Daizy Shely collabora con Christian Louboutin

La collezione primavera/estate 2017 di Daizy Shely presentata a Milano lo scorso 22 settembre ha riconfermato la versatilità della stilista israeliana.

Un défilé scandito da abiti romantici e molto femminili e da calzature che hanno fatto brillare gli occhi a milioni di donne.

Daizy Shely rivela la collaborazione con il maestro calzaturiero Christian Louboutin: il designer capace di far girare la testa e svuotare la carta di credito all’intero universo femminile.

La collaborazione tra i due si concretizza con una collezione di calzature eclettiche, effervescenti, moderne, accattivanti e lussuose: lo stivale color block in camoscio, il tronchetto a punta tonda in pelle di pitone e la scarpe a punta con tacchi a spillo che lega alla caviglia con delicati lacci.

 

L'estro di Louboutin nelle calzature di Daizy Shely appena presentate a Milano (fonte immagine Christian Louboutin)
L’estro di Louboutin nelle calzature di Daizy Shely appena presentate a Milano (fonte immagine Christian Louboutin)

 

 

Volevo raccontare di una donna sofisticata e  mai intimorita dai cambiamenti, capace di essere tutto ciò che sogna. Da questo punto di partenza è iniziata la mia collaborazione con Louboutin, la scarpa perfetta per completare una visione reciproca di quello che è la donna di oggi” ha dichiarato Daizy Shely,  l’ex debuttante della moda italiana ed internazionale.

 

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Fonte cover Christian Louboutin

Fonte gallery Madame le Figaro

Alber Elbaz Legion d’onore e un profumo

Prima l’addio a Lanvin poi viene insignito della Legion D’onore: la più importante onoreficenza di Francia.

Alber Elbaz commosso da questo riconoscimento consegnato da Audrey Aroulay, Ministro della Cultura francese, omaggia a suo modo i presenti all’evento con un profumo dall’essenza rarissima.

Il designer ha regalato ai presenti “Superstitions” un profumo creato con maison Frederic Malle che segnerebbe il ritorno di Elbaz sul palcoscenico della moda.

 

 

Alber Helbaz premiato dal ministro della Cultura Azoulay (fonte immagine LaPresse)
Alber Helbaz premiato dal ministro della Cultura Azoulay (fonte immagine LaPresse)

 

 

 

Lo stilista africano dinanzi ad un pubblico composto da pochi presenti (tra cui il compagno Alex XooDemi Moore e Kristen Scott Thomas) ha confidato tutta la sua amarezza per il licenziamento da maison Lanvin, stato d’animo assopito dal tributo che la Francia gli ha conferito dopo averlo fregato della nomina di Cavaliere di Legione nel 2006.

 

 

 

Fonte cover wwd.com

Vettel: A New York giunge la “torre da vivere”

Si ispira ai pozzi a gradini indiani, la torre Vessel che sorgerà nel nuovo complesso residenziale e commerciale nel parco di Hudson Yards a Manhattan.

Estremamente articolato, Il progetto Vessel che porta la firma dell’architetto Thomas Heathrwick, presenta una matrice esagonale alla base che si ripete per ben 16 piani.

Mastodontica si presenta la sua struttura: 45 metri di altezza, 154 scale collegate fra loro per un totale di 2.500 gradini. Si stima che peserà all’incirca 600 tonnellate.

La “torre da vivere” che verrà completata entro il 2018 presenta una forma ad “alveare” e non sarà provvista di copertura. Fungerà da parco verticale dove fare jogging o quant’altro.

 

L'interno della futuristica "torre da vivere" Vettel (fonte immagine corriere.it)
L’interno della futuristica “torre da vivere” Vettel (fonte immagine corriere.it)

 

 

La sua realizzazione è in parte Made in Italy: le componenti in acciaio e bronzo con la quale verrà costruita, sono stati realizzati a Monfalcone, Gorizia.

La nouvelle Tour Eiffel d’America è stata commissionata da Stephen M. Ross il miliardario presidente della Related Companies che per la realizzazione della struttura investirà ben 200 milioni di dollari.

