Capri 1950, Vita dolce Vita, l’ultimo libro di Marcella Leone de Andreis

Questa estate è un vero delitto non leggere l’ultimo libro della giornalista Marcella Leone de Andreis “Capri 1950, Vita dolce Vita”, edito da La Conchiglia. Uno degli affreschi più glamour e fascinosi di Capri, ma soprattutto il racconto due decenni irripetibili. La dolce vita degli anni Cinquanta e Sessanta tra feste in piazzetta, personaggi eccentrici, attori, artisti, aristocratici e principesse. Tutti erano attratti da quell’isolotto scoglioso, meta prediletta dell’imperatore Tiberio.


Capri 1950, Vita dolce Vita, l’ultimo libro di Marcella Leone de Andreis


Nel 1948 nell’isola delle Sirene, c’era già la dolce vita. Era la patria di divi e divini, come Rudy e Dado, al secolo Rudy Crespi e Dado Ruspoli, belli, ricchi e titolati, coi loro stili diversi nel vestire, teatrale ed estroso quello di Dado con i suoi bizzarri gilet e i suoi pantaloni da torero, o a guaina con le scarpe incorporate. Girava con un corvo sulla spalla e lanciò una moda: divenne trés chic, a Capri, passeggiare con un pennuto sulla spalla. Rudy era più sobrio e preferiva le immacolate camicie bianche e normalissimi pantaloni di tela blue. Tyrone Power e Linda Christin si affidavano a lui per godere al meglio del loro soggiorno caprese. C’era poi Chantecler, all’anagrafe Pietro Capuano, gioielliere che lanciava la moda del poncho e che faceva da cavalier servente di Edda Ciano.


Capri 1950, Vita dolce Vita, l’ultimo libro di Marcella Leone de Andreis


A Raffaele La Capria, detto Dudù, piaceva scendere al mare quando l’isola non si era ancora svegliata. Raggiunto un piccolo scoglio, a Cala Ventroso, trascorreva ore in solitudine e in silenzio, facendo lunghe nuotate e scaldandosi al sole. Mentre si accomodavano, spesso in piazzetta al Piccolo Bar, Alberto Moravia ed Elsa Morante, con musi come al solito imbronciati. Arrivarono in tanti: Orson Welles, Truman Capote, Graham Greene. Curzio Malaparte che preferiva l’autunno e sedeva a un tavolo del caffè Vuotto.


Capri 1950, Vita dolce Vita, l’ultimo libro di Marcella Leone de Andreis


La voglia irrefrenabile dei rampolli di ricche famiglie, avventurieri e viaggiatori di cercare relax e superficialità su una sdraio de “La Canzone del mare”, o sorseggiare vino sul belvedere di Tragara divenne un must. In rada era spesso ancorato il panfilo “Cristina” di Aristole Onassis, con a bordo Maria Callas e un 84 enne Winston Churchill. Poco più in là al belvedere della Funicolare, spesso s’incontrava la splendida Grace Kelly assieme a suo marito Ranieri III di Monaco.

La vita incominciava dopo mezzogiorno, annotava Oriana Fallaci in uno dei suoi taglienti reportage. Prima di quell’ora era sommamente disdicevole alzarsi dal letto e apparire in pubblico. All’una si scendeva alla Canzone del Mare, mai a Marina Grande luogo da borghesi, si prendeva poco sole e nuotare vicino a riva era usanza ‘dopolavoristica’. Novella Parigini, intanto si faceva fotografare prendendo il sole nuda. A Capri tutto era tollerato!


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Il principe de Curtis che alloggiava alla pensione Weber a Marina piccola, era pronto a trasformarsi in Totò, a dire battute, a strabuzzare gli occhi e a mettersi in posa per i fotografi, ma a Capri la sua parola d’ordine era relax: preferiva un tranquillo tran tran borghese alle ammalianti lusinghe della mondanità. Calamitavano l’attenzione le grandi dive americane: l’atomica Rita Hayworth in compagnia del principe Alì Khan,la meravigliosa Ava Gardner, accompagnata da Frank Sinatra, l’ossigenata Lana Turner, la deliziosa Audrey Hepburn col marito Mel Ferrer, l’algida Ingrid Bergman scortata da Roberto Rossellini. Ma ci sono anche le italiane: l’esile e fascinosa Elsa Martinelli, sempre scortata da Franco Mancinelli Scotti, suo futuro marito e la procace Silvana Pampanini.

