Il ritratto di un dittatore

Il male ha un volto. Forse è un’estremizzazione, ma Kim Jong-un, il dittatore nordcoreano, rappresenta senza dubbio una seria minaccia per la pace nel mondo. Gli orrori, le atrocità, la violenza gratuita e i campi di prigionia allestiti sono il biglietto da visita del capo di stato più giovane in assoluto. Ripercorriamo insieme le tappe fondamentali della sua carriera politica.

 

Kim Jong-un ha da poco compiuto 33 anni e, oltre ad essere il leader supremo della Repubblica Popolare Democratica di Corea (meglio conosciuta come Corea del Nord) dal 18 dicembre 2011 (appena un giorno dopo la morte del padre), è altresì Segretario del Partito del Lavoro di Corea, Presidente della Commissione di Difesa Nazionale, Presidente della Commissione militare centrale e Comandante Supremo dell’Armata Popolare Coreana.

 

Appassionato di pallacanestro e amante del lusso e dello sfarzo, Jong-un possiede due lauree, una in fisica presso l’Università Kim Il-sung e l’altra presso l’Accademia Militare Kim Il-sung. Il 27 settembre 2010, alla vigilia della Conferenza nazionale del Partito del lavoro, è stato eletto Generale dell’Esercito insieme alla zia Kim Kyong-hui, mentre il giorno successivo fu nominato membro del Comitato centrale del Partito del lavoro, nonché vicepresidente della sua Commissione militare.

 

Due giorni dopo la scomparsa del padre, il 19 dicembre 2011 la Tv di stato della Corea del Nord lo incensa come il Grande Successore, esortando l’intero Paese a riunirsi attorno al nuovo leader. L’11 aprile del 2012 la 4° conferenza generale del Partito del Lavoro di Corea lo elegge Primo Segretario del partito.

 

Tre mesi più tardi, Jong-un viene nominato Capo delle forze armate nordcoreane, un’elezione che quasi coincise con l’annuncio del suo matrimonio con la ballerina e cantante locale Ri Sol-ju.

 

I primi attriti con gli Stati Uniti vengono a crearsi il 7 marzo 2013 quando Jong-un minaccia gli USA e gli acerrimi rivali della Corea del Sud con un attacco nucleare. Dopo poco più di tre settimane, egli annuncerà a tutto il mondo che la Corea del Nord è pronta ad adottare una nuova strategia di sviluppo economico basata sulla produzione di armamenti nucleari.

 

Uno degli episodi più sconcertanti che ha caratterizzato l’inizio della sua carriera politica è datato agosto 2013, quando condannò a morte lo zio Jang Song Thaek tacciato di essere un uomo corrotto e un depravato sessuale.

 

Anche il 30 aprile 2015 è una data che non passa certo inosservata. In quel giorno, infatti, Jong-un pare abbia giustiziato il comandante della Difesa Hyon Yong-chol, capo delle forze armate popolari. La sua colpa sarebbe stata quella di addormentarsi durante un evento militare presieduto proprio da Jong-un e di non avere seguito correttamente le sue direttive. L’esecuzione è stata eseguita nella capitale Pyongyang (città natale di Jong-un) con l’ausilio di un intero plotone d’esecuzione munito di armi pesanti, tra cui spicca persino un cannone antiaereo. Secondo l’agenzia informativa Yonhap , filtrando le notizie provenienti dal National intelligence service, a partire dal gennaio 2015 sono stati barbaramente uccisi altri 15 funzionari di stato.

 

Le follie di Kim Jong-un

 

North Korean leader Kim Jong Un attends the Supreme People's Assembly in Pyongyang, in this still image taken from video released by Kyodo April 9, 2014. North Korea on Wednesday announced its leader Kim was re-elected as First Chairman of the ruling National Defence Commission at the meeting of its assembly. Mandatory credit   REUTERS/Kyodo (NORTH KOREA - Tags: POLITICS PROFILE TPX IMAGES OF THE DAY) ATTENTION EDITORS - THIS IMAGE WAS PROVIDED BY A THIRD PARTY. FOR EDITORIAL USE ONLY. NOT FOR SALE FOR MARKETING OR ADVERTISING CAMPAIGNS. THIS PICTURE IS DISTRIBUTED EXACTLY AS RECEIVED BY REUTERS, AS A SERVICE TO CLIENTS. MANDATORY CREDIT. JAPAN OUT. NO COMMERCIAL OR EDITORIAL SALES IN JAPAN - RTR3KKDI
Kim Jong Un

 

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, Kim Jong-un e i suoi più stretti collaboratori, in linea con la recente linea strategica economica intrapresa, hanno eseguito un test sulla bomba a idrogeno. Attraverso l’ONU, tutte le Nazioni hanno espresso la loro ferma condanna a questo esperimento nucleare, teso ad incutere timore fra le popolazioni mondiali. Una sorta di minaccia terroristica, nonché un gesto deprecabile foriero di cattive intenzioni, verso il quale Russia, Stati Uniti e Corea del Sud, in primis, si sono immediatamente ed apertamente schierati contro il dittatore di Pyongyang.

