Sulle passerelle, da due anni a questa parte, è tornato di moda lo stile vittoriano.
Pizzi, merletti, balze, fiocchi, ricami, intarsi – tutto il romanticismo eccentrico dell’arte vittoriana.
Dalla pittura alla fotografia, dalla letteratura alla moda, l’epoca vittoriana ha un’eco che arriva fino ai giorni nostri.
Dante Gabriel Rossetti, pittore e poeta britannico, fu tra i fondatori del movimento preraffaellita, dove le opere si mescolano in scene simboliste e romantiche, fatte di donne dalle lunghe e ondose chiome (come volevano le regole dell’epoca che proibiva alle fanciulle di tagliarsi i capelli e di scioglierli solo nell’intimità del letto coniugale).
Evelyn Nesbit fu la prima donna di fine 800 comparsa in una fotografia con i capelli sciolti e non coperti dal cappellino che si richiedeva all’epoca – usanza ancora in voga nella famiglia reale di Inghilterra durante le presentazioni ufficiali.
La fortunata letteratura e fotografia vittoriana di Lewis Carroll rivelò tutta la sua filosofia personale, centrata su un’ideale di bellezza puro, incontaminato, di perfezione morale estetica e fisica; per questo motivo i soggetti dei suoi ritratti erano prevalentemente bambine. La sua prediletta fu Alice Liddell, musa ispiratrice de “Alice ne paese delle meraviglie“.
Gli abiti del periodo vittoriano sono lunghi, coprono le caviglie, sono carichi di ricami e bianco candido così come lo deve essere la pelle delle donne, mai baciata dal sole (l’abbronzatura è destinata ai braccianti, ai lavoratori della terra, quindi alla popolazione povera).
Per rendere più moderno l’outfit si sdrammatizza con dei cuissard in vernice nera – dettaglio rock – o con fiocchi morbidi al collo così come propone Philosophy alla Milano Fashion Week per la collezione Autunno Inverno 2016/17.