CFDA Award 2016: i vincitori

Il Cfda-Council of fashion designer of America, ha annunciato i vincitori degli Award 2016, durante l’evento organizzato per l’occorrenza, all’Hammerstein Ballroom di New York.

 

Alessandro Michele (fonte collezioni.info)
Alessandro Michele (fonte collezioni.info)

 

 

Per la categoria Womenswear Designer of the Year, trionfa lo stilista statunitense Marc Jacobs, figura di spicco nel fashion biz, grazie ad una gloriosa collaborazione con Louis Vuitton alle spalle ed un presente sulla cresta dell’onda, con l’omonimo marchio.

 

Imran Amed (AFP PHOTO/JUSTIN TALLIS)
Imran Amed (AFP PHOTO/JUSTIN TALLIS)

 

 

Per la categoria Menswear Designer of the Year, vince  Thom Browne, già trionfatore nel 2006 e nel 2013 per la medesima tipologia.

Gli Oscar della moda, hanno premiato, inoltre, Mansur Graviel per gli accessori e Alessandro Michele che ha ricevuto l’ambito riconoscimento International Award.

 

Beyoncé (fonte mic.com)
Beyoncé (fonte mic.com)

 

 

Tre stilisti emergenti, Brandon Maxwell, Paul Andrew e Orley, si sono aggiudicati lo Swarovski  Award, rispettivamente per le categorie: womenswear, menswear ed accessori.

Prevedibile ma super meritato, il premio assegnato alla cantante Beyoncé, ritenuta dalla giuria, icona di stile dell’anno.

 

Donna Karan (fonte richestcelebrities)
Donna Karan (fonte richestcelebrities)

 

 

A Donna Karan è stato assegnato il Founder’s Award in honor of Eleanor Lambert, premio conferito dal CFDA per “contributi unici al mondo della moda e/o meriti speciali nel settore”.

Infine, il Board of Directors’ Tribute è stato riservato a David Bowie e il Media Award in honor of Eugenia Sheppard, a Imran Amed (esperto di moda anglo-canadese di origini indiane e fondatore e direttore del sito Business of Fashion n.d.r.).

 

 

 

Fonte cover mode.newgo

 

 

Trans Model: la prima agenzia di moda “transgender”

Si chiama “Trans Model” ed è la prima agenzia di moda dedicata a modelle e modelli trans.

Fondata un anno fa a  New York, dalla modella thailandese Peche Di, oggi annovera ben 19  modelli: 10 uomini e 9 donne.

Peche Di, è una bellissima modella trans dalla carnagione olivastra e dai lunghi capelli lucenti. Per anni, ha dovuto faticare duramente pur di essere ingaggiata per qualche campagna pubblicitaria, anche la meno influente. Il percorso di Peche è stato duro e i ricordi, di certo, sono non poco dolorosi: “In passato mi ricordo di essere stata assunta da una azienda di bevande, ma dopo un foto-shooting, quando scoprirono che ero transgender, mi licenziarono su due piedi. Mi pagarono, ma rifiutarono la mia identità“.

 

Peche Di by Adriel Gonzalez
Peche Di by Adriel Gonzalez

 

 

Includere i modelli trans nella moda, ora è la sua missione. la volontà di combattere per i propri diritti e di debellare la parola “diverso” dal fashion biz, l’ha resa un porto sicuro per le giovani leve della moda, allontanate perché non in linea con le richieste del mercato.

Brand commerciali come Budweiser (comunemente conosciuta come Bud) e Smirnoff, si sono rivolte all’agenzia per assoldare nuovi volti da impiegare nelle loro campagne pubblicitarie.

Ci assumono proprio perché possiamo offrire un nuovo elemento alla loro marca, alla loro immagine. Perché siamo autentiche e autentici“, ha dichiarato Peche Di.

