Compie oggi 48 anni Carla Bruni. Ex Première Dame della Repubblica francese, top model e cantautrice di successo. Impossibile dimenticare la sua falcata altera, presenza immancabile delle passerelle anni Novanta. Gli occhi da gatta, gli zigomi pronunciati e quell’aria aristocratica: Carla Bruni è stata una delle modelle più famose in assoluto. Sono gli anni in cui le supermodelle sono regine assolute della moda, vere e proprie dive venerate da stilisti e media: lei sfila per tutti, da Chanel a Versace all’amico Yves Saint Laurent, di cui chiude i défilé, posa accanto a Naomi Campbell e Linda Evangelista, colleziona cover e uomini. Sempre con quell’aria un po’ così, la proverbiale puzza sotto il naso è l’elemento che la caratterizza, ma sotto la gelida facciata ribolle un vulcano.
Carla Gilberta Bruni Tedeschi è nata a Torino il 23 dicembre 1967 in una ricca famiglia di origine ebraica da tempo convertitasi al cattolicesimo. La futura Première Dame trascorre la sua infanzia in un castello: è il maniero di Castagneto Po, recentemente venduto dalla mannequin allo sceicco arabo Al-Walid bin Talal.
La bella Carla ha una sorella, Valeria Bruni Tedeschi, che diventerà attrice impegnata, e un fratello, Virginio, morto di AIDS. Quando Carla ha appena sette anni, la famiglia si trasferisce a Parigi: sono gli anni di piombo, e il timore di un rapimento da parte delle Brigate Rosse appare fondato, dal momento che il nonno di Carla, Vittorio Bruni Tedeschi, era stato il fondatore della CEAT, la seconda industria italiana della gomma dopo la Pirelli.
Carla riceve un’educazione da alto-borghese: gli studi nella scuola privata in Svizzera, poi la Sorbona, dove si studia architettura. Ma nella metà degli anni Ottanta la ragazza inizia a sfilare come modella. Sempre più richiesta, negli anni Novanta entra nell’Olimpo delle supermodelle più pagate al mondo. Sfila per nomi del calibro di Christian Dior, Paco Rabanne, Sonia Rykiel, Christian Lacroix, Karl Lagerfeld, John Galliano, Yves Saint-Laurent, Chanel, Versace, e arriva a guadagnare 7,5 milioni di dollari all’anno. Nel 1997 mette da parte l’attività di modella per iniziare una carriera come cantautrice. Il primo album Quelqu’un m’a dit è del 2002: chitarra e voce suadente, la nuova Carla ottiene il favore del pubblico che sembra adorare quel suo stile bohémien e quelle ballate dal piglio malinconico ed intimista. La classe non le manca neppure quando appare struccata con la chitarra sottobraccio nei concerti dal vivo.
La sua vita privata è da sempre al centro del gossip: definita spesso alla stregua di una glaciale arrampicatrice, le sue relazioni hanno fatto scandalo, a partire dalla storia con il filosofo francese Raphaël Enthoven, conosciuto quando la Bruni frequenta il padre di quest’ultimo, Jean-Paul Enthoven: Raphaël, all’epoca sposato con la scrittrice Justine Lévy, figlia del noto filosofo Bernard-Henri Lévy, perse la testa per la top model e pose fine al proprio matrimonio. La relazione ispirò alla Lévy il libro Rien de grave, dove la scrittrice traccia un ritratto al vetriolo della Bruni, che le ispira il personaggio di Paula, modella priva di scrupoli e più volte ricorsa al bisturi per migliorare la propria immagine. Da Raphaël Enthoven Carla Bruni ha avuto nel 2001 il primo figlio, Aurélien.
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Il 2007 è l’anno del coupe de foudre per Nicolas Sarkozy: questa volta la top model ha fatto centro, facendo capitolare nientepopodimenoché il Presidente della Repubblica francese. I due vengono paparazzati su tutti i giornali come la nuova coppia da sogno, fino al matrimonio, celebrato il 2 febbraio 2008 al Palazzo dell’Eliseo. Per lui sono le terze nozze, per lei è la vera svolta, perché Carla il potere lo ama da sempre. L’ex top model appare semplicemente perfetta nel nuovo ruolo di Première Dame: impeccabile ad ogni evento ufficiale, dagli incontri con Michelle Obama e la Regina Elisabetta II, evento in cui la top model sfoggia un’indimenticabile mise firmata Christian Dior che ci ha riportati indietro ad un glorioso passato in cui l’eleganza era all’ordine del giorno. Carla Bruni appare raggiante nella sua nuova veste, per cui sembra essersi preparata per tutta una vita, come affermano i maligni. Da Nicolas Sarkozy nel 2011 ha la figlia Giulia.
Su Carla Bruni sono stati scritti numerosi libri, nei quali ad essere maggiormente indagato è proprio il suo rapporto con gli uomini. Definita spesso una mantide religiosa, descritta come una donna fredda e calcolatrice, la top model per sua stessa ammissione è una materialista ipercontrollata che studia a tavolino la propria immagin: il ritratto di una donna cui certamente manca ogni margine di spontaneità. Ma ella stessa nasce in una famiglia altolocata ed intellettuale, ragione questa che spiega molto bene l’intima corrispondenza amorosa verso uomini di un certo spessore.
Impegnata politicamente, dopo essersi dichiarata di sinistra per una vita ammette con deliziosa nonchalance di aver cambiato idea; nominata nel 2008 ambasciatrice mondiale dell’Unicef per la protezione delle madri e dei neonati contro l’Aids, l’anno seguente crea la Fondation Carla Bruni-Sarkozy, nata per promuovere il sapere anche tra le persone svantaggiate. Particolarmente sensibile al tema della lotta all’AIDS data la prematura scomparsa del fratello Virginio, morto nel 2006 a causa del virus, la top model nel 2010 lancia la campagna internazionale Born HIV Free, per sensibilizzare l’opinione pubblica circa la possibilità di eliminare la trasmissione del virus HIV da madre a figlio entro il 2015. Sempre nel 2010 viene inserita dalla rivista Forbes al 35º posto nella lista delle donne più potenti del mondo. Glaciale e al tempo stesso sensuale, lei non perde occasione di vantarsi del proprio lato b, che a suo dire rasenterebbe la perfezione.
Amata ed odiata, è stata perfino fatta oggetto di insulti ed incitazioni ad ucciderla a seguito della sua campagna a favore di Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata alla lapidazione per adulterio e omicidio in Iran. Mentre la sua carriera di cantautrice prosegue con grande successo, partecipa con un cameo al film di Woody Allen Midnight in Paris. Circolano nello stesso periodo rumours insistenti secondo i quali la ex top model avrebbe avuto un ruolo nell’estradizione del famoso terrorista Cesare Battisti, dopo essersi impegnata attivamente, secondo il Time, per impedire l’estradizione dalla Francia all’Italia della brigatista Marina Petrella, già condannata in Italia all’ergastolo per un omicidio e vari attentati. Nessuno è profeta in patria, si sa: e se la Bruni dichiara di essere felice di aver lasciato l’Italia, Cossiga ribatte dicendo che anche gli italiani sono felici di essersi liberati di lei. Resta la deliziosa imitazione di Fiorello e il testo di una canzone che canta più o meno così: “Meno male che c’è Carla Bruni”.
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