PITTI UOMO 95 – IN VIAGGIO CON GABS TRIP TRAVEL COLLECTION

GABS @ PITTI UOMO 95
IN VIAGGIO CON GABS TRIP TRAVEL COLLECTION


Trasformazione, leggerezza, personalizzazione: il mondo caleidoscopico di Gabs si espande ulteriormente conquistando il mondo della valigeria. La passione per il viaggio da sempre caratterizza il DNA del brand, che con la linea di borse Trip cattura emozioni e ricordi da diverse città nel mondo, si allarga oggi con la nuova Trip Travel Collection, una linea di trolley ultraleggeri che si possono customizzare in modi sempre diversi grazie a fantasiose cover. Proprio per soddisfare i globetrotter più esigenti Gabs ha inoltre sviluppato sei modelli di borse in sei stampe fantasia abbinabili al trolley: la Trip Travel Bag, che presenta due cerniere sul retro per essere agganciata comodamente al manico del trolley per viaggiare sempre con stile e comfort.

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Il concetto di continua trasformazione e gioco definisce anche questa serie di trolley che possono cambiare aspetto grazie alle estrose copertine intercambiabili le cui stampe sono abbinate alle stesse della borsa Trip Travel. La prima cover con la stampa “viaggio” viene regalata con l’acquisto del trolley per iniziare una collezione che spazia da motivi street art a pattern colorate, per rendere la tua valigia sempre diversa e per divertenti mix&match con la borsa.

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E se l’esterno può cambiare secondo il gusto e il mood del momento, anche l’interno è sorprendente grazie alla fodera azzurra con stampa “viaggio” personalizzata, cinghie elastiche e divisorio con tasca rete azzurra per organizzare al meglio abiti e accessori.


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In auto, treno o aereo le parole d’ordine per il trolley sono leggerezza e funzionalità per non rinunciare
a comfort ed estetica. Il trolley Gabs vanta, infatti, un primato di assoluta leggerezza (pesa 2,45 kg) e grazie a uno studiato mix di materiali (abs e policarbonato) permette di portare più carico, ottimizzando spazi con garanzia di robustezza e affidabilità. Una linea pensata per esprimere la tua personalità anche in viaggio.

Doria1905 al Pitti Immagine Uomo 95

PULL THE HAT OUT OF THE BAG! FALL WINTER 19

L’iconico cappello genderless si arricchisce di concept tecnici e diventa sempre più trip-addict. La nuova avventura di Doria1905 è nel movimento. Lo arrotoli, lo srotoli, lo metti in tasca e poi: Tira fuori il cappello dalla borsa!

L’idea di viaggio continua ed evolve esplorando nuove dimensioni e nuovi ambienti. Calzato da esploratori e globetrotter, il cappello Doria è l’inseparabile compagno di viaggio, pratico, ingualcibile, arrotolabile e immancabile.
Doria 1905 rende contemporaneo il concetto del viaggiare “a cappello”, tenendo a mente l’immagine visionaria di Lewis Carrol, e disegna, completando la collezione unisex, una micro-linea di bags mirate a trasportare il fedele compagno, comodamente e con un mood assolutamente stiloso. I cappelli della collezione sono stato concepiti e realizzati per assecondare con un perfect fit le loro speciali bags.


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Doria 1905 espande il suo percorso creativo nel mondo degli accessori, partendo dalla praticità per approdare a un risultato in perfetta armonia con la cifra stilistica del brand. Nel DNA della borsa lo spirito unisex e timeless del marchio, di cui lo studio tecnico e la realizzazione delle scocche protettive sono stati affidati a un giovane designer di pelletteria: Alberto Olivero.


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Lo Zaino SKUBA, la Sacca OCEAN, la Shopper HEVA e la ROLL BAG hanno un comune denominatore: trasportare e preservare la forma del cappello con soluzioni di protezione che siano esteticamente gradevoli e possano, perché no, diventare veri e propri accessori con una vita propria. Realizzati in mix di materiale spalmato e vellutato al tatto, pelle nappata impermeabile, camoscio e dettagli di sofisticate zip multi-tono, si aprono svelando inaspettati e protetti “nascondigli” per viaggiare con il proprio cappello.