Il mondo della moda, pare si stia aprendo al mondo gender. Tra i modelli più quotati del momento non possono non essere citati il bellissimo Laith Ashley De La Cruz, che ha appena conquistato la copertina di Attitude, Lea T (musa di Riccardo Tisci) e Andrej Pejic.

 

 

 

Fonte cover Hadriel Gonzalez

 

Tulipan Collection: la collezione Dolce & Gabbana per Net-a-porter

Si chiama Tulipan Collection, la collezione estiva realizzata dalla griffe italiana Dolce & Gabbana per il noto sito di moda Net-a Porter.

 

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(fonte grazia.it)

 

(fonte grazia.it)
(fonte grazia.it)

 

(fonte grazia.it)
(fonte grazia.it)

 

 

Dopo la fortunata collaborazione tra il supermarket del fashion e Gucci, è arrivato il turno del brand fondato da Stefano Gabbana e Domenico Dolce.

 

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(fonte grazia.it)

 

(fonte grazia.it)
(fonte grazia.it)

 

 

Come suggerito dallo stesso nome, i 14 capi di cui è firmata la collezione si rivestono di un delicato pattern ispirato ai tulipani, intervallato da righe in stile marinaro e broccati, che celebrano l’opulenta eleganza del marchio.

 

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(fonte grazia.it)

 

fonte (net-a-porter.com)
fonte (net-a-porter.com)

 

 

Abiti midi, t-shirt, long skirts e bluse, formano una collezione resa ricca da accessori come l’iconica Sicily Bag e le espadrillas flat ed i sandali con zeppa.

 

 

 

Fonte cover buro24/7

Jacques Cavallier crea il profumo di Louis Vuitton

È previsto a settembre, il debutto di Louis Vuitton nel mondo della profumeria.

Dopo ottantanove anni, la griffe ci riprova nuovamente. Il primo profumo, “Heures d’Absence” è stato lanciato nel 1927; un anno più tardi, tocca a “Je, Tu, Il: Réminiscences”. L’ultimo tentativo arriva nel 1946, quando Louis Vuitton immette sul mercato “Eau de Voyage”.

 

Eau de Voyage, 1946 (fonte  brasblog.info)
Eau de Voyage, 1946 (fonte brasblog.info)

 

 

La rivoluzione in casa Vuitton porta il nome di Jacques Cavallier (creatore di celebri fragranze come Jean Paul Gaultier classique di Jean Paul Gaultier, l’Eau d’Issey di Issey Miyake, Opium pour homme di Yves Saint Laurent), nominato Maître Parfumeur di Louis Vuitton nel 2012; dopo diversi anni di ricerche, pare sia riuscito ad ottenere una fragranza in grado di raccontare la filosofia della maison costruita sul viaggio e sul glamour.

Sconosciute, attualmente, le note olfattive che potrebbero comporre il profumo.

La fragranza, inoltre, potrà essere acquistata esclusivamente nelle boutique di Louis Vuitton.

 

 

 

 

Fonte cover extrait.it

Prada si ispira ai robot

A volte ritornano. Si, perché in casa Prada, gli archivi sono una primaria fonte d’ispirazione.

Se nel lontano 2004, la maison lanciava una collezione di portachiavi ispirati al mondo cyber oggi, è giunto il momento di catapultare il mondo cibernetico in una capsule collection irriverente e divertente.

 

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Inaspettata, la collezione ha colto tutti di sorpresa: plauso al team del marchio milanese che ha saputo mantenere il massimo riserbo sui lavori in corso.

Borse tracolla, portachiavi, portamonete, borse a mano, zainetti, shopping bag e “pattine” realizzate in Glace Calf on in pelle saffiano: i robots invadono la griffe.

Dettagli metallici ed omini bizzarri, conferiscono alla collezione quell’allure esuberante che già ha colpito le fashion victims.

 

Alberta Ferretti debutta nell’Alta Moda parigina

La scelta di sfilare per la prima volta durante i giorni della Haute Couture rappresenta un’evoluzione naturale della mia moda. Pur non essendo una collezione di pezzi unici, rispecchia il desiderio e la necessità di creare abiti sempre più esclusivi per soddisfare le necessità delle mie clienti più esigenti”.

