Silent Flemmish

A WORK BY ALESSANDRO BAVARI

Nel corso della storia, la necessità di essere immortalati attraverso il ritratto, prima con la pittura ed in seguito con la fotografia, nasceva principalmente dal desiderio di fissare e lasciare ai posteri la traccia del proprio passaggio e della propria esistenza. Una sorta di testamento, inteso come la testimonianza della propria identità sacralizzata attraverso un ideale iconico della propria immagine.

Con la serie Silent Flemmish, le immagini pseudo-fotografiche sono generate utilizzando come matrice dipinti originali del XV e XVI secolo, ritratti eseguiti in primis da autori come Van Eyck, Bruegel e Rubens, ma anche di derivazione fiamminga come Piero della Francesca.

Ed è così che si vedono riemergere personaggi come Battista Sforza, Pietro Bembo o Carlo V di Spagna in un’inedita divinizzazione contemporaneizzata del sè, descritta secondo un nuovo principio foto-filologico, dove la Macchina dei Sogni, fondendo pittura, fotografia e prompt, ci regala sublimi illusioni assurgendo verso nuovi ed inesplorati livelli estetici.

Throughout history, the need to be immortalized through portraiture, first with painting and later with photography, primarily arose from the desire to capture and leave to posterity the trace of one’s passage and existence. A sort of testament, meant as the testimony of one’s sacralized identity through an ideal iconic representation of one’s image.

With the Neo Flemish Portraits series, the pseudo-photographic images are generated using original paintings from the 15th and 16th centuries as matrices, primarily portraits executed by artists such as Van Eyck, Bruegel, and Rubens, but also of Flemish derivation such as Piero della Francesca.

And thus, characters like Battista Sforza, Pietro Bembo, or Charles V of Spain re-emerge in an unprecedented contemporary deification of the self, described according to a new photo-philological principle, where the Dream Machine, blending painting, photography, and prompts, bestows upon us sublime illusions, ascending towards new and unexplored aesthetic levels.

Photographer’s Agency: Carla Pozzi