La settimana della moda parigina, che si è tenuta dal 24 settembre al 2 ottobre, ha fatto da chiusura all’appuntamento annuale delle sfilate primavera/estate 2019 che si sono susseguite rispettivamente a New York, Londra e Milano. Ad aprire la sfilata due designer italiani: Alessandro Michele per Gucci e Maria Grazia Chiuri per Dior.
La collezione di Alessandro Michele è un mix esplosivo di colori, ispirata a Leo De Bernardinis e Perla Peragallo, entrambi emblema della sperimentazione nel settore del teatro romano. Presso lo storico Théatre Le Palace, la sfilata di Gucci è stata un vero e proprio tuffo nel passato, in particolare negli anni ’70.
Stili maschili sono stati mescolati sapientemente con quelli femminili, per non parlare poi delle fantasie e dei tessuti. Non sono mancate le frange, le balze, le gonne lunghe, i colori sgargianti. Gli accessori sono stati il pezzo forte della sfilata: dall’immancabile mascherina ai cappelli dalla falda larga e alla simpaticissima borsa- Topolino.
Jane Birkin, ospite e performer, ha inoltre emozionato il cuore degli spettatori con la sua meravigliosa voce. Tra gli ospiti: Jared Leto, Miriam Leone, Amanda Lear, Lou Doillon.
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In mostra a Chatsworth 500 anni di moda
È stata inaugurata lo scorso 25 marzo la mostra “House Style: 500 anni di moda a Chatsworth”: l’esclusiva esibizione, patrocinata da Gucci, comprende anche due abiti disegnati da Alessandro Michele. Protagoniste dell’evento sono le donne legate a Chatsworth House, storica dimora dei duchi di Devonshire, sita nel Derbyshire: in esposizione oltre 100 capi haute couture, tiare e copricapi iconici, gioielli, abiti da sposa e vesti da battesimo, accanto ad uniformi, livree e cimeli antichissimi.
Obiettivo della mostra curata da Hamish Bowles, international editor at large di Vogue America, è ripercorrere mezzo millennio della storia dell’aristocrazia inglese, svelando retroscena affascinanti sui personaggi che hanno abitato le stanze di Chatsworth: tante le donne famose che hanno vissuto qui, da Georgiana Spencer, consorte di William Cavendish, quinto Duca di Devonshire, icona di stile del XVIII secolo, fino ad Adele Astaire , celebre partner di Fred, passando per Kathleen Kennedy, sorella di John Fitzgerald Kennedy, e Stella Tennant, blasonata ed androgina top model anni Novanta, nipote di Andrew e Deborah Cavendish, undicesimi Duchi di Devonshire.
La mostra, sponsorizzata da Gucci, vede anche due creazioni realizzate ad hoc per l’evento da Alessandro Michele, direttore creativo della maison: «Non c’è un posto come Chatsworth da nessun’altra parte al mondo», ha commentato lo stilista. «Questa rassegna dimostra quanto gli oggetti storici siano un’incredibile fonte d’ispirazione per il presente». La mostra nasce da un’idea di Lady Laura Burlington, moglie di William Cavendish, Conte di Burlington, erede del dodicesimo Duca di Devonshire. Lady Laura, ex modella nonché membro attivo del comitato New generation della London Fashion Week, rovistando tra gli archivi di Chatsworth House ebbe l’illuminazione: quel materiale era perfetto per dare vita ad un’esposizione destinata ad entrare nella storia.
«Ci sono voluti sei anni per mettere a punto House style, che ora comprende molto più di quanto immaginassimo quando abbiamo iniziato a scavare negli archivi di Chatsworth», ha commentato Lady Burlington. «Spero che i visitatori apprezzino le dimensioni e aspirazioni della mostra e si divertano a esplorare le storie che questi vestiti e cimeli rivelano sulla famiglia Cavendish».