 

Alberta Ferretti si ispira al  XVIII secolo per la collezione presentata nel luglio 2015 nell'atelier di Parigi
Alberta Ferretti si ispira al XVIII secolo per la collezione presentata nel luglio 2015 nell’atelier di Parigi (fonte Vogue.it)

 

 

Parola di Alberta Ferretti, entusiasta per la nuova avventura che si appresta a vivere la maison.

La sfilata è prevista per il prossimo 3 luglio nella sede parigina di Alberta Ferretti, al 43 Rue du Faubourg Saint-Honoré.

 

Alberta Ferretti collezione limited edition 2016 (fonte lesfacons)
Alberta Ferretti collezione limited edition 2016 (fonte lesfacons)

 

 

La collezione Alberta Ferretti Limited Edition, nata solamente cinque anni fa e presentata per la prima volta durante Pitti Immagine, risulta più ricca nei dettagli ponendo l’attenzione sulla fusione tra prêt-à-porter e Haute Couture: l’onnipresente animalier, impronta della maison italiana, viene affiancato da sovrapposizioni, tagli laser, laminature in platino e pizzo. Ispirata alla marchesa Luisa Casati, la collezione si veste di un’area estremamente raffinata ed elegante, basata sull’attenzione sartoriale che la maison ha sempre affidato alle creazioni.

 

 

 

Fonte cover glamouriablog.blogspot.com

Gucci. Sfila a Westminster la Cruise 2017

Westminster, Londra.

Una storia lungo secoli. Maestosità mista arte pura. Un passato di intrigate vicende storiche, spesso macchiate di sangue e riprese nei romanzi noir che hanno appassionato milioni di lettori.

Si respira aria umida e la luce fioca filtra, dalle alte finestre; ma il glamour firmato Gucci, non lascia spazio ad epiche ed avventurose eventi  di abati e pellegrini.

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

 

La collezione crociera 2017 di Gucci  è un omaggio alla cultura british, in tutta la sua complessità. Diversi decenni, si avvicendano sulla passerella del pavimento di Westminster, creando variopinti e scenografici colori, spesso intervallati da toni cupi, che quasi si fondano con l’ambiente.

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

 

Dai chiodi con borchie e jeans délavé che ci rimandano alla cultura punk degli anni settanta, agli abiti floreali che ci trasportano negli anni sessanta. Nella bellezza della collezione creata da Alessandro Michele, si legge chiaramente l’abilità dello stilista nel mixare diversi stili, omaggiando totalmente la città che ha ospitato il défilé, Londra.

La cruise 2017 creata da Michele, appare un continuum della collezione Resort 2016. Plissettature, importanti e complessi ricami che ricordano la fauna esotica e ancora lurex, ruches e una sinfonia di colori.

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

 

Invita al garbo e alla compostezza, il giovane designer romano, proponendo foulards floreali che cingono il capo della donna in segno di contegno.

Gli abiti in stile vittoriano, per nulla stridano con la foggia contemporanea delle t-shirt logate e delle sweatshirt folkloristiche ma contemporanee.

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

(fonte Giovanni Giannoni)
(fonte Giovanni Giannoni)

 

 

Nel front-row, celebs dal calibro di Salma Hayek, Georgia May Jagger, Alex Chung e Elle Fanning.

La diretta speciale della sfilata, è stata curata da Soko, sul canale Snapchat della maison.

 

 

 

Fonte cover stylecaster.com

 

 

Tal Arbel firma “Cenerentola”

Cenerentola” è il nuovo concetto di calzatura, sviluppato dalla shoes designer Tal Arbel e Alessandro Briganti.