I cappelli si piegano, non si sgualciscono, si bagnano ma senza lasciar passare l’acqua, si vestono di accorgimenti tecnici che li rendono più calzanti, come le reti soft e i sottogola che assicurano tenuta e quel tocco uptodate classy-sport pur non modificando il concept del brand.

Colorati, luminosi, giocosi ma anche sofisticati, i cappelli di questa collezione sono estremamente unisex e giocano con materiali lussuosi come i velour pettinati, i feltri in cashmere e lapin, paillettes, eco-cavallino, naplack e morbidissime eco-furs ma, anche tessuti tecnici come resinati, reti soft, feltri impermeabili e l’immancabile “capsule” doppiata in leggera piuma d’oca “Thindown” che apre a nuovi colori.

Piombo, Fumo, Caramel, Mou, nero Saraceno, Negramaro, Inchiostro, Lacca, Melograno, Zucca, Petrolio, blu Notte, Mattone, Glicine, Ostrica, Roccia, si fondono in una palette profonda che disegna una collezione ricca di colori.
Forme sensuali, eleganti, pulite tornano alla ribalta accanto ai capi più sfrontati e young.

L’ispirazione “Futurista” di questa collezione è tangibile in ogni aspetto, nelle innovazioni azzardate, nei colori decisi, nella ricerca, da sempre alla base del brand, di materiali inusuali, forme semplici ma dinamiche e nella costante analisi della praticità, in particolare è forte il richiamo al genio di Ernesto Michahelles, conosciuto con il suo pseudonimo palindromo Thayaht, che creò quell’indumento unico e versatile che è la tuta e che ben si sposa con la praticità tanto cara a Doria 1905, ed è in occasione del centenario di questa fortunata invenzione, che le immagini del catalogo della stagione FW 19/20, rendono omaggio al primissimo esempio nella storia del Made in Italy (la cui denominazione risale proprio al 1920) di workwear, di un abito creato per assecondare il movimento, l’emancipazione, le conquiste, il lavoro verso la costruzione di un futuro migliore. In sintonia con il puro Made in Italy del marchio i capi scelti per accompagnare i cappelli nelle immagini, autentiche tute da lavoro della storica Casa della Tuta di Torino e scarpe “antinfortunistica” di grande impatto estetico del brand padovano Dike, pensate per vestire con stile l’ambiente di lavoro.


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“Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l’orizzonte, e le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta”. Filippo Tommaso Marinetti


TOODORIA è la capsule Doria 1905 che si propone di esaltare ed accentuare alcuni caratteri distintivi del brand tramite pezzi “outsider” ed innovativi. L’approccio “Toodoria” all’innovazione di prodotto si fonda su una continua sperimentazione e una contaminazione trasversale innovativa. Dopo la sperimentazione di prodotto avvenuta con l’applicazione di piercing, catene e zip nelle passate collezioni, questa volta Toodoria si concentra sul co-branding e, in una stagione dove la borsa diventa il naturale contenitore dei cappelli Doria, si lascia contaminare dall’interpretazione del cappello da parte del designer di pelletteria Alberto Olivero. Il risultato è una proiezione dei tratti caratterizzanti delle borse Alberto Olivero sul cappello, trasformando quest’ultimo in un container con pocket e finiture rubate al mondo delle bags.
Innovazione di prodotto, sperimentazione e cross-contamination rigorosamente Made in Italy costituiscono i capisaldi su sui si fonda Toodoria.

Christmas party fashion editorial

Christmas party fashion editorial

Team

Photographer: Gabriele Vinciguerra

Stylist: Paolo Sfarra

Modella: Sofia Orlandi

Hair Stylist: Alessandro Torti

Make up artist: Stefania Molon

 

Cappello e cappotto: Marta Jane Alesiani Gioielli: Via Bramante



Trench: Burberry Vintage Body e pantaloni: Patrizia Pepe Stivali: Marco Bologna


Occhiali: Saturninoeyewear


Pelliccia Le Tonerre – Abito Marta Jane Alesiani –  Gioielli Via Bramante

 

