In uno scenario incantato e suggestivo, Dimora delle Balze e il suo Lumìa Organic Restaurant a Noto, il 30 maggio e il 13 giugno, invitano il pubblico a due cene conviviali per un percorso culinario tra i quattro elementi: aria, terra, acqua e fuoco
Si terrà giovedì 30 maggio e giovedì 13 giugno 2024 la seconda edizione di “Lumìa sotto le stelle”, nel meraviglioso scenario di Dimora delle Balze e Lumìa Organic Restaurant, alle porte di Noto, in Sicilia, che aprono al pubblico per due serate dove storie, profumi, colori e sapori si incontrano in un tavolo conviviale sotto le stelle.
In quest’atmosfera, circondati dal verde dei monti Iblei e dai sentori delle piante aromatiche, lo chef Gabriele Camiolo vi accompagnerà in un percorso culinario tra i quattro elementi: aria, terra, acqua e fuoco. Ogni portata, servita in abbinamento alla rinomata cantina Tasca d’Almerita, sarà raccontata da Costanza Chirvino, con particolare attenzione a una selezione di vini pensata per l’occasione in riferimento all’elemento acqua.
Durante la cena l’astrofisico Andrea Orlando, presidente IAS, sorprenderà il pubblico grazie a delle attività di skygazing in un viaggio alla scoperta della bellezza ancestrale del cielo estivo, con le sue costellazioni e i suoi asterismi e la loro influenza in riferimento alla quintessenza.
Lumìa è un nome che parla di rarità: richiama l’omonimo albero secolare di agrumi di Sicilia. Oggi è anche la perla della ristorazione della tenuta Dimora delle Balze, sulle colline della Val di Noto. Lumìa Organic Restaurant è un luogo che, per sua stessa vocazione, è un’esperienza sensoriale tra tappe e suggestioni gastronomiche antiche, reinterpretate nel presente, grazie anche alla scelta di essere totalmente biologico nella selezione di ogni materia prima. Solo così è possibile sollecitare reminiscenze in cui spiccano l’amore per l’autenticità del territorio e per le tradizioni millenarie dell’isola. Lumìa Organic Restaurant è un’oasi di pace, un tripudio di gusti mediterranei che ribadisce l’unicità della terra di Sicilia e la volontà di ribadire le sue indiscusse eccellenze.
La mediterraneità, che è quella inconfondibile, radicale dei paesaggi tutto intorno, oggi è materia plasmata dalle idee, dalla sensibilità e dall’attaccamento alla tradizione siciliana della famiglia Lops, artefice di uno straordinario progetto di restauro conservativo che non ha solo riguardato la struttura del ristorante. In questi anni infatti sono stati rivitalizzati e portati a nuovo splendore diversi ettari di terreno abbondonati della Val Di Noto. Il credo è preciso: plasmare un futuro rivoluzionario attraverso la scelta di ciò di cui ci nutriamo, per portare un contribuito più esteso per tutto il pianeta.
Dimora delle Balze è una tenuta del 1800 in cui il tempo sembra non essere trascorso. La struttura si trova nella Sicilia Orientale, sull’altipiano degli Iblei, in una estesa vallata di 27 ettari a pochi chilometri da Palazzolo Acreide, città della Val di Noto riconosciuta nel 2002 dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Il luogo in cui sorge la struttura è intriso di storia: un antico portone conduce verso un giardino in cui si trovano alcuni resti appartenenti alla vecchia architettura e delle panchine poste sotto un pergolato retto da colonne classiche restaurate, con affaccio sulla Valle e sul fiume Manghisi. La casa baronale si staglia tra frutteti di limone, gelsomini, pietre modicane, terrazze a sbalzo e un viale di carrubi, i sempreverdi originari del Mediterraneo. Il risultato è un’atmosfera fresca, di elegante contemporaneità intonata alle atmosfere calde e rurali della Val di Noto.
Programma:
Ore 20.00 Aperitivo di Benvenuto con Tasca d’Almerita
Ore 20.30 Cena Conviviale / Menù a 4 portate e vini di Tasca d’Almerita in abbinamento
Non chiamateli i vini dell’estate: quando è l’attesa che fa la differenza
Eleganti, leggeri, profumati, ma anche setosi, persistenti e, soprattutto, dalla grande capacità evolutiva. Sono questo e molto altro i vini rosè di Costaripa, l’azienda viticola di Moniga del Garda dove, alla ricerca della massima qualità, si unisce da sempre l’estro e il talento del suo enologo e patron, Mattia Vezzola, che negli anni ha permesso alla cantina di distinguersi nel panorama nazionale e non solo. Lo ha fatto a partire da una delle tipologie più nobili e rappresentative del Lago di Garda, il Rosé Valtènesi di cui ha saputo reinterpretare il profilo sensoriale, rendendolo unico e contemporaneo.
Anticonformisti e all’avanguardia. È dunque così che Costaripa racconta i suoi rosè, ma con un monito: sono vini che trovano nell’attesa la loro migliore espressione. E non solo sono adatti al momento dell’aperitivo, ma – grazie all’ampio ventaglio aromatico che offrono – si sposano perfettamente a numerosi piatti della cucina italiana internazionale, raffinata e speziata. I rosé firmati Costaripa sono infatti considerati da sempre vini innovativi che trovano proprio nel valore del tempo il loro apice qualitativo; famosi per i loro colori tenui cipria e perla, la succosità naturale che porta alla memoria il sole e le brezze mediterranee e di lago, in particolar modo, per la rinomata e spiccata capacità evolutiva dovuta essenzialmente ad una lavorazione antica e di tradizione che permette di amplificare il volume aromatico e gustativo del prodotto finale. E se è la longevità il carattere distintivo dei rosè Costaripa, essa è possibile solo grazie all’approccio che al meglio definisce Vezzola e lo stile dei suoi vini: quello dei vecchi Champagne più eleganti, a cui l’enologo si ispira sin dagli anni ’70 quando quel “viaggio illuminante” nella regione francese, dette avvio alla sua forte passione per i vini di effervescenza più nobile, che oggi si traduce in vini estremamente complessi, raffinati, eleganti e longevi, realizzati grazie a una vendemmia rigorosamente manuale, all’utilizzo esclusivo del mosto fiore e alla fermentazione nelle celebri botti di rovere bianco.
“Oggi i vini rosè vengono troppo spesso accostati a una tipologia di target, quella delle donne, e a un particolare momento dell’anno, l’estate. Freschi, leggeri, poco impegnativi e perfetti per i piatti estivi; troppo spesso la categoria dei rosé viene confinata a una dimensione che non le appartiene. O, almeno, non in modo esclusivo” – commenta Mattia Vezzola – “Perciò, ora più che mai ci teniamo a raccontare i nostri rosè, che vanno esattamente a sfatare questo mito e che, per questo, possono e devono essere riconosciuti al pari dei più rinomati vini bianchi. Dal RosaMara al PalmArgentina che hanno una longevità di almeno 2-4 anni, fino al Molmenti che trova la sua migliore espressione in, addirittura, 10-15 anni: le nostre etichette rosé sono il frutto di lunghi studi e, soprattutto, di una forte intraprendenza. Sono espressione di eleganza e anticonformismo”.
Dalla vendemmia all’affinamento, l’attenzione di Costaripa per i suoi rosè Una cura minuziosa che prende le mosse sin dal lavoro in campo: le uve dei rosè Costaripa sono infatti selezionate esclusivamente tra quelle nelle zone pedecollinari esposte al sorgere del sole, raccolte a mano a raggiungimento della perfetta maturazione e solo nelle prime ore del mattino. Ma non solo, il lavoro in vigna assume una importanza ulteriore grazie alla selezione massale usata fino dal 1928 per la riproduzione della vite, tecnica che – grazie a studi portati avanti da ben tre generazioni. – Per questo Vezzola oggi mette in campo questo patrimonio ottenendo la massima variabilità genetica all’interno della stessa varietà di pianta. Una volta in cantina, dopo la diraspatura, il mosto rimane in contatto con le bucce il tempo necessario ad ottenere la massima estrazione qualitativa di precursori aromatici, gustativi e dei sali minerali. Il mosto viene quindi separato dalle bucce secondo la più tradizionale “vinificazione a lacrima”, usando, cioè, il puro fiore attraverso lo sgrondo statico prima della fermentazione, ottenendo così un mosto che può essere definito il “cuore dell’acino”. A seguire, l’affinamento che prevede da sempre l’utilizzo di piccole botti di rovere bianco per le fermentazioni e l’elevazione, al fine di aumentare la capacità di questi grandi vini di attraversare il tempo. Infine, parola-chiave e concetto a cui Vezzola tiene molto perché la longevità dei vini possa dirsi carattere distintivo di una cantina è la costanza, ossia la capacità di mantenere un’alta qualità del prodotto finale negli anni e di rispettare un preciso stile aziendale, per dare vita a prodotti d’eccellenza e allo stesso tempo riconoscibili.
È dunque un’attenzione al dettaglio dalla vigna alla cantina quella di Costaripa, che si unisce a una filosofia aziendale basata sulla massima espressione del territorio e delle varietà delle uve, con un occhio di riguardo alla tutela della biodiversità. Il tutto all’interno di un territorio unico con caratteristiche climatiche ideali – una sorta di “enclave mediterranea” ai piedi delle Prealpi – che lo rendono prima di tutto unico e naturalmente vocato proprio alla produzione di vini rosé di straordinaria qualità.
