Tre ristoranti nelle prime quattro posizioni della Top100 di “TheFork”: la prima edizione della classifica nazionale stilata dalla nota piattaforma digitale ha premiato l’Architettura del Cibo di Firenze, ristorante di fine dining guidato dallo chef Giuseppe Papallo. La motivazione punta sulla presenza di “una cucina semplice ed essenziale ma anche vivace e colorata”. Alle sue spalle, le votazioni (calcolata sul numero di prenotazioni, valutazioni e recensioni) hanno attribuito la medaglia d’argento al ristorante neostellato Paca di Prato e – appena fuori dal podio – alla Portanova Hosteria Enoteca di Colle Val d’Elsa (Siena). La terza piazza è invece stata appannaggio di Antica Moka a Modena, anch’esso presente nella selezione della guida Michelin. In generale sono i ristoranti di Toscana e Lazio a comparire con più assiduità nell’elenco (18 indirizzi ciascuno), seguiti dalla Lombardia (17 ristoranti in Top 100) mentre tra le città con più ristoranti in lista ci sono Roma, Milano, Firenze e Torino. Qui la lista completa.
Nello specifico, per determinare la classifica della Top100 di “The Fork” viene eseguito un calcolo che mette insieme le prenotazioni, le valutazioni, le recensioni e il numero di visitealla scheda del ristorante ricevute nel corso dell’ultimo anno da parte degli utenti. “Poiché da sempre TheFork vuole da una parte aumentare la visibilità dei propri ristoranti e dell’altra spingere i propri utenti a trovare nuovi locali e nuove ispirazione – spiega la piattaforma – questa classifica vuole essere uno strumento non competitivo ma bensì di scoperta e di condivisione di qualità”. “La classifica dei Top 100 di TheFork è già presente con ottimi risultati da anni in Spagna – aggiunge Almir Ambeskovic, CEO di TheFork – e il suo successo tra ristoratori e clienti ci ha spinti a esportarla anche in Italia, con lo scopo di premiare i ristoranti che riescono tramite il nostro canale a brillare, aggiungendo per loro un ulteriore canale di visibilità”.
“Un premio che ci onora e ci spinge a continuare sulla strada della qualità – commenta con soddisfazione lo chef Giuseppe Papallo dell’Architettura del Cibo – ma che allo stesso tempo rispecchia la nostra intenzione di arrivare al pubblico, cogliendo il lato umano del nostro lavoro quotidiano in cucina, dall’accoglienza fino ai piatti in sé. In un settore che talvolta tende ad essere autoreferenziale e a parlare solo a cerchie ristrette, questo premio testimonia il gradimento da parte degli ospiti, la cui soddisfazione in fondo resta l’obiettivo più autentico di ogni chef”.
Ristorante ricavato all’interno di un giardino, l’Architettura del Cibo trova spazio all’interno di quello che fu il giardino privato del marchese Tommaso Gargallo da Siracusa. La struttura, alle porte del quartiere delle Cure, è caratterizzata da un’atmosfera intima e industrial chic, sospesa tra storia e avanguardia. Al centro della sala, quasi fosse una colonna, sorge un tronco di tiglio di 50 anni, mentre la cucina a vista ospita un leccio di 150 anni e i diversi ambienti sono separati da rigogliose piante verdi. Nel giro di pochi anni il ristorante è diventato un tempio del gusto, sotto la guida dello chef Giuseppe Papallo, classe ’84. Le sue origini – metà friulane e metà calabresi – si mescolano alla tradizione toscana per dar vita ad una cucina fatta di equilibri e sapori inediti.