Laura Morino: 19, il mio numero fortunato

E’ sul set, si muove leggera, leggerissima, le mani sottili, il corpo che si flette come attraversato da un soffio di vento, si capisce subito l’impostazione della ballerina classica, il capello disciplinato, un intervallo di eleganza nello spazio che occupa, la consapevolezza precisa del corpo, quasi davanti a sé avesse uno specchio.
Carica di una sorta di individualità gli abiti che indossa, li anima, li fa vivi. Anche i più apparenti fronzoli diventano necessari, un’arte che può apprendere solo chi posa da molto tempo ed è il caso di Laura Morino, ex musa del grande fotografo italiano Giovanni Gastel, nota socialitè oltre che pr milanese.

Inizia la carriera come modella per poi fondare la sua agenzia di comunicazione ed eventi, un lavoro dove la città si fa corpo, contiene l’essenza delle sue infinite personalità, gli eventi di una Milano che tanto ama, la corsa contro la sedentarietà e le corse di un luogo che non si ferma mai.

A pranzo insieme al team di redazione, Laura non si risparmia, è schietta come uno spaghetto al pomodoro, come una nuova conoscenza che vuol piacere ma che mette subito le carte in tavola, piaccia o non piaccia.

INTERVIEW: MIRIAM DE NICOLÒ
PHOTO: ALBERTO ALAGGIO
STYLING: VALERIA ALAGGIO
ART DIRECTOR: ROBERTO DA POZZO
MAKEUP AND HAIR: FRANCESCA BECHI
STUDIO: MENOUNO

Cappotto ANNAKIKI
Camicia GILBERTO CALZOLARI
Borsa ROSANTICA
Scarpa MARIO VALENTINO

Laura quanto la bellezza ti ha aiutato e quanto invece ti ha ostacolato?
Da modella mi ha certamente agevolato, anche se non mi ritengo bella ma una persona normalissima solo un poco più alta della media. Nei rapporti, soprattutto con le donne, è stato un percorso a ostacoli perché si sa, l’invidia è femminile. Le pseudoamiche, come le chiamo io, vengono dapprima attratte dalla popolarità, dagli ambienti che frequento, ma se un fotografo ad una festa immortala me e non loro, scatta la competizione e i rapporti si sgretolano. L’invidia è un modus vivendi degli eterni insoddisfatti.

Che rapporto hai con queste donne?
L’immagine della nostra persona è talmente impreziosita dall’aura dello spettacolo che ciascuno si figura qualcuno che noi non siamo. Per cui credono di conoscerci, alcune ci compiacciono, vedono solo l’oro, ciò che luccica, ma l’autenticità è qualcosa che va scoperto guardando oltre, va approfondito. Anni fa, quando questi rapporti terminavano, ci rimanevo male, fortunatamente il tempo porta anche saggezza e mi sono allontanata da un sentimento che non mi appartiene, l’invidia. Per le cattiverie invece non sono riuscita ancora riuscita a farmi la pellaccia. 

Viviamo davvero in un paese patriarcale e maschilista?
Per quanto si dica il nostro è un paese ancora patriarcale e maschilista. Fortunatamente ho incontrato sempre persone che hanno capito il mio lavoro, ma che soprattutto hanno rispettato la mia indipendenza, da buon Sagittario mi regala la sensibilità. Sono molto fedele anche in ambito lavorativo, creativa ma radicata nelle mie scelte. Il mio ascendente mi regala la sensibilità acuta che ha caratterizzato tutto il dualismo della mia vita, da un lato la voglia di viaggiare, di scoprire, di essere libera, dall’altro l’appartenenza alla famiglia e la voglia di ritornare dagli affetti.

Sei così anche nella vita sentimentale?
Adriano è il mio attuale compagno, una relazione che dura da 25 anni e che considero come un matrimonio.
Il mio prima è durato dieci anni, dai 22 ai 32, facevo ancora la modella, ma evidentemente le divergenze caratteriali erano troppo forti.

