Tenute Tomasella in degustazione al ristorante Joia, il primo stellato vegetariano

TENUTE TOMASELLA 

Un esperimento dove si sono incontrati la cucina etica e sana di Joia, ed il vino sostenibile di Tenute Tomasella, un esercizio di gusto e rispetto per il Pianeta. Joia, il primo ristorante vegetariano a ricevere la stella sotto la guida di Pietro Leemann, Chef, scrittore e sostenitore della cultura vegetariana e della filosofia naturale, e i vini di personalità di chi dal ’65 è tornato alla terra per regalarci una produzione vinicola diversificata e di carattere, Tenute Tomasella sceglie la semplice e complessa cucina verde per una degustazione che mira ad esaltare ogni piatto.

Luogo straordinariamente vocato e al contempo assediato da controversie e contraddizioni, Tenute Tomasella ha radici a Mansuè, nella provincia di Treviso, a cavallo tra la DOC Friuli e la Prosecco DOC Treviso. Due terre di confine, il Friuli ed il Veneto, da cui i vini trarranno il meglio, 50 ettari vitati dove rispetto per il territorio e amore per la diversità, regaleranno un prodotto enologico per definizione ricco di storia.

Se dalla proprietà arriva la loro definizione “Siamo diretti come il nostro vino, pane e salame“, la degustazione dei vini Tomasella al Joia regala invece qualcosa di più della semplicità (anche se gustosissima) di pane e salame, perchè ogni bottiglia ci racconta un pezzo di storia e una sorprendente e potente personalità nei merlot, in terra di prosecchi. L’orgoglio della distinzione laddove il prosecco è scontato, anche se mai demodè.

Ad “Anima Mundi”, un risotto, piatto al centro di ogni cultura internazionale, mantecato vegetale, carote novelle, asparagi alla brace, olio all’aglio orsino (raccolto a mano in montagna dallo Chef), spuma di cavolfiore arrostito e curry, viene abbinato un Bastiè Bianco Friulano Friuli Grave Doc riserva 2016, prodotto di punta dal profumo fine e intenso, ottima persistenza con ricordo di vaniglia, e un finale avvolgente con note mielose.

Altra punta di diamante di Tenute Tomasella, il Pinot Bianco Rigole, Spumante Brut dai sentori fioriti, pieno e avvolgente al palato, perfetto in abbinamento con i germogli brassicales con farina di carrube e maionese vegetale, ma anche con cecina, maionese al curry, pak-choi.

Con un capolavoro della cucina vegetariana di Joia, il tempè fermentato e glassato con riduzione salsa ponzu in purezza (lenticchie e semi zucca), un cubetto laccato di un marrone puro che tanto ricordava una glassa di vino rosso, arriva nel suo mantello rubino intenso il Bastiè Rosso 2016, un Merlot Friuli Grave DOC che diventa protagonista tra le bottiglie che lo han preceduto. Raffinatezza nel profumo, ribes rosso, spezie, caffè, prugna secca, muschio, pepe nero, corpo generoso e persistente, un vino vellutato che non si fa dimenticare, di quelli con cui andresti a braccetto anche senza cena.

E sempre a base di Merlot, il Chinomoro, un merlot chinato da fine pasto, 20 erbe aromatiche tra cui il cardamomo, il coriandolo, l’assenzio, perfetto con il cioccolato, e qui in abbinamento con il cubo di cocco, cuore di infusione di vaniglia, lime, cioccolato, menta, basilico, ciliegia e frutto passione. Di quei vini ricchi, habillè da grand soirée, che leniscono ogni male, da bere anche soli in meditazione.

Se Charles Baudelaire, tra i più celebri lodatori del vino, a cui dedicò vari componimenti ne “Les fleurs du mal” ci ricorda:

Dio aveva creato il sonno, l’uomo vi aggiunse il vino

pur per ragion di santità come soleva fare Tommaso, dovreste recarvi nelle Tenute Tomasella, e scoprire a pieno i valori di quest’azienda, che nel 2026 avrà totalmente raggiunto la conversione al biologico. Fare un tour della cantina, una passeggiata tra le vigne, vivere la tradizione a scoprire il territorio attraverso la voce degli esperti, e soprattutto portare a casa, non solo il ricordo vibrante e indelebile degli assaggi, ma il dono di Dionisio, che dispensa allegrie e libera dalle preoccupazioni. Un vero rimedio passe-partout!