THINK POSITIVE! FABRIZIO SCLAVI & FRIENDS FOR ASA, ASSOCIAZIONE SOLIDARIETÀ AIDS

THINK POSITIVE!
FABRIZIO SCLAVI & FRIENDS FOR ASA, ASSOCIAZIONE SOLIDARIETÀ AIDS


10 Corso Como Tazzoli
inaugura i nuovi spazi con una mostra speciale per pensare in modo diverso a chi è sieropositivo in collaborazione con Fabrizio Sclavi & Friends for ASA, Associazione Solidarietà Aids

In occasione del 1° dicembre 2018, Giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS, ASA Associazione Solidarietà AIDS organizza una mostra-happening che inaugura il nuovo 10 Corso Como Tazzoli, un segnale importante per la città di Milano che si arricchisce di nuovi spazi aperti per l’intrattenimento culturale.

All’appello lanciato da Fabrizio Sclavi per questo importante progetto hanno subito aderito Gian Paolo Barbieri, Maria Vittoria Backhaus, Maurizio Galimberti, Ilaria Facci, Giovanni Gastel, Piero Gemelli, Alessandra Spranzi, Oliviero Toscani con Fabrica,
Paolo Zambaldi con Cosetta Giorgetti, Max Zambelli, Stefano Zarpellon ed Efisio Rocco Marras
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PAOLO ZAMBALDI

COSA, DOVE E QUANDO

Fabrizio Sclavi & Friends for ASA, Associazione Solidarietà Aids Sabato 1°dicembre 2018, dalle ore 18.30 alle ore 23.00 in 10 Corso Como Tazzoli, via Tazzoli 3.

Ore 18.30 Fabio Marelli, speaker di Discoradio, introduce gli autori protagonisti. Ore 20.00 Angelo di Genio, autore e attore, recita alcuni estratti da “Processo a Nureyev”.

Ore 20.30 Lettura Nomi Coperta dei Nomi

Ore 21.00 Sem & Stenn, live performance

Ore 22.00-23.00 drink & dance

SIMON CRACKER SS19 #TEENDRAMA

SIMON CRACKER SS19 #TEENDRAMA

Simon Cracker presenta #TEENDRAMA collezione SS19 (no gender), un percorso di ricordi d’infanzia che anche gli adulti vogliono rivivere, vogliono sentire nuovamente sulla pelle, mascherandosi e ingannando il tempo con un cocktail di cliché e stereotipi incorniciati e messi in mostra come in un museo.

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La passerella diventa un lampo temporale dove, dalla nascita caratterizzata dai tessuti e modelli infantili, si arriva a tutte le fasi dell’adolescenza: la ribellione, l’anarchia dei tredici anni, il ballo del diploma e il lancio nell’età adulta.

La SS19 trae ispirazione dalla generazione X che non si vuole staccare dalla mamma. Complice la crisi, la ricerca del lavoro e diversi fattori personali, più del 50% dei giovani d’oggi non vuole lasciare la casa in cui è cresciuto, per paura di diventare adulto. Altalenante sarà quindi questa doppia personalità, la parte adulta e quella bambina che giocano in passerella, sfidandosi a vicenda.



Anche la palette cromatica si focalizza sui toni pastello, che riporta al ricordo dei giocattoli in gomma dei neonati, ai pattern delle copertine dei quaderni di scuola, ai libri illustrati da colorare. L’attaccamento del figlio alla mamma e l’attaccamento della mamma al figlio, entrambi a livelli quasi ossessivi come nel rapporto tra Norma e Norman nel film Psycho prima e nella serie tv Bates Motel dopo, sono stati d’ispirazione per creare dei capi che unissero le due figure, la madre e il figlio, nella stessa silhouette. Un percorso che porta alla realizzazione di abiti perfettamente interscambiabili tra lui e lei.

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Simone Botte, founder di Simon Cracker, commenta:

Immagino una squadra di mammoni ed eterni ragazzini. Ho lavorato su alcune caratteristiche infantili: tute da neonato, pannolini e vestiti troppo grandi per essere indossati da un bambino. Da qui prende forma la collezione in cotone naturale e popeline stampato, con texture e grafiche infantili, personaggi noti tra nerd come le tartarughe ninja, imperdibili gadget per eterni bambini e collezionisti. Proprio in collaborazione con Nickelodeon ho voluto celebrare i 30 anni delle Teenagers Ninja Mutant Turtles, che si ritrovano su diversi capi della collezione”.

