Maison Margiela. John Galliano stupisce ancora

Il pirata della moda, sembra abbia trovato la mappa del tesoro e sull’Isola Maison Margiela, la ricchezza del suo estro creativo è stata ammirata.

John Galliano è un vero narratore di storie mai ascoltate. E’ un eclettico puro, capace di trasfigurare tutto il suo sapere, sulla stoffa.

E’ un sognatore? E’ un romantico? Di sicuro è un vincente! Vince ancora la sua arte, sempre fuori le righe. La sua collezione non è stucchevole; insomma, Galliano non è di certo l’ultimo arrivato che deve a tutti i costi catalizzare l’attenzione su di sé, pur di non perdere la poltrona.

 

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Sorprendenti e bizzarri, gli abiti prodotti da Galliano per Maison Margiela, rappresentano la storia stessa della maison.

Inneggiano ad una singolare haute couture, i volumi dei capi, spesso esagerati ma sapientamente sovrapposti.

Mood military chic, nel look “napoleonico” con il bicorno attualizzato abbinato ad un maxi parka e cuissard in gomma.

Non può che sorprendere l’anticonformismo adottato nei maxi guanti/calzini in maglia a coste, abbinati ad un abito sottana in pvc.

I cappotti sono over, perdendo la loro naturale vestibilità. Le maniche sembrano attratte dalla gravità, sprofondando verso terra.

 

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La donna Maison Margiela è stravagante e rompe le regole del bon ton. Come una rappresentazione goliardica, potremmo giudicare il defilé appena presentato dalla griffe francese o, per meglio dire, la riconferma di un grande stilista che detta legge nell’Haute Couture.

 

 

 

 

Fonte immagini Madame Figaro

Paris Haute Couture. Lusso senza tempo per Armani Privè

Per Armani, l’eleganza non ha tempo: si insinua nell’alta sartorialità dei suoi capi e nella maestosa semplicità dell’idea creativa.

La collezione Haute Couture di Armani Privè, non ha certamente bisogno di presentazione né tantomeno di elogi estremi per poterla commentare.

Il garbo non fa sconti a nessuno è questo Giorgio Armani lo sa bene. E’ sofisticata e forse anche moralista. Ha un allure d’altri tempi, quella verve dimenticata da tutti.

 

(fonte immagine WWD)

 

 

Il defilé presentato a Parigi, dimostra la compostezza della donna bellissima e ricercata di Armani.

Il pied de poule, è il fil rouge che lega il progetto creativo, che sia esso utilizzato per spezzare la monotonia del nero sugli abiti o per creare movimento visivo sui pantaloni tailleur.

Gli abiti da sera, sono fascianti, monospalla e decorati con cristalli o con maxi fiocchi. La lunghezza è totale, spesso spezzata da delicati spacchi centrali.

La scollatura rappresenta l’unico tocco di audacia: di rado profonda, per di più netta.

 

(fonte immagine WWD)

 

 

Segue uno stile a cavallo di fine anni ottanta/inizi anni novanta, la collezione Armani Privé a dimostrazione che lo stile non conosce periodi.

Si legge una certa nostalgia nel progetto creativo di re Giorgio: una missiva triste al mondo del fashion biz, di chi sostiene che la moda non ha bisogno di eccessi perché, la provocazione non diventerà mai stile.

 

 

 

 

 

 

Fonte immagini Madame Figaro

Brioni: i Metallica diventano testimonial della maison

Il cambiamento epocale in casa Brioni, non passa esclusivamente dalla scelta del designer (Justin O’Shea è alla sua prima esperienza come stilista), ma anche dal “reclutamento” dei testimionial.

Ad apparire nella nuova campagna pubblicitaria del noto marchio italiano, ci sono loro, la formazione completa di uno dei gruppi heavy metal più amati degli anni ottanta: i Metallica.

 

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Scelti da O’Shea, James Hetfield (cantante), Lars Ulrich (batterista), Robert Trujillo (bassista) e Kirk Hammett (chitarrista), sono stati immortalati dal fotografo newyorkese Zackery Michael che ha scelto di ispirarsi alla copertina della canzone Bohemian Rhapsody dei Queen.

La volontà della griffe nostrana, è di restituire al fashion biz, un uomo forte e di gran classe, un po’ come Justin O’Shea, il bello della moda dalla lunga e incolta barba.

 

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Le immagini, mettono in evidenza gli smoking confezionati nelle tonalità bianco e nero. I componenti della band, interpretano magistralmente gli abiti indossati, assumendo in alcuni casi, pose da duri e in altre, più sciolte e divertenti.

 

 

 

Fonte cover gq-magazine.co.uk

Paris Haute Couture. Eccesso di minimalismo in casa Dior

La parole chiave è minimalismo, seguita da un tag del tutto inaspettato nelle collezioni Haute Couture di maison Dior: #black&white.

