Cocciuto, la pizza che non ti aspetti

Quando una donna si mette in testa qualcosa, non la si ferma più. Come la chiamiamo? Cocciuta?!
E’ un po’ la storia di Michela Reginato, founder di Cocciuto (insieme a Paolo Piacentini), che lascia un passato da farmacista per dedicarsi al mondo del food, più precisamente all’obiettivo di nobilitare il simbolo della tavola della nostra bella Italia, la pizza.

E poi l’iter di chi deve aprire un locale, la scelta della zona, il sopralluogo degli immobili, insomma tutta una ricerca che rimaneva in sospeso, tranne il sogno nel cassetto, quello era sempre presente. Fino a quando la caparbietà di Michela spalanca la strada e nasce il primo Cocciuto, che oggi ha altri fratelli a Milano:  -Via Bergognone (zona Tortona), Corso Lodi (Porta Romana), Via Melzo (Porta Venezia), Via Procaccini e Via Turati.

Cocciuto è la pizzeria che non ti aspetti, un nuovo concept di ristorante che propone la pizza come protagonista, un locale elegante con divani a semicerchio in velluto verde oliva e rosso mattone, il legno caldo e accogliente dei tavoli e delle pareti che scaldano l’ambiente, la luce moderata dei faretti e la grande attenzione alla materia prima.

La parola d’ordine qui è digeribilità. Quanti di noi vi rinunciano a causa delle intolleranze alimentari e dell’abbondanza dei condimenti? Da Cocciuto la pizza è anzitutto scelta dell’impasto, un blend di farine alle quali è stato aggiunto il germe di grano vivo e paste madri, una doppia lievitazione che dura minimo 30 ore per garantire sofficità, fragranza, sapori e soprattutto leggerezza.
La cottura non avviene nel classico forno a legna, ma attraverso l’uso dell’elettrico, che garantisce uniformità di temperatura e di conseguenza di cottura, senza dimenticare il minor impatto ambientale rispetto alle emissioni di quello a legna.

La grande scoperta è vedere tra i tavoli che la pizza da Cocciuto non rimane mai nel piatto, come quei cornicioni bruciacchiati poveri triste e desolati, abbandonati a fine pasto. Qui da Cocciuto il cornicione è invece morbido, fragrante, gonfio e accompagna le materie prime di finissima qualità, come la crema di pomodoro del Piennolo giallo, la mozzarella fior di latte km 0, il Parmigiano Reggiano di montagna 60 mesi Malandrone 1477, il pomodoro datterino giallo confit, la purea di pomodoro strinato, la riduzione di basilico fresco, l’olio extravergine d’oliva, che danno vita alla Margherita Cocciuto, una danza per le farciture che contraddistinguono Cocciuto per creatività e passione.

Durante il World Pizza Day Cocciuto ha festeggiato con diverse selezioni di pizze originali; indimenticabili quelle con friarielli, ciliegine e mozzarella, una pizza fritta che più leggera non si può; la pizza con funghi prataioli, rosmarino, salsa al cotto; la saporitissima con provola affumicata, nduja e l’amarognolo (che sta bene su tutto) del mitico friariello; ma da Cocciuto trovate anche una selezione di dolci da leccarsi i baffi, il cui più delicato è il gelato alla cannella con olio di oliva e crumble di mandorle, una delizia…


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