Correva l’anno 2006 quando, la griffe Viktor & Rolf, proponeva una capsule collection di abiti da sposa per il colosso svedese H&M.
Viktor Hosting e Rolf Snoeren, il duo di stilisti padri fondatori della maison, sembra ci abbiano preso gusto e si apprestano a lanciare una collezione interamente dedicata al bridal.
Hosting e Snoeren, hanno infatti collaborato con Justin Alexander (celebre couturier di abiti da sposa), per il loro progetto, che sfilerà ad ottobre in occasione della New York Bridal Week ma che verrà presentato in anteprima durante le sfilate Haute Couture che si terranno a Parigi a partire dal prossimo 3 luglio 2016.
Kering, la multinazionale del lusso fondata François Pinault dovrà versare, nelle tasche dello stilista Hedi Slimane, ben 13 milioni di euro a fronte della clausola di non concorrenza che impegnava il designer a non siglare collaborazioni esterne durante l’impegno lavorativo in Saint Laurent.
Ma facciamo un passo indietro nella spy story.
L’ex direttore creativo della maison, aveva fatto causa al gruppo francese dopo richiesta di ripristino del patto di non concorrenza, rimossa da Kering e giustificata con la volontà del gruppo di lasciare libero il couturier.
Perché mai, uno stilista affermato come Hedi Slimane, ha chiesto la rimessa in vigore di tale clausola?
I dettagli non sono stati ancora del tutto chiariti, ma quel che è certo, è che il Tribunale ha ritenuto valida la richiesta dello stilista ed ha sanzionato Kering.
“Questo disaccordo non altera il riconoscimento più che positivo per il contributo di Hedi Slimane, che, insieme al team di Saint Laurent, ha rilanciato la maison, durante i sui quattro anni di direzione creativa e artistica“, avevano dichiarato da Saint Laurent qualche giorno fa ed oggi ci chiediamo: la stima nei confronti dello stilista, è rimasta invariata dopo lo sgambetto arrecato ai danni del gruppo?
Sono state il vezzo per molte generazioni. Indossate da adolescenti e dai non più giovani, abbinate a look casual.
Lanciate sul mercato nel lontano 1960, hanno unito appassionati di grunge, reggae e Britpop, scrivendo un capitolo importante per la storia delle calzature.
Il successo delle Gazelle, però, arriva al culmine nel 1993 quando, una splendida e quasi inesperta Kate Moss, viene chiamata ad interpretare lo stile delle calzature, nella campagna pubblicitaria firmata da Denzil McNeelance.
“Gazelle era la sneakers che tutti abbiamo indossato negli anni novanta. Ha quel look senza tempo, che non passa mai. Io ero, e in realtà sono sempre stata un’Adidas girl“, ha dichiarato la top model.
Sono passati più di vent’anni dalla fortunatissima ADV ed oggi, per rilanciare il modello, Adidas Original si affida all’estro creativo dell’artista Doug Abraham che ha attualizzato lo scatto del fotografo Denzil McNeelance.
Fino al 4 luglio, al Chelsea Market di Manhattan, va in scena “L’eleganza del gusto. Tales about Food and Fashion“, la mostra curata da Bonizza Giordani Aragno e Stefano Dominella (Ceo della maison Gattinoni), che coniuga cibo e moda.
Giorgio Armani, Etro, Gattinoni, Laura Biagiotti, Salvatore Ferragamo, Valentino, Gucci e Moschino, hanno offerto le loro realizzazioni (in tutto 58), per incrementare il successo dell’esposizione.
La creazione di Armani, scelta dalla linea Armani Privé, è ispirata alla pianta di Bambù. Salvatore Ferragamo, mette a disposizione le calzature provenienti dagli archivi del marchio; Etro, propone capi con stampe che rimandano ai banchetti italiani con pietanze ricche e colorate.
Stefano Dominella, ai microfoni di ANSA, ha così spiegato l’esibizione: “Anche il cibo stimola la creatività dei grandi stilisti, il nostro Made in Italy può trarre ispirazione da qualunque cosa . Questa e’ una mostra trasversale che parla di moda e food, due cose che rendono famoso il nostro Paese nel mondo”.
