Credo che di questi tempi la malinconia sia quasi come la noia, penso siano due nobili sentimenti direttamente proporzionati allo spazio, infinito quando per riempirlo devi usare la fantasia, essenziale quando vedi un albero senza foglie e capisci che é solo una semplice verità.
Da sempre, ma proprio da sempre, da quando ero ragazzino, so che la verità c’è quando mi fermo in equilibrio.
Nella mia vita non sono mai sinceramente stato me stesso, ma mi sono sempre chiesto quale fosse la verità.
Alla fine l’ho capito, come per l’albero: l’essenziale è raccontare di sé. Ha fatto proprio così Lorena Tiberi aka Mani, che ha aperto al pubblico casa sua dove mangia, lavora e di sicuro ama a profusione perché tutto quello che c’è é nato dalle sue Mani.
Sembra di prendere il té nella tana del bianconiglio, dove tutto vola fermo in equilibrio tra le sue emotività e la sua intimità. Sarà la forza dei suoi colori o la sua maniera sinceramente gentile, che in un attimo ti trovi a fluttuare con le opere in giro per la stanza. La tana studio di Mani sta a San Lorenzo a Roma. Il quartiere della banda degli onesti, dell’ultima cena di Pasolini, delle bombe, di radio onda rossa, della scena finale di ovosodo, nel 2005 io abitavo proprio in quel palazzo.
E a proposito di Roma, sapete che disse Fellini nella sua “Roma”? “
“Sembra di vivere come in un quadro!“
Ho detto tutto.