Emergono nuovi particolari sull’omicidio di Jo Cox, la deputata inglese anti Brexit

Ad uccidere la deputata laburista inglese Jo Cox sarebbe stato un sostenitore di associazioni neonaziste. Thomas Mair l’avrebbe raggiunta a Bristall, alle porte di Leeds, ieri nel primo pomeriggio davanti a una biblioteca in cui la donna avrebbe dovuto incontrare gli elettori. Qui il 52enne avrebbe inferto diverse coltellate sul corpo della deputata, per poi finirla con tre colpi di pistola. Secondo i testimoni, l’agguato è stato preceduto dal grido “Britain First” (cioè “prima la Grand Bretagna”). Joe Cox era una 42enne madre di due figli piccoli, attivista di organizzazioni umanitarie come Oxfam e Save the Children e deputata emergente del partito laburista. Per la sua posizione anti Brexit e l’impegno per i diritti dei migranti, riceveva minacce da circa tre mesi. Nonostante le denunce e l’arresto di un uomo, la polizia inglese stava ancora valutando eventuali misure a protezione della donna. Immediatamente dopo l’arresto, la polizia ha rivisto le misure di sicurezza per i deputati che in questi giorni incontrano gli elettori in vista del referendum del 23 giugno sulla Brexit.

Emergono intanto dettagli inquietanti sul killer Thomas Mair. L’urlo “Britain First” ha fatto subito pensare all’omonimo movimento parafascista, islamofobo e anti-immigrazione, che ha però preso le distanze dall’accaduto. Mair è tra i sostenitori di National Alliance, un movimento statunitense razzista e antisemita che risulta aver cessato le attività nel 2013. Il Southern Poverty Law Centre, un’associazione per i diritti civili, ha ricostruito i legami dell’uomo con diverse associazioni neonaziste. Oltre alla National Alliance, l‘assassino di Jo Cox era iscritto da dieci anni al gruppo razzista inglese dello Springbok Club che difende la storia dell’apartheid in Sudafrica. L’ultimo numero della rivista del club è interamente dedicato alla Brexit, in favore dell’uscita dallEuropa, e sembra che l’omicidio di Jo Cox sia legato proprio alla sua propaganda in senso contrario. L’assassinio potrebbe aver effettivamente scoraggiato il fronte anti Brexit favorendo la vittoria del polo opposto. Intanto tutti i lavori per il referendum sono stati interrotti da entrambi i fronti, e molti colleghi e avversari politici hanno assistito a veglie spontanee per la donna.

Da tutto il mondo arrivano in Gran Bretagna messaggi di cordoglio e di sdegno per l’efferato omicidio. Il Presidente della Repubblica Mattarella ha scritto in un messaggio per Elisabetta II: “Quest’ennesima azione, di inaudita ferocia, ci rafforzerà nella comune lotta contro ogni forma di odio e di violenza affinché il dibattito politico possa rimanere sempre libero e aperto“. Anche il presidente del Senato Piero Grasso ha espresso la sua indignazione, mentre la presidentessa della Camera Laura Boldrini ammonisce tutti sulla necessità di abbassare i toni e non favorire l’esasperazione del dibattito politico.

Francesco Iandola; Miriam De Nicolo; Max Papeschi