1-MATTIAVEZZOLA BRUT ROSÉ S.A.
DENOMINAZIONE Metodo Classico VSQ ASSEMBLAGGIO Da uve Chardonnay 80%, Pinot Nero 20% raccolte a perfetta maturazione sulle morene interne ed esterne più antiche del Lago rivolte a Sud, Sud-Ovest. STRUTTURA DEL TERRENO Di origine glaciale: morenico ghiaioso con presenza di calcare e argilla ETA’ MEDIA DELLE VITI & SISTEMA DI ALLEVAMENTO Maggiore di 25 anni – Guyot bilaterale VENDEMMIA Rigorosamente da sempre a mano mantenendo la perfetta integrità dell’acino. Alle prime luci del mattino quando la temperatura dell’aria e dei frutti sono più fresche a conservare la croccantezza della buccia. LA VINIFICAZIONE Da uve Chardonnay e Pinot Nero provenienti dalle terre più vocate e fresche del Garda. Pigiatura uva intera soffice e lenta. Prima fermentazione a temperatura controllata mantenendo separata ogni variabile legata all’integrità di ogni singola vigna. Il 35% del mosto fermenta ed evolve in piccole vecchie botti di rovere bianco da 228lt per circa 8 mesi. Bollicine prodotte con la seconda fermentazione in bottiglia, finissime e discrete che sollecitano totalmente il palato più esigente. AFFINAMENTO 30 – 36 mesi dalla vendemmia LA DEGUSTAZIONE VISTA: Spuma bianca e effervescenza luminosa indice di un’ottima stagionatura sui lieviti. Di un rosa chiaro delicatissimo, tenue, con un accenno quasi impercettibile che può nel tempo donare una sfumatura di rosa appena sfiorita. PROFUMO: Il bouquet è nitido, fresco ed essenziale. Profumi di piccoli frutti rossi selvatici, ribes e lampone, si accompagnano a sfumature di scorza agrumata. SAPORE: Elegante nella sua armonia, carnoso e estremamente sapido. Ampio di gusto e struttura, mantiene eccellente fragranza e freschezza. TEMPERATURA DI SERVIZIO 4 – 6 °c ACCORDI GASTRONOMICI Aperitivi anche con ostriche, plateau di frutti di mare e sushi. PIATTO SCELTO DALLO CHEF SERGIO MEI Carpaccio di salmone con leggera affumicatura alle mele.
2- MOLMENTI VALTENESI 2019
DENOMINAZIONE di ORIGINE Valtènesi ASSEMBLAGGIO Groppello Gentile 60%, Marzemino 20%, Sangiovese 10% Barbera 10% STRUTTURA DEL TERRENO Morenico ghiaioso con presenza di argilla, pedecollinare, esposizione Sud-Est ETA’ MEDIA DELLE VITI 50 anni SISTEMA DI ALLEVAMENTO Guyot ANDAMENTO CLIMATICO 2019 Una annata caratterizzata da una primavera povera di pioggia e di un aprile che stranamente ha imbiancato le montagne sopra i 1100 mt. I mesi successivi veramente atipici per un’area definita temperata, maggio con frequenti rovesci piovosi e giugno con temperature oltre i 37 gradi… L’opportunità di considerare una antica lavorazione del terreno ha permesso alle piogge di luglio di essere provvidenzialmente assorbite dai nostri vigneti evitando il pericoloso stress idrico. Fioritura leggermente tardiva e produzione inferiore alle aspettative. L’apparato fogliare rigoglioso ha permesso un’accelerazione della gradazione zuccherina e della maturazione. Una eccellente raccolta di UVE perfettamente mature, splendide, con acini ben formati e succosi e un rapporto equilibrato ed armonioso tra la parte della freschezza e quella della dolcezza. Valtenesi Rose’ da considerare straordinari… VENDEMMIA Rigorosamente da sempre a mano alle prime luci del mattino quando la temperatura dell’aria e dei frutti sono più fresche a conservare la croccantezza della buccia. LA VINIFICAZIONE La tecnologia è rappresentata dalla vinificazione “a lacrima”, cioè l’utilizzo del puro fiore attraverso lo sgrondo statico prima della fermentazione, ottenendo così un mosto che può essere considerato il “cuore dell’acino” AFFINAMENTO Il 100% del mosto fermenta e si eleva in vecchie tonneaux di rovere bianco da 400lt per circa 24 mesi, riposa poi in bottiglia per altri 3 anni. LA DEGUSTAZIONE COLORE: Leggero rosa lucente cristallino, unico nel suo genere, con tenui riflessi color perla, dorati con il tempo. PROFUMO: Ricco e complesso. Ampio di viola, fiori bianchi dolci di pesche di vigna, agrumi, melograno, piccoli frutti rossi, spezie e zafferano. Raccoglie nel tempo nuances di leggera vaniglia e lievi note di pepe nero. SAPORE: Perfetta corrispondenza gusto-olfattiva. Tessitura avvolgente, con spessore, ampio e complesso con un’originalissima sapidità e persistenza. Freschezza soave, croccante, verticale, ricco di energia sintomo di straordinaria longevità. ACCORDI GASTRONOMICI Ideale con cibi mediterranei, crostacei, tonno cotto e crudo, spada marinato agli agrumi. Carpaccio di vitello o carne bianca in crema di tartufo di stagione. Risotto con verdure e conchigliacei. CONSIGLIO DELLO CHEF SERGIO MEI Raviolo con burrata e battuto di pomodoro crudo e basilico.
3-ROSAMARA VALTENESI 2023
DENOMINAZIONE di ORIGINE Valtènesi ASSEMBLAGGIO Groppello Gentile 50 %, Marzemino 30%, Sangiovese 10 %, Barbera10% STRUTTURA DEL TERRENO Morenico ghiaioso con presenza di argilla ETA’ MEDIA DELLE VITI e SISTEMA DI ALLEVAMENTO Maggiore di 25 anni – Guyot bilaterale ANDAMENTO CLIMATICO 2023 L’andamento climatico stagionale 2023 ha avuto un decorso altalenante. Primavera caratterizzata da temperature fresche che si sono prolungate fino a luglio, Monte Baldo innevato fino al 14 maggio. Un leggero effetto grandinigeno in aprile ha interessato un 10% dei nostri vigneti. In maggio e giugno le abbondanti piogge hanno consentito una fioritura posticipata e quindi una vendemmia leggermente tardiva. Nonostante la pioggia abbondante, buona escursione termica fino a fine luglio. Agosto molto caldo, con temperature costanti vicino ai 38°. Produzione sopra le aspettative con indice di maturazione regolare. Vendemmia leggermente posticipata per raccogliere il frutto a sua piena espressione. La raccolta manuale delle uve ha dato valore all’esperienza del saper selezionare i grappoli perfettamente maturi. VENDEMMIA Rigorosamente e da sempre a mano. Alle prime luci del mattino quando la temperatura dell’aria e dei frutti sono più fresche a conservare la croccantezza della buccia. LA VINIFICAZIONE La tecnologia è rappresentata dalla vinificazione “a lacrima”, cioè l’utilizzo del puro fiore attraverso lo sgrondo statico prima della fermentazione, ottenendo così un mosto che può essere considerato il “cuore dell’acino” AFFINAMENTO Il 50% del mosto fermenta ed eleva in piccole vecchie botti di rovere bianco da 228lt per circa 6 mesi. LA DEGUSTAZIONE COLORE: Leggerissimo di rosa appena fiorita, quasi perla, caratteristico di un rispetto incondizionato, durante il lento sgrondo, del mosto fiore. PROFUMO: Invitante, stimola la piacevolezza. Leggermente speziato e sottile nella più fresca eleganza. Note fruttate di pesca della vigna, piccoli frutti rossi e pepe nero. Leggero di viola, fiori di arancio, pompelmo e melograno. SAPORE: Succoso, secco senza residualità zuccherina. Perfettamente corrispondente alle aspettative. Buona energia e verticalità con tessitura setosa e armonica. Ampio, ricco di ottima persistenza e sapidità. Lungo il finale con leggerissimo retrogusto di mandorla di pasticceria. ACCORDI GASTRONOMICI Ideale dall’aperitivo, esalta pesce bianco crudo, ricciola, dentice, capasanta scottata alla plancia, pepata di cozze e ogni tipo di insalata mediterranea. CONSIGLIO DELLO CHEF SERGIO MEI Gambero al vapore con insalatina di pesche.
In scena da lunedì 27 a giovedì 30 la terza edizione dell’evento che mette insieme cene, talk show stellati e degustazioni, con un focus speciale su spezie e piccante. Opening party al The Lodge Club con cinque chef che interpretano il mondo dei tacos.
Dopo il successo delle prime due edizioni, il terzo appuntamento con Tavola Latina – la rassegna cultural-gastronomica dedicata alle cucine sudamericane e alle loro diverse declinazioni – cala il poker, passando da tre a quattro giornate. L’appuntamento, ideato da un team di giornalisti guidato da Giacomo Iacobellis, va in scena da lunedì 27 a giovedì 30 maggio a Firenze, coinvolgendo una serie di locali in giro per la città che ospiteranno i diversi momenti. Se i focus della prime due edizioni erano stati rispettivamente il ceviche e la carne, quest’anno Tavola Latina porrà sotto i riflettori il mondo del piccante e delle spezie, da sempre presenti nell’immaginario collettivo gastronomico legato ai Paesi latini.