Al mio studio è stata commissionata la progettazione di un centro per un insolito lotto a New York – ha dichiarato Heathrwick – In una città piena di strutture accattivanti, il nostro primo pensiero era che non dovesse essere solo qualcosa da guardare. Abbiamo invece voluto fare qualcosa che tutti potessero usare e toccare. Influenzato dalle immagini che avevamo visto dei pozzi a gradini indiani, l’idea è stata utilizzare rampe di scale, quali elementi costitutivi dell’architettura. Ci siamo chiesti: e se fosse costruito interamente da gradini e pianerottoli? L’idea è che agirà come un set stage gratuito per la città e formerà un nuovo luogo di ritrovo pubblico per i newyorkesi e visitatori”.

 

 

 

 

Fonte cover corriere.it

 

Ben Stiller: “Ho avuto un cancro alla prostata”

Il tumore alla prostata colpisce circa il 15% della popolazione maschile italiana. Solo nel 2015 si sono registrati ben 35.000 nuovi casi.

Il cancro che colpisce la ghiandola maschile posizionata di fronte al retto miete ogni anno, in tutto il mondo, centinaia di migliaia di vittime.

Pensate che Il totale degli statunitensi colpiti da questa grave malattia è di 2,5 milioni: un numero che supera di poco l’intera popolazione sarda.

E’ notizia di pochi giorni fa, la rivelazione dell’attore statunitense Ben Stiller che ha annunciato per mezzo stampa e in seguito attraverso Twitter, di aver sconfitto il cancro alla prostata, diagnosticatogli nel 2014.

 

L'annuncio di Ben Stiller via Twitter sulla grave malattia che l'ha colpito
L’annuncio di Ben Stiller via Twitter sulla grave malattia che l’ha colpito

 

 

Il celebre attore e regista hollywoodiano ai microfoni del sito Medium ha rilasciato un’intensa e commuovente intervista, raccontando il suo dramma vissuto a cavallo delle riprese di Zoolander2: “Spero che la mia testimonianza possa spronare tutti, e in particolare i giovani, a informarsi sui sintomi del tumore alla prostata e a fare esami frequenti – a dichiarato Ben Stiller – Mi hanno diagnosticato il cancro venerdì 13 giugno 2014 . Il 17 settembre di quell’anno un test mi ha confermato che ero cancer-free. I tre mesi in mezzo sono stati una folle corsa sulle montagne russe con cui circa 180 mila uomini all’anno in America possono identificarsi. E’ stato un test, quello del Psa, a salvarmi la vita“.

Attraverso un intervento chirurgico adeguato e le cure necessarie per fronteggiare la grave malattia, oggi Ben Stiller può raccontare apertamente il momento buio che ha dovuto attraversare in questi lunghi mesi sopravvenuti dopo la diagnosi.

Il suo messaggio accorato, vuole essere da monito a tutti gli americani (si registrano circa 180 mila nuovi casi all’anno) che trascurano il loro benessere. Perché, ad oggi, manca la cultura della prevenzione.

 

 

Fonte cover lifetimetv.co.uk

Louis Vuitton: “geometrie” punk sfilano a Place de Vendome

Nella cornice del nuovo quartier generale di Louis Vuitton presso 2 rue Place de Vendome, sfila la nuova collezione primavera/estate 2017 concentrata su dettagli punk con accenni puri di street style.

Un défilé, quello di Nicolas Ghesquière, che pone l’attenzione su linee affusolate e tagli destrutturanti. Una mistura di codici estetici che s’impongono sul sensuale completo di pizzo blu e che sconfinano nell’abito bustier in pelle dal sapore rock.

Le t-shirt, inoltre, recano i fregi  faunistici visibili sulle facciate della nuova sede dell’azienda.

Gli abiti hanno una struttura minimalista con tagli geometrici che conferisco movimento visivo al capo. Una collezione che, tuttavia, non può essere considerata tra le migliori presentate dallo stesso Ghesquière.

Tra gilet un tartan con spalla pronunciata e un pantalone profilato da passamaneria per un effetto vittoriano, la passerella viene percorsa da abiti lunghi, essenzialmente femminili e sensuali.

Ora che i riflettori sulla sfilata sono definitivamente spenti, non rimane che chiederci se lo stilista francese abbandonerà la sua poltrona come annunciavano i rumors qualche mese fa (per leggere la news cliccate qui).

