Donne che ispirano le donne, la collezione di Alberta Ferretti Primavera Estate 2017 è un tripudio di grandi personalità femminili.
La storia ci racconta che dalle loro debolezze sono riusciti a nascere grandi elementi di forza, personaggi eclettici, complessi e misteriosi, le donne che rimangono nei secoli fino ai giorni nostri hanno creato mode e lanciato nuovi stili.
Elisabetta di Baviera, conosciuta come Sissi, era ossessionata dal culto della bellezza, si faceva cucire gli abiti addosso per esaltare al massimo la snellezza del corpo, l’acconciatura a “corona” fu da lei ideato e tutte le donne aristocratiche del tempo la imitarono a tappeto. La sua figura ha ispirato registi, fotografi, pittori, e la sua fama odierna si deve principalmente al film di Ernst Marischka che interpretò l’enigmatica Romy Schneider.
Sono donne che non temono la sofferenza, donne che non hanno paura di esibire i propri sentimenti, donne che si espongono, così le vuole Alberta Ferretti che sottolinea:
” Con questa collezione ho voluto introdurre la passionalità nella mia narrazione di moda. Ho seguito una pulsione istintiva che mi ha portato ad aggiungere alla mia visione romantica della femminilità quel carattere appassionato delle donne che, dichiarando apertamente la propria femminilità, aggiungono solarità e calore al proprio carattere perché più libere e senza complessi. Per questo ho utilizzato anche quell’accento dell’eccentricità che valorizza il loro corpo e il loro carattere.”
E’ una collezione di abiti iperfemminili che intersecano la propria natura con altre culture e tradizioni, pur mantenendo il proprio dna.
Così come succede al Tree of 40 fruit, l’unico albero al mondo capace di produrre, da solo, 40 diverse varietà di frutti. E’ a primavera che si mostra in tutta la sua bellezza, come le donne nella stagione dei fiori, quando scoprono le gambe, l’albero si colora di fiori bianchi, rosa, rossi e viola, per poi partorire vellutate pesche, succose ciliegie, e ancora mandorle e albicocche. La donna Alberta Ferretti è tutti questi fiori, tutti questi frutti, così diversi, ma provenienti da un unico albero genealogico.
Cari ad Alberta Ferretti, per la stagione primavera estate 2017, tornano gli abiti in chiffon, le maniche ricamate in pizzi, balze e ruches romantiche dal sapore vittoriano rese attuali e moderne da strati di cinture in cuoio. I reggiseni si mostrano orgogliosi da sotto i long dress trasparenti, l’organza si abbina ai dettagli maschili dei pantaloni e delle giacche.
I kimono ci riportano nei paesaggi del lontano Oriente, aperti, scollati, mostrando le spalle pallide e avide delle languide geisha. I volumi sono morbidi e fluttuanti e ci confermano quanto nessuno, oltre Alberta Ferretti, possa vestire una donna come solo una donna sa fare.
Guarda qui la collezione primavera estate 2017 di Alberta Ferretti:
“Ho esplorato le suggestioni che provoca il mare, quella parte del globo terrestre che affascina per la sua liquidità, un mondo che ancora oggi sa proteggere quel “desiderio di desiderabilità” che la moda contemporanea deve ritornare a esprimere e a raccontare”.
Alberta Ferretti, non usa mezzi termini per commentare l’idea creativa della collezione Alberta Ferretti Limited Edition, per la prima volta presentata nei saloni affrescati dell’atelier della maison (nel cuore della Ville Lumière), durante la Paris Haute Couture.
Romantici ed eterei, gli abiti presentati per l’occasione sono stati creati per far sognare le donne. Vestiti che accarezzano le corde del sentimento, evocativi.
Sofisticati e al contempo sensuali, di certo preziosi con cristalli che catalizzano la luce e la riflettano al mondo esterno.
Gli anni venti, riecheggiano negli abiti charleston. Le gonne ballon esasperano la loro ampiezza con piume leggiadre; le frange, decorando long dress e abiti corti con ricami sul davanti; stelle marine, conchiglie e coralli, rafforzano il progetto creativo di madame Alberta Ferretti e decorano, preziosamente, dress in seta dai toni noir.
La palette di colori è variopinta. Il blu, accarezza dolcemente le tonalità del mare e viene accostato, sapientemente, con il bianco, l’ocra, il nero e lo smeraldo.
“La scelta di sfilare per la prima volta durante i giorni della Haute Couture rappresenta un’evoluzione naturale della mia moda. Pur non essendo una collezione di pezzi unici, rispecchia il desiderio e la necessità di creare abiti sempre più esclusivi per soddisfare le necessità delle mie clienti più esigenti”.
