Bebe Vio alla Casa Bianca in Dior

Ci sono storie che riescono a commuoverti e ad entrarti dentro: è il caso di Bebe Vio, campionessa di scherma e di vita. La giovanissima atleta, classe 1997, è stata invitata alla Casa Bianca, ospite di una delegazione che è partita al seguito del Premier Renzi, che la vede accanto a Roberto Benigni, Paolo Sorrentino, Giusi Nicolini (sindaco di Lampedusa), Fabiola Giannotti (direttrice del Cern) e Paola Antonelli (curatrice del dipartimento di architettura e design del Moma, Museum of Modern Art, di New York).

Disarmante semplicità e sorriso da copertina, Bebe Vio ha vissuto la notizia dell’imminente cena a fianco di Obama con la consueta autoironia: la campionessa delle Paraolimpiadi di Rio 2016 ha annunciato sui social network che il suo stupore dinanzi alla notizia era tale che inizialmente pensava di essere su Scherzi a Parte. Superato lo shock, l’atleta ha chiesto aiuto a un altro nome che ha reso il Made in Italy famoso in tutto il mondo: sarà Maria Grazia Chiuri, nuovo direttore creativo di Dior, a creare per lei l’abito da indossare alla cerimonia.

“Quando ho ricevuto l’invito per la cena di Obama alla Casa Bianca ho pensato “sono su scherzi a parte!” Una volta capito che era tutto vero il primo pensiero è stato “Oddio, cosa mi metto?!?” Allora ho chiesto aiuto a Maria Grazia Chiuri, la nuova “boss” di Dior… e questo è il risultato! Voi cosa ne dite?”: con queste parole la giovane schermitrice ha postato sul suo account Instagram la foto che la ritrae con l’abito principesco creato per l’occasione.

L'atleta indossa l'abito disegnato per lei da Maria Grazia Chiuri per Dior
L’atleta indossa l’abito disegnato per lei da Maria Grazia Chiuri per Dior


I commenti di Bebe Vio prima della partenza per gli States, al seguito della delegazione di Renzi
I commenti di Bebe Vio prima della partenza per gli States, al seguito della delegazione di Renzi


Bebe Vio, campionessa paraolimpica e mondiale in carica di fioretto individuale, è nata a Venezia il 4 marzo 1997. Grinta da vendere e grande forza interiore, la giovane atleta ha superato la meningite fulminante che l’ha colpita alla fine del 2008, a soli 11 anni: in seguito a complicazioni derivanti dalla malattia, la giovane fu costretta a vedersi amputati ambedue gli avambracci e le gambe. Dopo tre mesi e mezzo di degenza ospedaliera, riprese immediatamente la scuola e dopo appena un anno dall’insorgenza della malattia riprese l’attività sportiva, anche agonistica, grazie ad una particolare protesi progettata per sostenere il fioretto. Da allora il suo è diventato un esempio e lei è divenuta testimonial di molti programmi televisivi per diffondere la conoscenza della scherma su sedia a rotelle e dello sport in generale. Un esempio per tutti noi.


(Foto cover: Repubblica)

Francesco Iandola; Miriam De Nicolo; Max Papeschi