Punto cardine della nuova stagione è il consolidamento del progetto NORMAL PEOPLE, che ha l’obbiettivo di vestire con lo stesso capo tipologie di persone dalle taglie differenti, grazie alla particolare costruzione degli abiti. Per questo sfilano in passerella persone reali selezionate tramite street casting, normal people che indossano con nonchalance i capi artistici, ma al contempo easy to wear, della collezione Simon Cracker.

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La capsule collection O-RUB vista da Riccardo Lancia

O-RUB è una capsule collection, il nome significa Onice e Gomma, Onyx and Rubber, creata su sei pezzi.

Qui fotografata da Riccardo Lancia, è completata da accessori e materiali di riciclo quali gomma vulcanizzata presa dalle camere d’aria per le ruote delle auto.

Foto Riccardo Lancia

Stylist Enrica Camminante

Model Sean Cubito

Mua/Hair Stylist Sara De Monte

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ORIGABS SPECIAL EVENT La collaborazione con l’artista Camilla Falsini

ORIGABS SPECIAL EVENT
La collaborazione all’insegna del colore con l’artista Camilla Falsini


Gabs, marchio da sempre sinonimo di colore, ironia e trasformazione, lancia la speciale Origabs Capsule Collection in collaborazione con l’artista e illustratrice Camilla Falsini (su instagram @camillafalsini).

Origabs spinge ancora oltre il concetto di trasformabilità, prendendo ispirazione dalla tecnica degli origami per creare nuove forme grazie a differenti modi di piegare la borsa. Uno styling continuo in base al proprio outfit, una soluzione ideale per chi viaggia per avere, in poco spazio, una borsa che si adatta a occasioni d’uso diverse, che ti accompagna dal giorno alla sera. Un progetto innovativo che sarà presentato tramite le illustrazioni di Camilla Falsini, che con Gabs condivide l’amore per i colori vitaminici e le forme geometriche.

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L’artista (nata a Roma, dove vive e lavora) si muove tra pittura e illustrazione con un percorso già importante di collaborazioni sia per le opere murali e street-art, sia per le collaborazioni con importanti brand, case editrici e riviste.

Per la collaborazione con Origabs ha realizzato in esclusiva sei tavole ognuna raffigurante un animale (dal felino al serpente fino all’uccello) che interpreta un modello della collezione e saranno utilizzate sia per le vetrine del negozio, sia per quelle previste in Rinascente. Ogni opera è una sorta di carta da gioco (creata a sua volta giocando con le forme delle borse e degli animali), dalle linee minimali e dai colori forti. Ognuna di queste creature trasporta su di sé la borsa le cui forme hanno dato vita al proprio corpo trasformandosi in elementi grafici all’interno delle illustrazioni e creando giochi illusionistici.



Commenta Camilla Falsini: “Origabs è segno, modularità ed essenza. Ho trovato in questo una profonda sintonia con il mio lavoro, dove una geometria può essere un naso, un orecchio o un volto. Scomponendo le borse della linea Origabs ho scoperto una miriade di rettangoli, trapezi e triangoli, ricomponendoli ho creato squame di serpente, pinne di pesce e piume d’uccello. Ho così scomposto gli elementi delle borse e le ho poi ricombinate giocandoci, come in un caleidoscopio, usandoli per creare figure surreali di animali. E proprio nel mondo animale osserviamo magnifiche trasformazioni e una straordinaria varietà di forme e colori”.

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La linea Origabs si compone di tre modelli, due borse e un portafoglio che sono proposti nei colori platino, canna di fucile, ossidiana e rosso. Il modello Yoko (in vitello laminato lavato) è una borsa piatta a due manici, trasformabile anche in vaso e bauletto.

I tagli della pelle prendono l’ispirazione dal mondo degli origami e permettono di piegarla in diversi modi. Inoltre tramite i bottoni si riescono a fissare, creando diverse forme: a vaso, a bauletto, e piatta. In più i tagli permettono anche di schiacciarla a fisarmonica, così da ridurne al minimo l’ingombro per trasportarla in valigia.

Il secondo modello, Mitsuko, è una pochette piatta che si può trasformare a vaso o a parallelepipedo, diventando un piccolo beauty, oltre alla forma a fisarmonica, ideale per il trasporto in valigia.