Parola di Alberta Ferretti, entusiasta per la nuova avventura che si appresta a vivere la maison.
La sfilata è prevista per il prossimo 3 luglio nella sede parigina di Alberta Ferretti, al 43 Rue du Faubourg Saint-Honoré.
La collezione Alberta Ferretti Limited Edition, nata solamente cinque anni fa e presentata per la prima volta durante Pitti Immagine, risulta più ricca nei dettagli ponendo l’attenzione sulla fusione tra prêt-à-porter e Haute Couture: l’onnipresente animalier, impronta della maison italiana, viene affiancato da sovrapposizioni, tagli laser, laminature in platino e pizzo. Ispirata alla marchesa Luisa Casati, la collezione si veste di un’area estremamente raffinata ed elegante, basata sull’attenzione sartoriale che la maison ha sempre affidato alle creazioni.
Sempre sulla cresta dell’onda, Mrs Kate Moss che, spinta da un grande successo, non rinuncia a siglare sempre nuove ed importante collaborazioni.
La sinergia con la moda è totale e se ieri vi abbiamo documentato del contributo che la top model inglese darà al brand Equipment come fashion designer (potete leggere l’intervista cliccando qui), la notizia di oggi, vuole la Moss nuova musa di Alberta Ferretti.
Le otto immagini in bianco e nero che compongono la campagna pubblicitaria della collezione autunno/inverno 16-17, sono state scattate a Londra nei mesi scorsi dai fotografi Luigi & Iango.
Grande sensualità e sicurezza. Dall’alto dei suoi quarantadue anni, Kate Moss non teme rivali. Elegante ma sexy al contempo, la top model indossa gli abiti, valorizzandone la bellezza.
Long dress con pattern floreale, over coats con dettagli fur e un abito sottana, in pizzo irriverente: gli scatti per la nuova campagna di Alberta Ferretti, racconta eccelsamente la filosofia del marchio.
ALBERTA FERRETTI COLLEZIONE AUTUNNO/INVERNO 2016/17
Arte e Moda vivono da sempre un legame indissolubile; ed è all’arte che la collezione moda donna di Alberta Ferretti Autunno/Inverno 16/17 si ispira.
Dai ruscelli del pittore John Everett Millais, dove si svolge il dramma della povera Ophelia, ai romantici paesaggi della pittura nipponica, dove fiori e uccelli creano una perfetta armonia di colori e forme.
– C’è un salice che cresce storto sul ruscello e specchia le sue foglie canute nella vitrea corrente; laggiù lei [Ofelia] intrecciava ghirlande fantastiche di ranuncoli, di ortiche, di margherite, e lunghi fiori color porpora cui i pastori sboccati danno un nome più indecente, ma che le nostre illibate fanciulle chiamano dita di morto. Lì, sui rami pendenti mentre s’arrampicava per appendere le sue coroncine, un ramoscello maligno si spezzò, e giù caddero i suoi verdi trofei e lei stessa nel piangente ruscello. Le sue vesti si gonfiarono, e come una sirena per un poco la sorressero, mentre cantava brani di canzoni antiche, come una ignara del suo stesso rischio, o come una creatura nata e formata per quell’elemento. Ma non poté durare a lungo, finché le sue vesti, pesanti dal loro imbeversi, trassero la povera infelice dalle sue melodie alla morte fangosa. – (Amleto, Atto IV, scena VII)
Chiave di lettura di questa collezione sono il romanticismo e la sensibilità, presentate da indumenti riassunti con tessuti leggeri, che non stringono e non costringono la donna nei movimenti quotidiani.
Gli abiti in crêpe-satin sono modellati dal taglio a sbieco e impreziositi da pizzi, così come i completi in casacca-pantalone.
Gli chemisier in chiffon stampato a fiori sovrapposti da ricami tridimensionali, le jumpsuits in satin bordate con piping a contrasto, gli abiti bustier di lana o cashmere con ricami, creano una moda di carattere, sensuale, che racconta una donna e il suo background creativo.
E’ la libertà di indossare giacche maschili e tailleur, mischiando diverse lunghezze e tessuti e dimenticando in quale ora del giorno ci si trova, come presi da un incantesimo, non riconoscendo più il giorno e la notte. La donna Alberta Ferretti è sicura nel suo prezioso completo pijama, così come negli abiti sottoveste in pizzo.