Al suo post, si attenderebbe l’arrivo di Jonathan Anderson, fresco di successo con la maison spagnola Loewe che ha sfilato lo scorso venerdì 30 settembre 2016, a Parigi (qui il commento della sfilata)

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Fonte cover Madame le Figaro

Fonte gallery vogue.com

Sì e Eau de Nuite Oud: le nuove fragranze Giorgio Armani

Le note di ribes nero e del chypre sono gli accordi olfattivi che hanno fatto sognare, nell’ultimo anno, le estimatrici di Sì: il profumo di Giorgio Armani.

La fragranza che rende omaggio ad una donna libera, femminile e moderna, oggi si veste di nuove note, intense, raffinate e ambrate.

 

Maison Armani lancia l'hashtag #saysì per lanciare sul mercato il profumo (fonte immagine vogue.it)
Maison Armani lancia l’hashtag #saysì per lanciare sul mercato il profumo (fonte immagine vogue.it)

 

 

Sì Le Parfume si compone di ambra, bergamotto e cassis, note più decise e vibranti. Seguono poi l’incenso, gli accenti fruttati, la vaniglia ed il patchouli.

Per l’uomo, Marie Salamagne crea un profumo dal carattere forte: Eau de Nuit Oud (questo è il suo nome) è stato sviluppato sulla struttura olfattiva del celebre Eau de Nuit nella quale sono stati aggiunte le note dell’Oud, una tipologia di legno che cresce spontaneamente nelle lontane foreste del Laos.

Per lanciare sul mercato le nuove fragranze, Giorgio Armani ha lanciato l’hashtag #saysì: mossa che servirà all’azienda per sponsorizzare worldwide il profumo attraverso i Social Network.

 

 

Fonte cover vanityfair.it

Hèrmes: bon-ton “wild” per la maison parigina

Sempre così austera e minimalista, la collezione primavera/estate 2017 di maison Hèrmes omaggia il mondo wild, quello che ha sempre affascinato il fondatore della nota casa di moda francese Thierry Hermès.

I capi proposti in passerella rappresentano la filosofia della griffe che si sviluppa attraverso l’eleganza ed il lusso.

Nessun eccesso e nessun colpo di testa: la donna Hèrmes è sofisticata per natura e gli abiti che indossano ne sono la prova.

La pelle disegna la silhouette di capi (come i pantaloni, le giacche ed i top) che si mostrano eterogenei  ma compatti dallo stesso stile.

Le jumpsuits si colorano di un fantastico verde Raffaello o di un delicato rosa quarzo.

La pedana viene attraversata da sobri over coats e da lunghe gonne. Esalta, così, l’abito percorso da frange che dona alla collezione un accenno di femminilità conturbante.

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Fonte immagini vogue.com

Teatralità magistrale in Comme des garçons

Invisible clothes“: parte da questa definizione il progetto creativo più maestoso e teatrale che la Paris Fashion Week abbia potuto presentare durante tutto questa lunga settimana di esibizioni.

Solo pochi look (diciassette per l’esattezza) sono bastati a Rei Kawakubo per esaltare, in tutta la sua magistrale genialità, la collezione primavera/estate 2017 di  Comme des garçons.

Gli abiti nascondono la naturale fisicità delle modelle, deturpandola con volumetrie esagerate. Gli abiti diventano vere architetture da indossare; vengono sostenuti da impalcature che rendono innaturali le falcate delle modelle sulla passerella.

Gli unici elementi decorativi di questo défilé sono individuabili nelle micro rusches, nei colletti minimalisti e nel pattern dove silenti si stagliano sul fondo nero i cuori ton sur ton ed i pois.

Il tartan esaspera, oltre maniera, un progetto cupo, misterioso.

Solo trecento invitati hanno avuto l’onore di vedere in anteprima questo capolavoro della moda. Una colonna sonora struggente, quella del compositore polacco Henryk Gorecki che ha accentuato, l’avveniristico ed altrettanto  tenebroso copricapo in plexiglas performante.