Come da tradizione si comincia con l’Opening Party di lunedì 27, al The Lodge Club (viale Poggi, 1) che vedrà cinque nomi – gli chef Simone Cipriani (Essenziale), Francys Salazar (Sevi) e i maestri taqueros Tommaso Fontanella (ToscoTacos), Riccardo Ricci (MotoTacos) e Gabriel Hernandez (Raíces) – cimentarsi con ricette classiche e innovative, usando la carne fornita dal guru della macelleria Alessandro Soderi e le tortillas di La Morenita. Insieme ai tacos, i gelati di Cinzia Otri ispirati al Sud America, il cioccolato venezuelano Noalya, il liquore Yerbito e cocktail a base di pisco distribuiti da Zafferano Spirits. La serata sarà animata dalla musica tradizionale messicana del gruppo Mariachi El Magnifico de Florencia.
Il secondo giorno andrà in scena al ristorante Segno (Hotel Plaza Lucchesi) uno speciale pranzo dedicato all’uso del cioccolato nella cucina salata, con il resident chef Tommaso Calonaci insieme a Carlotta Delicato (Ristorante Delicato, Contigliano RI) e Vincenzo Artadi Carbajal (Miro Milano). Nel pomeriggio il Social Hub ospiterà una degustazione di cioccolato Noalya, liquore Yerbito e sigari Nocilla, mentre dopo il tramonto le Serre Torrigiani ospiteranno il pop-up della Florence e Tuscany Cocktail Week coinvolgendo 4 cocktail bar toscani e il nuovo ristorante di sushi brasiliano Batukada.
Il terzo giorno di Tavola Latina 2024 si apre al nuovissimo ristorante Osmo (Floren Luxury Hotel, via Panzani) che ospiterà lo chef stellato Salvatore Morello (Inkiostro, PR) che interpreta i sapori piccanti di diversi mondi, dalla Calabria al Sud America, insieme al resident Marco Anselmi. Il pomeriggio al Teatro del Sale (via de’ Macci) dalle ore 15,30 va invece in scena il talk show “Il Chimichurri vs spezie del mondo” con gli chef stellati Karime Lopez (Messico), Salvatore Morello (Italia), Stelios Sakalis (Grecia), Paulo Airaudo (Argentina) e Paolo Lavezzini (Italia). Dalle 18 alle 19 il Next Door Gunè (Via del Drago d’Oro) ospiterà un evento che vedrà tre note influencer sudamericane dietro il bancone, con la bartender Eleonora Romolini. La giornata finisce in grande con la cena stellata allestita dallo chef argentino Paulo Airaudo (Luca’s Restaurant, all’interno dell’hotel La Gemma) accompagnati dal metodo classico di Zafferano Spirits.
Il quarto giorno di Tavola Latina 2024 inizia al Golden View (via de’ Benci) che farà da cornice al pranzo “L’Italia centrale interpreta l’America centrale” con gli chef stellati umbri Andrea Impero (Elementi Borgo Brufa) e Ada Stifani (Ada Gourmet) che insieme al resident chef Andrea Candito interpreteranno piatti tipici intervallati da reading in ligua originale tratti dal libro “Il rigore più lungo del mondo” di Osvaldo Soriano, accompagnati dai vini dell’azienda del calciatore argentino Nicholas Burdisso. A finire, ultimo brindisi con due tradizioni di speziature a confronto: da un lato la cucina peruviana di Sevi, dall’altra quella indiana dello chef Johty Singh (Haveli).
“Anche quest’anno abbiamo voluto tessere un filo ideale tra la cucina toscana e quelle sudamericane – spiega Giacomo Iacobellis, tra i più autorevoli conoscitori della gastronomia latina in Italia – coinvolgendo sia addetti ai lavori che appassionati alla scoperta di materie prime e preparazioni a prima vista così lontane dal nostro quotidiano, grazie al contributo di materie prime come l’aglio Tata, l’olio Evo delle Tenute Librandi, l’acqua Fonteviva e i distillati di Dovel”.
La nuova sede de Il Prisma è il luogo della progettazione, della conoscenza e delle contaminazioni interdisciplinari
Come possiamo creare valore dal tempo passato insieme? Qual è l’aspirazione che accomuna le persone? Queste le domande che si sono posti progettando la loro nuova sede in Via Adige 11, Milano, il team di Il Prisma Live. La risposta che hanno trovato risiede nel desiderio di condividere la conoscenza. Ecco perché Il Prisma Live è molto più di uno spazio fisico. È un luogo di condivisione e diffusione di cultura, in cui si raccolgono gli spunti che si osservano nel mondo per generare visioni, progettare, coinvolgere colleghi e stakeholder esterni.
A stimolare il coinvolgimento un palinsesto strutturato di confronti esterni (talk tematici) ed interni (LAB) con una serie di mentori d’eccezione, tra cui Walter Mariotti, Luca Cantore D’Amore, Marco Nereo Rotelli, Allison Rowe, oltre alle collaborazioni con il POLIMI e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
GLI SPAZI DE IL PRISMA LIVE
All’interno dei suoi 1100 metri quadrati di superficie, tutto è concepito come una sperimentazione laboratoriale: dalle tipologie di ambienti agli arredi mobili, dalla percezione alla versatilità dell’esperienza.
Ingresso
È il primo momento di dialogo con i visitatori: monitor a parete di diverse dimensioni raccontano il manifesto Il Prisma e il palinsesto di tutti gli eventi e contenuti che lo animeranno nel corso dell’anno.
Area Live
È lo spazio dell’esperienza, completamente flessibile e riconfigurabile per incontrare necessità di brainstorming, workshop, plenarie, cooking show, gruppi ristretti di lavoro e molto altro. Il look and feel è direttamente riferito all’estetica industriale, vedendo nel tubo Innocenti il proprio elemento più iconico. Ci sono molteplici work setting, possibili grazie a una serie di arredi custom e di serie, totalmente configurabili: pouf, tavoli alti, tavoli pieghevoli, gradonate e diverse tipologie di sedute.
L’Area Live è estremamente articolata e si compone di una serie di aree ancillari. Un lato è organizzato con cinque spalti mobili che rivelano altrettante nicchie ideate per ospitare brainstorming. All’interno è possibile utilizzare pareti scrivibili e monitor. Se si necessità maggiore tranquillità, si può scegliere tra quattro phone booth pensate per l’attività individuale ma che possono essere utilizzate anche come teche espositive per prototipi e installazioni fisiche e digitali.
Layer tecnologico
Un raffinato layer tecnologico permette di favorire collaborazioni ibride, presentazioni ed eventi collettivi. A livello di infrastruttura digitale, è possibile creare sofisticati scenari luminosi e acustici, che danno vita a diverse atmosfere. Tutta la tecnologia è integrata in maniera site-specific. La flessibilità dello spazio prevede la convivenza di diversi scenari supportati dalla dinamicità dei controlli audio/video/luci. Il tutto è altamente personalizzabile in base alle esigenze del momento (real time) sia del preset.
Mezzanine
Mezzanine (il soppalco) è immaginato come un ambiente lavorativo sospeso che permette di guardare l’Area Live dall’alto, per una visione d’insieme.
Bar Bar
Bar Bar, un’area con all’interno un iconico bancone-bar per i momenti di pausa, riunioni informali, brainstorming, party. È un luogo di attrazione connesso a una filosofia di F&B sostenibile. Anche quest’area è totalmente riconfigurabile in una serie di work setting che possono spaziare da collaborazioni più strutturate e formali (sala consiglio) incontri informali o tematici, sempre con rapporto diretto con l’esperienza food. È possibile isolare lo spazio con una parete mobile. Si possono inoltre utilizzare monitor (su carrelli) da 75 pollici e sistema A/V completo per video call e presentazioni.
Melting Podcast
Melting Podcast è il veicolo di diffusione di visioni, pensieri, approfondimenti. È una sala allestita come sala registrazioni e radiofonica. Da qui si aprono conversazioni su temi ESG, innovazione tecnologica, approfondimento di ricerca, ma anche confronti su progetti nostri e altrui, con ospiti interni ed esterni. Riconoscibile grazie all’illuminazione dimmerabile ed RGB che permette di personalizzarla, la sala è accessoriata con microfono a condensatore di alta qualità. L’audio in entrata dal microfono può essere trasmesso a tutti gli spazi dello studio, compreso l’open space del piano primo, o solo ad alcuni, a piacere. Quando non “on air”, diventa una comoda sala a cinque posti con monitor e set per videochiamate.
Serendipity Garden
Serendipity Garden nasce per raccontare un approccio esplorativo in termini di sostenibilità e benessere. È un’area sempre verde, in cui dedicarsi a momenti di lavoro, condivisione e socializzazione più informali e intimi. Lo spazio, per la sua natura estremamente accogliente, vuole favorire contaminazioni meditative fra persone in modo destrutturato e biofilico. Sono presenti essenze della macchia mediterranea, quali timo, menta, salvia, lavanda, mirto, citronella, eucalipto, melissa, alloro, rosmarino, origano, ma anche piante di olivo, capperi, papiri, Asplenium, Homalomena, Platycerium, Euphorbia, Rhipsalis, Lepismium, Hatiora, Sophora, Adiantum, Tradescantia, melograno, pepe, Thillandsia, Chlorophytium, Equisetum, barba di Giove. Insomma, un vero e proprio giardino botanico. Sono presenti i tronchi che provengono dalle lagune veneziane. Sensazioni tattili, profumi, luce, scritte contestuali e il sound carpet, creato come sequenza di 20 registrazioni in boschi e aree verdi d’Europa aumentano la multisensorialità dell’esperienza.
