Casa Ornella, dove abita il design

Maria Vittoria Paggini apre le porte della sua “casa nomade”, galleria particulier presentata in anteprima alla Milano Design Week 2023.

Non sarà una pazzia accettare l’appuntamento per visitare questo luogo straordinario dove l’interiors incontra il design e l’arte in un dialogo composito e avvolgente, bensì un’esperienza caleidoscopica: dal 17 aprile 23 aprile Casa Ornella inaugura a Milano, nel distretto delle 5vie, permettendo ai visitatori di immergersi in un mondo eclettico dove il ritmo cromatico detta le regole.

Casa Ornella, infatti, riflette la visione creativa di Maria Vittoria Paggini che dissacra gli stilemi convenzionali sia della casa privata che dello spazio espositivo, fondendoli in un connubio di potenzialità, oggetti e ispirazioni.

Nasce così un luogo da vivere e condividere con i designer, gli artisti, gli stilisti e i liberi pensatori che amano sperimentare, inventare e creare ciò che è nuovo, in una stratificazione di ispirazione e linguaggi. 

Il progetto di interiors a firma della designer diviene così quinta scenica dove si celebra la creatività, dando vita ad una wunderkammer contemporanea. 

Lo studio progettuale di Maria Vittoria Paggini, infatti, parte dai riferimenti architettonici art decó per giungere alle moderne tendenze lifestyle. Complementi d’arredo e accessori disegnano un luogo immersivo e suggestivo che dona una personalità unica agli ambienti in un susseguirsi di forme, tessuti, luci e materiali, dove il cromatismo diviene un fil rouge espressivo ed emozionante.

“Credo nella casa che trasmette emozioni, una casa che vive e rivive, dove i colori seguono il ritmo degli stati d’animo. Mai un progetto fine a se stesso, ma un percorso emotivo che ogni giorno ti ricorda che sei dentro il tuo viaggio” Maria Vittoria Paggini.

Maria Vittoria Paggini, designer di origini toscane è una viaggiatrice della vita e degli interni. Scopre le sue visioni e ispirazioni nel movimento costante tra i diversi luoghi e scenari, connettendo emozioni, colori e texture in un approccio libero e nomade che alterna il product design all’arredamento completo degli spazi privati e di rappresentanza. 

In mostra sarà una selezione di arredi realizzati dalla designer:
Sandra e Raimondo, Nuova Wallpaper in collaborazione con GLoVE, Floor and ceiling decor in collaborazione con la coppia creativa Gouache e Capsule Tappeti  progettati da Maria Vittoria Paggini per Oltrarno Design.

Il percorso design prosegue con una selezione di brand emergenti italiani e internazionali:

– Reflections Copenhagen: 
con i suoi esclusivi oggetti artigianali di cristallo, nati da universi colorati e forme ipnotiche, che offrono un vivace gioco di riflessi di luci e ombre rivelando un’attrazione speciale per l’Art Déco, il Bauhaus e l’estetica vintage. 

– Giulia Archimede
fiorentina di nascita con una passione per la natura, l’arte e l’artigianato, sceglie di intraprendere la strada di interior decor per esprime la sua inedita visione creativa: non solo concetto e prodotto, ma un’idea spirituale della quotidianità, della materia, del progetto. Da questo statement nascono le sue sculture contemporanee legate alla luce che riconducono alla natura, agli astri, alla forma originaria. 

– Architettura Sonora (AS)
è un brand audio italiano di alta qualità che negli ultimi anni ha conquistato una posizione pionieristica nel settore dell’audio e del design. Architettura Sonora progetta e produce i suoi diffusori “in-house” su misura; come vere e proprie opere d’arte riproducono al meglio il suono modo accurato e creano esperienze ipnotizzanti per i sensi, trasformando così il paesaggio da semplice sfondo, a componente chiave per migliorare le esperienze acustiche. 

La casa-galleria si arricchisce di opere esclusive che si distinguono per la ricerca artistica degli autori: dalle grandi tele ieratiche di Sergio Fiorentino, alle installazioni in blu cobalto di Nicolas Denino, dalle sculture “neo futuriste” di Filippo Salerni a quelle anatomiche di Andreas Senoner, alle celebri opere in plastilina di Tatiana Brodatch.

Non mancherà la presenza di brand – tra moda, gioielleria e slow perfumery – che trascendono i limiti del fashion, dando vita ad estetiche dove artigianalità, sperimentazione nell’ambito del textile e ricerca formale sono un’attitude progettuale condivisa come Tonatto profumi che ha realizzato la fragranza “Casa Ornella”.

