Le sfilate della London Fashion Week si sono da poco concluse: una settimana che ci ha fatto vivere di inedite suggestioni che caratterizzeranno la prossima Primavera/Estate 2016. Melting pot di grande stile, Londra non si smentisce neanche questa volta, proponendosi nuovamente come fucina artistica e crocevia di fashion trend che non mancheranno ad imporsi.
Burberry Prorsum ha presentato una collezione in cui il romanticismo incontra inedite suggestioni 2.0: largo a pizzi, trasparenze e delicati merletti, da indossare sotto il trench d’ordinanza, simbolo della maison, che rivela un nuovo piglio con sfumature vagamente fetish.
Mood bucolico e suggestioni provenzali, tra stampe floreali e fantasie tapestry da Erdem.
Holiday mood da Temperley London che incanta Londra con stampe etniche, pizzo sangallo e lunghi abiti romantici dal sapore mediterraneo.
Sullo sfondo delle proteste anti-fracking, la sfilata di Vivienne Westwood Red Label ha visto drappeggi, corsetti, il tartan simbolo del brand e capi dal taglio sartoriale.
La Disco-glam anni Settanta è stata protagonista della sfilata di Gareth Pugh: maschere che ricordano band come i Kiss, lustrini e paillettes su righe e colori accesi, rosso protagonista e grinta da vendere, per una collezione che rende omaggio alla vita notturna di Soho. Il designer, tornato a sfilare a Londra, impressiona e affascina descrivendo il senso di euforia mista a pericolo tipici della Londra anni Settanta/Ottanta.
Da Versus sartorialità scomposta e destrutturata: Anthony Vaccarello ha saputo interpretare mirabilmente lo spirito del brand, con una collezione romantica e rock. Urban mood, tagli e spirito rock per un “sartoriale rivoluzionato”, come lo stesso designer ha definito la collezione.
La Primavera/Estate 2016 di Holly Fulton si tinge di suggestioni surrealiste: Art Deco mixata a stampe psichedeliche prese in prestito ai Seventies, ruches retrò e dettagli tratti dal Surrealismo. Una femminilità ironica e sofisticata per una collezione originale ed accattivante.
Pringle of Scotland trae ispirazione dalla sua Scozia: mirabili capi a lavorazione crochet, bianco virginale che profuma di moderno. Outfit che ricordano una rete da pesca, per la realizzazione dei quali il designer Massimo Nicosia si è ispirato all’installazione artistica di Ernesto Neto.
Antonio Berardi indugia in un romanticismo sartoriale, tra abiti in seta a stampa floreale e tuxedo classici; Barbara Casasola propone un minimalismo sexy, votato al comfort e alla praticità ma impreziosito da audaci trasparenze su brassière vedo non vedo. Suggestioni Nineties nelle tuniche e nei crop top, la designer brasiliana si rivela maestra nel conferire alla sua donna una femminilità discreta ma hot.
Potrebbe interessarti anche:
Margherita Missoni per Videdressing: quando la charity fa tendenza