Una capsule speciale pensata per completare un look sempre elegante con un tocco più audace, perfette per le festività natalizie e le occasioni più glamour.

Lo schermo dell’arte Film Festival XI edizione

Lo schermo dell’arte Film Festival
XI edizione
Firenze, Cinema La Compagnia
Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, Palazzo Medici Riccardi Palazzo Strozzi, Cango Cantieri Goldonetta
14 – 18 novembre 2018


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13 novembre inaugurazione mostra
European Identities. New Geographies in Artists’ Film and Video

14 novembre Opening Night

Peter Greenaway, Rä di Martino e Zapruder

Sarà Peter Greenaway ad aprire l’undicesima edizione dello Schermo dell’arte Film Festival, progetto internazionale dedicato alle molteplici interazioni tra cinema e arte, che si terrà a Firenze dal 13 al 18 novembre prossimo. Oltre cinquanta gli ospiti attesi tra artisti, registi, produttori e addetti ai lavori, tra cui gli artisti Dani Gal, Jumanna Manna, Ila Beka, Driant Zeneli, Barbara Visser, Gabrielle Brady, Diego Marcon, Jordi Colomer, la regista Lisa Immordino Vreeland, la curatrice Sarah Perks, il produttore Yorgos Tsourgiannis.
Per la Opening Night del 14 novembre il regista inglese, autore di celebri film quali I misteri del giardino di Compton House (1982), Il ventre dell’architetto (1987), Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (1989), Nightwatching (2007) presenterà la lecture The Open Air dedicata al progetto del suo prossimo film Walking to Paris, racconto del viaggio che, tra il 1903 e il 1904, il ventisettenne Costantin Brancusi intraprese a piedi dalla Romania, suo paese natale, per raggiungere Parigi, sua città d’elezione, che lo vedrà affermarsi come massima figura del rinnovamento dell’arte del Novecento.

100 Piper by Ra Di Martino
100 Piper by Ra Di Martino


Il programma della Opening Night prosegue con due anteprime di film di artisti italiani, una scelta da parte dello Schermo dell’arte che intende sottolineare la qualità della produzione di moving images di artisti del nostro paese: 100 Piper. Breve storia del Piper di Torino (1966-1969) in 100 frammenti di Rä di Martino dedicato al leggendario Piper Club di Torino, la cui vicenda è ricostruita attraverso la riattivazione di materiali di archivio e la raccolta di memorabilia unici – fotografie, diapositive, nastri audio e locandine – provenienti da testimoni diretti di quella esperienza; e Zeus Machine del collettivo Zapruder versione cinematografica di un progetto installativo a 12 canali dedicato alla figura di Ercole, l’eroe delle leggendarie fatiche. Nel film, costruito in capitoli, ogni “fatica” è un’impresa che celebra il mito in insolite ed attuali declinazioni. I personaggi infatti sono persone comuni che, accogliendo divertite e seriamente il nesso con Ercole, nella determinazione di voler andare fino in fondo, si fanno interpreti sinceri e autentici del richiamo eroico, in continua tensione tra la vetta dell’Olimpo e la sfera terrena.

Kusama Infinity by Heather Lenz © Harrie Verstappen
Kusama Infinity by Heather Lenz © Harrie Verstappen


Confermando la specificità della sua programmazione tra cinema e arte, il festival riunisce circa 25 film tra lungometraggi e corti, film d’artista e documentari. Tra quest’ultimi sono le anteprime italiane di Kusama- Infinity (2018) di Heather Lenz, dedicato alla novantenne artista giapponese Yayoi Kusama, una delle figure più celebri della scena contemporanea, che dal 1977 vive per sua scelta nell’ospedale psichiatrico Seiwa ma dipinge quasi quotidianamente nello suo studio a Shinjuku; The End of Fear (2017) di Barbara Visser che ricostruisce, a distanza di oltre vent’anni, la vicenda dello scempio subito nel 1986 dal celebre dipinto Who is Afraid of Red, Yellow and Blue III dell’astrattista americano Barnett Newman conservato allo Stedelijk Museum di Amsterdam; Love, Cecil di Lisa Immordino Vreeland, Stati Uniti (2017), che racconta la complessa personalità e il talento del designer e fotografo di moda Cecil Beaton, ritrattista ufficiale della Regina Elisabetta, attraverso rari materiali di archivio e brani tratti dai suoi diari.

