Gianni Boncompagni, la camera ardente nella sede Rai per l’ultimo saluto

Se n’è andato il giorno di Pasqua, a 84 anni, Gianni Boncompagni. Grande innovatore della radio e della televisione, ha rivoluzionato il modo di fare spettacolo in Italia. A salutarlo oggi, nella camera ardente allestita per lui nella sede Rai, parenti e amici, colleghi e personaggi famosi che con lui hanno condiviso un pezzetto di vita. Dalla radio negli anni ’60 – ’70 al debutto in tv con Discoring, e poi Carramba che sorpresa, Non è la Rai, giusto per citare alcuni dei grandi successi dell’autore televisivo. L’annuncio della morte di Gianni Boncompagni è arrivato all’Ansa dalle figlie: «Dopo una lunga vita fortunata, circondato dalla famiglia e dagli amici se n’è andato papà, uomo dai molti talenti e padre indimenticabile». Così ne parlano le figlie Paola, anche lei autrice televisiva, Claudia e Barbara.


A ricordarlo con affetto oggi sono accorsi in tantissimi, nella sede Rai di via Asiago. «Allestire qui la camera ardente è un segno di riconoscimento per quello che Boncompagni ha fatto per la radio – ha detto il direttore di Radio Tre, Marino Sinibaldi – qualcosa di unico e inimitabile, ha usato la radio con libertà e leggerezza». Commossi gli amici e i colleghi che hanno voluto ricordarlo. «Il sodalizio artistico va bene, sono contenta dei complimenti che gli hanno fatto, ma io mi porterò dietro l’uomo. Gianni se n’è andato piano piano, ha avuto un coraggio da leone, è stato molto sereno» ha raccontato, in lacrime, Raffaella Carrà, entrando alla camera ardente con un cuore di garofani rossi per Gianni Boncompagni. Anche Renzo Arbore ha onorato la dipartita del collega e amico: «Abbiamo passato una vita a ridere con Gianni – ha raccontato – non abbiamo mai parlato di cose serie. Ci accomunavano le origini provinciali: abbiamo dovuto inventare stupidaggini per superare la noia è non abbiamo mai smesso». Intorno alle 14, con una cerimonia laica, amici e parenti hanno salutato Boncompagni per l’ultima volta.

Francesco Iandola; Miriam De Nicolo; Max Papeschi