Una nuova conduzione tutta al femminile per il ristorante Terrammare: Stefania Lattuca prende le redini del ristorante siciliano e in cucina arriva la chef Giada Botarelli
Se cercate il mare a Milano, c’è un ristorante che vi permetterà di tuffarvi nel mare della Sicilia.
Una conduzione tutta al femminile, una cucina moderna di tradizione, una location di design nel cuore della città meneghina. Terrammare è la nuova fotografia di una terra che esalta mediterraneità ed eccellenze del nostro territorio, capitanato da Stefania Lattuca e aperto nel 2020.
Siciliani sono anche i pavimenti da Terrammare, ricoperti da cementine di recupero prese da antiche residenze dell’isola, un gioco di colori e geometrie alternato ad un microcemento che imita l’effetto tattile del velluto.
Carte da parati color del mare che si fondono con le sedie blu cobalto in velluto rigato, e microcemento effetto 3d anticato nei bagni; la mise en place ci accompagna in acqua con bellissimi piatti in vetro artigianali dell’artista modicano Alessandro De Rosa di Thalass, materici come i paralumi in vetro che riflettono sui piatti e sulla tavola, come onde del mare.
Dalla cucina consigliamo il Gran Crudo Marenostrum con scampi, gamberi rossi, tartare di tonno e branzino, ostriche abbinato ad un Ribolla gialla Altùris; non potete perdere la caponata, la”Madonna” del menu, e l’arancino o arancina, non abbiate paura a pronunciarlo al femminile o al maschile perchè si utilizzano entrambe le versioni, a seconda della sua zona di origine. La Capasanta Glassata, ristretto di Cicale, scaglie di Tonno, è un inno alla morbidezza dei prodotti del mare; goloso lo Spaghettone, burro, alici, gambero rosso; ma fate un tasting anche sulla carne, come la Pancia di maiale, melanzana marinata e melograno, abbinato ad un Cerasuolo di Vittoria Docg, Planeta. Per chiudere in bellezza consigliamo Consistenze di pistacchio e squacquerone, miele, zafferano.
A prendere le redini del ristorante sarà, infatti, definitivamente, Stefania Lattuca, che, dopo un paio d’anni di collaborazione con lo chef Peppe Barone, è pronta ora a guidare il suo locale in autonomia.
In sala a condurre gli ospiti nel viaggio da Milano alla Sicilia, la stessa Stefaniache si occupa anche della cantina del ristorante.
D’ora in poi, a Terramare però anche la cucina sarà donna.
A guidare la brigata del ristorante sarà la giovanissima chef Giada Botarelli, 23 anni, approdata a Terrammare nel gennaio scorso per affiancare lo chef Peppe Barone in una fase di training e ora desiderosa di imprimere la sua creativitànei piatti e nel menù del ristorante che curerà personalmente.
Una nuova gestione tutta al femminile e una spinta innovativa quindi per Terramare, dove le parole d’ordine restano accoglienza, relax e tranquillità conditi da ottimi ingredienti che rappresentano la cucina tradizionale siciliana ma con un twist creativo e contemporaneo.
Il menù
Nel menù piatti che coniugano la cucina e la tradizione siciliana con quella della città cosmopolita di Milano, pensati in chiave creativa, contemporanea e con una proiezione internazionale, risultato della passione di Stefania Lattuca per i viaggi e per la scoperta del mondo.
Tra i più iconici, omaggio alla città ospitante e alla regione natale, l’Arancino con Riso Carnaroli Riserva mantecato con burro e parmigiano, ma anche la famosa pasta alle sarde.
Se i classici nel menù sono intoccabili, come per esempio la tradizionale caponata, non mancano di essere inseriti in carta nuovi piatti che dimostrano la consapevolezza e la voglia di novità sempre con grande attenzione e rispetto verso la stagionalità.
Per questo periodo invernale, tra i piatti scoperta, gli Scampi al sale, Chutney di Mango e Radici dolci oppure la capasanta glassata arricchita da un ristretto di Cicale e scaglie di tonno.
Tra i nuovi secondi che rappresentano estro e fantasia, il Polpo, insolitamente abbinato con burrata e nduja, ma anche il Pollo Ficatum con mais soffiato crema di patate e pancetta croccante.
Di fondamentale importanza anche l’attenzione concentrata verso chi sceglie una cucina vegetariana che si esprime in piatti come L’uovo poché con spuma di pecorino e pepe profumato o nella Bistecca di cavolfiore con tartufo nero e nocciole.
Il design del locale
“L’idea è stata quella di ricreare un ambiente dove l’accoglienza fosse sovrana, come nella migliore cultura siciliana, ma che uscisse dal linguaggio canonico della ristorazione, raccontando l’esperienza della Trinacria” raccontano Viviana Pitrolo e Danilo De Maio di Dark2, architetti non a caso sciclitani. “Abbiamo utilizzando delle cementine di recupero da antiche residenze siciliane, simbolo della nostra tradizione da utilizzare in un linguaggio moderno, per realizzare una sorta di tappeto che si abbina a un moderno pavimento di microcemento che imita l’effetto tattile del velluto. Dall’entrata si incontrano una serie di cerchi perfetti simili a un cannocchiale che indirizzano alla sala principale dall’effetto materico e dai colori scuri, a cui abbiamo aggiunto tavoli di legno di frassino ulivato a interi pezzi singoli, per creare quel rapporto diretto con la natura tipico della cultura siciliana”.
Boiserie e carta da parati sono sempre un’interpretazione della tradizione con un tocco moderno: i tipici ricami siciliani vengono ricreati con una maglia di microcemento ad effetto 3d, con effetto anticato nei bagni. La tavola è apparecchiata in modo da esaltare l’effetto materico degli elementi in particolare il legno, il ferro, il verde acqua, che riprendono idealmente i colori del mediterraneo e la terra e il mare che danno nome al locale. Un tocco barocco non poteva mancare in singoli elementi come l’enorme candelabro dei saloni antichi ripensato in chiave moderna o i paralumi in vetro diverse una dall’altra, a richiamo dei bicchieri. Appena si entra si approda con lo sguardo alla cucina a vista, nucleo centrale e creativo del ristorante.
Le maestranze e i materiali usati per Terrammare sono siciliani al 100%:dalle sedie dal design moderno scelte in quattro tonalità in contrasto per creare quella nota fuori riga che dà una nota frizzante e pop all’ambiente, alle ceramiche di Cerruto di Modica che arricchiscono il ristorante; dai piatti fatti a mano da Alessandro De Rosa di Thalass all’artigiano Roberto Savarino per il legno fino al menu realizzato da Pietro Bonomo della tipografia storica Molithus di Modica.