Perchè Adriano ti ha scelta?
Ci siamo conosciuti da adulti, io avevo 34 anni, lui 52, una cena combinata da due coppie di amici. Alle mie spalle una storia di due anni molto problematica, per cui non ne volevo sapere di uomini, ma è evidente che il destino ha prevalso perché da quella sera Adriano ed io non ci siamo più separati: è venuto a vivere da me il giorno dopo!  La mattina dopo il primo appuntamento mi fece recapitare a casa un fascio enorme di rose, 19 per l’esattezza, un numero assolutamente insolito da regalare, ed è da sempre il mio numero fortunato.

E tu cosa cerca in un rapporto di coppia?
Io sono una coccolona, anche se tengo a mantenere sempre la mia indipendenza, ma non è indispensabile per me avere accanto un uomo se il rapporto non si basa su valori e legami fortissimi.
Sposo sempre il detto “meglio sola che male accompagnata”.

Cappuccio, camicia e gonna ROMEO GIGLI
Bracciale BONA CALVI

Il segreto di un rapporto duraturo?
Il rispetto reciproco, il saper accettare l’altro in tutte le sue sfaccettature vincendo le generali leggi dell’abitudine.
E poi il piacere sta nel viaggio.

Dovessi descriverti con tre aggettivi?
Sensibile, solare, seria.

La scelta di non avere figli è stata motivata dal lavoro?
Lo è stata nella prima parte della mia vita, facendo la modella non potevo nemmeno prenderlo in considerazione.
A 32 anni, un matrimonio finito, i figli non arrivavano ed oggi è il mio compagno a non volerne, lui che è già padre di una figlia avuta da una relazione precedente.
C’è stato un periodo in cui mi dispiaceva un poco, vedendo le mie amiche madri, ma un figlio si fa in due ed è poco corretto andare contro le volontà di Adriano. Complice il fatto che non ho mai avuto un forte spirito materno, oggi mi dico che forse è stato meglio così, perchè il mondo attuale non garantisce un livello di serenità che i giovani meriterebbero.

Che cosa sogni?
Non li ricordo mai al mio risveglio, ma da bambina sognavo spesso di volare.

Di cosa hai paura?
Non della morte, ma della malattia e della sofferenza.

Che cosa ti piace leggere?
Il lavoro mi tiene spesso incollata al maledetto computer, mattina e sera, ma non mi sono mai convertita agli ebook, mi piace ancora sfogliare la carta e sentirne l’odore.

La tua giornata tipo?
Mi alzo verso le 9, che per molti è tardi ma per me è presto, passo in ufficio che è un’estensione di casa mia e mi metto al lavoro. Facendo principalmente pubbliche relazioni mi trovo ad essere spesso fuori, io poi sono un animale notturno, adoro la notte, la luna, le stelle e quindi faccio molto tardi la sera, orari veramente improponibili, dormo pochissimo. 

Affianchi da tempo la Lega Nazionale per la difesa del cane, questo legame con gli animali da dove deriva?
Gli animali sono i mei bambini, io sono figlia unica e a 5 anni volevo un cane con tutta me stessa, ma sono riuscita ad averlo solo a 36. I mei erano troppo impegnati ed io troppo piccola per prendermene cura, così oggi con una casa grande, un cortile e tanto amore, non sono mai soli. La Vicepresidenza della Lega per il cane, sezione di Milano, che ricopro oggi, è un mezzo per applicare le mie competenze e raccogliere fondi a favore di questi esseri meravigliosi. I miei due cagnolini sono dei trovatelli, arrivano da Altamura e fanno parte della famiglia, un amore incondizionato il loro, che non chiede niente in cambio. 

Pro o contro la chirurgia plastica?
Siamo rimaste in poche ad essere come mamma ci ha fatte; io sono agofobica per cui sono talmente terrorizzata che non faccio nemmeno iniezioni e non potrei minimamente modificare il mio aspetto anche per questo motivo.

Domanda di rito Laura, quanto sei SNOB?
Se mi baso sul concept del vostro magazine, sono terribilmente Snob; se intendi “una con la puzza sotto il naso”, per nulla.

Cappello BORSALINO
Abito ADEBEL
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Francesco Iandola; Miriam De Nicolo; Max Papeschi