Dalle atmosfere preraffaellite al purismo, la collezione F/W 16/17 di Alberta Ferretti dipinge una donna boldiniana, avvolta in abiti in velluto e satin e in cappotti in tweed bouclé lavorato con inserti di pelliccia. Scevra da ogni strutturazione e libera di stupire, con quel tocco di magia, sfilando su mules e stivaletti di velluto, liscio o ricamato, o con totale nonchalance sul tacco a spillo.
Con uno sfondo in movimento che richiama una natura incontaminata e ovattata, la collezione Alberta Ferretti Autunno/Inverno 2016/17 sfila trionfante alla Milano Moda Donna.
E’ un défilé dove si incontrano i grandi autori della pittura, da Dante Gabriel Rossetti a John Everett Millais, il sigillo di quanto cultura e arte siano fondamentali per scrivere nel dizionario della moda il nome, in eterno, di una grande rappresentante del genere: Alberta Ferretti.
Guarda qui tutta la collezione Autunno/Inverno 16/17 Alberta Ferretti:
Martedì 9 febbraio 2016 ha avuto inizio la 66esima edizione del Festival di Sanremo che, a leggere i dati Auditel, si è rivelata un po’ sottotono rispetto agli anni precedenti. Sono stati infatti solo 11.134.000 i telespettatori che si sono sintonizzata su Rai 1, totalizzando il 49,5% di share.
Ad affiancare il conduttore Carlo Conti alla sua seconda edizione, i tre co-conduttori Virginia Raffaele che ha impersonato Sabrina Ferilli, Madalina Ghenea, splendida negli abiti Alberta Ferretti e l’attore Gabriel Garko.
La bellezza di Garko, secondo alcuni sempre più artefatta, non è bastata per rimediare la sua presenza/assenza sul palcoscenico dell’Ariston: impacciato, insicuro, teso. Nessuna parola di cordoglio in memoria dell’anziana donna deceduta a causa l’incidente avvenuto nella villa in cui soggiornava l’attore e la delusione cresce.
L’effervescente Virginia con un po’ di brio ha risollevato le sorti di un programma che della monotonia aveva fatto il suo punto di forza. E alla faccia di chi l’accusa di fare soldi sulle spalle degli altri; il talento della Raffaele esplode anche quando in un momento delicato in cui in Italia si vota per la Stepchild adoption, dice: “Si lamentano perché la presenza di Elton John sarebbe uno spot al matrimonio gay. E quando arrivano i Pooh allora che è, ‘na marchetta all’INPS?”
La giunonica Madalina, dal canto suo, ha dimostrato di avere la giusta dose di ironia e capacità di adattamento. Ha dimostrato non solo di essere una donna bella e sensuale, ma anche di avere intelligenza da vendere: non a caso parla più lingue lei che del nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Ma passiamo ai cantanti in gara. Nella prima serata si sono avvicendati 10 big della canzone italiana, quattro dei quali a rischio di eliminazione. Irene Fornaciari canta “Blu”, una canzone dedicata ai profughi di guerra che perdono la vita nelle nostre acque. Il messaggio è importante e diretto, ma ciò non basta per salire in alto nelle preferenze. Stessa sorte spetta ai Dear Jack, Bluvertigo e Noemi.
È andata meglio al rapper napoletano Rocco Hunt, Giovanni Caccamo in coppia con l’ex allieva di Maria De Filippi Deborah Iurato, Stadio, Lorenzo Fragola, Arisa e Enrico Ruggeri che per il momento sono salvi.
Il parterre degli ospiti ha visto un Elton John disinvolto che ha preferito tacere sulle adozioni gay preferendo alle inutili polemiche o sermoni, parlare di solidarietà.
Poi arriva lei, la donna dei record Laura Pausini che canta sul palcoscenico dell’Ariston alcuni brani del suo repertorio dagli esordi ai giorni nostri. La cantante di Faenza, emozionata, indossa la giacca della finale del ’93 e in chiusura canta “Simili” un brano che sembra voglia inviare un messaggio di apertura alle unioni civili: “Siamo simili, dobbiamo proteggerci non dividerci.”
In realtà, anche i nastri rainbow posizionati sulle aste dei microfoni avevano il medesimo scopo. Messaggi timidi e velati che sembra non abbiano gradito in tanti.
Infine il trio di comici Aldo, Giovanni e Giacomo che festeggiano i loro primi 25 anni di attività, hanno appioppato al pubblico il solito sketch che non mancava proprio a nessuno e per tale motivo, l’assenza di Checco Zalone è stata avvertita con maggior ridondanza.