In mostra anche alcune creazioni di Christian Dior, Alexander McQueen e Chanel. La mostra resterà aperta fino al 22 ottobre 2017. Per maggiori informazioni su biglietti e prenotazioni: www.chatsworth.org/book-tickets/
Gucci presenta una capsule collection per Dover Street Market
Arriverà negli store il 14 gennaio ed è già caccia al griffatissimo acquisto: la capsule collection di Gucci per Dover Street Market è l’ultimo feticcio delle fashion addicted. Il luxury brand italiano, risorto a nuova vita grazie alla direzione artistica di Alessandro Michele, presenta due pezzi in edizione limitata per il concept store fondato da Rei Kawakubo. Come tutte le collezioni Gucci by Alessandro Michele, la capsule è estrosa, vibrante e carica di quell’iconografia che ha riportato in auge la griffe. Si tratta di un maglione a girocollo e un giubbotto di jeans ricamati, omaggio a due dei capi Gucci più venduti negli anni ’70.
All’inizio incompreso e poi adorato dal pubblico e dalla critica, Alessandro Michele ha regalato un nuovo corso al brand di lusso made in Italy. Ricami estrosi, colori sgargianti e un raffinato gusto per il mix and match hanno fatto di Gucci il brand cult degli ultimi due anni, e la capsule collection per Dover Street Market non è da meno. Il maglioncino girocollo e il giubbotto di jeans sono ricoperti da ricami di animali (cani, gatti e api), fiori, stelle e il numero romano XXV, che la leggenda vuole sia il numero fortunato dello stilista romano. I capi presentano una targhetta rossa che ne indica la natura limited edition e li differenzia dai rispettivi originali degli anni ’70. Il concept store della fondatrice di Comme des Garçons, Rei Kawakubo, seleziona accuratamente pezzi unici, più opere d’arte che capi d’abbigliamento, e per la terza volta collabora con Michele. Una prima edizione limitata lo scorso luglio, poi il libro Blind for Love che racconta i retroscena della sfilata Gucci Cruise 2017 e adesso una nuova capsule collection che sarà acquistabile negli store Dover Street Market di Londra, Tokyo, New York e Pechino dal 14 gennaio. Tutte le fashion addicted sono già pronte a correre per accaparrarsi l’ultimo feticcio Gucci by Alessandro Michele.
Gucci 4 Rooms: il nuovo progetto della maison
Gucci sempre più in connessione con l’arte.
Con Alessandro Michele al timone, la maison italiana percorre come non mai i meandri misteriosi della letteratura, della poesia e delle arti visive.
Un’esplorazione garbata e raffinata di pensieri già scritti e di tele oramai imbrattate di segni colorati.
La coesione tra la moda e l’arte elaborata da Gucci, oggi si concentra su un progetto che tocca il Sol Levante in un crocevia di scambi intellettuali e culturali che hanno partorito il progetto Gucci 4 Rooms.
Quattro stanze che interagiscono tra loro. Quattro visioni stilistiche completamente diverse, capaci di creare un filo conduttore unico.
La mostra Gucci 4 Rooms inaugurata a Tokyo, vede Chiharu Shiota, Daito Manabe e Mr. creatori di una stanza Gucci con elementi introdotti nella maison da Alessandro Michele.
Shiota ha decorato la Gucci Herbarium Room (riprendendo l’omonimo motivo), Daito Manabe la Gucci Words Room e Mr. la Gucci Garden Room che reinterpreta i motivi faunistici e vegetali tanto cari a Michele.
La stanza di Trouble Andrew, rimane completamente segreta.
Per scoprirla occorre trovare elementi nascosti nelle altre stanze, utili per scovarla.
Come fare?
I quattro artisti contemporanei, Chiharu Shiota, Daito Manabe, Mr. e Trouble Andrew si sono cimentati, peraltro, nella rielaborazione delle stanze digitali della griffe, visibili su gucci4rooms.gucci.com.
Qui, come in un videogioco, gli utenti sono chiamati ad esplorare le stanze in maniera interattiva e trovare gli elementi che li condurranno nella stanza segreta.
Ogni room, ospita capi della collezione autunno/inverno 16-17 e gioielli appartenenti alla collezione Cruise 2017.
Siete pronti a giocare?
Fonte cover gucci4rooms.gucci.com
Gucci: il lusso vittoriano secondo Alessandro Michele
E’ un iconoclasta, Alessandro Michele. Ha trasgredito l’immagine di Gucci e nella collezione primavera/estate 2017 presentata durante la Milano Fashion Week, mostra tutta la sua generosità artistica.
