I Social Network sono ormai entrati così a fondo nelle vite di tutti che quasi non si fa più caso: non ci si sofferma più ad ammirare un tramonto perché si è troppo impegnati a fotografarlo, ed ancora si può conoscere a fondo un illustre sconosciuto, dai connotati fisici e carattere ai gusti di ogni specie, fino ai dettagli più intimi della vita privata e lavorativa, solo seguendone gli aggiornamenti di status.
Il carattere iperbolico e narcisistico dei social crea spesso un senso di inadeguatezza: ciò che è esposto è una realtà enfatizzata, camuffata, avvolta dall’ingannevole patina dei filtri di Instagram e il risultato è sentirsi esclusi da tutto ciò, non provando reale immedesimazione e condivisione.
Eppure è sempre più frequente non distinguere quella linea sottile, quasi impercettibile, che però separa nettamente il mondo social dalla realtà tangibile.
A moltissimi è capitato, almeno una volta, di provare un sentimento di esclusione, accedendo a Facebook al termine di una giornata storta e, di fronte al tripudio di allegri selfie, ritrovarsi a pensare: ‘qui sono tutti felici tranne me’! E ci si vorrebbe omologare a quello stato di felicità apparente, a quella perfezione che dal di fuori sembra non appartenerci fino in fondo. Di questo sentito senso di esclusione ne discutono già le più influenti università del mondo.
Ma è un sentimento che accomuna un po’ tutti, dando vita a molte reazioni, a volte anche di tipo artistico: sensazione condivisa quella da cui è scaturita anche una riflessione teatrale nella nuova commedia scritta, diretta e interpretata da Maurizio Canforini, che in seguito all’entusiasmo del pubblico, già dopo il primo ciclo di repliche, e anche per la nuova stagione, torna in scena al teatro L’Aura, dal 29 ottobre all’8 novembre.
“Tutti felici, tranne me…”, è infatti la prima commedia teatrale dedicata all’ingannevole mondo dei Social Network, si presenta come indagine dai toni leggeri ma anche riflessivi, fra le relazioni sentimentali 2.0 in cui ‘realtà’ e ‘mondo virtuale’ si sovrappongono senza però mai coincidere.