Tal Arbel, è una talentuosa designer di scarpe, laureata presso l’Accademia Bezalet of Arts & Design di Gerusalemme. Terminato il percorso formativo nella sua terra, l’Israele, giunge in Italia per perfezionare la tecnica studiata sinora, presso la Scuola Internazionale della calzatura, a San Mauro Pascoli; successivamente, presso il maestro Enzo Bonafe, affina le conoscenze acquisite.

 

Tal Arbel in compagnia del modellista Alessandro  Briganti
Tal Arbel in compagnia del modellista Alessandro Briganti

 

 

Il legame con il Bel Paese è forte. Ritornata a Tel Aviv, nel 2012 fonda il marchio Norman & Bella che pur mantenendo lo stile della sua terra d’origine, utilizza pellami 100% italiani per la creazione delle scarpe e degli accessori.

 

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“Cenerentola”, potrebbe essere definita la scarpa che consacra il suo amore per l’Italia.

Dal design deciso, forte e dall’impronta industriale, “Cenerentola” mostra altresì un’anima delicata e fragile.

Realizzata con polvere di poliammide e pelle, la fisionomia che ricorda i building delle metropoli più cosmopolite al mondo, è stata realizzata grazie alla sinterizzazione al laser.

Stile e design, fanno di “Cenerentola” una calzatura innovativa ed estremamente contemporanea.

 

 

 

Fonte cover: Tal Arbel

Kate Moss testimonial per Alberta Ferretti

Sempre sulla cresta dell’onda, Mrs Kate Moss che, spinta da un grande successo, non rinuncia a siglare sempre nuove ed importante collaborazioni.

La sinergia con la moda è totale e se ieri vi abbiamo documentato del contributo che la top model inglese darà al brand Equipment come fashion designer (potete leggere l’intervista cliccando qui), la notizia di oggi, vuole la Moss  nuova musa di Alberta Ferretti.

 

Kate Moss musa per Alberta Ferretti (fonte d.reppublica.it)
Kate Moss musa per Alberta Ferretti (fonte d.reppublica.it)

 

Ammicca, Kate, di davanti l'obiettivo di Luigi & Iango (fonte d.repubblica.it)
Ammicca, Kate, di davanti l’obiettivo di Luigi & Iango (fonte d.repubblica.it)

 

Luigi & Iango, sono gli autori degli scatti (fonte gazzettadelsud)
Luigi & Iango, sono gli autori degli scatti (fonte gazzettadelsud)

 

Gli scatti sono stati eseguiti nell'aprile scorso, a Londra (fonte quotidiano.net)
Gli scatti sono stati eseguiti nell’aprile scorso, a Londra (fonte quotidiano.net)

 

 

Le otto immagini in bianco e nero che compongono la campagna pubblicitaria della collezione autunno/inverno 16-17, sono state scattate a Londra nei mesi scorsi dai fotografi Luigi & Iango.

Grande sensualità e sicurezza. Dall’alto dei suoi quarantadue anni, Kate Moss non teme rivali. Elegante ma sexy al contempo, la top model indossa gli abiti, valorizzandone la bellezza.

 

(fonte sfilate.it)
(fonte sfilate.it)

 

Sensualità sfrontata nel long dress in pizzo (fonte sfilate.it)
Sensualità sfrontata nel long dress in pizzo (fonte sfilate.it)

 

(fonte sfilate.it)
(fonte sfilate.it)

 

 

Long dress con pattern floreale, over coats con dettagli fur e un abito sottana, in pizzo irriverente: gli scatti per la nuova campagna di Alberta Ferretti, racconta eccelsamente la filosofia del marchio.

 

 

 

Fonte cover quotidiano.net

Dior presenta la collezione cruise 2017, a Londra

Blenheim Palace, Londra.

Settant’anni dopo, nella monumentale residenza di campagna di Winston Churchill, riecheggia il mito di monsieur Christian Dior: il couturier che a Londra, presentò le collezioni nel 1954 e nel 1958 con due défilé di beneficienza a favore della Croce Rossa britannica e alla presenza della principessa Margaret, contessa di Snowdon.