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 Fonte cover Madame le Figaro

Fonte gallery vogue.com

 

Emporio Armani. Les jeunes filles della maison sfilano a Parigi

L’occasione è stata presa al balzo: grazie al restyling del negozio e dell’Emporio Armani Caffè  di Saint-Germain (potete leggere la notizia cliccando qui), il celebre marchio italiano ha sfilato a Parigi con la collezione primavera/estate 2017.

Cambia latitudine ma lo stile, quello inconfondibile di re Giorgio Armani, rimane immutato.

In passerella sfilano graziose jeunes filles con treccine che scivolano sulla spalla e che focalizzano l’attenzione sui capi.

Volumi delicati e tessuti leggeri sono volti ad enunciare  il garbo della donna Emporio Armani: “Emporio Armani ha in media dai 25 ai 35 anni ma se giovane di testa ne può avere anche sessanta. Ed ho voluto esprimere la gioia di vestire di una ragazza che non vuol scandalizzare nessuno, non vuole turbare le coscienze ma vuol vivere la moda come qualcosa che ti regala serenità” si legge nella dichiarazione di monsieur Armani riportata da quotidiano.net.

In passerella sfilano pantaloni alla zuava e shorts leggeri. Impossibile per lo stilista, non proporre la giacca, capo cult di ogni sua collezione. E’ stata declinata in varie fogge, adatta per essere indossata in ogni occasione. E’ divertente la proposta che reca un elefantino con la proboscide all’insù: un segno di portafortuna che ritroviamo, peraltro, anche sulle borse.

La palette di colori è tenue intervallata, in poche occasioni, da colori più vividi come il rosso. L’immancabile greige si accosta al malva, colore prediletto nelle ultime stagioni da Roi Giorgio. Intenso è il blu notte che reca sofisticato mistero alla collezione.

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Fonte cover Madame le Figaro

Fonte gallery vogue.com

Brioni saluta Justin O’Shea

Il suo contributo per Brioni è durato davvero poco e la sua dipartita lavorativa, senza dubbio, non lascerà di certo nello sgomento il fashion biz.

All’azienda romana son bastati solo sette mesi per dire addio a Justin O’Shea, diventato designer “per caso” per la griffe.

Justin era stato nominato direttore creativo nel marzo 2016 (cliccate qui per leggere la notizia) quando Brendan Mullane, un mese prima, aveva abbandonato la maison.

 

(Fonte immagine Pinterest)
(Fonte immagine Pinterest)

 

 

Con O’Shea, Brioni aveva sperimentato la formula del see now-buy now e diede l’ok affinché i Metallica venissero nominati testimonial della campagna pubblicitaria primavera/estate 2017 (qui potrete leggere la notizia).

La prossima collezione A/I 2017 non sfilerà ma verrà presentata ai buyer a partire da metà novembre 2016 […] La strategia di rivitalizzazione di Brioni, avviata all’inizio di quest’anno, continuerà attraverso un piano di lungo termine volto ad affermare il marchio come leader nell’abbigliamento maschile di lusso”, viene spiegato in una nota ufficiale diramata dall’azienda.

 

 

Fonte cover zoemagazine.net

Junya Watanabe: il cyber-punkish Made in Japan

Estremamente complessa, poco ordinaria. Teatrale. La collezione primavera/estate 2017 di Junya Watanabe è un’elaborazione profonda di un concetto artistico multiforme, certamente difficile da decifrare.

Il designer giapponese Junya Watanabe è stato per lungo tempo sotto le ali protettive del marchio Comme des Garçons contribuendo, con il suo lavoro da modellista, a valorizzare gli elementi costruttivi della celebre maison di moda.

Questo accadeva nel 1984.

Con gli anni la sua passione per il knitwear lo ha portato ad elaborare capi dagli esiti sorprendenti e la prova inconfutabile sta proprio nella collezione appena presentata durante la Paris Fashion Week.

La maglia “cuspidata” è stata ottenuta attraverso una lavorazione 3D complicata. E’ il fil rouge che lega l’intera collezione, proposto su over coats e skirts. Lo stile vittoriano si incontra con il gotico ed accenni luxury vengono esaltati da pelli di pitone che decorano il jeans.Tessuti laminati, parka, paillettes e pantaloni tagliati a vivo e intervallati da pizzo, creano un look contemporaneo e giovanile.

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Fonte immagini vogue.com