Diletta Leotta, fenomeno Cantone in espansione

Diletta Leotta, giornalista sportiva per Sky, ha subito il disagio e la vergogna di non possedere una vita privata.


Ennesimo caso di sextortion: le è stato hackerato il telefono con immediata diffusione e visione di alcune foto nelle quali era ritratta nuda.


Nello stesso mattino ha sporto denuncia alla Polizia di Stato chiedendo di dare avvio ad azioni penali contro chiunque avesse rubato e fatto circolare le sue foto tramite l’accesso al suo account personale Dropbox.


Questo riporta la nota diffusa dall’ufficio stampa di Diletta Leotta:


Quello che è successo oggi è estremamente grave. Il telefono portatile di Diletta è stato hackerato e alcune sue foto privatissime di alcuni anni fa, in realtà insieme ad evidenti fotomontaggi, in queste ore sono distribuite in rete da moltissime persone. Diletta ha subito sporto denuncia alla Polizia di Stato (Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano) chiedendo che si dia inizio all’azione penale contro chiunque risulti concorrente di tutti i reati perseguibili e cioè della pubblicazione e distribuzione delle foto.”.


La beniamina dei tifosi di Serie B per i quali conduce uno speciale su Sky Sport, era già protagonista di slogan e battute sessiste per il suo mostrarsi in pose provocanti e hot sui social, tanto da divenire culto e ammirazione di gran parte della tifoseria italiana.


Il fenomeno della condivisione, proprietà del web partecipativo 2.0, ha mosso gli utenti in una direzione univoca, quella del fare massa.


Se il fenomeno diviene preoccupante in un incidente fortuito come nel caso di Diletta Leotta, pericoloso lo è invece in un incidente quasi “intenzionale”. Inviare, allora, ingenuamente una foto a degli amici o al fidanzato come nel caso di Tiziana Cantone, diviene reato contro se stessi, prigione e gabbia nella quale nascondere e uccidere la propria identità.


Molti gli utenti che si sono mostrati meravigliati, sorpresi e scossi del nudo di Diletta Leotta, ma in un paese in cui la pornografia possiede livelli altissimi di fruizione, risulta soltanto l’ennesimo esempio del pregiudizio umano:  pensarsi diversi.



Francesco Iandola; Miriam De Nicolo; Max Papeschi