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

 

Nella collezioni Cruise 1017 di Dior rivive lo stile del fondatore della maison; non a caso, sul profilo ufficiale Instagram della griffe (potrete vederlo cliccando qui) appare lo stilista, impegnato negli ultimi ritocchi degli abiti, nel backstage.

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

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(Fonte Madame Figaro)

 

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(Fonte Madame Figaro)

 

 

Capi sofisticati che raccontano tutta la maestria del marchio di lusso francese. Lucie Maier e Serge Tuffieux dimostrano di aver la “stoffa” per portare avanti maison Dior, con grande successo.

Silhouettes garbate ed eleganti, celebrate da ricami e cristalli che elargiscono la collezione d’opulenza haute couture.

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

Spalline sottili e capispalla over: la collezione crociera 2017 di Dior, gioca astutamente sulle contrapposizioni ma si concentra sulle lunghezze midi.

Le gonne longuettes, fluttuano nell’aria così come gli abiti, strutturati da tagli strategici che creano movimento.

Delicati patterns floreali, rivestano le lunghezze totali dei dress, sensuali nella variante in seta.

 

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(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

 

L’iconica giacca Bar viene rivista nelle linee sciancrate e accorciate all’altezza dei fianchi che in alcuni casi,  seguono gli ampi movimenti del tessuto.

Il dialogo tra lo stile inglese e quello francese ci riporta nel lontano secondo dopoguerra, alla rivincita sulla repressione e sulla voglia di libertà.

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

 

La collezione, accinge al guardaroba di una donna borghese, che ama vestire la pelle di pregiata seta proveniente dalla lontana Asia, oppure con tweed rustico e velluto devoré.

 

 

 

Fonte cover Madame Figaro

 

“La Rinascente” giudicato il miglior store del mondo

Durante il Global Department Store Summit 2016 di Ginevra, La Rinascente di Milano è stata proclamata “Best Department Store in the world”.

Il premio, assegnato con cadenza biennale, ha premiato il megastore meneghino tenendo conto della solida prestazione finanziaria, della capacità di creare una particolare esperienza in-store e  l’ottimo servizio riservato  alla clientela.

 

La notte di Natale 1918, un corto circuito provocò un vasto incendio (fonte urbanlife)
La notte di Natale 1918, un corto circuito provocò un vasto incendio (fonte urbanlife)

 

 

Da oltre 150 anni, La Rinascente dona glamour ad una città fortemente cosmopolita. Le maggiori griffe, presentano le loro collezioni usufruendo di spazi elegantemente allestiti.

Ricevere questo riconoscimento è un grande onore e una profonda soddisfazione per la bottega nata a Milano 150 anni fa e ora nominata il miglior department store al mondo” ha commentato Alberto Baldan, amministratore delegato de La Rinascente.

Fu Gabriele D’Annunzio a battezzare il grande magazzino con il nome di “La Rinascente”, di proprietà della famiglia Borletti.

 

Vetrina d'epoca de La Rinascente (fonte mam-e)
Vetrina d’epoca de La Rinascente (fonte mam-e)

 

 

Il Supermarket della moda di lusso, adiacente in piazza Duomo, offre una shopping experience che non conosce rivali.

Sviluppati a più livelli, gli spazi de “La Rinascente” ospitano luxury brand per uomo, donna e bambino, beauty, home design e food.

Nel 2017, inoltre, verrà realizzato a Roma il secondo flagship store in via Tritone, con uno spazio espositivo di 15.000 mq, sviluppato su più piani, con un’offerta commerciale estremamente varia e prestigiosa.

L’obiettivo, dichiara Vittorio Radice (Vice Presidente de La Rinascente) ”è farla diventare nei prossimi 5 anni non solo un’insegna globale, ma soprattutto uno dei 5 più importanti department store del mondo”.

 

 

 

 

Fonte cover larinascente.it