Un défilé che ha portato in scena abiti magici, meravigliosi: un’ incantata iperbole della vena creativa dello stilista, tramutata in una rilettura delle fogge settecentesche in chiave moderna.
La sua immaginazione è stata pervasa da generi letterari colti che si fondono con la moda creando un ponte tra i due filoni artistici.
L’organza scende sul volto e disegna un copricapo teatrale. Il broccato assume valore su un abito di chiara ispirazione vittoriana.
E’ opulenta, esplosiva ed ammaliante. Questa collezione rappresenta tutto ciò che la moda generosamente può suscitare.
Il cardigan oversize, il cappotto arancione con le zebre rampanti, le paillettes anni ’70, l’abito da sera con un cruore trafitto da uno spadino, le robe de chambre: cosa manca in questa collezione? Nulla!
La genialità del designer romano è un fiume in piena difficile da controllare. Carichi di significato sono le parole manifesto “Future” che troviamo sui capispalla e sulle tracolle e le scritte rossicce che si stagliano su una pelliccia candida. Il vello accoglie a se diverse culture, soprattutto quella greca. Serapide, si legge. E sappiamo tutti, quanto Alessandro Michele sia scaramantico.
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Fonte cover Madame le Figaro
Fonte gallery vogue.com
Gucci: in arrivo 200 nuove assunzioni
Il momento florido che sta vivendo maison Gucci, si evince dalla possibilità che l’azienda sta offrendo a 200 giovani in cerca di occupazione. Il marchio fiorentino, infatti, è alla ricerca di 200 artigiani che possano occupare diverse aree settoriali.
Il successo di Gucci, che ha incrementato le vendite di circa il 7,4% e che permetterà nuove assunzioni nel futuro polo di eccellenza di Scandicci, deve essere necessariamente ricollegato al designer Alessandro Michele che, attraverso le sue inventive, è riuscito a catalizzare l’attenzione mediatica sulla griffe, incuriosendo una sempre più crescente clientela.
Dal suo ingresso a Gucci (nel 2015 fu costretto a disegnare una collezione AI 15/16 in brevissimo tempo dopo l’addio di Frida Giannini n.d.r.), la maison sta vivendo uno dei momenti più proliferi della sua storia.
L’immagine di Gucci, grazie a Michele, è stata completamente sovvertita. Il gusto estetico del designer, grandissimo appassionato di antiquariato e vintage, non è stato plasmato all’idea di eleganza sopraffina del marchio ma ha contribuito a reinventare una nuova era Gucci.
Il restyling della griffe, è passato inevitabilmente attraverso i Social Network: diversi hashtag lanciati su Instagram, le collezioni in anteprima su Snapchat, il profilo Facebook sempre aggiornato.
Marco Bazzarri, presidente e CEO di maison Gucci ha dichiara a “La Nazione” che, il centro di eccellenza di Gucci diverrà, nel 2018, l’ex Matec di Scandicci.
Il successo delle ultime collezioni, pari al 20%, ha scaturito la necessità di incrementare la forza lavoro nei suoi stabilimenti.
Per le candidature, cliccate qui.
Gucci Garden, la collezione esclusiva di Gucci
Si ispira alla natura, la nuova collezione ideata da Alessandro Michele per Gucci.
“Mi considero un animista. Ho un grande interesse verso il mondo della natura, passione che credo traspaia nelle mie collezioni. I fiori, per esempio, sono per me la rappresentazione del potere della bellezza“, ha dichiarato lo stilista.
Da questo amore viscerale per la natura, nasce la collezione Gucci Garden: un tripudio di animali e fiori, che ingentiliscono borse e capi d’abbigliamento, creando un allure fresco e romantico ai look di ogni giorno.
Il progetto creativo, si snoda attraverso particolari simbologie: il serpente (ricamato a mano sul tessuto), animale caposaldo nelle collezioni Gucci, rappresenta saggezza e potere mentre l’ape, virtù e castità. Non manca oltremodo la farfalla che simboleggia la trasformazione che introduce qualcosa di magico.
Non mancano nemmeno gli uccellini rossi e blu, gli scarabei e fantastiche corolle di garofani e rose, che appaiono dipinte come un quadro ad olio sulla pelle delle borse o sulla seta dei capi.
