Yvonne Scio, la forza delle donne

Sembra uscita da un quadro preraffaellita, una musa di Dante Gabriel Rossetti, forse fu Alexa Wilding se si crede alle vite reincarnate, la sua prediletta, presente nel maggior numero dei dipinti.
La pelle diafana, le gote appena tinte dal rosa di un pennello e una femminilità che ancora certe donne non vogliono spiegarsi, perché innata, ce l’hai o non ce l’hai.
Yvonne Sciò, modella, attrice e regista italiana, le donne invece le ama e le supporta, le elogia, ne fa documentari, come la sua ultima opera da regista “Seven Woman”.

Modella, attrice, regista, parlaci del tuo ultimo cortometraggio “Seven Woman”.
Seven Woman è il mio secondo documentario disponibile su Rai Play per l’Italia e Netflix per il mondo, a parte l’America, la Cina e il Giappone, ho coperto il globo e ne sono felice, è la storia di sette donne che hanno culture e religioni diverse, mi piace raccontare i contrasti. 

Sei molto legata al femminile
Avrei sempre voluto raccontare le donne, ma il coraggio è arrivato con l’età; il primo è un documentario dedicato alla mia amica Roxanne Lowit, la prima fotografa di backstage delle sfilate di moda, soprattutto molto legata ad YSL ed Armani, solo per citarne qualcuno. 

Modella e attrice davanti, e regista dietro la macchina da presa, come è avvenuto questo passaggio?
Mi ero stufata di aspettare, fai provini, ti cali nella parte e non ti prendono, studi ma sei troppo vecchia o troppo magra o hai troppi capelli. È stato un modo per crescere e non essere in balìa di risposte che arrivano sempre da qualcun altro.

Sei stata educata in una scuola di suore, che ricordi hai?
Mia madre mi ci ha mandato per imparare il francese. Io non sono una cattolica praticante perfetta, vado in Chiesa spesso, è vero, ma per ammirare le opere d’arte antica; mi piace raccogliere le bottigliette di acqua benedetta perché credo aiutino la mia spiritualità; proprio ieri, ascoltavo Deepak Chopra, scrittore e medico indiano, che raccontava come la spiritualità e l’immaginazione diventino un tutt’uno. 

Il tuo rapporto con l’Eros?
Ha molto a che fare con l’educazione ricevuta, dove Eros porta a galla il peccato, il senso di colpa. Per me è fondamentale, se in un rapporto non c’è anche questo equilibrio, si cambia. Altrimenti cos’è la felicità?

Sei mamma di una bellissima ragazza di 13 anni, che rapporto hai con la maternità?
Ho un rapporto fighissimo con la maternità, ero molto presa dalla carriera e da me stessa, quando poi sono rimasta incinta, peccato troppo tardi perchè ne avrei voluti quattro di bambini, sono stata travolta da una forza indescrivibile, da un senso di coraggio immenso, soprattutto quando si cresce un figlio da sole senza la figura del padre; ed ecco che si ripresenta il senso di colpa.

Hai dichiarato di Alberto Cantarini, il tuo compagno, “è il vero uomo”, cosa intendi?
Vero uomo per me significa essere forte ma gentile, presente ma concedere spazi; Alberto sa sorprendermi, sa apprezzarmi e soprattutto mi fa ridere, fino a perdere completamente la cognizione del tempo. Amiamo ritagliarci dei momenti tutti per noi, siamo una famiglia allargata, viviamo insieme a suo figlio e mia figlia, per cui il rito del caffè la mattina è sacro, le cose semplici sono sempre le più preziose. 

Cosa non tolleri negli altri?
Non amo la gente che parla a sproposito, nella vita ci sono tante cose belle da fare, luoghi da scoprire, podcast da ascoltare, perdere il tempo dietro pettegolezzi inutili proprio non lo sopporto.


Quali sono i tuoi luoghi del cuore?
Il terrazzo di casa mia, la mia area verde dove tengo la menta, l’erba cipollina, l’insalata, il sedano, tutto il buono per la mia cucina; è lo stesso luogo dove faccio meditazione, quando sono vicina alla mia parte spirituale nella vita, sento di stare meglio. 

La tua idea di felicità?
Ho sempre paura di dire che sono felice, ci penso spesso quando sono in macchina, ma sono anche fatalista, potresti essere felice e poi un attimo dopo può cambiare tutto in una frazione di secondo. La felicità è una condizione che determini tu,non dipende dagli altri.

La cosa per cui vale la pena battersi nella vita?
Odio le ingiustizie, detesto la maleducazione, mi batto per il rispetto verso il prossimo.

“Profonda lacerazione al labbro superiore ed ecchimosi su tutto il corpo”, cito il tuo referto medico in seguito alla rissa con Naomi Campbell.
Io le ho prese in quell’occasione, ha avuto una reazione che non mi sarei mai aspettata.
Nel mondo accadono cose talmente brutte, bambini e donne stuprate, la guerra in corso, una cosa così frivola di una che ha male a un’unghia, ci passo sopra.

Quale fu la motivazione? Scrivono avessi un abito come il suo.
Ma quale abito uguale al suo? Lei è bellissima, alta due metri, figurati se avevo un abito come il suo. La motivazione fu veramente frivola, avrò detto qualcosa che l’ha infastidita, oggi credo che Naomi sia molto più tranquilla anche se ha un carattere particolare, ma certe cose si superano, io sono andata avanti, le persone poco intelligenti rimangono sempre nello stesso punto. 

Domanda di rito, quanto sei Snob?
Sono contenta mi abbiate spiegato il vostro concetto di “Snob”, che trovo davvero molto interessante; sai le persone che non mi conoscono mi dicono “Ah che snob!”, in senso dispregiativo, io in quel senso non mi sento affatto snob, mi piace il bello e lo cerco in ogni cosa. 
Sono una Snob? 
Non lo so, ma forse si. 

Yvonne Scio interpreta “La Temperanza”, un video scritto e diretto da Peppe Tortora.

La video intervista ad Yvonne Scio :

Francesco Iandola; Miriam De Nicolo; Max Papeschi