E’ un’oasi di eleganza, pulizia, ordine e condivisione; mi sembrava così lontana l’idea di una città in cui ciascuno facesse il proprio dovere e senza sforzi, nel rispetto di se stessi e degli altri che trovarmici, camminando senza l’obbligo di guardare a terra per il rischio di pestare qualche escremento di cane, o per il solo piacere di vedere che non esistono mozziconi di sigaretta a terra ma grandi cesti e posaceneri ogni due o tre negozi, mi fa venir voglia di preparare le valigie e trasferirmici.
La città magica è Vienna, i palazzi barocchi che sembra di essere a Parigi, bianchi e candidi e dalle finestre adornate di elementi neoclassici; ogni struttura ha la sua dignità decorativa, altezzosa, a tratti esuberante quando si fa curva nei dettagli e gli elementi si mescolano per confonderti, il loro modo di tenerti distante, ed esaltare la loro bellezza.
Vienna parla, anche se i suoi abitanti sono riservati, Vienna che regala la patisserie più godurosia del mondo, patria della Sacher Torte , la torta regina del cioccolato di cui la ricetta originale rimane un mistero, un ripieno ricco e una glassa lucida e croccante. Il Cafè Central e Demel si contendono il titolo di pasticceria più raffinata nell’ambiente più ricco ed incantevole della storia. Impossibile non indugiare davanti alle vetrine, dove centinaia di dolci ammiccano nei loro coloratissimi completini, qualcuno più erotico, come le torte farcite di panna, altri più magnetici per il loro fascino intellettuale, come la “sinfonia di Mozart“, un dolce sferico ripieno di crema al pistacchio, ricoperto di polvere dorata e impreziosito da una delicatissima e fragile nota musicale al cioccolato. Ditemi come potreste resistere a tanta classe.
L’intera storia intellettuale è passata per Vienna, personaggi come Sigmund Freud, Alfred Adler, Adolf Loos, Leopold Perutz, Hugo von Hofmannsthal, e tra gli altri anche Hitler e Lenin. Assidui frequentatori del Cafè Central, si riunivano in questo storico Palazzo della Borsa di Vienna e della Banca Nazionale Austriaca, chiacchierando sulle note di un pianoforte a coda.
Per i viennesi ancora oggi l’usanza del ritrovo nei cafè assume una grande importanza nella loro vita quotidiana. E’ un luogo accogliente di ritrovo e di scambio culturale, come avveniva esattamente all’inizio del ‘900, tra Gustav Klimt, Egon Schiele, Koloman Moser, Oskar Kokoschka, Otto Wagner, Max Fabiani, Joseph Maria Olbrich Josef Hoffmann, Johann Strauss e molti altri. Un gruppo di intellettuali come quello letterario e artistico di Parigi: Rousseau, Verlaine, Sartre, Cocteau, Picasso, Hemingway, Satie, Dalì, Bunuel, Modigliani, Braque, Gide, Mirò … se penso a queste figure e al loro genio piango di commozione e immagino di rinascere in un’altra vita, seduta accanto a loro, ad ascoltare i loro pensieri, vederli nascere, crescere e trasformarsi, perché contaminati dalle idee di qualcun altro accanto a loro, mentre sorseggiano assenzio e girovagano tra le loro scintillanti elucubrazioni mentali.
Vienna riflette lo splendore del suo passato, e quale città intelligente dimostra di essere attenta all’ambiente, con servizi di bike sharing e monopattini a flusso libero, ovvero senza stazioni fisse per il prelievo e la restituzione; nelle metropolitane non ci sono tornelli, ogni cittadino è tenuto a rispondere alla propria integrità morale acquistando il ticket anziché sperare nell’assenza di un controllo; molti hotel sposano una filosofia Green, come il Ruby Marie Hotel, posizionato all’ingresso della famosa via dello shopping, la Mariahilfer Strasse.
Il Ruby Marie Hotel è stato più volte rinnovato ed ora può essere definito come un “Green Building”, con le massime esigenze di sostenibilità ed efficienza energetica secondo il sistema di certificazione riconosciuto a livello internazionale “LEED” (Leadership in Energy and Environmental Design). Una filosofia che l’amministratore delegato e fondatore Michael Struck chiama “Lean Luxury”, una chicca nel cuore della città, con spazi multifunzionali, punti ritrovo come il grande rooftop con serate a tema e musica, servizi luxury a prezzi accessibili. Com’è possibile tutto questo? Riducendo il numero di addetti ad esempio quando non servono, come nel caso della reception self service, in cui fare il check in attraverso un computer accessibile nella hall dell’hotel ed elimando il check-out.
A disposizione degli ospiti, Ruby Marie Hotel offre una sala yoga e una lounge cinema, Nicolae Ceaușescu ne sarebbe invidioso; ogni camera è arredata con legni di ottima qualità, letti maxi e cuscini in cui poter ritrovare le frasi della nostre canzoni preferite. La musica è l’elemento che fa da fil rouge in tutto l’albergo, dove poter ascoltare la RUBY radio, utilizzare gratuitamente le chitarre e i bassi messi a disposizione di tutti e collegarli ai sistemi audio Marshall presenti in ogni stanza. Gli ospiti possono usufruire gratuitamente delle bike in stile olandese e visitare la città con i tablet offerti in cui seguire i consigli dei migliori ristoranti, caffè e musei. Se tutto questo sembra assurdo, da Ruby Hotel è reale e la clientela variegata, si trovano coppie di tutte le età, gruppi di lavoro, giovani turisti in vacanza.
La struttura inoltre è davvero accogliente e ricca di particolari di design e pezzi vintage, come il banco di una vecchia merceria, oggi divisorio nella sala breakfast, in cui troviamo antichi rocchi di fili, vecchi bottoni e portaspilli, bobine di legno, riviste di modellistica, pesanti forbici in acciaio, modelli per scarpe da uomo, e al posto dei tavoli eleganti carrelli porta liquori, accanto a comode poltrone in pelle color cuoio. Nelle librerie gli oggetti più disparati, trovati nei mercatini o recuperati a casa della nonna: bilance, telefoni retrò, coloratissime scatole di latta che un tempo contenevano biscotti, pattini a rotelle, cappellini in paglia, macchine da cucire, manichini, macchine da scrivere Continental, registratori di cassa, e sulle pareti antiche e affascinanti locandine, come deliziose sono le ciotole di latta in cui ci si serve per uno yogurt magro e frutta fresca.
La library è un’altra zona di condivisione, in cui poter sfogliare numerosi libri di fotografia e travel, design e moda; anche il viaggio in ascensore è speciale, perché con una scritta ci riporta alla struggente canzone di James Blunt:
“Goodbye my lover,
Goodbye my friend,
You have been the one“.
Forse il Paradiso ha queste sembianze, un luogo di unione, condivisione, di rispetto per l’ambiente, di musica, di grande maturità. Grazie Ruby Marie Hotel per questo grandioso esempio, grazie!
Ruby Marie Hotel Vienna
Kaiserstraße 2-4 / Mariahilfer Straße 120
1070 Wien