La mostra, ha lo scopo di promuovere le eccellenze del Made in Italy negli Usa ed è legata al piano speciale lanciato dal governo italiano per sostenere le maestranze italiane.
Novità in gruppo Max Mara. Nel 2017, infatti, verranno lanciati sul mercato i marchi Tresophie e Aiim (acronimo di Art is inside me), con l’obiettivo di raggiungere nuove nicchie di mercato.
Tresophie è la linea dedicata ad una donna capace di interpretare a suo modo, l’abito. La collezione, si comporrà di 52 capi tra cui: dress, jumpsuit, gonne, copri abiti ed una tiara, che simboleggia l’eleganza di Tresophie.
Aiim, prende ispirazione dai lavori di Alfons Mucha, pittore e scultore ceco, esponente di spicco dell’Art Nouveau. Certamente più creativa, la linea si presenterà con una selezione di capi che varieranno dal cardigan, al maglioncino fino alle gonne, agli abiti ed i pantaloni, tutti confezionati con tessuti pregiati.
L’arrivo negli stores multimarca d’Italia, Spagna, Russia, Regno Unito e Francia, è previsto per gennaio 2017 ma le clienti avranno la possibilità di acquistare le collezioni anche attraverso l’e-commerce ufficiale, che sarà attivato in concomitanza con i siti tresophie.com e aiimfashion.com.
L’inarrestabile kaiser Karl Lagerfeld, dopo l’incessante abnegazione nei confronti della moda, è pronto a dedicarsi all’interior design, curando le hall delle torri Acqualina di Miami.
Con i suoi 50 piani, Acqualina resort, offre una vista da mozzare il fiato ai suoi clienti. I complessi architettonici, sovrastano Sunny Isles Beach: comune della contea di Miami-Dade, (Florida), regalando tramonti indimenticabili.
L’apporto creativo di Lagerfeld all’interno della struttura, è ancora top secret; è certo, però, che curerà gli arredi e le rifiniture delle lobby rispettando un concept fresco e seguendo le naturali bellezze che offre la Florida.
Il progetto lo vedrà impegnato per tutto il 2016 e segue la sua precedente avventura nel mondo immobiliare, già testata a Toronto con Art Shoppe Lofts+Condos.
Arriva da Dubai, la floating Seahorse : la villa galleggiante sospesa tra mare e cielo.
Chi non ha mai desiderato, almeno una volta nella vita, di poter esplorare il fondale marino e carpire il suo immane fascino in totale sicurezza? Se questo è il vostro desiderio, The Floating Seahorse è la dimora che fa il vostro caso.
Ciascuna struttura galleggiante, si estende su circa 371 mq e permette una visuale a 360° degli abissi marini. Eretta su tre piani e dal design moderno, la struttura si adatta alle esigenze di tutta la famiglia; può essere personalizzata a seconda dei propri bisogni ed è caratterizzata da dettagli unici, con inclusi sistemi di controllo digitali e apparati di climatizzazione di ultima generazione.
Il piano superiore, inoltre, può essere inteso come un balcone sull’oceano, con la possibilità non solo di realizzare zone ricreative per un puro relax, ma anche di introdurre una piscina che permette di rigenerarsi in tutta sicurezza.
La struttura marina, ecosostenibile e totalmente autosufficiente, ha un valore commerciale di circa 2,8 milioni: una cifra non proprio alla portata di tutte le tasche.
Presentata a Parigi, durante la settimana della moda dedicata all’uomo, la collezione Balmain si presenta comeun esplosione di colore.
Olivier Rousteing, direttore creativo della maison ha saputo, anche in questa occasione, ricalcare fedelmente la potente verve della griffe parigina ed inoltre, ha dimostrato alla holding Mayhoola che ha appena acquistato il marchio (per maggiori info potete leggere qui), che il marchio è in ottima forma.
