Pitti Uomo 91 è iniziato, inaugurato dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda come tutte le edizioni degli ultimi tre anni. Il ministro ha ribadito l’appoggio che il governo intende fornire al sistema moda, nell’ambito del piano straordinario per il made in Italy. Un settore che sta vivendo un periodo difficile a causa della crisi dei consumi, delle tensioni geopolitiche e di una preoccupante tendenza internazionale verso il protezionismo. L’abbigliamento made in Italy però è una delle voci più importanti dell’economia del Paese. «L’Italia rappresenta il 35% dell’intero settore moda in Europa» ha dichiarato Claudio Marenzi, presidente di Smi – Sistema Moda Italia. È importante allora che anche il governo Gentiloni sia di sostegno all’intera filiera.
«Abbiamo compreso la necessità di investire in maniera massiccia in un settore così strategico per il sistema paese – ha dichiarato il ministro Calenda – imparando a selezionare, a dire dei no per scommettere su manifestazioni e realtà di successo come Pitti». Il governo ha deciso quindi di stanziare 35 milioni di euro per l’internazionalizzazione, gli investimenti, l’innovazione delle fabbriche di abbigliamento made in Italy. Si tratta del 45% in più rispetto allo scorso anno, il che testimonia l’importanza che il sistema moda riveste nell’intero tessuto economico italiano. «I soldi non sono un problema, il problema sono i progetti» continua Calenda, che sottolinea l’importanza di promuovere manifestazioni come Pitti Uomo, punta di diamante della moda maschile in Italia e in Europa. Pitti 91 sta portando a Firenze 1.220 marchi e 25mila compratori, numeri da capogiro. Il piano che il governo intende attuare, con i 35 milioni di euro stanziati all’Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane è «potenziare fiere come Pitti immagine uomo e mettere in atto azioni di vario tipo, anche non propriamente tradizionali, come la comunicazione e il commercio digitale o il sostegno della distribuzione multicanale all’estero per i giovani brand», sostiene il presidente dell’Agenzia, Michele Scannavini.