Il colore blu è simbolo della spiritualità, della femminilità e dell’immortalità, usato in cromoterapia da chi cerca armonia e sensazioni positive. Secondo monsieur Christian Dior, «il blu non ha nulla da invidiare al nero» e sugli abiti Dior è sempre stato usato a piene mani. Maria Grazia Chiuri, da ottobre alla guida creativa della maison, è d’accordo con il fondatore e parte proprio dal blu per creare la collezione autunno inverno 2017-18 che ha sfilato alla Paris Fashion Week. Elegante ed eterno, sobrio e versatile, sugli abiti Dior lo declina in tutte le sue sfumature: dal blu navy al blu notte, passando per tonalità elettriche e profonde, come quelle in cui si perde lo sguardo umano negli abissi e nei cieli.
Maria Grazia Chiuri è partita da un modello Dior del 1951, un completo blu navy con gonna stretta in vita, per poi ampliare il tema del blu, sfiorando argomenti sociali e politici. «Ho voluto esplorarlo in tutte le sue tonalità e in tutte le sue forme – ha dichiarato la stilista alla Paris Fashion Week – nel suo significato sociale, e così mi sono imbattuta nelle uniformi e nel workwear». La sfilata Dior si apre infatti con completi da giorno che ricordano delle divise da lavoro ma anche delle uniformi della Seconda Guerra Mondiale. Forse un lieve accenno alle lotte femministe, che sono state protagoniste della prima collezione Dior by Maria Grazia Chiuri. Niente slogan, stavolta, sui completi di taffetà e sulle jumpsuit in denim, sui lunghi impermeabili e sui cappotti a fantasia checked. Blu è anche il mare, il cielo, l’infinito cui l’uomo aspira. Così gli abiti Dior da sera escono dal settore workwear e si immergono nella fiaba. Lo chiffon diventa velo impalpabile, si illumina di stelle e si ricopre di fiori, mentre sugli abiti da sera in taffetà blu navy compaiono lune e pianeti. Una sfilata impegnata ma anche romantica che mira, come la stessa Maria Grazia Chiuri dichiara, a «creare un intero guardaroba in cui ognuna possa trovare la propria divisa con cui esprimere e proteggere se stessa».