Living Matter Lab (LiMa Lab)
LiMa Lab è un laboratorio multifunzionale e un luogo di ricerca. È uno spazio per ispirarsi, (in)formarsi, condividere, collaborare e creare. Un luogo di incontro, dove i teams di progetto e i clienti/visitatori possono toccare con mano i materiali oppure sperimentale insieme soluzioni sostenibili e innovative. Qui, in forma fisica e digitale, si parla di sostenibilità e innovazione. Si modella e si crea in 2D, 3D, 4D, dalla prototipazione di prodotto a quella di wireframe di interfacce di servizi digitali, dalla composizione di moodboard al system mapping. LiMa Lab sfrutta la sinergia delle contaminazioni cross-disciplinari, le collaborazioni con enti in ambito di sostenibilità ambientale e gli strumenti tecnologici e digitali a supporto della sperimentazione.
Il laboratorio offre una selezione dei materiali, con un focus sugli aspetti qualitativi, tecnici e di sostenibilità. La materioteca fisica sfrutta la sinergia di un portale digitale e permette la ricerca di prodotti innovativi e sostenibili, avendo al suo interno informazioni tecniche, economiche e feedback, in modalità del tutto paperless.
Gli accessori analogici come una griglia metallica, rotolo a parete, rendono lo spazio una piattaforma per appendere, modificare, raggruppare, contestualizzare le tracce di ricerca e sviluppo raccolte nel mondo e che qui trovano una war room di elaborazione. Fra i supporti digitali, due monitor di cui uno touch, che, da una parte, consentono di visualizzare materioteche virtuali, dall’altra, utilizzare piattaforme digitali di trend e contenuti generati in seno alla ricerca e alla progettazione sperimentale de Il Prisma e, infine, supportare meeting anche virtuali. Tavoli componibili e chiudibili rendono il lab uno spazio completamente flex. Il set illuminotecnico è preconfigurato in una serie di scenari per rispondere a diverse esigenze lavorative: enfatizzare una moodboard o un prototipo sul tavolo, creare un’atmosfera a mezza luce per visualizzare video, ecc.
Artist Atelier
È uno spazio dedicato all’artista e alle sue sperimentazioni, per contaminare il processo di ricerca e progettazione con sguardo sinergico e concreto. Il design parla il linguaggio industrial reinterpretato in chiave surrealista, trasformando la stanza in acquario sospeso. Qui, a stretto contatto con l’attività di ricerca e sviluppo ma anche in una dimensione “altra” e “sospesa”, l’arte contaminerà e si lascerà contaminare dal processo architettonico.
IL PALINSESTO 2024: TALK TEMATICI
Incontri di differenti discipline – architettura, design, arte, antropologia, filosofia – che si traducono in talk tematici: momenti interattivi di ricerca, arte e visione progettuale per riflettere su bisogni della collettività e stimolare nuove visioni sulle città del domani.
It’s all life.It’s all alive.It’s all live.
TALK 1: Preserving Identities | Il senso dell’identità
Il primo talk del è stato moderato da Walter Mariotti (Direttore editoriale di Domus). Presenze fisse sono il critico e curatore d’arte Luca Cantore D’Amore e l’artista Marco Nereo Rotelli, che – per Il Prisma Live – hanno elaborato un percorso espositivo attraverso l’installazione graduale, in crescendo, di opere di Rotelli che, a partire da ora e fino a fine anno, accompagneranno ed evocheranno le “Migrazioni (in)Volontarie”. L’obiettivo è quello di consentire all’arte di contaminare il processo di ricerca de Il Prisma e viceversa, al fine di creare e condividere nuova conoscenza.
“Migrazioni (in)Volontarie” è lo studio di come le diverse tipologie di spostamenti stiano modellando la contemporaneità e il prossimo futuro. Punto di partenza di questa indagine è comprendere il fenomeno della migrazione attraverso tutto lo spettro di motivazioni e condizioni che lo innescano e caratterizzano, indagandolo dal punto di vista dell’esperienza umana e delle trasformazioni urbane e di spazi costruiti, per arrivare a comprendere con più chiarezza gli humans per cui si progetta e si progetterà, e le opportunità di migliorare gli ambienti in cui vivranno, passeranno e si fermeranno.
Il percorso della ricerca è stato approfondito con il supporto di figure di spicco della cultura e del future thinking e indagato in diverse modalità: ricerca desk, ricerca sul campo, tavole rotonde, laboratori, arte contemporanea. Proprio l’arte ha avuto il compito di contaminare l’intero processo di ricerca e innovazione, guidando i progettisti de Il Prisma verso visioni e cortocircuiti inaspettati.
TALK 2: Crossing the Openings | Attraversare la soglia
Dopo aver esplorato durante il primo incontro il senso dell’identità, la conversazione sulle Migrazioni (In)Volontarie ha portato naturalmente al tema seguente: la soglia. Moderato da Walter Mariotti, Direttore editoriale di Domus, con la partecipazione fissa del critico e curatore d’arte LucaCantore D’Amore e dell’artista Marco Nereo Rotelli, il talk ha esplorato il modo in cui gli spazi fisici, emotivi e culturali ci plasmano in questo viaggio. Qual è il ruolo del luogo di partenza e di arrivo sulla persona che parte e arriva? La conversazione si è spinta oltre i limiti convenzionali grazie alla presenza di tre relatrici d’eccezione:
Chiara Montanari, esploratrice e prima donna italiana ad aver guidato una spedizione internazionale in Antartide, ha portato a navigare la bellezza dell’incertezza e dell’ignoto, indispensabili per sviluppare quella che lei chiama mentalità antartica.
Laura Zanfrini, sociologa delle migrazioni, ha stimolato la riflessione sul valore della diversità e dell’identità collettiva, mettendo in luce le complessità e, soprattutto, le opportunità della convivenza multietnica.
Nausicaa Pezzoni, architetto e urbanista, invece, ha sfidato ad ampliare i nostri orizzonti guardando il mondo con lo sguardo degli “altri” – gli estranei – per cogliere nuovi spunti e punti di vista sul futuro delle comunità urbane.
TALK 3: Harvesting Divergencies | Arricchirsi dalle Divergenze
Dopo aver esplorato il senso dell’identità e quello dell’attraversamento della soglia, la conversazione sulle Migrazioni (In)Volontarie, giunge all’ultimo tema in agenda: Harvesting Divergencies | Arricchirsi dalle Divergenze.
Superati caos e pregiudizi durante il viaggio e l’arrivo nel nuovo luogo, la divergenza culturale va nutrita, supportata, fatta fruttare e integrata. Che significato ha per la società tale divergenza culturale? Come possono gli spazi e i servizi aiutare le persone ad arricchirsi da queste divergenze? Partendo da queste domande, Annalisa Calastretti, BU Director Worksphere – Il Prisma, ha presentato la visione dell’architettura legata a tale tema, insieme a Franco Farinelli, geografo, professore emerito dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, ex presidente della Società geografica Italiana, che ha arricchito la conversazione con uno sguardo geografico oltre i meri parametri cartografici; Silvano Petrosino, filosofo, docente di Teorie della Comunicazione e Antropologia religiosa e media – Università Cattolica di Milano per il quale “il fenomeno della migrazione rimette al centro il bisogno di interrogarsi sull’uomo. Per comprendere la globalizzazione non basta analizzare dinamiche tecniche e fisiche, ecco perché serve l’antropologia. L’uomo non è uno spirito ma è fatto di culture, tradizioni, costumi, gusti, fede”; Allison Rowe, Strategic design leader, che ha presentato nuovi e possibili scenari futuri per le persone e il pianeta, più equi e aperti alla ricchezza delle divergenze.
Moderati da Walter Mariotti, Direttore editoriale di Domus, con la partecipazione fissa del critico e curatore d’arte LucaCantore D’Amore e dell’artista Marco Nereo Rotelli, i talk ideati da Il Prisma puntano a esplorare il significato e l’impatto delle “Migrazioni (In)Volontarie” sull’individuo, le comunità e i luoghi protagonisti di questi spostamenti.
dal 14 maggio al 5 giugno 2024 Inaugurazione: Lunedì 13 Maggio ore 18.30
Un progetto realizzato con la collaborazione di Flavia Vago, Giorgio Angelico, Maurizio Temporin, Arianna Bonucci, Fabrizio Campanelli e la consulenza speciale di Gianluca Marziani
Prodotto e organizzato da Show Bees & Arteventi con la speciale partnership di Terzago Robotics
“Tre cose non possono essere nascoste a lungo: il sole, la luna e la verità”.
Buddha
“La storia è una successione di bugie sulle quali siamo d’accordo”.
Napoléon Bonaparte
TAM Teatro Arcimboldi apre nuovamente le porte al mondo dell’arte ed è onorato di ospitare nel suo foyer, dal 14 maggio al 5 giugno, l’installazione dell’affermato artista contemporaneo Max Papeschi. Full Metal Karma, spin-off del progetto Extinction, a cura di Stefania Morici, intende far riflettere gli spettatori sull’assurdità della guerra, giocando su simbologie aneddotiche che emergono da più livelli di lettura con riferimenti che vanno dalla cultura pop alla saggistica.
Nelle puntate precedenti
La razza umana si è estinta. Una civiltà aliena, di una galassia lontana lontana, capta dei vecchi messaggi provenienti dal pia- neta terra e tenta di ricostruire la storia dei suoi antichi abitanti, disponendo di pochi elementi frammentati.