Suscitava curiosità Greta Garbo. Più la divina, voleva vivere in completa privacy, più ogni suo avvistamento diventava un evento.


Capri 1950, Vita dolce Vita, l’ultimo libro di Marcella Leone de Andreis

Vestire Pucci divenne un diktat. Negli anni dell’ingessata couture parigina, il marchese Emilio Pucci, inventò un nuovo modo di vestire: pantaloni aderenti, colori sgargianti e le camicie annodate su un fianco o dietro la schiena. Ma la stilista che fece scalpore con il rivoluzionario pijama palazzo, fu la Principessa Irene Galitzine. A villa Vivara, Donna Irene, riuniva il bel mondo cosmopolita da Gianni Agnelli a Mario D’Urso, da Marella Caracciolo a Maria Pia di Savoia fino ad arrivare alla first lady delle fisrt lady: Jacqueline Kennedy. E fu un vero coup de foudre!! Jackie amava passeggiare per le strette vie senza bodyguard, in mezzo alla gente comune: adorava fare shopping, comperare sandali capresi, entrare nelle deliziose e piccole boutique; amava soprattutto camminare, d’estate anche scalza, e intrattenersi con la gente semplice; le piaceva bere un caffè con panna o un aperitivo, seduta nella famosa Piazzetta dell’isola, andare in trattoria e gustare una semplice insalata caprese, fermarsi ai chioschi a bere una spremuta di limone. A Capri poteva dimenticare la vita austera e formale che conduceva a New York dove era continuamente osservata, e sentirsi veramente libera, viva, felice!


Capri 1950, Vita dolce Vita, l’ultimo libro di Marcella Leone de Andreis


Era A’ la Parisienne che tutte le donne che contavano, da Consuelo Crespi con la gemella Gloria a Doris Pignatelli, si facevano confezionare camicie e pantaloni, abiti e gonne a ruota, costumi da bagno interi e a due pezzi. E’ sempre A la Parisienne che Rita Hayworth, Ingrid Bergman e Audrey Hepburn, si spogliavano degli abiti cittadini con cui erano appena sbarcate e indossavano abiti capresi.

Non passava inosservato Clarke Gable, l’indimenticabile Rhett di Via col Vento. La sua non era una vacanza ma un impegno di lavoro perché stava girando, proprio a Capri, il film La Baia di Napoli, la cui protagonista era la giovane e bellissima Sophia Loren che con le gambe lunghissime e le curve morbide, suscitava l’entusiasmo di turisti e capresi. Come constatavano barman e ristoratori capresi, Gable era perennemente ubriaco. Si svegliava solo quando doveva girare: al ciak ogni effetto della sbornia si dissolveva come per miracolo. Finita la scena ripiombava nel suo torpore.



Capri 1950, Vita dolce Vita, l’ultimo libro di Marcella Leone de Andreis

A dispetto dei suoi 19 anni, Françoise Sagan, era diventata famosa per il suo romanzo Bonjour tristesse. Piccola ed esile, capelli cortissimi, sempre imbronciata e per niente bella, stava realizzando in Italia un reportage commissionato da Elle France. Era sempre in compagnia dell’eccentrica pittrice Novella Parigini, un tipino sopra le righe che aveva vissuto a Parigi alla corte di Jean Paul Sartre. Faceva della trasgressione il suo credo nella vita e nell’arte. Icona indiscussa di Via Veneto e Via Margutta, dava scandalo a Capri con abbigliamento succinto e leopardo al guinzaglio.

Negli anni sessanta l’isola Azzurra divenne la meta prediletta delle nuove stelline del cinema e della tv: Alessandra Panaro e Lorella de Luca, protagoniste di Poveri ma Belli, dove interpretavano il ruolo di amiche ingenue e di buoni principi innamorate dei rispettivi fratelli impersonati da Maurizio Arena e Renato Salvatori. Elette reginette della cronaca rosa, non sfuggivano all’attenzione dei paparazzi. Proprio a Capri la bella Alessandra Panaro apprese di essere stata lasciata in tronco dal fidanzato, e immediatamente i giornali parlarono del suo chagrin d’amor.