Videoarte a Palazzo dei Diamanti. 1973/1979. Reenactment è l’esposizione organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara che dal 26 settembre al 18 ottobre sarà allestita al Palazzo dei Diamanti di Ferrara (Corso Ercole I D’Este, 21).
Tra gli anni Settanta e i primi anni Novanta del Novecento, Ferrara è stata un laboratorio di sperimentazione della videoarte di rilievo internazionale. Il Centro Video Arte, diretto da Lola Bonora con la collaborazione di Carlo Ansaloni e l’assistenza tecnica di Giovanni Grandi, ha prodotto le sperimentazioni di artisti della statura di Fabrizio Plessi, Christina Kubisch, Angela Ricci Lucchi, Yervant Gianikian o Marina Abramović che muovevano i loro primi passi attraverso i mezzi elettronici.
Opere artistiche attraverso il linguaggio video, al crocevia tra Arte concettuale, Body art, Performance art, Land art. Un patrimonio affascinante quanto fragile, poiché minacciato da un rischio di dissolvimento che grava su tutta la produzione in videotape, dovuto alle alterazioni strutturali del supporto analogico, all’obsolescenza delle piattaforme tecnologiche che ne permettono la riproduzione, ma anche alle profonde trasformazioni delle modalità di visione.
Per recuperare e riportare in vita questo straordinario “archivio” di memoria artistica e storica, le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara hanno avviato un progetto di preservazione e restauro con la collaborazione dei laboratori La Camera Ottica e CREA del DAMS di Gorizia – Università di Udine, sotto la supervisione della professoressa Cosetta G. Saba. Una campagna conservativa iniziata nel 2013 che ha previsto l’archiviazione, la migrazione digitale, lo studio e la video-preservazione del vasto corpus di videotape del Centro Video Arte.
L’esposizione, intende presentare i primi esiti di questo lavoro d’equipe, riconsegnando al pubblico una selezione di opere video degli anni Settanta. A questo fine si è scelto di ri-allestire la parte iniziale della mostra Videoarte a Palazzo dei Diamanti. 1973/1979 a cura di Janus e ospitata nel Foyer della Camera di Commercio di Torino nell’aprile del 1980, che ha costituito uno snodo particolarmente significativo nella storia della videoarte, offrendo un primo bilancio delle ricerche d’avanguardia prodotte dal Centro e proponendo una riflessione sulla natura del video, sulle sue culture, sul suo immaginario, sulla sua estetica, nel momento in cui la posta in gioco era il nesso arte/società e, conseguentemente, la definizione di un nuovo statuto dell’opera d’arte.
La mostra è allestita nelle sale Benvenuto Tisi da Garofalo di Palazzo dei Diamanti, che sono state uno dei teatri delle multiformi iniziative del Centro, e si focalizza sulle 19 opere monocanale che figuravano nella sezione “videoarte” della mostra torinese, ossia sui videotape nati dalla sperimentazione creativa sulle possibilità espressive del segnale elettronico e messi in onda su un singolo monitor.
Gli autori presenti a Torino erano Fabrizio Plessi, Claudio Cintoli, Maurizio Bonora, Elio Marchegiani, Christina Kubisch, Claudio Zoccola, Guido Sartorelli, Giuliano Giuman, Lorenzo Lazzarini, Armando Marrocco, Maurizio Cosua, Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian, Franco Goberti, Lola Bonora, Klara Kuchta, Nanda Vigo, William Xerra, Gretta Sarfaty e Janus.
Nella mostra di Palazzo dei Diamanti le loro opere, ritrasmesse su dispositivi analogici a tubo catodico – con la sola eccezione del video di Lazzarini di cui non si è conservata copia – sono corredate della documentazione e della strumentazione che ne hanno accompagnato la nascita e che sono riemerse durante la campagna di ricerca, in un percorso che punta a mettere in luce le procedure di produzione, post-produzione e disseminazione del Centro Video Arte.
Una sala della mostra si concentra poi su due opere di Ricci Lucchi-Gianikian, Viaggio di La Rose ed Essence (1975). La celebre coppia, in questa fase iniziale della ricerca comune, avvia la propria riflessione sulla memoria attraverso l’atto di catalogare gli “oggetti trovati”, manufatti carichi di suggestioni come i giocattoli, mettendo in gioco un complesso sistema di relazioni tra gli oggetti, la fotografia, il cinema e il video.
Su queste cruciali “opere prime” si è andati oltre la video-preservazione, attuando un intervento di restauro in collaborazione con gli artisti che mira a restituire il valore espressivo dell’opera senza comprometterne la storicità, secondo un protocollo tecnico e un modello decisionale sperimentali, conformi alle linee guida condivise con centri di ricerca europei, di cui verranno illustrate le procedure.
La rilettura e ricontestualizzazione dell’esposizione del 1980, nella cornice di uno degli spazi espositivi del Centro stesso, associata alla presentazione dell’intervento di recupero su due opere di acclarato rilievo internazionale, rappresenta un primo importante momento di studio e di reenactment del fondo video, nella prospettiva della messa in valore dell’archivio nel contesto del futuro assetto museologico delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea a Palazzo Massari.
Orari di apertura: 10.00 – 18.00, chiuso il lunedì / Ingresso gratuito