Dopo 25 anni d’amore e di sodalizio artistico Andreas Kronthaler firma la collezione Autunno/Inverno 2016-2017 di Vivienne Westwood. L’eccentrica stilista inglese, antesignana del punk, abbandona la storica etichetta Gold Label a favore di una collezione che vede accanto al proprio nome quello del marito. Un modo per sugellare la love story che lega i due: la Westwood conobbe Kronthaler nel 1980, quando lei insegnava moda all’Università di Berlino. Andreas era uno degli allievi più promettenti. Notato il talento del giovane, dopo uno stage presso la casa di moda creata dalla stilista inglese nacque una storia d’amore che dura fino ad oggi.
«È un riconoscimento all’uomo che amo e che lavora con me da una vita»: queste le parole con cui Vivienne Westwood ha commentato il nuovo sodalizio artistico. «Negli anni Andreas si è preso carico di sempre più responsabilità e sono lieta che anche il pubblico possa riconoscerne i meriti», ha aggiunto la stilista, la cui linea adesso si chiamerà Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood.
È l’Oriente ad ispirare la sfilata che ha avuto luogo nell’ambito della Paris Fashion Week: il Buddismo e la filosofia zen sono i cardini entro cui si sviluppa una collezione dal nome altamente evocativo, Sexercise, che vede sfilare in passerella modelli maschili e femminili, in un continuo gioco di rimandi e scambi di identità. Come lo Yin e lo Yang, i due poli maschile e femminile si intersecano a vicenda, in un suggestivo gioco di ruolo. La collezione è nata dopo la visita di un’amica di lunga data della Westwood, ricevuta lo scorso Natale: è stata infatti Sharon, ex assistente della stilista ai tempi di Buffalo Girls, ora divenuta monaca buddista, ad ispirare la collezione. La donna, nonostante lunghi anni dedicati alla meditazione, non ha perso la sua vena creativa e gli abiti da lei cuciti per i suoi viaggi sono stati portatori di una potente ispirazione per la nuova collezione di Vivienne Westwood.
La donna che calca la passerella per la prossima stagione invernale ricorda un po’ una monaca buddista, tra drappeggi e volumi che ricordano il saio e la tonaca. Ma la vena punk e i consueti dettagli neoromantici rientrano nei canoni tipici del brand inglese. Contrasti e sovrapposizioni si uniscono a corsetti e suggestioni neoromantiche. Stampe orientali fanno capolino sotto a mantelle e capispalla strutturati dai volumi teatrali, che vestono sia l’uomo che la donna. La palette cromatica abbraccia toni scuri, mentre i gioielli sono firmati dalla madre di Kronthaler. Vivienne Westwood attinge dai pittori fiamminghi e da Bruegel per quanto riguarda le suggestioni di paese, le cromie scure e drammatiche e i colletti da ragazza perbene, che vengono poi declinati nella consueta chiave Eighties, evidente nelle giacche oversize che profumano di punk.
(Foto cover AP Images)
Potrebbe interessarti anche:
La femme fatale di Emanuel Ungaro incanta Parigi