Transparency Italia e Centro Hermes, insieme per diffondere il Whistleblowing in tutti gli enti pubblici.
La legge sul Whistleblowing, introdotta dal Parlamento Italiano un anno fa, che prevede maggiori tutele per coloro che nell’interesse pubblico decidono di segnalare illeciti o irregolarità nell’ente in cui lavorano, ha portato l’obbligo per le PA di introdurre dei sistemi tecnologici in grado di garantire maggiore sicurezza nel processo di segnalazione e protezione dell’identità dei soggetti (dipendenti pubblici, collaboratori, consulenti e lavoratori delle imprese che forniscono beni o servizi all’ente) che decidono di segnalare.
Transparency International Italia, sezione italiana dell’organizzazione non governativa Transparency International, è il leader nel mondo nella lotta alla corruzione, mentre Centro Hermes, for Transparency and Digital Human Rights, è impegnato nella promozione di una maggiore consapevolezza e attenzione ai temi della trasparenza e dell’accountability delle istituzioni pubbliche. Insieme le due realtà hanno lanciato pochi giorni fa il progetto WhistleblowingPA, un’iniziativa in grado di rispondere alle esigenze di tutela dei segnalanti, favorendo la diffusione in tutti gli enti pubblici e le società controllate e partecipate di una idonea piattaforma informatica gratuita per ricevere e gestire le segnalazioni di corruzione.
Per maggiori informazioni www.whistleblowing.it
Secondo Giorgio Fraschini, esperto di whistleblowing di Transparency International Italia “In Italia abbiamo più di 22.000 enti pubblici, la maggior parte dei quali di piccole dimensioni che non necessariamente hanno le risorse umane ed economiche per attivare una piattaforma informatica in maniera autonoma. Per questo abbiamo deciso di mettere in campo l’esperienza maturata in questi oltre dieci anni di attività sul tema, per offrire a tutte le PA uno strumento facile da usare, e soprattutto a costo zero, in grado di tutelare al massimo l’identità del segnalante.
WhistleblowingPA offre un’importante opportunità per i responsabili anticorruzione che devono adempiere agli obblighi di legge, aiutando inoltre a diffondere sempre più tra i cittadini l’importanza di segnalare questi fatti che altrimenti rischiano di non venire mai alla luce. Le stesse PA ne beneficeranno nel breve e nel lungo periodo grazie ai i risparmi generati dalla scoperta degli illeciti”.
Fabio Pietrosanti, Presidente del Centro Hermes ha dichiarato “La piattaforma informatica si basa sul software libero e opensource Globaleaks che continuiamo a sviluppare ormai dal 2011 e che migliaia di enti e organizzazioni nazionali e internazionali utilizzano già per ricevere le segnalazioni, come l’Autorità Anticorruzione della Catalogna, Il Sole24ore, la Corte Penale Internazionale dell’Aia, Agenzia Giornalistica Italia oltre a centinaia di PA locali. Il vantaggio principale di questo software è la garanzia dell’anonimato tecnologico: non sarà possibile per nessuno risalire all’identità di chi segnala a meno che il whistleblower stesso non decida di rivelarlo”.
Secondo i dati pubblicati Giugno 2018 dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) nel terzo rapporto annuale sul whistleblowing, è possibile riscontrare la crescita costante di tale strumento, con una media mensile di segnalazioni ricevute dall’Autorità nell’anno corrente che sfiora il doppio rispetto al 2017.
I dati di ANAC evidenziano, inoltre, come fra le segnalazioni arrivate nel 2018 sono aumentate quelle da parte di dipendenti di imprese fornitrici, grazie agli effetti della nuova legge che allarga le tutele a nuovi soggetti.