La prima ricostruzione a cui risalgono, con il supporto di una potente intelligenza artificiale, è un esercito di terracotta composto da 54 soldati con la testa di gnomo. I dati a disposizione non sono ancora sufficienti per comprendere la causa dell’estinzione di quel popolo primitivo e, dopo numerose rielaborazioni, riesumano finalmente un secondo im- portante reperto.
Quali significati venivano attribuiti a questi idoli? Quale evento ha portato alla fine del pianeta? Confrontando i due ritrovamenti una tematica sembra essere ricorrente…
Full Metal Karma
L’installazione, a cura di Stefania Morici, ospitata dal TAM Teatro Arcimboldi, vede come protagonista una statua di marmo con il corpo di Buddha e la testa dai Napoleone, un ossimoro visivo tipico della tradizione Papeschiana. Alle spalle della statua svetta un mandala tibetano con elementi geometrici che rimandano all’estetica Napoleonica, il tutto accompagnato dall’eco di una colonna sonora metafisica che riempie la stanza rendendo l’istallazione meditativa e immersiva. A completare l’installazione due video, uno realizzato da Giorgio Angelico e uno realizzato da Maurizio Temporin, che trascinano lo spettatore in un’atmosfera surreale e mistica, ma altamente familiare.
Full Metal Karma è uno spin-off del progetto Extinction, e si pone a metà tra il capitolo 1 pre- sentato a Milano a gennaio 2023, e il capitolo 2 che vedrà la luce nel 2025. Il concept riprende l’idea alla base del progetto originale, ovvero la rielaborazione erronea di elementi della cultura e della storia degli esseri umani da parte degli alieni-archeologi.
In questo caso specifico il processo di lost in translation va a rimescolare due figure iconiche e diametralmente opposte del pensiero umano: Buddha, fondatore della filosofia orientale, che anela alla pace interiore per raggiungere l’illuminazione e Napoleone Bonaparte, emblema del pensiero filosofico occidentale votato all’azione e figlio del periodo illuminista. Partendo dal crossover semantico tra Illuminazione e Illuminismo, si sviluppa quella che secondo gli alieni era la principale dottrina terrestre, vale a dire la ricerca della pace interiore attraverso un perenne stato belligerante. Una delle ipotesi sull’estinzione di massa verte proprio sulla teoria secondo la quale gli umani, una guerra dopo l’altra, si sarebbero infine annientati tra loro. Attraverso questa installazione si cerca, quindi, di far riflettere gli spettatori sull’assurdità della guerra, giocando su simbologie aneddotiche che emergono da più livelli di lettura con riferimenti che vanno dalla cultura pop alla saggistica.
“FULL METAL KARMA – spiega la curatrice Stefania Morici – è l’esplorazione dei lati oscuri e luminosi dell’animo umano e del mito del progresso. Continuando a ricercare i perchè dell’estinzione della nostra razza gli “archeologi alieni” portano alla luce un nuovo reperto della nostra civiltà. Un Buddha Napoleon che ci invita a riflettere sui paradossi della storia. Da quando gli uomini primitivi impararono ad usare il fuoco, si sono mossi attraverso un’adorazione fanatica del futuro trasformando questa forza attrattiva in modello dominante che ha confuso la pace con la guerra, il bene con il male, la costruzione con la distru- zione. Extinction di Max Papeschi è una parodia della nostra umanità: il futuro che racconta il presente. Questo nuovo ibrido con prerogative divine (il corpo di Buddha e la testa di Napoleone) ricorda a tutti noi che esistono dei costi e pure degli imprevisti, e che il rischio di estinzione della nostra specie è più reale di quanto si pensi se non si porrà fine a guerre e non si inizierà a salvaguardare il futuro del nostro Pianeta”.
Il progetto
Full Metal Karma, curato da Stefania Morici, è organizzato da Show Bees e Arteventi, con il pa- trocinio del Comune di Milano. E nasce con la collaborazione di un network di importanti partner. La realizzazione della statua di marmo è stata possibile grazie alla partnership con Terzago Robotics e Exolife, startup innovative che si dedicano allo sviluppo e alla commercializzazione di tecnologie robotiche. Lo speciale allestimento è stato realizzato da Printable Media, azienda leader nel settore degli allestimenti e delle stampe digitali, mentre il light design, fondamentale per la giusta lettura dell’installazione, da Relco Group.
Il sound design, firmato da Fabrizio Campanelli, evoca echi di rivoluzione, moti di gloria, in uno spazio sospeso e mistico in cui La Marsigliese, espansa e rallentata verso l’nfinito, diventa matrice di se stessa. Il progetto allestitivo è stato curato e coordinato dall’architetto Giovanni Musica – studio MGAlab.
Il progetto ha come Media Partner DDN e Snob Magazine.
Collaborazione speciale: Marmi Rolla & Marchini.
In occasione dell’evento di inaugurazione verrà presentata la T-shirt FULL METAL KARMA limited edition realizzata grazie alla collaborazione con il brand Ogat e la designer Elisa Zara. La serata sarà arricchita dalla speciale partecipazione di Maradeiboschi, un laboratorio esperienziale che progetta e produce cioccolato in edizioni limitate, collaborando con artisti, designer e creatori di moda, e inventando insieme a loro forme, estetica e gusti. Un progetto culturale multidisciplinare di ricerca e sviluppo atto a creare proposte esperienziali di altissima qualità e a stimolare gusti e sensazioni. Per questa speciale iniziativa creeranno i “Buddhini”: idrolati all’aroma di alloro, rosmarino, rosa damascena, geranio in grado di scaturire emozioni e sensazioni passate.
Hanno partecipato: Bevande Futuriste, Brugal, Puro Milano, Santa Giustina, Maradeiboschi
Teaology, il brand di cosmesi totalmente green, presenta al mercato dei nuovi prodotti a base di tè. Dalla skincare ai prodotti body, fino al make up per le pelli più delicate. Teaology è sempre più attento alla ricerca e al rispetto per l’ambiente. Vediamo insieme i nuovi prodotti:
GREEN TEA GLYCOLIC BODY CREAM
Esfoliazione del corpo per una pelle luminosa
Scopri Green Tea Glycolic body cream e torna a splendere: con Acido Glicolico + Acido Salicilico per un effetto levigante, infuso di tè verde biologico per un effetto antiossidante e Burro di Avocado + Burro di Karitè per un effetto nutriente e elasticizzante. In un solo getto una skincare per il corpo completa!
Esfoliazione del corpo per una pelle luminosa:
Che la pelle sia secca e desquamata, grassa o sensibile, esfoliare il corpo è fondamentale. Il nostro corpo merita di risplendere come il viso, e questa crema rimpolpante è potenziata con AHA + BHA per un corpo luminoso. La sua formula innovativa contiene infuso di tè verde antiossidante e una miscela di acidi esfolianti che lavorano insieme per spazzare via le cellule morte e le imperfezioni, rivelando una pelle compatta ed uniforme. L’acido glicolico idrata la pelle secca e ruvida, mentre gli oli e i burri vegetali nutrienti lasciano il corpo idratato e incredibilmente levigato.
AHA o BHA: Entrambi!
L’acido glicolico, il principio attivo di riferimento per molti dermatologi, e l’acido salicilico spazzano via le cellule morte. Contrariamente a quanto si possa pensare, l’acido glicolico è stato inizialmente sviluppato per trattare l’ittiosi, una condizione di estrema secchezza della pelle (è ancora oggi utilizzato per questo scopo). Il bello degli esfolianti chimici è la loro capacità di esfoliare in modo uniforme e omogeneo, ed eliminare la pelle morta aiutando gli strati sottostanti a reagire meglio (e permettendo alle creme idratanti di agire più in profondità).
KOMBUCHA TEA DAILY PROTECTION MOISTURIZER SPF 20
Il kombucha è una bevanda fermentata nata più di duemila anni fa in Asia, la cui origine è legata al mito dell’eterna giovinezza che ha contribuito a renderla popolare in tutto il mondo.
La ricerca cosmetica d’avanguardia è riuscita a estrarre dal tè nero kombucha biofermentato un concentrato attivo che conserva il suo ricco contenuto di sostanze funzionali. La fermentazione è un potenziatore naturale, un processo naturale che trasforma gli ingredienti rendendoli più ricchi di sostanze funzionali: VITAMINE DEL GRUPPO B, VITAMINA C, CATECHINE ANTIOSSIDANTI.
Questa ricca crema, infusa con tè nero antiossidante, idrata intensamente e crea uno scudo minerale che protegge dai raggi UVA+UVB. La sua texture leggera si assorbe rapidamente senza lasciare residui ed è adatta a tutti i tipi di pelle. Il Kombucha, l’estratto di tè nero biofermentato, leviga, densifica e illumina l’incarnato, mentre l’estratto di zenzero energizzante potenzia lo spettro filtrante, stimola la produzione di collagene e migliora il tono e l’elasticità della pelle.
Filtri solari minerali e chimici
ll modo migliore per proteggersi dal cancro della pelle, oltre che da linee sottili e rughe premature, è la protezione solare: un passo fondamentale in ogni routine quotidiana, indipendentemente dal tipo di pelle. La differenza principale tra i due prodotti è il loro funzionamento: le creme solari minerali (note anche come creme solari fisiche) formano una barriera fisica per bloccare e riflettere i raggi UVA e UVB, mentre le creme solari chimiche funzionano assorbendo i raggi UV.