Island of the Hungry Ghosts by Gabrielle Brady
Island of the Hungry Ghosts by Gabrielle Brady


Tra i film d’artista Lo schermo dell’arte è orgoglioso di presentare il toccante Island of the Hungry Ghosts (2018) dell’artista australiana Gabrielle Brady, il cui progetto è stato sviluppato nel 2015 nell’ambito di Feature Expanded, programma di formazione del festival. Vincitore di numerosi riconoscimenti tra cui il Best Documentary Feature Award del Tribeca Film Festival 2018 e recentemente il Feature Documentary Award dell’Adelaide Film Festival 2018, il film è stato nominato nella shortlist dei premi dell’Australian Academy of Cinema and Television Arts. Girato a Christmas Island nota per il fenomeno della migrazione di milioni di granchi dalla giungla al mare, narra l’esperienza di una giovane psicologa impegnata nel dare sostegno ai migranti che lì arrivano da tutto il Medio Oriente.

L’approccio delicato e la scoperta di una figura originale e fuori dagli schemi sono gli elementi del bel film Moryama-San (2017) di Ila Beka e Louise Lemoine dedicato a Yasuo Moriyama, eremita urbano di Tokyo appassionato di musica noise –la colonna sonora è di Otomo Yoshihide- che vive in modo del tutto personale gli spazi di una straodinaria casa a piccoli padiglioni disegnata dall’architetto Ryūe Nishizawa considerata un esempio dell’architettura giapponese contemporanea.

Blue by Apichatpong Weerasethakul
Blue by Apichatpong Weerasethakul


Tra i corti si segnalano tre film accomunati da atmosfere misteriose e sospese: nell’acclamato Monelle il giovane artista italiano Diego Marcon, finalista del MAXXI Bulgari Prize 2018, illumina il buio della sala cinematografica con spari di flash che rivelano inquietanti abitanti di uno spazio fortemente connotato da un’estetica razionalista, quello della celebre Casa del Fascio di Como dell’architetto Terragni; in Who Was the Last To Have Seen the Horyzon? del giovane artista Driant Zeneli, che nel 2017 ha partecipato al programma di formazione VISIO dello Schermo dell’arte e che rappresenterà l’Albania alla prossima Biennale di Venezia, quattro personaggi e un cane fluttuano in un ambiente alieno, oscuro e silenzioso; mentre in Blue, presentato in anteprima, il super premiato filmmaker e artista tailandese Apichatpong Weerasethakul condensa le atmosfere surreali tipiche del suo cinema in uno scenario che allude alla condizione tra sogno e veglia.

In programma inoltre la IV edizione di Feature Expanded. Art Film Strategies, progetto di formazione diretto da Sarah Perks e Leonardo Bigazzi e sostenuto da Creative Europe/MEDIA, che porterà a Firenze 12 artisti internazionali che desiderano realizzare il loro primo lungometraggio e che assegnerà quattro premi: Feature Expanded Distribution Award; Feature Expanded Development Award, Ottod’Ame Film Award, SUB- TI Award; la VII edizione di VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images, curata da Leonardo Bigazzi, rivolto alle giovani generazioni di artisti che lavorano con video e cinema, che conferma il VISIO Young Talent Acquisition Prize della Seven Gravity Collection. La open call del progetto ha ricevuto 90 candidature provenienti da 32 paesi diversi; le installazioni video e i film dei 12 artisti selezionati per VISIO saranno protagonisti della mostra European Identities. New Geographies in Artists’ Film and Video che inaugurerà martedì 13 novembre alle Murate. Progetti Arte Contemporanea; la II edizione del progetto Moving Archive che propone film dell’archivio del festival in 9 biblioteche e istituzioni della Città metropolitana di Firenze.

Lo schermo dell’arte Film Festival – XI edizione diretto da Silvia Lucchesi
Firenze, Cinema La Compagnia e altri luoghi

14 -18 novembre 2018
inaugurazione 13 novembre
www.schermodellarte.org

La terza edizione di Oxford Fashion Studio Show

Grandissimo successo per la terza edizione di Oxford Fashion Studio Show:
Il 22 settembre presso l’Hotel Principe di Savoia di Milano ha avuto luogo per il secondo anno consecutivo l’Oxford Fashion Studio Show, evento prorompente e stravagante della realtà londinese.