DAVII

Forte e delicata, fluida e geometrica, la donna DAVII è una guerriera sensuale, il cui nuovo guardaroba giustappone abiti-tunica lunghi e drappeggiati, stratificati sopra e sotto kimono scultorei in ecopelle e giacche strutturate con maniche-guanto.
I tessuti sono molteplici, e lo stesso materiale è declinato in modalità differenti.

La seta può essere morbida come lo chiffon o il crepe, leggero stampato in marmo, ma anche più pesante come l’organza o il gazar couture.
Il techno-velluto è usato negli abiti a tunica a collo alto, per i bubble-bombers o ancora per i completi marziali. La lana viene usata nell’abito lungo bianco, plissettato come una “pietra cesellata”.

La donna DAVII cammina senza paura con i suoi stivali, esibendo le gambe ma nascondendo il collo. Nero, bianco, pietra e sangue di drago sono i suoi colori.

BRAND PROFILE

Fabiano Fernandes dos Santos, fonda il brand DAVII nel 2016, quando dal Brasile si traferisce a Porto e crea il suo primo laboratorio di Alta Sartoria, dopo molteplici collaborazioni a Sao Paolo e 10 anni di partnership con il gruppo Arnaldo Ventura.
Nel suo Atelier di Porto può finalmente assecondare la passione per una moda che trae spunto dall’Haute Couture e dal Design contemporaneo, realizzando la sua prima collezione di capi unici realizzati a mano, d’ispirazione orientale nei volumi e proporzioni e all’art nouveau nelle plissettature e drappeggi, dove i materiali sono impalpabili e fluttuanti come l’organza, essenziali come la seta cruda, e i toni assoluti del nero o del viola con incursioni di nuances pastello e stampe vintage dai cromatismi vivacemente geometrici anni ’50.

La sua ricerca iconografica degli stampati prosegue il suo viaggio attraversando l’arte persiana e i Balletti Russi di Bakst che si fondono armoniosamente con influenze tribali contemporanee.
Agli inizi del 2019 apre il suo atelier nel quartiere delle Beux Arts a Porto, in Rua Duque da Terceira 358, unendo la poetica dei suoi abiti ad un’accurata ricerca di oggetti e mobili di Modernariato internazionale. Attualmente la sua collezione è stata scelta da boutiques affermate di Porto, Madrid e Milano

JORDANLUCA

Attratti dai piaceri pericolosi, come una falena dalla fiamma: JORDANLUCA lancia la nuova campagna SS23 contro l’amato simobolo delle località turistiche delle coste britanniche: il “molo del piacere”.

Come la filosofia stilistica di JORDANLUCA, la storia dei moli britannici è una storia di invenzioni e reinvenzioni. Dall’epoca Vittoriana alla metà del XX secolo, le strutture opulente di questi moli hanno attratto intere folle di visitatori nel corso dei secoli.

Da semplici passeggiate, si trasformarono in imponenti centri di intrattenimento, complessi di ristoranti, montagne russe, sale scommesse e sale giochi.

Pleasure Pier sono quindi lo scenario perfetto per esaltare il tema della collezione SS23: l’attrazione che prova il genere umano verso i piaceri pericolosi.

Come la falena, anche noi non non siamo indifferenti al richiamo delle luci brillanti e alla promessa di piaceri e divertimenti senza fine.

La collezione SS23 trae ispirazione dalle tendenze autodistruttive degli esseri umani, come dimostra l’attrazione della falena per la luce delle candele. La collezione presenta cerniere a forma di cicatrice su abiti e tessuti strappati per rappresentare l’autosabotaggio radicale. L’ambientazione cataclismatica della collezione riflette le minacce esistenziali di follia, annientamento e morte dei personaggi. I modelli presentano influenze glam-punk, con colori metallici e toni infuocati, oltre agli stili caratteristici di JORDANLUCA, come il kilt, il bomber, il tailleur e i pantaloni lunghi. La collezione esplora l’universale tendenza umana all’autodistruzione, compresa la ricerca di piaceri pericolosi e i concetti gemelli di sabotaggio e auto-sabotaggio.

Photography: Suffo Moncloa @suffomoncloa

Styling: Samia Giobellina @samiagiobellina

Art Direction: William Ndatira @williamcult

Casting: Irene Manicone @irene_manicone

Hair: Roxy Attard @roxy___hair

Make-Up: Grace Sinnott @gracessinnott

Production: ARLAA World @arlaa.world

Arakawa grip, il rivoluzionario meccanismo del gancio utilizzato nell’allestimento dei più importanti musei del mondo.
 


