L’AZIENDA AGRICOLA LE COLTURE VA IN SCENA A MILANO CON LA MOSTRA FOTOGRAFICA “A DISEGNAR LE VIGNE. LE COLTURE UN RACCONTO PER IMMAGINI”
Sono immagini che raccontano la passione, la dedizione, la fatica di chi ama la terra.
Ci sono i solchi sul viso dati dal sole, i profili di una generazione nuova, le mani di chi si avvicina alla natura, ad un ramo, come suonasse un violino.
Le immagini del fotografo Lorenzo Cicconi Massi sono il racconto fotografico di una terra meravigliosa, il Valdobbiadene, raccolte in una mostra fotografica e nel libro “A disegnar le vigne. Le colture un racconto per immagini” allestita presso Still Fotografica di Milano e curata da Denis Curti.
Il generoso progetto è nato dalla volontà dell’azienda vinicola Le Colture di testimoniare il grande operato di chi al vino si dedica con amore sincero.
“La nostra è una terra meravigliosa e generosa – racconta Veronica Ruggeri, co-titolare dell’azienda Le Colture – e sentivamo il bisogno di trovare un modo per renderne omaggio. A disegnar le vigne è prima di tutto un progetto editoriale, pubblicato da Marsilio nello scorso 2021, e che oggi si fa mostra per condividere con tutti la rappresentazione di una Valdobbiadene autentica, di quei contadini che hanno creduto e ancora credono nella loro terra, è dedicato a Santo Stefano di Valdobbiadene e alla nostra azienda, come testimonianza. La libera espressione con cui Lorenzo racconta le nostre colline si traduce in una visione intima, dove la realtà risulta rarefatta all’obiettivo e che pur muovendosi senza una trama precisa arriva dritta al cuore. Ci auguriamo che tutto questo possa essere trasmesso a quanti avranno modo di visitare la mostra ed emozionarsi in questo viaggio di ombri e luci del nostro paesaggio, rendendo eterne le nostre colline, che parlano di passato, presente e futuro.”
50 sono le immagini divise in 4 tempi che sono poi le 4 stagioni, sono i ritmi della vita del vino, dalla coltura alla vendemmia, dalla mano dell’uomo al bicchiere in tavola. E protagonista è il Valdobbiadene, con le sue vigne, i suoi paesaggi che nei bianchi e neri dell’autore si fanno geometrie, luci ed ombre, giochi di contrasti, di forme astratte, di linee, di quei riccioli poetici che sono i pampini.
Dell’inverno ci arrivano immagini silenziose, poi si fanno sussurranti in primavera quando la rugiada riflette l’atmosfera e la vita che inizia a farsi sentire tutt’intorno, nel paesaggio, tra le foglie.
Ma in questo magico racconto a commuovere sono le persone, sono loro il vero Patrimonio, il loro inestimabile lavoro, sono loro a regalarci il vino, ricordiamocelo, loro a Disegnare le vigne.