Se è vero che il cavallo si vede alla fine della corsa, dobbiamo attendere le prossime serata per affondare un giudizio più veritiero.
Anima gipsy nella collezione Primavera/Estate 2016 di Alberta Ferretti, che ieri ha sfilato nell’ambito della Milan Fashion Week: un defilé intenso e suggestivo, per un mood direttamente ispirato ai colori del deserto.
La palette cromatica tocca le sfumature dell’ocra, i toni del marrone, il sabbia più caldo e un candido bianco virginale. Camicie in lino, sovrapposizioni, gilet portati sopra lunghi caftani, che vengono sapientemente rielaborati in chiave preziosa.
Pizzo e chiffon, sete e broccati su patchwork di stampe tapestry si mixano per creare suggestioni bohémien.
Un look da tè nel deserto, in una collezione che profuma di Seventies. Le donne di Alberta Ferretti sono regine del Sahara, miraggi in oasi sconosciute e fortemente anelate: la designer non lesina in arabeschi e brillanti tocchi stilistici ad impreziosire lunghe tuniche, da novella Cleopatra.
La sahariana diventa il nuovo abito da sera, il mood coloniale regala inedite suggestioni. Suede, frange e sandali che sanno di antico, accessori ornamentali dal sapore etnico, e ancora righe e sofisticati giochi di colori che evocano le dune del deserto: il topos del viaggio rievoca le “Mille e una notte”, in uno stile che la maison padroneggia con assoluta disinvoltura.
Una collezione che segna l’affermazione di uno stile sofisticato e ricco di spunti, per una P/E all’insegna di un’eleganza sofisticata e senza tempo. Il Sahara non è mai stato così chic.
E’ iniziata la 72esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’evento più glamour della Laguna ospita divi di Hollywood ed attori italiani. Grande successo per la madrina scelta per la kermesse di quest’anno, la top model e attrice italo-egiziana Elisa Sednaoui, che ha brillato durante il red carpet avvolta in un sontuoso abito Armani Privé e gioielli Buccellati.
La sfilata sul fatidico tappeto rosso non ha deluso le aspettative dei curiosi in fatto di look. Tripudio di Valentino, che si conferma la maison più richiesta dalle dive: hanno scelto di vestire Valentino Kasia Smutniak e Franca Sozzani. Giochi di balze in voile e romantiche fantasie floreali miste ad arabeschi per la Smutniak, che appariva quasi eterea in uno dei look più raffinati tra quelli che hanno sfilato sul red carpet. Dieci e lode.
Franca Sozzani ha scelto invece un lungo abito Valentino con stampe di suggestione azteca: mood boho-chic con accenni etnici per la direttrice di Vogue Italia, che anche stavolta non sbaglia un colpo.
Principesca la mise adottata da Diane Kruger, firmata Prada: l’attrice ha calcato il red carpet in un candido abito con strascico impreziosito da decorazioni gioiello, da vera diva.
Grande successo anche per Philosophy di Lorenzo Serafini, brand scelto dalla bellissima top model brasiliana nonché angelo di Victoria’s SecretAlessandra Ambrosio e dalla cantante italo-marocchina Malika Ayane.
La Ambrosio ha scelto un lungo abito bianco per evidenziare l’abbronzatura carioca. Pizzo bianco e cut-out ad esaltare il fisico tonico, per un look romantico. Hanno completato l’outfit i gioielli firmati Pasquale Bruni. Più aggressiva Malika Ayane: se la scollatura castigata conferiva un tocco romantico al lungo abito nero, le tasche in contrasto cromatico donano all’outfit quel tocco rock che ben si addice alla personalità della cantante.
Botticelliana Fiammetta Cicogna, che ha brillato in un lungo abito firmato Alberta Ferretti dalle decorazioni ispirate allo stile Liberty e all’Art Nouveau. Un capo dal grande impatto visivo e dallo stile unico, grazie al quale Fiammetta Cicogna è stata una delle più eleganti in assoluto.
Alberta Ferretti ha vestito anche Nastassja Kinski e Clotilde Coureau . La Kinski -resasi protagonista di una mini rissa con un giornalista, a cui avrebbe tirato addosso un bicchiere di vino- ha scelto un abito rosso che accentuava il suo fisico morbido. Clotilde Courau appariva invece più austera in un abito nero della collezione A/I 2015-2016.
Ha scelto invece Dolce & Gabbana l’attrice Elizabeth Banks, a Venezia in qualità di giurata. Per lei sul red carpet un lungo abito bianco profilato di pietre preziose.