Arakawa &Co., Ltd, è un’azienda giapponese con sede a Tokyo specializzata in ganci, nata nel 1973 e affermatasi con il lancio sul mercato del rivoluzionario meccanismo di bloccaggio “Arakawa Grip”, un dispositivo di sospensione lungo cavo ideato dal suo fondatore Hideo Arakawa nel 1975. Con questo meccanismo del gancio, regolabile lungo il filo con una leggera pressione sul perno e quindi senza avvitamento, Arakawa produce oggi una vasta gamma di prodotti idonei per la realizzazione di espositori per negozi, interni abitativi e spazi di lavoro, parapetti e avanguardistici sistemi per appendere quadri in gallerie e musei d’arte. I suoi sistemi di sospensione per quadri sono stati installati nei più importanti musei di tutto il mondo come la National Gallery di Londra, il museo Hermitage di San Pietroburgo, il museo del Prado a Madrid, la Galleria Borghese a Roma, il J.Paul Getty Museum di Los Angeles e il Metropolitan Museum of Art di New York. Obiettivo prioritario del brand è quello di ampliare e migliorare sempre più la tecnologia, il design e le applicazioni dei suoi prodotti per soddisfare esigenze diversificate provenienti dal mercato mondiale. Arrivata alla seconda generazione, con i tre figli del fondatore ai vertici, l’azienda vanta una sede centrale affacciata lungo la prestigiosa via della moda Omotesando a Tokyo. Il moderno edificio in stile brutalista ospita, oltre agli spazi di lavoro, anche un elegante showroom e una galleria d’arte aperta al pubblico con vista sulla città. L’azienda vanta un altro showroom in Giappone, a Osaka, e uno in Italia, a Milano.

MÜR presenta la sua Nuova Collezione Genderless Eyewear

Hanno linee bold o silhouette sottili e ricercate, colori forti mixati a dettagli speciali. La moda è negli occhiali: le collezioni MÜR Eyewear saranno tra i trend della prossima stagione.MÜR Eyewear presenta le nuove collezioni Spring-Summer  2023-24 in cui lusso e artigianato si fondono per ridefinire le regole del gioco. Nuovi modelli ispirati al tecno futurismo visionario degli anni ’30-’40 che ne conservano lo stile elegante e senza tempo.Il brand tedesco indipendente punta tutto sulla dualità, permettendo a chiunque di identificarsi nelle sue collezioni eyewear proponendo una varietà di stili, forme e colori.Tre inedite silhouette – ZingaroVagabondo e Picciotto – interamente realizzate in acetato e titanio di provenienza giapponese. Collezioni esclusive, da sole e da vista, studiate nei minimi dettagli per raggiungere l’eccellenza.MÜR Eyewear diventa tendenza ridefinendo canoni estetici di accessori senza tempo, pronti a non passare inosservati.

Runny, Basky, Flatty e Knitty sono le quattro sneaker che Bata propone per la nuova stagione SS23.

 Il retailer e produttore di calzature leader nel mondo, debutta con una nuova collezione di sneaker adatte allo stile di tutti, perché le calzature Bata da sempre interpretano il modo di essere di ognuno.

“E tu che sneaker sei?” è il claim lanciato nella campagna di comunicazione SNEAKER SEASONevidenziando il focus del nuovo progetto Batarispondere alle esigenze e ai gusti di tutti i clienti, proponendo sneaker trasversali facili da declinare con altri capi e accessori per un outfit sempre alla moda. Versatilità e intraprendenza sono gli ingredienti chiave dei quattro nuovi modelli da sfoggiare H24 per interpretare il mood primaverile.
Le sneaker, protagoniste della nuova tendenza Primavera – Estate 23, si adattano a look mondani e cittadini e hanno una scala cromatica delicata che spazia dal monocromatico bianco fino a colori neutri come l’avorio o il rosa dal touch femminile.

Runny, per chi desidera una calzatura comoda da indossare tutti i giorni, senza rinunciare ad essere super glam, il passe-partout del così detto “model off-duty look”, lo stile che unisce capi eleganti e minimal a pezzi più comfy. La calzatura si presenta rialzata, pratica da indossare grazie ai comodi lacci, con colori rosei e delicati impreziositi da dettagli lucidi ton sur ton. Il modello è eletto a diventare un vero e proprio must have nella scarpiera di tutte coloro che non sanno rinunciare allo stile casual che caratterizza le silhouette retro-running. 
Baskyun modello dall’allure romantica per una Lei sempre attenta alle tendenze del momento. L’iconico style anni Ottanta, torna per essere amato e indossato nella sua nuova riedizione in pelle e tessuto, con lacci e fondo a cassetta bianco e beige e dettagli laminati, perfetti per illuminare l’outfit nel day by day. L’iconica Flatty, perfetta per la donna dallo stile urban chic che non vuole passare inosservata, con lacci dorati, resa unica dal motivo glitterato oro sul tallone, iper femminile, glamour e ricercata, il lasciapassare di stile in ogni occasione.
E per finire Knitty, comoda ed avvolgente, l’alleata perfetta per la Lei che cerca una calzatura leggera e confortevole: con tomaia in rete traforata color nude, si sposa sia con gli stili più street e casual che con quelli sofisticati e classy.

