Costaripa -non chiamateli i vini dell’estate: quando è l’attesa che fa la differenza

Non chiamateli i vini dell’estate: quando è l’attesa che fa la differenza

Eleganti, leggeri, profumati, ma anche setosi, persistenti e, soprattutto, dalla grande capacità evolutiva. Sono questo e molto altro i vini rosè di Costaripa, l’azienda viticola di Moniga del Garda dove, alla ricerca della massima qualità, si unisce da sempre l’estro e il talento del suo enologo e patron, Mattia Vezzola, che negli anni ha permesso alla cantina di distinguersi nel panorama nazionale e non solo. Lo ha fatto a partire da una delle tipologie più nobili e rappresentative del Lago di Garda, il Rosé Valtènesi di cui ha saputo reinterpretare il profilo sensoriale, rendendolo unico e contemporaneo.

Anticonformisti e all’avanguardia. È dunque così che Costaripa racconta i suoi rosè, ma con un monito: sono vini che trovano nell’attesa la loro migliore espressione. E non solo sono adatti al momento dell’aperitivo, ma – grazie all’ampio ventaglio aromatico che offrono – si sposano perfettamente a numerosi piatti della cucina italiana internazionale, raffinata e speziata.
I rosé firmati Costaripa sono infatti considerati da sempre vini innovativi che trovano proprio nel valore del tempo il loro apice qualitativo; famosi per i loro colori tenui cipria e perla, la succosità naturale che porta alla memoria il sole e le brezze mediterranee e di lago, in particolar modo, per la rinomata e spiccata capacità evolutiva dovuta
essenzialmente ad una lavorazione antica e di tradizione che permette di amplificare il volume aromatico e gustativo del prodotto finale.
E se è la longevità il carattere distintivo dei rosè Costaripa, essa è possibile solo grazie all’approccio che al meglio definisce Vezzola e lo stile dei suoi vini: quello dei vecchi Champagne più eleganti, a cui l’enologo si ispira sin dagli anni ’70 quando quel “viaggio illuminante” nella regione francese, dette avvio alla sua forte passione per i vini di
effervescenza più nobile, che oggi si traduce in vini estremamente complessi, raffinati, eleganti e longevi, realizzati grazie a una vendemmia rigorosamente manuale, all’utilizzo esclusivo del mosto fiore e alla fermentazione nelle celebri botti di rovere bianco.


Oggi i vini rosè vengono troppo spesso accostati a una tipologia di target, quella delle donne, e a un particolare momento dell’anno, l’estate. Freschi, leggeri, poco impegnativi e perfetti per i piatti estivi; troppo spesso la categoria dei rosé viene confinata a una dimensione che non le appartiene. O, almeno, non in modo esclusivo” – commenta Mattia Vezzola – “Perciò, ora più che mai ci teniamo a raccontare i nostri rosè, che vanno esattamente a sfatare questo mito e che, per questo, possono e devono essere riconosciuti al pari dei più rinomati vini bianchi. Dal RosaMara al PalmArgentina che hanno una longevità di almeno 2-4 anni, fino al Molmenti che trova la sua migliore espressione in, addirittura, 10-15 anni: le nostre etichette rosé sono il frutto di lunghi studi e, soprattutto, di
una forte intraprendenza. Sono espressione di eleganza e anticonformismo
”.

Dalla vendemmia all’affinamento, l’attenzione di Costaripa per i suoi rosè Una cura minuziosa che prende le mosse sin dal lavoro in campo: le uve dei rosè Costaripa sono infatti selezionate esclusivamente tra quelle nelle zone pedecollinari esposte al sorgere del sole, raccolte a mano a raggiungimento della perfetta maturazione e solo nelle prime ore del mattino. Ma non solo, il lavoro in vigna assume una importanza ulteriore grazie alla selezione massale usata fino dal 1928 per la riproduzione della vite, tecnica che – grazie a studi portati avanti da ben tre generazioni. – Per questo Vezzola oggi mette in campo questo patrimonio ottenendo la massima variabilità genetica all’interno della stessa varietà di pianta. Una volta in cantina, dopo la diraspatura, il mosto rimane in contatto con le bucce il tempo necessario ad ottenere la massima estrazione qualitativa di precursori aromatici, gustativi e dei sali minerali. Il mosto viene quindi separato dalle bucce secondo la più tradizionale “vinificazione a lacrima”, usando, cioè, il
puro fiore attraverso lo sgrondo statico prima della fermentazione, ottenendo così un mosto che può essere definito il “cuore dell’acino”. A seguire, l’affinamento che prevede da sempre l’utilizzo di piccole botti di rovere bianco per le fermentazioni e l’elevazione, al fine di aumentare la capacità di questi grandi vini di attraversare il tempo. Infine, parola-chiave e concetto a cui Vezzola tiene molto perché la longevità dei vini possa dirsi carattere distintivo di una cantina è la costanza, ossia la capacità di mantenere un’alta qualità del prodotto finale negli anni e di rispettare un preciso stile aziendale, per dare vita a prodotti d’eccellenza e allo stesso tempo riconoscibili.

