Roma. Ristoratore vieta l’ingresso ai bambini e scoppia polemica

«Vietato l’ingresso ai bambini di meno di 5 anni.» No, non è uno scherzo, avete letto bene. Marco, proprietario di “Fraschetta del pesce” (un ristorante della Capitale), ha infatti interdetto l’ingresso ai bambini al di sotto di un lustro di vita perché disturberebbero la quiete del locale e intralcerebbero il lavoro dei suoi dipendenti.

Un polverone sollevato solo in questi giorni ma pare che nessuno se ne fosse accorto prima, visto che il veto è stato imposto almeno due anni addietro. Resta il fatto, comunque, che sia lecito infastidirsi  per una simile decisione. Perché limitare l’ingresso ai solo adulti o, ad ogni modo, ad individui con una formazione sociale quantomeno consolidata?

In realtà, lo stesso proprietario lancia un monito importante: «Come fai a capire se un genitore è educato o meno? Perché è su questo che insisto: sulla maleducazione. Io non ce l’ho con i bambini, io devo lavorare».

 

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Riflettori puntati dunque sull’educazioni impartita ai figli dai genitori. Secondo Marco, infatti, sarebbe la maleducazione a seccare il resto dei clienti con una considerevole perdita di denaro.

Questa decisione ha comunque diviso l’opinione pubblica. Se da un lato in molti hanno aderito alla pagina Facebook “Far chiudere la Fraschetta del Pesce di Casal Bertone” dall’altro, pare che il locale non abbia perso credibilità, ma al contrario, abbia attirato a sé una sempre più crescente clientela.

Peccato che un ristoratore non possa selezionare i propri clienti. Una legge italiana obbliga il proprietario di un esercizio pubblico ad accogliere qualsiasi individuo senza tener conto della sua estrazione sociale, razza o pregiudizio.

Le polemiche degli ultimi giorni vanno ad inasprirsi ma Marco ha le idee chiare giurando che non si fermerà di fronte ad alcun tipo di richiesta o peggio ancora, insulto: “…venendo incontro a tanti clienti che mostrano di apprezzare, dopo aver fatto la guerra alla maleducazione per due anni, perché dovrei smettere ora?» ha dichiarato senza remore.

Francesco Iandola; Miriam De Nicolo; Max Papeschi