Se la giacca Bar, è il punto di partenza del progetto creativo del duo di designers Serge Ruffieux e Lucie Meier, l’infradito potrebbe dar luogo ad un seguito non proprio in linea con l’ideale di raffinatezza del marchio.

 

(Fonte immagine WWD)
(Fonte immagine WWD)

 

 

La collezione “gioca” sui volumi, a tratti ampi, in altri più contenuti. La plissettatura degli abiti e delle gonne, inoltre, conferisce movimento ad una collezione poca generosa allo sfarzo, quest’ultimo prudentemente sussurrato da ricami e cristalli, spesso ton sur ton.

Goffrature e gonne ampie ed ancora top crop e balze: Ruffieux e Meier hanno messo in atto tutto il loro sapere nel campo della modellistica, ma in questo caso, mancano di stupire; così, gli estimatori della griffe Christian Dior rimpiangono più di tutti il pirata della moda, mr. John Galliano, che con il suo eclettismo, creava abiti scenografici e stupefacenti.

 

(Fonte immagine WWD)
(Fonte immagine WWD)

 

 

Ciò che tutti si aspettavano di ammirare in una collezione Haute Couture, non è stato concesso. La griffe Dior ora è depurata (o deturpata) dal minimalismo disincantato della nuova generazione, in questi mesi al controllo del team creativo della maison.

 

 

 

 

Fonte cover dior.com

 

 

Paris Haute Couture. Il debutto di Francesco Scognamiglio

“C’è anche un senso religioso nella collezione – dichiara Francesco Scognamiglio a fine sfilata – e le facce velate dai pizzi di certe modelle sono il ricordo mio dell’infanzia e della devozione delle donne alla Madonna di Pompei.”

 

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Plauso più che meritato, per lo stilista partenopeo che, alla sua prima sfilata Haute Couture ha dimostrato grande vena artistica.

E’ Napoli con tutto il suo fascino, l’ispirazione di questo progetto creativo; i suoi vicoli affamati di corolle, la sua religiosità bramosa e sentita dalla sua gente.

Francesco, esprime con questa collezione, tutto il suo attaccamento alla sua terra d’ origine, elargendo la sue collezione, ad esiti chiaramente lussureggianti.

 

Model on the catwalk

 

 

Abiti scultura e fiori rigorosamente 3D: questa è la sontuosità di Scognamiglio. La seta, disegna generosamente le forme della donna, graziandole. C’è un accenno di sfrontata audacia negli abiti di Francesco: mostrano un capezzolo, poi ancora la lingerie, attraggono per la loro sensualità, ma nulla in questo progetto appare volgare.

 

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Alla sua prima volta a Parigi, Scognamiglio propone abiti scultura con dettagli plissettati, piume applicate e ricami dorati di ricercata opulenza; cristalli luminescenti che donano la giusta allure ad una collezione divisa tra il sacro e il profano.

 

 

 

 

 

Fonte immagini WWD

Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi lanciano la linea AR.RT

Fresca e giocosa. Con questi aggettivi si può definire il nuovo progetto creativo di Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi, designer del marchio Aquilano.Rimondi.

Nasce, infatti, AR.RT (acronimo dei nomi dei fondatori): una griffe giovane, che poggia le sue basi sulle stampe. I capi, infatti, sono ispirati dal pittore Antonio López García e, più in generale, dalla corrente impressionista, combinandoli assieme nel mood anni settanta.

T-shirt, tuniche, trousers ed abiti plissettati: la neonata collezione  verrà commercializzata nei retailers selezionati a partire dal prossimo novembre 2016.

Con questa nuova strategia di marketing, la griffe italiana che ha visto le luci della ribalta nel settembre 2008 durante la Milano Fashion week , si appresta a coinvolgere un nuovo target di clienti e, soprattutto, di includere con AR.RT, i mercati esteri come Asia ed America.

 

 

Fonte copertina diredonna.it

 

Bruce Springsteen. In mostra le foto di Stefanko

“Gli anni’70, sono stati fondamentali. La guerra del Vietnam aveva dato una coscienza e una partecipazione attiva alla politica. Amavo la musica di Presley, la forza che sempre mi ha dato James Brown: vedevo e rivedevo Badlands di Terence Malick; forte è stata l’influenza di Marlon Brando, di John Ford, di Scorsese, degli scrittori prediletti come Flannery O’Connor del profondo sud. Di James M. Cain, Jim Thompson, E. Allen Ginsberg, che iniziai a leggere solo dopo che aveva paragonato alcune mie canzoni ai suoi pensieri.”