7 i designers indipendenti che hanno presentato la loro collezione SS19, offrendo agli spettatori un tour fra diverse colture, toccando ogni parte del mondo.

Oxford Fashion Studio dà la possibilità ad alcuni stilisti emergenti di mostrare le loro creazioni nelle grandi capitali della moda: Londra, Parigi, New York e Milano. Una ricerca che la realtà londinese presenta ogni anno, grazie alla quale tradizioni, colori e originalità emergono.

Due Fashion Show dove Tiffany Saunders e Carl Anglim, direttori di Oxford Fashion Studio, hanno presentato i diversi creativi che per l’occasione hanno creato delle capsules che al meglio potessero identificare il loro carattere e i loro obiettivi tramite materiali innovativi, modelli di alta sartoria, patterns che ricordano le diverse culture e danno valore e notorietà ai paesi lontani.

I 7 brand selezionati da Oxford Fashion Studio che hanno sfilato in occasione di Milano Moda Donna:

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Carra Hosiery


Carra Hosiery
La legwear collection di Christy Ariston, anima creativa di Carra Hosiery, è raffinata e vivace allo stesso tempo per dare un tocco di stravaganza ad ogni outfit.
Realizzata con materiali antibatterici, la collezione è eco friendly senza però far passare in secondo piano lo stile che resta moderno pur avendo dettagli vintage.
Twitter: @carrahosiery

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Fabrosanz Creations


Fabrosanz Creations
Direttamente dal Sudafrica arriva la collezione di Sandi Mazibuko, designer di Fabrosanz Creations, che grazie alla sua caparbia e unicità ha trovato un posto nel mondo delle fashion addicted sudafricane realizzando capi variopinti dalle fantasie astratte.

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Geoj Official


Geoj Official
La giovanissima neozelandese, Georgia Hensley Smith partecipa per la terza volta all’importante evento di Oxford Fashion Studio presentando una SS19 dai forti contrasti di geometrie aggressive e colori scuri con total look freschi e multicolor.
La giovane mente del marchio spinta dalla passione travolgente per la moda è arrivata a soli 16 anni tra i finalisti dei Hokonui Fashion Awards.
Instagram: @geojofficial

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Yurita Puji x Jeanny Wang


Yurita Puji x Jeanny Wang
Yurita Puji prende ispirazione dalle sue terre creando abiti dai tagli sartoriali impreziositi da dettagli metallici. Sono le donne di Aceh in Indonesia le abili sarte di questi abiti dai toni regali cuciti con materiali pregiati.
Instagram: @levicobutik

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EnnyEthnic


EnnyEthnic
EnnyEthnic pensa a tessuti leggeri e fantasie multicolor per le donne.
Donne che non vogliono passare inosservate e sfoggiano con sobrietà anche i capi più eccentrici realizzati direttamente in Virginia, USA.
Etnicità è la parola chiave del brand.

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Rwanda Clothing


Rwanda Clothing
Toni audaci quelli di Joselyne Umutoniwase, fondatrice di Rwanda Clothing.
Ed è proprio al Ruanda che si ispira la designer utilizzando trame africane, tessuti tradizionali e modelli strutturati.
Abiti da sfoggiare in tutte le occasioni.
Instagram: @rwandaclothing

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Adinda Moeda x Jeany Wang


Adinda Moeda x Jeany Wang
Adinda Moeda e Jeany Wang collaborano per la collezione SS19.
Tessuti di tradizione indonesiana e dai colori forti sono il caposaldo di questi abiti eleganti e ricercati impreziositi dalle creazione perlacee di Adinda Moeda.
Instagram: @levicobutik

Oxford Fashion Studio
Oxford Fashion Studio è un vero e proprio Think Tank del fashion indipendente, fondato nel 2009 e con sede a Londra. Da quasi 10 anni supporta e scopre i talenti emergenti più visionari del panorama della moda nel mondo e ne diffonde visioni e collezioni grazie all’organizzazione di eventi con visibilità internazionale.