Mascara volume ai peptidi con tè bianco e complesso peptidico allunga, incurva e fortifica ogni tipo di ciglia. Flacone in alluminio con applicatore in fibra 9,5 ml. La tecnologia brevettata basata sul tè, combinata con un complesso peptidico in dose funzionale, per favorire un aspetto più folto e pieno di ciglia e sopracciglia.
La texture
Ultra-nera, morbida ed elastica non crea grumi, non cola e garantisce una lunga durata. Gli innovativi pigmenti extra black sono di origine vegetale e intensificano le ciglia alla radice rendendole più lucide senza appesantirle. A fine giornata si rimuove con semplice acqua calda.
L’applicatore
Grazie al suo scovolino composto da fibre di diverse dimensioni, Tea Lash separa le ciglia per una definizione istantanea. La sua forma a clessidra permette di distribuire il prodotto su tutta la lunghezza delle ciglia, aprendo lo sguardo e consente di raggiungere anche gli angoli e modellare le ciglia più piccole.
BRONZING TEA DROPS
Bronzing Tea Drops contiene DHA rapid, una combinazione di DHA e Troxerutina, una sostanza che aiuta a stabilizzare la forma enolica del DHA, che per sua natura è instabile e tende ad auto-ossidarsi. Con il DHA rapid è possibile aumentare la quantità reale di DHA disponibile e quindi il colore si forma più rapidamente e dura più a lungo.
Questo magico siero abbronzante è adatto a tutte le carnagioni e arricchito con il nostro infuso brevettato di Tè Nero, testato antiossidante e anti-inquinamento, e con DHA Rapid: una molecola autoabbronzante derivata dallo zucchero che lascia la pelle morbida e con un incredibile effetto «baciata dal sole» che dura fino a 6 giorni. La sua formula è anche un trattamento ultra-idratante grazie all’acido ialuronico idrolizzato mentre l’estratto di tè verde aiuta a rinforzare le difese della pelle.
La verità sul DHA
La maggior parte dei consumatori pensa che l’autoabbronzante sia un prodotto, sintetico e dannoso per la pelle. In realtà il DHA (diidrossiacetone), l’ingrediente utilizzato negli autoabbronzanti, è totalmente naturale perché derivato dallo zucchero. Le molecole dello zucchero si scuriscono nel tempo e colorano la pelle in modo progressivo, smettendo di utilizzarlo l’abbronzatura sparisce con il fisiologico rinnovamento cellulare.
Bronzing Tea Drops contiene DHA rapid, una combinazione di DHA e Troxerutina, una sostanza che aiuta a stabilizzare la forma enolica del DHA, che per sua natura è instabile e tende ad auto-ossidarsi. Con il DHA rapid è possibile aumentare la quantità reale di DHA disponibile e quindi il colore si forma più rapidamente e dura più a lungo.
Don Papa Experience Lab: il Fuorisalone 2024 firmato Don Papa
Più di una esperienza, più di un laboratorio. «Don Papa Experience Lab» un luogo sinestetico dove materia e natura dialogano, una “jungle” dove vivere ed esplorare la cultura del rum e del design, un’oasi dove lasciarsi avvolgere dal potere della natura fatta di suoni e odori, un’esposizione con i pezzi creati da Rippotai, la start up di home decor eco-sostenibile, e la nuova opera “Save Planet Earth” creata per l’occasione da TVBOY, artista urbano fra i più celebrati e riconoscibili.
Il programma
Immersione in un’esperienza multisensoriale. Potrete acquistare le bottiglie della gamma di Don Papa, ammirando l’opera di TV BOY, scoprendo i complementi d’arredo firmati Rippotai, e prendendo respiro accompagnati dai suoni della natura e da profumi ad alto potere evocativo quali vaniglia, arancia, legno in tutte le sue variazioni dal teak al sandalo.
“Sensory Tasting Don Papa Rum” per scoprire le sfumature sensoriali di Don Papa. Occhi bendati, palato attivato e tatto sollecitato per una degustazione unica. Tra le proposte The Darker Don, l’inedito cocktail creato per celebrare il Fuorisalone. Le degustazioni saranno organizzate in piccoli gruppi.
E ’esuberante ‘Masskara Party’, un tuffo in un regno immaginifico e animato da fantastiche creature ispirato all’iconico Masskara Festival, la festa in Maschera straripante di fantasia che si tiene a Bacolod capitale dell’isola di negros nelle Filippine. Protagonista? Don Papa Masskara. Solo chi si iscriverà su eventbrite al link potrà ricevere gratuitamente un mini cocktail.
Rippotai: complementi d’arredo ecosostenibili per lo spazio MateriaNatura di Don Papa
Rippotai è la start-up innovativa Società Benefit di home decor eco-sostenibile, fondata nel 2019 con la volontà di fare impresa in modo etico, inclusivo e responsabile. Per Don Papa ha curato l’allestimento dell’oasi, tutto realizzato in materiale sostenibile, ecologico e certificato. Le sedute e i tavoli sono realizzati in cartone FSC® con sistemi ad incastro senza uso di colle. Le personalizzazioni e le grafiche ispirate al mondo Don Papa sono state stampate con inchiostri Greenguard Voc Free.
Da provare oltre che da ammirare il SOUNDPOTAI, il pouf musicale che connettendosi via Bluetooth diffonde il suono grazie alle vibrazioni del cartone, trasformando l’ascolto in un’esperienza multisensoriale inclusiva. https://www.rippotai.it
“Save Planet Earth” di TVBOY
“Save Planet Earth” è la risposta di TVBOY alla chiamata di Don Papa. Infaticabile artista urbano e mente creativa capace di stupire e stimolare la riflessione, sottolinea la drammaticità del tema secondo i codici che più gli appartengono: tratti artistici, colori, tecniche visceralmente connesse a visioni prospettiche sui grandi temi di oggi.
E’ nata così un’opera provocatoria e figurativa che trae forza dall’assunto che ciò che ci dovrebbe definire è la nostra coscienza. La giungla lussureggiante solitamente associata a Don Papa si è drammaticamente ritirata. Ridotta al minimo affida la propria richiesta di aiuto alle scimmie Don Papa che armate di pennelli e colore si fanno portavoce di un messaggio che è allo stesso tempo una condanna.
Racconta TVBOY “Della storia di Don Papa, del suo ispiratore Don Isio e di Sugarlandia, mi hanno colpito soprattutto i riferimenti iconografici, ispirati ai tropici e alla foresta tropicale. In questo ambiente ho immaginato allora delle scimmie-artiste, che ci portano un avvertimento, un messaggio di preservazione dell’ambiente e della sua flora e fauna. Il messaggio “Save Planet Earth” é scritto sul muro, in un’opera in tecnica mista su tela, realizzata con acrilici e spray, tipica della street art.”
DON PAPA – RINALDI 1957
La distribuzione in Italia è affidata alla casa bolognese Rinaldi 1957 SpA, capitanata da Giuseppe Tamburi. Rinaldi è riconosciuto come uno dei più dinamici importatori e distributori di alcolici e vini in Italia che si contraddistingue per l’empatia e l’attenzione nei confronti dei clienti e dei brand owner. La sensibilità e la gentilezza dello staff Rinaldi contribuiscono alla crescita continua del portfolio.
“Sensory Tasting Don Papa Rum”
Le etichette protagoniste del Don Papa Experience Lab rappresentano l’indissolubile legame tra il marchio e la Natura selvaggia delle Filippine, colei che fornisce la Materia prima per questi iconici distillati. Prodotti nati tra le enormi piantagioni di zucchero e il panorama vulcanico del monte Kanlaon, che, alto 2400 metri, svetta tra spiagge paradisiache e una flora rigogliosa.
Don Papa 7 anni
Don Papa è l’originale Single Island Rum dalle Filippine, ispirato da Papa Isio, eroe rivoluzionario e sciamano dell’Isola di Negros. Maturato ai piedi del Monte Kanlaon, Don Papa 7 Anni è invecchiato in botti ex-Bourbon ed ex-Rioja di quercia per ottenere una profondità di sapori, prima di essere assemblato alla perfezione dal Don Papa Master Blender. Con note fragranti di scorza di agrumi, mango e nocciole arrostite al naso, il blend ammalia con sentori importanti di frutta, crema di vaniglia e toffee al palato. Il finale regala rotondità grazie ai sentori di quercia tostata delle botti. Sublime essere degustato liscio.
Don Papa Baroko
Don Papa Baroko nasce nel cuore di Sugarlandia, dove mito e misticismo si uniscono ai ritmi vibranti della natura, per una creazione audace ed esotica che si ispira al rigoglioso paesaggio tropicale, catturandone l’essenza all’interno di ogni bottiglia. Prodotto con melassa “Black Gold”, Don Papa Baroko invecchia in botti di rovere americano tra le verdi colline del Monte Kanlaon. Distillato dal carattere corposo, Don Papa Baroko cattura l’olfatto con intense note di vaniglia, agrumi freschi, zucchero muscovado, mango e leggeri sentori di cocco tostato e creme brûlée. Al palato è reso ricco e delicato dalla frutta candita tropicale, dalle ciliegie, dal miele e dalla crema di vaniglia, a cui si aggiunge una lieve fragranza di lime fresco. Il connubio tra vaniglia e note di frutta tropicale regala un finale persistente che, sviluppandosi tra i profumi di datteri secchi e uvetta, dona un’impressione di rovere tostato.