La collezione, acquistabile esclusivamente sull’e-commerce del marchio, si compone della it bag Dionysus (dal valore commerciale che oscilla tra i 1800,00 euro a 2200,00 euro), slippers, snerakers, portafoglio, foulards e ancora jeans a zampa di elefante, t-shirt, camicie e vestiti in seta, gonne plissettate e cardigan, tutti in stile anni sessanta.
Fonte immagini harpersbazaar.com
Gucci alza i premi ai dipendenti
Gucci si appresta a riscrive la storia della moda italiana. Con Alessandro Michele, infatti, la griffe fiorentina sta rivivendo una nuova e florida stagione che ha visto prima un restyling di immagine del brand ed ora una nuova ed entusiasmante missione: premiare i dipendenti meritevoli con un incremento di quasi il 50% medio del premio variabile.
I dipendenti italiani coinvolti (tutti, ad esclusione delle figure manageriali), sono stati in tutto mille; i 1.900 euro lordi, spettanti per il raggiungimento dei risultati del 2015, sono lievitati a 2.900 euro lordi.
Prima di Gucci, nel 2009, anche l’imprenditore italiano Diego della Valle, amministratore delegato e azionista di maggioranza di Tod’s, lanciò il bonus di 1.400 euro lordi per i dipendenti delle unità produttive, per ringraziarli del lavoro svolto.
Due anni più tardi, il gruppo Salvatore Ferragamo decise di dimostrare gratitudine a ben 3000 dipendenti ricorrendo al successo ottenuto a Piazza Affari, per premiarli. Brunello Cuccinelli, nel 2012, dimostrò un lodevole impegno nei confronti di 783 dipendenti, dividendo 5 milioni di utili; quest’anno, invece, il bonus cultura ha permesso loro di potersi dedicare alle attività culturali a carico dell’azienda.
Fonte immagine geniusloci-arch.it
Gucci collabora con Chatsworth House
Gucci sempre più british. Il team della celebre casa di moda fiorentina, pare sempre più affascinato dall’atmosfera che si respira oltremanica e per questo motivo, approda a Chatsworth House, nel Derbyshire, con una collaborazione triennale con la prestigiosa residenza reale della duchessa Deborah.
Il contributo di Gucci consisterà nel supportare e salvaguardare gli eventi futuri che verranno organizzati nel castello, celebre location di pellicole altrettanto famose come “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen e “Wofman” , film del 2010 con protagonisti Benicio del Toro e Anthony Hopkins.
A breve, d’altra parte, verrà annunciata la prima mostra all’interno delle mura seicentesche in stile barocco di Chatsworth House che avrà come tema, la moda e lo stile e che potrà essere visitata dal prossimo marzo fino a settembre 2017.
Fonte cover iccdu2016.org.uk
Gucci presenta la Men’s Cruise Collection 2017
Ci sono diverse contaminazioni, nella Men’s Cruise Collection siglata da Alessandro Michele per Gucci.
Uno stile inconfondibile, quello disegnato da Michele che, alla sua prima collezione crociera, gioca su elementi lontani tra loro ma molto avvincenti se accostati: punk, ricami, tweed e jeans délavè, infatti, enfatizzano una collezione ancorata nel taglio sartoriale.
“Ogni cosa prende ispirazione dalla mia grande passione per l’Inghilterra. Ho cercato di descrivere quello che succede nella mia immaginazione, che spesso abbraccia un’estetica molto simile a quella inglese”, ha dichiarato Alessandro.
Stampe, giubbini old school e ancora tartan e chiodi in pelle disegnati da borchie: la Men’s Cruise Collection, abbraccia stili differenti, catturando una variegata tipologia di clientela.
I pantaloni dalla linea aderente, sfiorano la caviglia e lasciano a vista il calzino che porta i colori simbolo della maison: il rosso e il verde.
Cenni faunistici, pervadono la collezione: tigri, serpenti ed api, sono il motivo ricorrente della cruise collection, segni adottati dalla collezione borse Dionysus, che vi abbia presentato qualche settimana fa.
La collezione, è dedicata a tutti gli uomini che amano vestire bene. Uomini di gran temperamento e colti, un po’ come Oscar Wilde o Gabriele D’Annunzio.
