Au197Sm è il perno principale di una collezione che per molti versi, rappresenta la moda del futuro, la tecnologia insieme alla ricerca e all’artigianato si fonde per dare nuova vita a una collezione da indossare da mattino a sera.
Le Nano Tecnologie manipolano la materia a livello atomico e molecolare (nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente), per poi miniaturizzare i reticoli e concentrarli in maniera tale da poter essere utilizzati in qualsiasi condizione climatica.


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Dall’utilizzo della Nano Tecnologia e delle saldature a ultrasuoni, si realizzano magnifiche lavorazioni in maglia di metallo in stile “contemporary-tech” che si sposano con applicazioni in sequin e bubble scuba, dando nuova vita ai tessuti più naturali come chiffon, cotone e organza.
Senza dimenticare look di alta ingegneria sartoriale come l’Army Coat, il cui taglio lineare realizzato in tecnico di rete, si accoppia con rouges a ultrasuoni.


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Spazio alla creatività e alla tecnologia anche per gli accessori con le applicazioni da indossare sopra le sneakers che creano il nuovo codice del luxury-street.
Le applicazioni (da indossare come gioielli preziosi), sono realizzate in pelle ricamata di transparent sequins e filo di nylon e plexyglass e impreziosite con oro e metalli preziosi.
Un accessorio intercambiale da indossare ai piedi secondo lo stato d’animo o l’outfit, un dettaglio di stile che rende chi lo indossa, unico ed esclusivo.


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Diversi sono i vip che hanno partecipato alla sfilata, e che hanno seguito con molto interesse ogni singolo outfit.
“Tecnologia, ricerca e tradizione sono i punti fermi della nostra filosofia che ha rivoluzionato il
concetto di artigianato e di fatto a mano applicato alla moda, con un’accezione che comprende
l’utilizzo di macchinari di ultima generazione da parte di mani esperte” – ha commentato Paola Emilia Monachesi.
“Cerco un’innovazione a misura d’Uomo” – continua– Stefano Maccagnani – “E
sono felice di portare la tecnologia più d’avanguardia nel simbolo del classicismo per eccellenza. Roma è la mia Città, seppur di adozione, e proprio lì ha sede, oltre che la logistica, il laboratorio produttivo dove sono presenti le tecnologie d’avanguardia che ci caratterizzano.”


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L’evoluzione di queste collezioni ha già riscosso un successo inaspettato, soprattutto tra i giovani, che in un futuro non molto lontano potrà acquistare gli splendidi capi del brand in punti vendita monomarca.
La moda è in continua evoluzione, la sua grandiosità non si ferma mai, la Nano Tecnologia ha conquistato la couture!


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Photo credit: Federico Cannata Ph