Filippo Gualandi, l’adone della porta accanto
Per i Greci, ma soprattutto per Platone, bellezza e virtù erano sinonimi. Tanto che nel mondo antico esisteva l’endiade ‘kalòs kaì agathòs’. Dalla mia intervista con Filippo Gualandi, vincitore de ‘Il più bello d’Italia 2020’ , il prestigioso concorso di bellezza maschile istituito dai fratelli Fasano nel 1979 che ha lanciato talenti come Gabriel Garko, Ettore Bassi, Giorgio Mastrota, Beppe Covertini, Massimiliano Morra e Raffaello Balzo, emerge chiaramente l’attualità di questo binomio. A 20 anni questo adone bolognese nato nel segno della Bilancia, nuotatore professionista e amante degli action movies, ha già una visione del mondo molto chiara e inequivocabile. Il suo sogno è fare l’attore anche se, nonostante la febbre da social che ha contagiato molti suoi coetanei, Filippo non ha troppi grilli per la testa ed è anzi disposto a lavorare sodo per realizzare i suoi obbiettivi, come è giusto che sia. Noi lo abbiamo intervistato.
Complimenti Filippo per il tuo meritato titolo. Come e quando ti sei avvicinato al prestigioso concorso ‘Il più bello d’Italia’?
Tutto è cominciato quando Marco Galizia e una sua amica, titolare di un importante shop di Forlì, mi hanno avvicinato in spiaggia in Romagna. In quell’occasione ho vinto il concorso ‘Fascino’ e sono stato selezionato come nuovo talento. Successivamente sono approdato alla finale de ‘Il più bello d’Italia’ di quest’anno mediante Paolo Zaccaria che mi ha selezionato in Emilia Romagna. Un’esperienza stimolante che non dimenticherò facilmente.
Perché secondo te la giuria del concorso ti ha premiato?
Non so, forse perché sono un tipo solare che affronta la vita col sorriso, nella prova ‘talento’ ho raccontato una spassosa barzelletta e la giuria ha riso di gusto. Probabilmente hanno apprezzato la mia spontaneità e il mio atteggiamento positivo e spigliato.
Quanto tempo passi allo specchio in media ogni giorno?
Non amo guardarmi allo specchio. Piuttosto mi alleno nella mia stanza per fare i miei video per Tik Tok in cui ho modo di sperimentare la mia vena per la recitazione.
Ti piace la moda? Qual è il tuo look ideale?
Sì, moltissimo. Per me la moda è un’arte, una forma di espressione altamente creativa e fra gli stilisti prediligo Giorgio Armani per la sua giacca destrutturata, per me lui è il numero uno. Mi piacerebbe diventare un modello professionista e sfilare per lui, sarebbe un grande onore per me. Privilegio un look semi formale e dégagé, uno smart tailoring diciamo.
Come curi il tuo corpo?
Oltre a praticare il nuoto (Filippo è istruttore certificato n.d.r.) scio da quando avevo 3 anni. Inoltre amo la palestra a corpo libero. Per me l’alimentazione è fondamentale, evito il junk food come la peste e cerco di impormi una grande disciplina perché credo che oggi la presenza fisica sia e resti il principale biglietto da visita di una persona.
Quali sono le tue passioni maschili?
Adoro le vetture di lusso e le gare di Formula Uno, ritengo che il nostro paese possa vantare un primato anche nell’industria automobilistica.
Colore preferito?
Il verde acqua.
Ultimo libro letto?
‘Le vostre zone erronee’ di Wayne Dyer, un testo illuminante anche per chi voglia apprendere le tecniche di comunicazione.
Quali sono i tuoi attori preferiti, i tuoi modelli?
Ammiro e seguo Raul Bova anche perché è un nuotatore come me. Ma amo molto anche gli attori degli action movies come i protagonisti della saga ‘Fast & Furious’.
Cosa pensi dell’impatto sociale della bellezza, in special modo quella maschile? Ti sei mai sentito un ‘uomo oggetto’?
Credo che in una civiltà dell’immagine come quella in cui viviamo la bellezza sia un valore fondamentale. Sentirsi a proprio agio nel proprio corpo è un punto di forza, anche per l’uomo. Oggi la bellezza, e il caso della modella armena di Gucci lo dimostra, è diventata più relativa e soggettiva. Mi capita di essere guardato da tante donne mentre passeggio per strada ma questo non mi disturba, anzi mi lusinga. No, non mi sono mai sentito un uomo oggetto. Penso però che una bellezza avulsa dalla personalità possa rivelarsi effimera a lungo andare: è un po’ come un bel vaso vuoto.
Cosa pensi della sovraesposizione del corpo maschile? Poseresti nudo se te lo chiedessero?
Mi ha molto divertito lo spot di ‘Idealista’ in cui il ragazzo si spoglia mentre gli mostrano una casa, di certo lo farei anche io se me lo chiedessero. La nudità di per sé non è un problema, dipende sempre da come viene contestualizzata e dal regista e dal fotografo che mi chiede di posare nudo e perché no? Anche dal cachet che mi propongono. L’attuale rivalutazione del corpo maschile per me è assolutamente legittima: è giusto che anche gli uomini imparino a valorizzare la propria bellezza come per secoli hanno fatto le donne. E un maschio ha diritto a esibire il proprio corpo se lo ritiene opportuno. In questo senso la moda e l’etica comune sono evolute sullo stesso versante.
Come vedi la ‘identità fluida’?
Approvo in pieno la teoria no gender, oggi non è necessario definirsi sessualmente, ciò che conta a mio avviso è stare bene con sé stessi.
Quale è la tua posizione sul massacro di Colleferro? Come si può evitare che fatti simili si ripetano?
E’ una tragedia orripilante. Gli assassini di Willy Monteiro sono individui incapaci di comunicare in modo civile e, come giustamente ha dichiarato il noto psichiatra Vittorino Andreoli, ‘hanno il buio nella mente’. L’unica via di salvezza di fronte a un degrado morale di queste dimensioni è la cultura. Gli influencer oggi dovrebbero educare i ragazzi a ripudiare il ricorso all’aggressività.
Che consigli dai a un ragazzo che condivide le tue stesse aspirazioni?
Di seguire sempre il proprio istinto e di non mollare mai, gli ostacoli devono rafforzarci nel perseguimento dei nostro obbiettivi.
Come ti vedi fra dieci anni? Aspiri a costruirti una famiglia?
Per me la famiglia non è una priorità. Attualmente sono single e vorrei dedicarmi ai miei impegni professionali nello spettacolo studiando seriamente recitazione. Ritengo difficile conciliare la carriera e la vita affettiva per chi come me ambisce ad affermarsi nel mondo dello showbiz.