Dopo la celebrazione del Primo Maggio, quello di oggi è sembrato un segnale molto forte, non solo simbolico ma concreto e importante: 20 operai sono rientrati nell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. La chiusura della fabbrica del Lingotto il 24 novembre 2011 aveva lasciato per strada 700 operai e abbandonato le loro famiglie nello sconforto. Ma c’è chi non si è mai arreso. “Contrariamente ad altri colleghi più scettici, ho sempre sperato in una riapertura della fabbrica di Termini Imerese – ha dichiarato l’operaio Giuseppe Tarantino questa mattina – Anche perché avevo la consapevolezza che un’esperienza simile non poteva finire, così con un buco nell’acqua“. Così oggi i cancelli sono stati riaperti grazie al marchio di Blutec, la società del gruppo Metec Stola che intende tornare a produrre automobili ibride ed elettriche.
Gli operai sono rientrati nell’ex Fiat dopo un periodo di spaventosa incertezza, di cassa integrazione, “di Purgatorio” come gli stessi lo hanno definito. Oggi comincia per loro una nuova avventura: prenderanno parte ad un periodo di formazione durante il quale impareranno ad usare un software per la progettazione tridimensionale e la realizzazione di componenti per auto. Il piano industriale siglato tra Blutec e Invitalia prevede il reintegro di almeno 250 operai entro la fine dell’anno, e di tutti i 700 ex operai Fiat entro il 2018. Un progetto ambizioso, che riaccende la speranza nei cuori delle famiglie che con la chiusura dello stabilimento avevano perso tutto. L’intera Termini Imerese sembra rinascere insieme allo stabilimento, tanto che stamattina alla riapertura il sindaco Salvatore Barrafato ha voluto accogliere i primi operai. “Siamo qui senza trionfalismi – ha dichiarato – senza bande musicali, con la consapevolezza che siamo davanti a un territorio disperato. Oggi comincia un’esperienza piena di incognite ma dopo cinque anni, vedere 20 lavoratori rientrare è un grande passaggio“.
Quel che è certo che è che questa riapertura ha, almeno sul piano simbolico, un valore importantissimo. Restituisce dignità a tanti lavoratori messi in ginocchio dalla crisi, nuovo respiro alla città di Termini Imerese e un segnale positivo a tutto il Paese. Il cui significato diventa ancora più forte se pensiamo che tra i clienti della componentistica Blutec ci sia proprio Fca: il cerchio si chiude.