 

(Foto by Frank Stefanko)
(Foto by Frank Stefanko)

 

 

Gli anni settanta, sono il decennio che decretano Bruce Springsteen, il boss del rock, con centinaia di concerti sold out tra Filadelfia e Phoenix. Un successo forse inaspettato per un giovane uomo di Long Branch nella Contea di Monmouth, nel New Jersey.

 

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(Foto by Frank Stefanko)

 

 

La fama esplode solo dopo diversi tentativi di rivalsa con gli Steel Mill, gruppo musicale di cui era il frontman. Ed è proprio in questa stagione della sua vita, che il fotografo Frank Stefanko, nel 1978, inzia ad immortalarlo nei suoi scatti; immagini, che oggi, potranno essere ammirate  alla Wall of Sound Gallery di Alba (Cuneo).

 

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Cover Album Darkness On The Edge Of Town by Frank Stefanko)

 

Cover album The River by Frank Stefanko)
Cover album The River by Frank Stefanko)

 

 

L’esposizione, vede protagonisti ritratti di un Bruce sempre più consapevole della sua popolarità, immortalato, in varie pose, con aria spavalda; nondimeno, tali immagini, sono state utilizzate per le copertine di album come “The River” e “Darkness On The Edge Of Town.”

La mostra, che resterà aperta fino il 28 agosto prossimo, annuncia peraltro, il River Tour di Bruce Springsteen che domani, 3 luglio, approda a Milano.

 

 

 

Foto cover Frank Stefanko

Armani. Peter Lindbergh firma la campagna New Normal

Quattro donne bellissime, esteticamente differenti l’una dall’altra.

Liu Wen (cinese), Amanda Murphy (americana), Elisa Sednaoui (italiana) e Liya Kebede (etiope), sono le modelle che di fronte all’obiettivo del fotografo Peter Lindbergh, hanno posato per la campagna pubblicitaria 2016 di New Normal di Armani.  

 

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Plage du Touquet (una lussureggiante meta turistica a nord delle Francia) è stata la location perfetta per presentare la collezione: una serie di capi basici e dalla linea comoda, composta da camicie, giacche aderenti (in pelle di pitone e Principe di Galles), pantaloni con pinces e magliette minimali.

Gli scatti, tutti rigorosamente in bianco e nero, accentuano correttamente, la superba eleganza di New Normal che, priva di eccessi, rivela una donna raffinata e sicura di sé.

 

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Ho voluto mostrare – ha dichiarato Giorgio Armani – tipi diversi di bellezza, senza barriere, di quattro giovani donne che vivono tutte a loro modo il presente. Con il mio stile ho sempre voluto comunicare un’idea di eleganza concreta e reale, e questa campagna rinnova lo stesso messaggio con un senso di assoluta contemporaneità“.

 

 

 

 

Fonte immagini grazia.it

 

Giorgio Armani collabora con Bugatti

Una capsule collection autunno/inverno 16-17, importante ed inaspettata. In questa occasione,  l’alta artigianalità e l’eleganza s’incontrano con il lusso e da questa unione, nasce la limited edition Giorgio Armani for Bugatti: una serie di accessori e capi che riassumono tutti gli elementi che caratterizzano la casa automobilistica francese, come il particolare prezioso per le borse in vitello spazzolato e cuoio, desunto dal dettaglio cromato a forma di staffa di cavallo del frontale delle automobili.

In linea con l’azienda Bugatti, la maison italiana ha partorito concettualmente una sfilza di abiti luxury, ideati con la consapevolezza che ad indossarli, saranno uomini dinamici e di gran classe; Il cliente, potrà scegliere di acquistare giacche in coccodrillo, jeans e coat in cachemire ed anche accessori come il porta IPad, le cinture, il portafogli e il beauty case, disponibili in pelle di vitello o coccodrillo.

 

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L’incontro con Bugatti è stato molto naturale”, ha dichiarato Giorgio Armani “ Da sempre ci accomuna il culto per le cose belle fatte per durare, realizzate con i migliori materiali. La collezione Giorgio Armani per Bugatti condensa questo incontro in una serie di capi e accessori pensati per essere indossati dagli uomini di oggi che ricercano solo il meglio e il cui stile di vita è attivo e dinamico”.

Di tutta risposta, il Presidente di Bugatti Automobiles S.A.S., Wolfgang Dürheimer ha utilizzato parole di stima nei confronti del noto stilista italiano e dell’omonima maison: “Per noi,  collaborare con Giorgio Armani è un grande onore. Quando si uniscono uno dei nomi più autorevoli e influenti dei settori moda e lifestyle e il marchio di vetture super sportive più esclusivo al mondo, non può che trattarsi di un progetto inedito, entusiasmante e stimolante.”

Disponibile a partire da agosto, la collezione Armani for Bugatti potrà essere acquistata nelle boutiques Armani ed all’interno di shop selezionati di Bugatti.