Don Papa Masskara
Don Papa Masskara è un’edizione premium che viene invecchiata all’interno di botti di rovere americano, prima di essere miscelata con un’infusione di ingredienti tropicali nelle Filippine. Tra questi si menzionano il miele filippino, che aggiunge dolcezza al profilo aromatico, mentre il lime calamansi conferisce note agrumate distintive. All’olfatto si presenta immediatamente un profumo reso fruttato dalla vaniglia dolce, dallo zucchero tostato e dalle fresche bucce di lime, che si uniscono ai sentori di clementina e fiori esotici. Il palato è invece conquistato dal corredo aromatico di miele selvatico e cioccolato infuso con olio di arancia, a cui segue l’esplosione del peperoncino Siling Labuyo, uno dei più piccanti al mondo. Le lunghe note finali richiamano le aromatiche scorze di frutta e si accompagnano alle note agrodolci di cioccolato fondente e cannella.
RICETTA COCKTAIL THE DARKER DON
Ingredienti
1,5 oz Don Papa Rum
1/2 Lime
3,4 oz Ginger Beer
Ghiaccio
Procedimento
Spremi metà di un lime in un tumbler alto. Versa il Rum Don Papa, aggiungi ghiaccio, mescola con la ginger beer e rimesta con un tocco di maestria.
Venerdì 26 aprile 2024, giorno in cui si ricorda il bombardamento della città di Guernica, aprono ufficialmente le prevendite per la mostra Picasso lo straniero.
I biglietti per l’esposizione, in programma a Palazzo Reale di Milano dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025, sono da oggi disponibili sulla piattaforma marsilioarte.vivaticket.it.
È possibile da oggi prenotare la visita per i singoli e gruppi chiamando al numero +39 02 91446111.
Promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale con Marsilio Arte, Picasso lo straniero è realizzata grazie alla collaborazione del Musée national Picasso-Paris (MNPP), principale prestatore, e del Palais de la Porte Dorée con il Musée National de l’Histoire de l’Immigration. L’idea originale del progetto è nata da Annie Cohen-Solal, curatrice scientifica della mostra con la curatela speciale di Cécile Debray, presidente del MNPP, e la collaborazione di Sébastien Delot, direttore delle collezioni del MNPP.
Picasso lo straniero presenta più di 80 opere dell’artista, oltre a documenti, fotografie, lettere e video, provenienti dal MNPP e dal Musée National de l’Histoire de l’Immigration di Parigi: un progetto che apre a più riflessioni sui temi dell’accoglienza, dell’immigrazione e della relazione con l’altro. Pablo Picasso, nato nel 1881 a Malaga in Spagna, si stabilisce a Parigi nel 1904. Nonostante la Francia diventi la sua casa e la sua fama cresca oltre i confini nazionali, l’artista non otterrà mai la cittadinanza francese: la mostra segue la traiettoria estetica e politica di Picasso, per capire come abbia plasmato la propria identità vivendo nella difficile condizione di immigrato.
Palazzo Reale e Marsilio Arte hanno costruito un percorso di avvicinamento alla mostra #roadtoPicasso che prevede la pubblicazione del volume che ha ispirato il progetto espositivo e la realizzazione di una conferenza a Palazzo Reale per approfondire i legami tra Picasso e Milano.
IL VOLUME PICASSO. UNA VITA DA STRANIERO
L’idea della mostra nasce dal libro della curatrice Annie Cohen-Solal Picasso. Una vita da straniero, successo internazionale pubblicato in Italia da Marsilio e in uscita il 30 aprile 2024.
Stimolata dalle molte contraddizioni che vede affiorare, Annie Cohen-Solal si lancia in una inedita quanto coraggiosa esplorazione del mondo insondabile di Picasso per sottrarre alla polvere degli archivi i segreti di una storia ancora tutta da raccontare. Viaggiando nello spazio e nel tempo si ritorna così all’ottobre 1900, quando Picasso giunge per la prima volta a Parigi da Barcellona; si attraversano i vicoli affascinanti di una Montmartre irripetibile e si assiste alla crescita di un talento strategico, sia come artista sia come uomo d’affari, capace di districarsi con naturalezza tra collezionisti e mercanti d’arte. Ed è forse proprio questa disinvoltura a far percepire il cubismo come un pericolo per «l’integrità morale» del paese: scoppia così la guerra del bene contro il male, della tradizione contro la modernità, della Francia della «gente per bene» contro i pericolosissimi «stranieri».
A cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista, l’autrice ne racconta la vita e l’opera in un’appassionante indagine su censure e persecuzioni, svolte artistiche e passioni. Con documenti inediti e rivelazioni mai emerse prima, si svelano le origini del mito nel cuore dell’Europa dilaniata dai nazionalismi. INFORMAZIONI: marsilioeditori.it.
IL CONVEGNO PICASSO e GUERNICA
Nel 1953 a Palazzo Reale viene esposta, per la prima volta in Italia, la grande opera di Guernica proveniente dal MoMA di New York, dove era custodita dal 1939. L’operazione ebbe luogo per volontà di Picasso stesso, che trovava nella Sala delle Cariatidi ancora segnata dai bombardamenti la sua cornice naturale.
In occasione del finissage della mostra e della performance che l’artista Ercole Pignatelli dedicherà a Guernica proprio nella Sala delle Cariatidi, Palazzo Reale e Marsilio Arte promuovono e
organizzano un convegno dedicato a Picasso e Guernica in programma giovedì 16 maggio 2024, dalle ore 10.30 alle ore 12.30 in Sala Conferenze, piazza Duomo 14 .
Un momento di approfondimento e di confronto con studiosi nazionali e internazionali per analizzare il lavoro dell’artista e di una delle sue opere più iconiche indissolubilmente legata a Milano. Intervengono Stefano Baia Curioni, Annie Cohen-Solal, Cécile Godefroy, Domenico Piraina, Francesco Poli, Pablo Rossi, Francesco Tedeschi, Vincenzo Trione e Genoveva Tusell Garcia. Modera la giornalista del Corriere della Sera Roberta Scorranese.
INFORMAZIONI: ingresso gratuito su prenotazione al link picassoguernica.eventbrite.it.
LA MOSTRA, UN APPROFONDIMENTO
Grazie a un approccio multidisciplinare e alla straordinaria ricerca negli archivi della polizia francese, Annie Cohen-Solal, autrice della prima biografia di Jean Paul Sartre e allieva di Leo Castelli, ha portato alla luce carte che fino a oggi giacevano da decenni negli scaffali. «Ho trovato documenti, impronte e fotografie che dimostrano come la polizia considerasse Picasso un alieno e un reietto» spiega Annie Cohen-Solal, originaria di Algeri e attualmente professoressa all’Università Bocconi di Milano. «Per tutta la vita fu tenuto sotto controllo per tre motivi: non parlava francese e veniva trattato come uno straniero; era sospettato di essere anarchico perché aveva frequentato alcuni catalani e, infine, in quanto artista all’avanguardia, era stato rifiutato dall’Accademia di Belle Arti».
Nemmeno quando sarà consacrato come uno dei più grandi artisti viventi dell’epoca, Pablo Picasso verrà ritenuto un vero cittadino francese. L’esposizione approfondisce come la condizione di straniero abbia influito e formato la sua identità e, di riflesso, costringe a una riflessione sulla contemporaneità. «Nel mio lavoro emerge costantemente come Picasso patisse questo stato di vulnerabilità e precarietà perché sapeva che poteva essere espulso in ogni momento» spiega Annie Cohen-Solal. «Tuttavia, proprio per questo, mentre la Francia continuava a malapena a riconoscerlo, lui riuscì a proteggersi creando una rete di amici potenti, collezionisti collaboratori e acquirenti in tutta l’Europa dell’Est che lo aiutarono a esporre nei posti più prestigiosi».
Nessuno aveva indagato questo aspetto della vita dell’artista, autore della celebre Guernica del 1937. Insieme a Cécile Debray, presidente del MNPP e a Sébastien Delot, direttore delle collezioni e della comunicazione del MNPP, i tre curatori daranno vita a un avvincente percorso nella vita di Pablo Picasso. Dipinti, ceramiche, disegni, collage, stampe, fotografie, video e documenti che permetteranno al visitatore di conoscere il mondo di Picasso, la sua vita, il suo successo e il rapporto con le donne, oggetto di una ricerca critica da parte dei curatori.
LA COLLABORAZIONE CON PALAZZO TE A MANTOVA
Palazzo Reale con il Comune di Milano e Fondazione Palazzo Te, Musei Civici con il Comune di Mantova hanno stretto un accordo di collaborazione culturale per promuovere le due mostre dedicate a Pablo Picasso.
A Mantova è in programma Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezzaallestita a Palazzo Te dal 5 settembre 2024 al 6 gennaio 2025.
Le due mostre, a cura di Annie Cohen-Solal con catalogo Marsilio Arte, nascono dalla collaborazione con il MNNP. Ne emerge un Picasso ancora sconosciuto, in risonanza particolare con il nostro contemporaneo: il poeta e lo straniero.
Con il biglietto di ingresso della mostra a Milano i visitatori potranno accedere alla mostra di Mantova con il biglietto ridotto e viceversa.
Lunedì 22 Aprile 2024 presso ARCA, sito in via Rimini 38, si è tenuto il Cocktail Party“SNOB & FRIENDS”, un saluto alla Milano Design Week con gli amici della moda, addetti al settore, giornalisti e amici di SNOB.
SNOB & FRIENDS è stata un’occasione per anticipare l’imminente uscita del prossimo numero cartaceo, il terzo di Maggio 2024, incentrato sui macrotemi FICTION / REALITY.