“Questo guardaroba è come un rituale, e io sono affascinato dai rituali e dai suoi codici. I codici non devono essere cancellati, devono essere reinventati e riposizionati in un disegno diverso”, ha commentato Alessandro.
Foto cover GQ Italia
Florence Welch: ecco chi è il nuovo volto di Gucci
È Florence Welch, frontwoman dei Florence and the Machine, la nuova testimonial Gucci per la linea di gioielli e orologi. Capelli rossi, anima dark e romantica, la cantautrice britannica è la nuova ambasciatrice scelta da Alessandro Michele per la campagna pubblicitaria Primavera/Estate 2016: l’annuncio della collaborazione è stato dato da Alexa Chung, preannunciato da un evento esclusivo che ha avuto luogo a Los Angeles.
Più che testimonial, vera e propria musa: tra Florence Welch e il direttore creativo di Gucci Alessandro Michele è stato amore a prima vista: la cantante ha raccontato che nel corso del loro primo incontro hanno discusso per ore del Rinascimento e della gioielleria definita “memento mori”, raffigurante teschi. Una vera affinità elettiva, in nome dello stile. “Un principe shakespeariano”: è così che la cantante ha definito Alessandro Michele.
Uno stile barocco e psichedelico caratterizza l’artista inglese; una passione per stelle, cuori, croci e serpenti, Florence Welch non ha mai nascosto la sua predilezione per il vintage, altro elemento che la rende l’ambasciatrice perfetta per il brand italiano. La liaison tra lei e Gucci nacque già diversi anni fa: era il 2011 quando Frida Giannini creò in esclusiva per Florence i capi per il tour in America del Nord. Anche l’anno successivo la bella cantautrice scelse di vestire Gucci per il tour in USA, Messico ed Europa. Perfetta incarnazione dello spirito della maison, l’abbiamo vista splendida in un completo maschile in broccato dalle suggestioni Seventies firmato Alessandro Michele per Gucci. Inoltre la cantante ha anche calcato il red carpet ai Grammy Awards 2016, in lungo e romantico abito rosa baby impreziosito da fiocchi glitter e stelline.
A Los Angeles ha avuto inoltre luogo la presentazione del nuovo orologio G-Timeless e di alcuni pezzi di gioielleria della nuova collezione: Icon, Marché des Merveilles e Flora. Inoltre Florence Welch ha annunciato che vestirà Gucci nel suo nuovo tour “How Beautiful”, partito lo scorso 11 marzo da Bogotá.
All’anagrafe Florence Leontine Mary Welch, la cantante è nata a Londra il 28 agosto 1986. La madre Evelyn Welch è professoressa di Storia Rinascimentale alla Queen Mary, University of London, il padre Nick Welch è un dirigente pubblicitario; il nonno di Florence era il satirista Craig Brown. Sarebbe stato proprio il padre della ragazza a contribuire in modo determinante alla sua formazione rock. Fin da piccola infatti la bella Florence era solita ascoltare il blues, il rock, il grunge e l’elettronica. Gruppi come i Nirvana e i Green Day alla base della formazione musicale della giovane cantautrice, che ha dichiarato la sua passione anche per Etta James, Billie Holiday, The Velvet Underground e gli Eurythmics.
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Dopo gli studi alla Thomas’s London Day School Florence si è trasferita alla Alleyn’s School, nel Sud-Est di Londra. La cantante conseguì ottimi risultati negli studi nonostante le furono diagnosticate dislessia e disprassia. Dopo aver lasciato la scuola, ha studiato presso il Camberwell College of Arts, prima di ritirarsi per concentrarsi sulla musica. I Florence and the Machine cantano pezzi indie rock: i temi trattati nelle loro canzoni sono spesso malinconici e autbiografici. La rossa Florence ha anche ammesso pubblicamente di aver scritto alcuni pezzi dopo una sbornia. Spesso paragonata ad artiste femminili del calibro di Kate Bush, Patti Smith e Bjork, lo stile dei Florence and the Machine è stato definito dark e drammatico. Florence ha dichiarato di trarre ispirazione dagli artisti rinascimentali per trattare temi come l’amore, la morte, il tempo e la sofferenza, ma anche il paradiso e l’inferno. Un’estetica variegata ed affascinante che si riflette anche sul suo stile.
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