La stagione A/I 2015/2016 ci riporta indietro nel tempo, fino agli indimenticabili anni Settanta. Un trend che non è mai stato così amato, tanto da divenire ora protagonista assoluto delle passerelle per la prossima stagione invernale.
Un tripudio di stampe paisley, su lunghi abiti in impalpabile chiffon dalle suggestioni boho-chic. Lo stile bohémien conquista sempre più imponendosi come trend incontrastato per l’inverno 2016. Uno stile che piace perché sta bene a tutte e perché dona uno charme particolare.
La donna proposta dagli stilisti nelle collezioni A/I è una moderna hippie chic che indossa pantaloni a zampa d’elefante, monili etnici e outfit in pieno stile festival. Largo a caftani da giorno e da sera, da indossare con gilet o giacche in montone, stivali in camoscio o sandali da schiava. Fiori intrecciati tra i capelli o foulard usati alla stregua di turbanti completano il look gipsy.
Trionfa su tutto il caftano, capo simbolo della cultura hippie, da indossare con gioielli antichi dal sapore etnico, frange e accessori di ispirazione folk: questo autunno dimenticatevi di essere nel 2015, la moda parla inequivocabilmente Seventies.
Armate di flower power ci aggingiamo a vivere una stagione all’insegna di suggestioni antiche ma mai dimenticate. Erano gli anni dell’amore libero, della fratellanza universale e delle maxi gonne che tutte, da bambine, abbiamo visto nel guardaroba della mamma. Una moda fresca e colorata, capace di dare vita anche al più grigio degli inverni.
È una luxury hippie quella proposta da Burberry Prorsum, tra maxi poncho e dettagli shabby-chic. Pregiati velluti e broccati di seta sono stati i protagonisti assoluti della sfilata di Alberta Ferretti, in una collezione in cui notevoli sono i rimandi folk ed etnici, quasi un tributo alla famosa Russian Collection proposta da monsieur Yves Saint Laurent nel lontano 1976.
Richiami etno chic anche da Dries van Noten, in cui si respira piena atmosfera boho-chic. Valentino propone un excursus attraverso gli anni Sessanta e Settanta, spaziando dal mood optical alle suggestioni quasi fatate di abiti che ricordano la magia di Ossie Clark e Thea Porter. Note floreali da Giambattista Valli, sebbene prevalga anche qui un mood swinging che rimanda al decennio precedente.
Protagonista delle passerelle è uno stile wild, che predilige lunghezze maxi e tessuti svolazzanti come lo chiffon di seta. Largo alle stampe, in primis cachemire e paisley, rivisitate nei toni più caldi e nei colori più accesi. E se Dsquared ripropone il mood andino di un genio della moda quale è stato Giorgio di Sant’Angelo, la donna vista da Anna Sui è una santona di lusso direttamente presa in prestito alle comuni anni Settanta.
Il bohémien trova come sempre un valido rappresentante in Roberto Cavalli, che propone dettagli in pieno stile gipsy. Di netta ispirazione etno-chic anche Paul & Joe e Chloé, che propongono capispalla in montone, poncho patchwork e gilet portati sopra abiti svolazzanti dalle proporzioni Seventies.
Il “festival” è un trend che ha preso piede già dal 2014: sdoganato da eventi come il Coachella e il Glastonbury Festival, adorato da icone del jet set internazionale come Sienna Miller e Kate Moss, lo stile boho-chic ha rivoluzionato il guardaroba femminile. Colori accesi, rimandi ad altre culture, evidenti ad esempio nelle stampe batik, la moda anni Settanta è un crogiolo di idee e suggestioni che si mixano mirabilmente, lasciando anche spazio per fornire un’interpretazione personale del mood prevalente.
Jeans scampanati indossati sotto un cardigan a motivi aztechi e un maxi poncho, fino a completare il look con un cappello a tesa larga in feltro di lana, che conferisce un tono intellettuale, e una borsa con le frange: tutto ci parla di Seventies. Anni di piombo vissuti sempre col sorriso, anni che hanno cambiato per sempre il corso della moda e che rappresentano come poche altre tendenze un vero e proprio evergreen dello stile.
Stampe patchwork e ancora montoni visti da Stella Jean. Delicate e romantiche le stampe floreali proposte invece da Gucci, mentre il patchwork è protagonista della collezione Etro, che fa sfilare abiti in tessuti preziosi che sanno di Oriente, e arruola come testimonial un guru dello stile bohémien come Kate Moss.