ARCA, location e spazio multifunzionale con zona clubbing e galleria dedicata a mostre fotografiche, nuovo place to be della movida milanese, ha curato un cocktail d’eccezione per SNOB magazine, preparato con riduzione di succo di palma, Bitter Fusetti Ipa, liquore alla banana, infuso di vodka, caffè e soda.
Foto Madamois
Mentre in onore della Giornata della Terra, Flor de Caña, rum premium cinque stelle per autenticità, ha dato la possibilità di donare i proventi e piantare un albero, attraverso l’acquisto di una bottiglia 12 anni.
Per l’evento di SNOB, la partecipazione straordinaria di Geanfranco Chavez, Bar Manager di Ceccato Garden di Como, finalista mondiale e campione italiano in carica con il titolo di Bartender più sostenibile 2023, che ha creato appositamente un cocktail con Rum Flor de Caña 12 anni, cordiale zero waste alla genziana, cocco, nocciola, agrumi, Ginger Ale fever tree.
Foto Madamois
Djset di Luca Bigote (Tiella Sound) sulle note disco-house e ad accompagnare i cocktail della serata, lo street food più famoso d’Italia, quello di Ape Cesare, che tra i primi del Bel Paese è tornato a regalare il gusto su di una Apecar. Polpette cacio e pepe, supplì porchetta e patate, e tutto il sapore della capitale.
Foto Jack
SNOB magazine vi aspetta nelle edicole selezionate dal 25 Maggio 2024, con un numero eccezionale che tratterà il tema sempre più discusso e controverso dell’Intelligenza Artificiale.
Per il preordine e per Abbonamenti, potete scriverci qui: info@snobnonpertutti.it
Il ricordo emerge dai viaggi tra i pattern di Simone Guidarelli Home, dove si incontrano wall design ed elementi d’arredo.
Il viaggio, con la mente e con il corpo, e il suo ricordo ispirano Simone Guidarelli e il nuovo progetto “Souvenirs de Voyage”. Per la Design Week 2024 Guidarelli, insieme alla Domenico Cugliari Italia, interior decor che ha la capacità di creare oggetti che sono un perfetto connubio tra tradizione e innovazione, costruisce il suo racconto con nuovi e ritrovati partners: Officinarkitettura, produttore e distributore in esclusiva delle sue wallpaper, Melogranoblu, dedicato all’illuminazione da interni. Il progetto sarà presentato durante la Milano Design Week presso Superstudio Più all’interno della mostra “FUORISERIE tangible – intangible” organizzata da CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa – con l’art direction di Sapiens Design Studio e Stefano Lodesani Studio.
Le nuove carte da parati di Simone Guidarelli, “Souvenirs de Voyage”, disegnate a mano nella versione Eco in cellulosa e PVC free, dai colori super brillanti nonostante la resa opaca, rappresentano il punto di arrivo di un viaggio nella memoria. I sentimenti riaffiorano e si traducono in immagini su piatti con motivi orientali, fontane rinascimentali, aironi, giraffe e struzzi, particolari giunti direttamente dai pattern di successo delle precedenti collezioni, tutto trova il suo posto nel filo conduttore della rievocazione vivida di un passato vissuto o immaginato. Ad ispirazione le foto ricordo messe su carta e i piatti souvenir degli anni ’70 in ritorno dai viaggi, cartoline traccia di un’esperienza felice. L’idea è quella di un viaggio tra ricordi e pensieri, come quando si osserva il panorama da un finestrino del treno. Si aggiunge una seconda carta da parati chiamata “Souvenirs de Voyage” Bamboo dove i piatti sono incorniciati in delicate canne di bamboo.
Si lasciano i mondi idilliaci per tornare dolcemente negli spazi concreti della vita quotidiana: protagoniste dello spazio creato da Studio Sapiens Design le carte da parati che vivono quest’anno attraverso gli arredi di lusso realizzati da Domenico Cugliari Italia, azienda di arredamento che nasce nel 1961 dalla piccola bottega artigiana del fondatore Domenico Cugliari, nel cuore della Calabria. Negli anni, grazie ad un impegno costante verso l’eccellenza e alla capacità di adattarsi alle mutevoli tendenze di mercato, l’azienda è diventata leader nel settore del mobile d’ispirazione moderna, nonché ambasciatrice dell’artigianalità italiana per i contesti più raffinati. Dalle magnifiche penthouse agli alberghi di lusso, dagli yacht ai ristoranti più esclusivi, il programma generale di soluzioni Domenico Cugliari Italia offre un’ampia gamma di prodotti capaci di vestire qualunque ambiente con forte identità, trasformando ogni spazio in un’opera d’arte quotidiana.
Il tavolo, le sedie e la cristalliera richiamano il concept retrò della collezione 2024 di Simone Guidarelli, in legno pregiato laccato, su cui sono riprodotti i nuovi pattern. Sopra al tavolo scende maestoso ma delicato il lampadario progettato da Melogranoblu, realizzato in vetro soffiato lavorato a mano e metallizzato, che riflette le carte da parati e l’ambiente circostante. In questo spazio Simone Guidarelli e la Domenico Cugliari Italia offrono ai loro ospiti uno sguardo pacato sul passare del tempo e sull’influenza di una mente in continuo movimento, che trova un momento di serenità in un’atmosfera famigliare.
La presentazione del nuovo progetto di Simone Guidarelli e della Domenico Cugliari Italia è partita il 15 aprile e sarà visibile per l’intera durata del Fuorisalone presso Superstudio di Via Tortona 27 a Milano.
La nuova collezione colorata di piastrelle di ceramica BEAT personalizza il bookshop e la consolle principale degli eventi serali creando un ritmo innovativo e un progetto che stimola i sensi.
Eccentrico, progetto dell’azienda Galileo s.r.l. specializzata nella produzione e commercializzazione di ceramica italiana, rinomata per la sua creatività e innovazione nel design, si unisce alla libreria milanese indipendente Noi Libreria per trasformare lo spazio del bookshop di BASE Milano in un’esperienza immersiva e rilassante durante il Fuorisalone 2024. L’ambiente, progettato per stimolare i sensi e offrire un rifugio ai visitatori combina elementi di design innovativi e una selezione bibliografica mirata.
BASE Milano, situato in Zona Tortona nel complesso ex-Ansaldo, rappresenta uno dei progetti di riqualificazione urbana più importanti in Europa e il più grande in Italia. Con la sua architettura industriale rinnovata, BASE è un centro di produzione culturale che esplora nuovi modelli di collaborazione e coabitazione, riflettendo valori di inclusione, diversità, equità e accessibilità.
La Design Week a BASE diventa un laboratorio conviviale che immagina nuove forme di convivenza e interdipendenza, basate su principi di cooperazione, democrazia e dialogo tra culture. Nel contesto di We Will Design, che dal 15 al 21 aprile animerà gli immensi spazi dell’ex fabbrica con una serie di progetti, esposizioni, workshop e appuntamenti speciali, Eccentrico porterà il suo tocco distintivo, personalizzando l’area del bookshop e la consolle che ospiterà gli eventi serali con la nuova e colorata collezione di piastrelle in ceramica BEAT.
Ispirata alla musica e alla sinergia tra le note, la collezione BEAT presenta una combinazione ben architettata di strutture geometriche e cromie, offrendo la massima libertà progettuale per dare un ritmo inedito alle pareti e agli spazi circostanti.
La nuova collezione prende ispirazione dalle ceramiche tradizionali nel formato piccolo 5×20, reinterpretandole in chiave contemporanea con cromie attentamente selezionate che seguono gli ultimi trend dell’arredamento. Le sei sfumature di BEAT si combinano armoniosamente tra loro, offrendo possibilità di abbinamenti sia sobri e solari che audaci e vibranti, sempre con un’impeccabile eleganza.
La palette di colori pastello, ulteriormente esaltata dalla finitura matt, è progettata per creare ambienti sereni con un interior design fresco e giovanile. Il bianco del “Milk”, disponibile in una finitura opaca o lucida, dona alle superfici verticali una luminosità candita satinata o vivace, a seconda della preferenza, per un effetto “total white” mai banale.
La materia crea giochi di movimento personalizzati in base alle strutture scelte: “Flat” per un effetto liscio e minimalista, “Swing” con un movimento cadenzato e non convenzionale, “Charleston” con punte vivaci e scintillanti come diamanti, e “Dixie” che aggiunge un tocco materico tridimensionale – permette una vasta gamma di combinazioni cromatiche e materiche, consentendo di ottenere uno stile personalizzato e dinamico.
Grazie alla varietà delle strutture e delle tonalità, BEAT offre un movimento inedito sulle pareti e accostamenti di colore di grande personalità, garantendo la massima libertà di progettazione ed espressione creativa.
A BASE – che si trasforma per l’occasione in un laboratorio di “convivialismo” – è stato progettato un angolo diurno completamente ricoperto di piastrelle in ceramica BEAT per vivere un’esperienza immersiva e collaborativa arricchita dalla presenza di progetti editoriali italiani e internazionali che ragionano sui temi contemporanei di comunità, convivialità e aggregazione e che contribuiranno alla creazione di un’atmosfera ispiratrice per i visitatori. Gli appuntamenti serali in collaborazione con Le Cannibale vedranno invece protagonista sul palco, insieme ai dj e performers, la consolle rivestita di piastrelle che disegnano le frequenze sonore creando un gioco grafico e visivo del tutto inedito.