È dunque un’attenzione al dettaglio dalla vigna alla cantina quella di Costaripa, che si unisce a una filosofia aziendale basata sulla massima espressione del territorio e delle varietà delle uve, con un occhio di riguardo alla tutela della biodiversità. Il tutto all’interno di un territorio unico con caratteristiche climatiche ideali – una sorta di “enclave mediterranea” ai piedi delle Prealpi – che lo rendono prima di tutto unico e naturalmente vocato proprio alla produzione di vini rosé di straordinaria qualità.

1-MATTIA VEZZOLA BRUT ROSÉ S.A.

DENOMINAZIONE Metodo Classico VSQ
ASSEMBLAGGIO Da uve Chardonnay 80%, Pinot Nero 20% raccolte a perfetta maturazione sulle morene interne ed esterne più antiche del Lago rivolte a Sud, Sud-Ovest.
STRUTTURA DEL TERRENO Di origine glaciale: morenico ghiaioso con presenza di calcare e argilla
ETA’ MEDIA DELLE VITI & SISTEMA DI ALLEVAMENTO
Maggiore di 25 anni – Guyot bilaterale
VENDEMMIA
Rigorosamente da sempre a mano mantenendo la perfetta integrità dell’acino. Alle prime luci del mattino quando la temperatura dell’aria e dei frutti sono più fresche a conservare la croccantezza della buccia.
LA VINIFICAZIONE
Da uve Chardonnay e Pinot Nero provenienti dalle terre più vocate e fresche del Garda. Pigiatura uva intera soffice e lenta. Prima fermentazione a temperatura controllata mantenendo separata ogni variabile legata all’integrità di ogni singola vigna. Il 35% del mosto fermenta ed evolve in piccole vecchie botti di rovere bianco da 228lt per circa 8 mesi. Bollicine prodotte con la seconda fermentazione in bottiglia, finissime e discrete che sollecitano totalmente il palato più esigente.
AFFINAMENTO 30 – 36 mesi dalla vendemmia
LA DEGUSTAZIONE
VISTA: Spuma bianca e effervescenza luminosa indice di un’ottima stagionatura sui lieviti. Di un rosa chiaro delicatissimo, tenue, con un accenno quasi impercettibile che può nel tempo donare una sfumatura di rosa appena sfiorita.
PROFUMO: Il bouquet è nitido, fresco ed essenziale. Profumi di piccoli frutti rossi selvatici, ribes e lampone, si accompagnano a sfumature di scorza agrumata.
SAPORE: Elegante nella sua armonia, carnoso e estremamente sapido. Ampio di gusto e struttura, mantiene eccellente fragranza e freschezza.
TEMPERATURA DI SERVIZIO 4 – 6 °c
ACCORDI GASTRONOMICI Aperitivi anche con ostriche, plateau di frutti di mare e sushi.
PIATTO SCELTO DALLO CHEF SERGIO MEI
Carpaccio di salmone con leggera affumicatura alle mele.

