Cuzziol Drink Experience lancia una competizione totalmente al femminile: 11 barladies per 11 mistery box e soli 10 minuti per spingere al massimo in creatività, conoscenza, professionalità, gusto, presentazione. Una sola vincitrice, ed è Lucia Dentesano.
Mistery box colme di delizie del pacchetto Cuzziol, tra vermouth, whisky, bitter e altri distillati e soprattutto l’ultimo arrivato in casa Cuzziol, Maffio. A capitanare la gara sul palco, nella grande Fiera di Santa Lucia di Piave, Luca Azzolina, “spirit category expert” Cuzziol, ed una giuria di esperti:
Giorgio Fadda – Presidente IBA
Stefano Ninchevich – Vicedirettore Bargiornale
Giorgio Molinari – Senior Consultant
Miriam De Nicolò – Fondatore e Direttore Responsabile SNOB magazine
Ad aggiungere un po’ di pepe alla competition, il Premio Stile ed Eleganza dato dalla sottoscritta, valutando ogni ragazza non solo per tecnica e spirito d’innovazione, ma anche per presentazione personale, comportamento, sicurezza, eleganza nella miscelazione, precisione ed estetica, tutti piccoli dettagli che per un mestiere oggi così attenzionato, fanno la differenza.
L’eleganza è un fattore fondamentale che racconta la propria forma di espressione. Nella competizione di barlady, l’eleganza non rappresenta solo un aspetto estetico, ma è il filo conduttore che unisce ogni movimento, ogni scelta, ogni dettaglio, creando un’esperienza completa e memorabile per chi guarda e per chi beve.
In un mondo dove la velocità e la produzione di massa sembrano dominare, l’eleganza ci ricorda l’importanza della qualità, della cura per i particolari. Un cocktail non è solo il risultato di un insieme di ingredienti miscelati, non più per fortuna, ma è un’arte che si manifesta attraverso il modo in cui ogni gesto viene compiuto. È nella delicatezza con cui un bicchiere viene preso, nell’attenzione con cui l’ingrediente viene scelto, nell’accuratezza della miscelazione, nell’approccio all’ospite e nella creazione customizzata, è questo che oggi fa la differenza. La barlady non è più un’assemblatrice di distillati, ma una esperta del gusto. Capire cosa desidera il cliente, è la chiave per il nuovo successo di una “drink experience“.
Anzitutto dobbiamo dire che in questo ambito l’abito fa assolutamente il monaco, perchè è una forma alta di rispetto verso se stessi e verso il prossimo. Il proprio “abito” offre al pubblico chi sei e cosa stai comunicando. Presentarsi in maniera decorosa ed elegante, senza troppi fronzoli, fa sentire l’ospite al centro dell’attenzione. Ma prima di tutto, elemento imprescindibile: il sorriso! Il bar è il luogo del relax, di una chiacchierata leggera tra amici, di conseguenza il servizio dovrebbe essere discreto ma presente, attento ma non invadente, e soprattutto “sempre in ascolto“. Questo tipo di coccola, è la celebrazione della bellezza e dell’educazione, di un modo di prendersi cura dell’altro, per questo credo che una barladies e chi sceglie questo mestiere, possa farlo solo se vocato e accompagnato da grande passione.
A testimonianza di questo nuovo modo di vivere l’esperienza del cocktail, la famiglia Cuzziol sta progettando eventi e nuovi modi di comunicare, per essere al passo con i tempi e regalare al cliente sempre più esigente ed esperto, prodotti all’altezza delle aspettative.
Il podio va a Lucia Dentesano con Kiddo, un cocktail fresco ed esotico che subito ci porta all’estate: whisky The Whistler Irish Honey, lime cordial, passion fruit, ginger beer. Equilibrato, sobrio, un aperitivo che vorresti ripetere per tutta la serata, che non stanca mai.
Secondo posto a Tea Alberizzi con Non MIEL’ aspettavo, whisky, lime e il Femo Aperitivo di Maffio, tocco di classe la foglia di salvia che non si dimentica, un cocktail che non ti aspetti ma che vorresti ripetere a casa agli ospiti graditi.
Claudia Danieli al terzo posto con Yummi, lime cordial, Naty’s Passion Fruit, Disaronno e Hoxton Banana rum, la sicurezza dell’esperienza, un approccio controllato, un self-control che non rivela stati d’animo ma è lì “per servirti”.
Cuzziol Mixperience è una manifestazione di riconoscenza verso il mondo della Mixology.
Significa riconoscere che l’arte della miscelazione è molto più di una semplice tecnica, è trasformare il semplice atto di servire un drink in un momento speciale, che lancia dei messaggi, che ci fa tornare in un logo amato per profumi e sapori, che lascia un’impressione duratura, che fa della professionalità e dell’accoglienza una dichiarazione di valore. E grazie a chi scrive la storia di questa nuova arte e lo fa con passione.