La collezione, oltre ad essere variopinta, è anche variegata; sulla passerella, sfilano capi ad alta concentrazione di design legati, quest’ultimi, ad un’incessabile ispirazione tribale.
Punto di partenza del progetto creativo del giovane designer, sono il camoscio che confeziona lussuose giacche biker in matelassé ed il tricot, che a sua volta realizza maxi pull e capispalla.
La collezione Balmain, focalizza l’attenzione non solo sui tessuti, ma anche sulle proporzioni: in essa, infatti, si innesta un incredibile gioco di volumi con maglie e robe de chambre over e pantaloni o maglioncini attillati.
L’eleganza dell’uomo Balmain, si riflette nelle giacche doppiopetto o, in altro modo, chiuse da una fusciacca. I pantaloni sono fluidi, leggeri, quasi impalpabili.
Nella palette di colori utilizzata, spicca maggiormente il color albicocca, seguito dalle tonalità safari, dal bordeaux e dal blu, in tutte le sue varianti.
#StellaMcCATney: questo è l’hashtag utilizzato da Stella McCartney per lanciare l’iniziativa che la vede coinvolta a sostegno di PETA e il rifugio per animali abbandonati Battersea Dog & Cats Home.
Stella McCartney, da sempre incline a salvaguardare il bene degli animali (le sue collezioni sono esenti dall’utilizzo del loro vello), ha deciso di metterci la faccia e scendere in campo per combattere l’incivile pratica dell’abbandono.
I fondi raccolti, sosterranno tre centri Battersea Dog & Cats Home presenti in Inghilterra e serviranno, inoltre, per sensibilizzare i padroni con campagne a favore della sterilizzazione.
Diciannove vetrine di altrettanti stores disseminati per il globo, sono state allestite con neon fluorescenti che rimandano all’iniziativa e che promuovono, peraltro, la collezione Stella Cats, composta da undici articoli ed acquistabile anche sull’e-commerce ufficiale del marchio.
Punk o underground? La collezione Dior Homme primavera/estate 2017 dimostra di avere verve, ma cede e forse anche ostentatamente, nella pecca del fetish.
Presentato nel Tennis club de Paris, sotto una parata di luci caleidoscopiche, il progetto creativo di Kriss Van Assche racconta di un uomo virile, ben ambientato nella giungla metropolitana.
Indossa pantaloni cargo, decorati a loro volta, da cinturini che scivolano su tutta la lunghezza del capo; allo stesso modo, le cinghie decorano le giacche degli smoking.
La linea, è prettamente affusolata ma, in netto contrasto, sono stati presentati capi over come i trench e i pantaloni culottes.
A dare particolare estro alla collezione, le cuciture zigzagate che decorano pantaloni e giacche. Tale decorazione, per altro, racchiude timidi bouquets di fiori, che restano il principale patterns del progetto creativo di Van Assche.
Il tartan, abbinato all’ abito da sera tempestato da borchie, crea uno stile british stile anni settanta, of course.
Slanci di colore ben calibrati, esaltano una collezione concentrata, soprattutto, sui toni cupi: il rosso vibrante, accende, di fatti, tonalità come il grigio ed il nero.
Stratificazioni oversize: questa potrebbe essere la sintesi della collezione uomo primavera/estate 2017 di Yohji Yamamoto.
Un progetto creativo lontano da ogni forma di business: la proposta dello stilista giapponese, si rivolge ad un pubblico di nicchia, capace di entrare in alchimia con le sue creazioni.
L’uomo descritto da Yamamoto, possiede un look vagamente trasandato. Non ama gli eccessi e non segue le tendenze. E’ un samurai di buon animo, che sceglie di vestire comodamente. Ama i tessuti naturali come il cotone o il lino ma non disdegna il denim.
Basata sulla tinta unita, la collezione di Yohji, viene “scossa” da segni grafici stilizzati su camicie e capispalla.
I pantaloni si fanno culottes e, in diversi casi, accarezzano leggermente la caviglia.
A cingere il capo, fasce e cilindri en pendant con i capi proposti in passerella.