2- MOLMENTI VALTENESI 2019

DENOMINAZIONE di ORIGINE Valtènesi
ASSEMBLAGGIO Groppello Gentile 60%, Marzemino 20%, Sangiovese 10% Barbera 10%
STRUTTURA DEL TERRENO Morenico ghiaioso con presenza di argilla, pedecollinare, esposizione Sud-Est
ETA’ MEDIA DELLE VITI 50 anni
SISTEMA DI ALLEVAMENTO Guyot
ANDAMENTO CLIMATICO 2019
Una annata caratterizzata da una primavera povera di pioggia e di un aprile che stranamente ha imbiancato le montagne sopra i 1100 mt. I mesi successivi veramente atipici per un’area definita temperata, maggio con frequenti rovesci piovosi e giugno con temperature oltre i 37 gradi… L’opportunità di considerare una antica lavorazione del terreno ha permesso alle piogge di luglio di essere provvidenzialmente assorbite dai nostri vigneti evitando il pericoloso stress idrico. Fioritura leggermente tardiva e produzione inferiore alle aspettative. L’apparato fogliare rigoglioso ha permesso un’accelerazione della gradazione zuccherina e della maturazione. Una eccellente raccolta di UVE perfettamente mature, splendide, con acini ben formati e succosi e un rapporto equilibrato ed armonioso tra la parte della freschezza e quella della dolcezza. Valtenesi Rose’ da considerare straordinari…
VENDEMMIA
Rigorosamente da sempre a mano alle prime luci del mattino quando la temperatura dell’aria e dei frutti sono più fresche a conservare la croccantezza della buccia.
LA VINIFICAZIONE
La tecnologia è rappresentata dalla vinificazione “a lacrima”, cioè l’utilizzo del puro fiore attraverso lo sgrondo statico prima della fermentazione, ottenendo così un mosto che può essere considerato il “cuore dell’acino”
AFFINAMENTO
Il 100% del mosto fermenta e si eleva in vecchie tonneaux di rovere bianco da 400lt per circa 24 mesi, riposa poi in bottiglia per altri 3 anni.
LA DEGUSTAZIONE
COLORE: Leggero rosa lucente cristallino, unico nel suo genere, con tenui riflessi color perla, dorati con il tempo.
PROFUMO: Ricco e complesso. Ampio di viola, fiori bianchi dolci di pesche di vigna, agrumi, melograno, piccoli frutti rossi, spezie e zafferano. Raccoglie nel tempo nuances di leggera vaniglia e lievi note di pepe nero.
SAPORE: Perfetta corrispondenza gusto-olfattiva. Tessitura avvolgente, con spessore, ampio e complesso con un’originalissima sapidità e persistenza. Freschezza soave, croccante, verticale, ricco di energia sintomo di straordinaria longevità.
ACCORDI GASTRONOMICI
Ideale con cibi mediterranei, crostacei, tonno cotto e crudo, spada marinato agli agrumi. Carpaccio di vitello o carne bianca in crema di tartufo di stagione. Risotto con verdure e conchigliacei.
CONSIGLIO DELLO CHEF SERGIO MEI
Raviolo con burrata e battuto di pomodoro crudo e basilico.

3-ROSAMARA VALTENESI 2023

DENOMINAZIONE di ORIGINE Valtènesi
ASSEMBLAGGIO Groppello Gentile 50 %, Marzemino 30%, Sangiovese 10 %, Barbera10%
STRUTTURA DEL TERRENO Morenico ghiaioso con presenza di argilla
ETA’ MEDIA DELLE VITI e SISTEMA DI ALLEVAMENTO
Maggiore di 25 anni – Guyot bilaterale
ANDAMENTO CLIMATICO 2023
L’andamento climatico stagionale 2023 ha avuto un decorso altalenante. Primavera caratterizzata da temperature fresche che si sono prolungate fino a luglio, Monte Baldo innevato fino al 14 maggio. Un leggero effetto grandinigeno in aprile ha interessato un 10% dei nostri vigneti. In maggio e giugno le abbondanti piogge hanno consentito una fioritura posticipata e quindi una vendemmia leggermente tardiva. Nonostante la pioggia abbondante, buona escursione termica fino a fine luglio. Agosto molto caldo, con temperature costanti vicino ai 38°. Produzione sopra le aspettative con indice di maturazione regolare. Vendemmia leggermente posticipata per raccogliere il frutto a sua piena espressione. La raccolta manuale delle uve ha dato valore all’esperienza del saper selezionare i grappoli perfettamente maturi.
VENDEMMIA
Rigorosamente e da sempre a mano. Alle prime luci del mattino quando la temperatura dell’aria e dei frutti sono più fresche a conservare la croccantezza della buccia.
LA VINIFICAZIONE
La tecnologia è rappresentata dalla vinificazione “a lacrima”, cioè l’utilizzo del puro fiore attraverso lo sgrondo statico prima della fermentazione, ottenendo così un mosto che può essere considerato il “cuore dell’acino”
AFFINAMENTO
Il 50% del mosto fermenta ed eleva in piccole vecchie botti di rovere bianco da 228lt per circa 6 mesi.
LA DEGUSTAZIONE
COLORE: Leggerissimo di rosa appena fiorita, quasi perla, caratteristico di un rispetto incondizionato, durante il lento sgrondo, del mosto fiore.
PROFUMO: Invitante, stimola la piacevolezza. Leggermente speziato e sottile nella più fresca eleganza. Note fruttate di pesca della vigna, piccoli frutti rossi e pepe nero. Leggero di viola, fiori di arancio, pompelmo e melograno.
SAPORE: Succoso, secco senza residualità zuccherina. Perfettamente corrispondente alle aspettative. Buona energia e verticalità con tessitura setosa e armonica. Ampio, ricco di ottima persistenza e sapidità. Lungo il finale con leggerissimo retrogusto di mandorla di pasticceria.
ACCORDI GASTRONOMICI Ideale dall’aperitivo, esalta pesce bianco crudo, ricciola, dentice, capasanta scottata alla plancia, pepata di cozze e ogni tipo di insalata mediterranea.
CONSIGLIO DELLO CHEF SERGIO MEI Gambero al vapore con insalatina di pesche.