 

Il test sulla bomba H è solo una delle tante follie messe in atto da Kim Jong-un.

 

La BBC, ad esempio, ha recentemente annunciato che le campagne pubblicitarie nordcoreane approvino le acconciature “ufficiali” e ridicolizzino le persone con i capelli lunghi. Questo perché una folta chioma pare  possa danneggiare l’intelligenza e consumare l’energia del cervello. Ma non è tutto. Sembra infatti che in Corea del Nord ci sia il divieto, ovviamente imposto da Jong-un, di portare capi d’abbigliamento con diciture in inglese per gli uomini, mentre per le donne d’indossare i pantaloni. È altresì obbligatorio per legge indossare il distintivo che riporta le immagini dell’ex capo di stato Kim Il Sung e del figlio, Jong-un.

 

Se queste due regole, per quanto assurde e bizzarre, vi sono parse quasi divertenti, quello che segue lo sarà sicuramente di meno. La follia omicida e lo spirito di vendetta di Kim Jong-un trovano la loro essenza in una serie di atti brutali ed efferati. L’attendibilità dubbiosa delle fonti e l’impossibilità di verificare la veridicità delle notizie ha permesso talvolta che circolassero notizie false, smentite successivamente dai fatti. Basti pensare, a titolo esemplificativo, alla condanna a morte dell’ex fidanzata del dittatore insieme al suo gruppo musicale, con l’accusa di aver girato un video pornografico, fotografata successivamente viva e vegeta settimane dopo a fianco al dittatore.

 

I crimini di cui pare si sia macchiato Kim Jong-un non sono quantificabili. Nell’aprile 2014, infatti, un quotidiano della Corea del Sud, Chosun Ilbo, ha sparso la voce che Jong-un ha bruciato vivo con un lanciafiamme un alto funzionario del reparto militare di Jang. La notizia è praticamente impossibile da verificare, ma non è la prima volta che un tale metodo d’esecuzione viene segnalato. Un mese prima, infatti, un manipolo di giornalisti appartenenti alla rivista Rimjingang, sotto copertura in Corea del Nord, ha riportato la notizia secondo cui tutti i funzionari rimasti fedeli a Jang sarebbero stati uccisi da una granata e i resti dei loro corpi inceneriti da un lanciafiamme. Rimanendo in questa truce prospettiva, il Chosun Ilbo ha altresì riferito che nel 2012 un altro funzionario militare, colto in stato d’ebbrezza durante il periodo di lutto per Kim Jong-il (padre di Jong-un), sarebbe stato barbaramente ucciso con una cannonata, a seguito dell’ordine imposto dal dittatore: ”Non deve rimanere nessuna traccia di lui, capelli compresi”.

 

Al di là dell’attendibilità e della veridicità delle fonti, ciò che crea sgomento è il fatto che nel 2016 possa ancora esistere un capo di stato in grado di commettere simili atrocità e barbarie senza nessun tipo di provvedimento nei suoi confronti.

 

The Interview

 

Dave Skylark (James Franco) and Kim Jong-un (Randall Park) in Columbia Pictures' in the movieTHE INTERVIEW.  (amusements,movies)
Dave Skylark (James Franco) e Kim Jong-un (Randall Park) in THE INTERVIEW

 

La particolarità della figura di Kim Jong-un è stata fonte d’ispirazione persino a livello cinematografico. Nel 2014, infatti, la casa di produzione statunitense della Sony Columbia Pictures diede vita al film The Interview, con la coppia composta dal canadese Evan Goldberg e dall’attore americano Seth Rogen alla regia, e come protagonisti James Franco e lo stesso Seth Rogen.

 

Ecco la trama: Dave Skylark (James Franco) è un egocentrico e bizzarro conduttore televisivo del famoso talk show dai toni fortemente trash “Skylark Tonight”. Dave è noto per le sue ficcanti interviste alle celebrità, ma il suo enorme successo è dovuto quasi esclusivamente alla mente ingegnosa del suo produttore (nonché migliore amico) Aaron Rapoport (Seth Rogen). È proprio quest’ultimo che rende possibile il sogno di una vita, procurando a Dave un’intervista con Kim Jong-un, il dittatore della Corea del Nord. In procinto di partire, i due vengono avvicinati dalla CIA che chiede loro di assassinare Jong-un. Dave e Aaron accettano e diverranno gli uomini meno qualificati in assoluto per uccidere (o quantomeno intervistare) il dittatore più spietato del mondo.

 

La pellicola suscitò non poche polemiche tra Stati Uniti e Corea del Nord, con molti attacchi informatici effettuati da una serie di hacker nordcoreani. L’attore che interpreta il ruolo di Kim Jong-un è Randall Park, nato a Los Angeles (California), ma di chiare origini coreane.

Francesco Iandola; Miriam De Nicolo; Max Papeschi