 

 

Photo by Giorgio Armani

Dior. Julia Nobis immortalata da Steven Meisel

Giovane, fresca e solare. E’ Julia Nobis, la modella australiana che durante il giorno, fuori dal set, indossa le Doc Martins ispirandosi ai look di Kurt Cobain, il nuovo volto della campagna pubblicitaria prêt-à-porter autunno-inverno 2016-2017 di Dior, firmata da Steven Meisel.

 

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Il focus dell’ADV è il movimento, il modo migliore per raccontare una donna dinamica, attiva e libera.

Il progetto creativo di Meisel, mira a rivelare ogni simbolo capo, attraverso pose mimiche che evidenziano la texture e i tagli degli indumenti indossati da Nobis.

 

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In primo piano, gli overcoats, che determinano, appunto, il dinamismo. Altra fonte per raggiungere l’obiettivo, sono gli spacchi delle gonne che, oltre a donare alla campagna pubblicitaria un tocco di audacia, sottolineano l’idea creativa del fotografo newyorkese.

 

 

Ph Steven Meisel

Famous: il video della discordia tra Kanye West e Taylor Swift

Tutto ebbe inizio durante i Video Music Award 2009 quando, Taylor Swift, riceve il premio come Miglior Video Femminile.

La giovane cantante statunitense, viene quasi travolta da un infuriato Kanye West che, precipitandosi  sul palco, urla tutto il disappunto per la sua vittoria, sostenendo che il premio sarebbe dovuto andare all’amica Beyoncé.

Ecco spiegata la nascita di una faida che si trascina, oramai, da sette anni.

 

Momento in cui Kanye West sale sul palco del Video Musi Award 2009, aggredendo verbalmente taylor swift (fonte immagine elle.com)
Momento in cui Kanye West sale sul palco del Video Musi Award 2009, aggredendo verbalmente taylor swift (fonte immagine elle.com)

 

 

Dopo un periodo di tregua durato qualche tempo, ecco un nuovo incontro, sempre ai Video Music Award ma stavolta ad essere premiato è proprio Kanye West, che vede consegnarsi il riconoscimento proprio da Taylor.

In quell’occasione e per dirla tutta, anche furbescamente, il rapper di Atlanta ringrazia pubblicamente la Swift, dichiarando sul palco: “Prima di tutto, grazie Taylor per essere stata così carina e avermi consegnato questo premio. Sapete, domani in questo teatro succederà qualcosa di completamente diverso. Questo palco non ci sarà più, ma la gente ricorderà comunque ciò che succede qui sopra. Il problema è che io lotto per gli artisti. Ma in questa lotta a volte sono stato irrispettoso con gli artisti.

 

Taylor Swift premia Kanye West. Tra i due, un abbraccio di circostanza (fonte immagine (elle.com)
Taylor Swift premia Kanye West. Tra i due, un abbraccio di circostanza (fonte immagine (grazia.it)

 

 

Baci ed abbracci, placano le chiacchiere sui due ma solo per il momento perché una nuova bufera sta per scatenarsi e anche questa volta, il vortice viene provocato dal marito di Kim Kardashian.

Professatosi l’artefice del successo della cantante di Blank Space, West lancia una nuova frecciatina alla collega con una dichiarazione al vetriolo: “I feel like me and Taylor Swift might still have sex / Why? I made that b-tch famous” (Sento che io e Taylor potremmo fare sesso. Perché? quella p****na l’ho resa famosa io!).

Ulteriore benzina sul fuoco è stato il lancio, di recente, del video “Famous” che Kanye ha presentato durante un evento a cui erano accorse celebs del calibro di Anna Wintour, Gigi Hadid  Karlie Kloss.

Il video, sta destando un prevedibile scandalo. Ispirato dal dipinto “Sleep” di Vincent Desiderio, Kanye riposa nudo, dopo un’orgia, accanto alla moglie e, ironia della sorte, a Taylor. Nello stesso letto, appaiono anche Rihanna accanto all’ex Chris Brown, Caitlyn Jenner, George W. Bush, Amber Rose, Donald Trump, Anna Wintour, Bill Cosby e Ray J.

Le statue di cera, che riproducono fedelmente tutti i personaggi rappresentati, non sono state  gradite da tutti i presenti in sala, così come l’ultima fatica di West.

Come avrà reagito la dolce Taylor? Fonti vicine alla star, hanno riferito a hollywoodlife.com che: ” Taylor è furiosa per quel video e si è sentita aggredita. Sapeva che Kanye West è imprevedibile, ma non immaginava potesse spingersi così oltre“.

Per il momento, il video è stato rimosso per buona pace della Swift che forse, silente, starà già preparando la sua contromossa.