Bata ha pensato anche per Lui, con una selezione di altrettanti quattro modelli cool: le sneaker Runny, sono una proposta Skechers modello minimal, agile e quotidiano; Basky, le Puma sportive, trendy e originali; Flatty le iconiche Adidas, classiche, versatili e immediatamente riconoscibili grazie alle stripes laterali, e per finire le Knitty sono interpretate da Power, leggere, dinamiche e tecniche.

Otto differenti modelli pensati per tutti gli stili di Lei e di Lui, che uniscono coolness lifestyle, i cui must restano comfort accessibilità, si fanno portavoce di un nuovo modo di raccontarsi che amplifica il concetto di espressione per vestire di unicità chi le sceglie.

I modelli sono disponibili in tutti negozi Bata e nello shop online https://www.bata.it/

Sabatini Gin Barrel, il regalo perfetto per la festa del papà

Il 19 marzo si avvicina, quale regalo migliore che un’ottima bottiglia di Gin da regalare ai nostri papà.

L’elegante referenza nata dall’affinamento del classico London Dry in botti di rovere che hanno precedentemente contenuto Chardonnay toscano, è il regalo perfetto per celebrare la Festa del Papà. Ideale da degustare in un cocktail ad hoc come il Don’t Tell Lies, dal gusto intenso e sofisticato.

Note di gusto Sabatini Gin Barrel:

Al naso è rotondo e delicato, le sue note intensamente fresche ricordano gli aromi della campagna toscana e dell’uva appena raccolta. Al palato è pieno e avvolgente grazie ai sentori di rovere che donano profondità e importanza alle note di lavanda, ginepro e salvia. Il finale è lungo e morbido con accenni di liquirizia grazie alla presenza del finocchietto selvatico.

DON’T TELL LIES COCKTAIL

Solitamente Sabatini Gin Barrel si consiglia in degustazione liscio, ma questo cocktail dal mix di ingredienti interessante si distingue per il gusto intenso e sofisticato ma dall’anima quasi intransigente, consigliato come
after-dinner servito in un’elegante coppa Nick & Nora. 

Ingredienti: 

Sabatini Gin Barrel 60ml
Fino Sherry 15ml 
Maraschino 7,5ml 
2 gocce di Bitter all’arancio
2 gocce di Angostura Bitter 

Garnish:
 

Assenzio spray (come bordatura interna del bicchiere)
Scorza di Arancia 
Amarena sciroppata 

Preparazione:

Versare tutti gli ingredienti in un mixer colmo di ghiaccio, agitare, filtrare e versare in una
coppa Nick & Nora, precedentemente guarnita con spray d’assenzio sui suoi bordi. Decorare il
cocktail con una scorza di arancia ed un’amarena sciroppata.

Sabatini Gin Barrel è disponibile nel formato 50cl al prezzo di 53€.

McLaren P1TM: festeggiamo i 10 anni della pionieristica hypercar ibrida riconosciuta come la “migliore auto da guidare su strada e su pista”


Svelata al Salone di Ginevra nel 2013, questa straordinaria hypercar è riconosciuta come un punto di riferimento sia per McLaren che per lo sviluppo di veicoli ibridi ad alte prestazioni, proposti più di recente dalla McLaren Artura. Creata con l’intenzione di essere “la migliore auto al mondo sia su strada che su pista”, il design e le specifiche tecniche della McLaren P1TM hanno fornito la base ideale per realizzare questo. Una serie di risultati di test e sviluppo nel corso del 2013, tra cui il giro del famoso Nürburgring Nordschleife, ha immediatamente confermato quelle che volevano essere le credenziali della vettura. Il propulsore V8 M838TQ da 3,8 litri con doppia sovralimentazione, capace di generare 737 CV, è abbinato a un leggero motore elettrico da 179 CV, per un totale di 916 CV. Questo ha permesso di raggiungere livelli di prestazioni che erano, e sono tuttora, sorprendenti: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, da 0 a 200 km/h in 6,8 secondi e da 0 a 300 km/h in 16,5 secondi, ben cinque secondi più veloce della leggendaria McLaren F1. La velocità massima di 350 km/h non può che aumentare il fascino e la fama della McLaren P1TM, ma sono state la risposta istantanea dell’acceleratore e l’iniezione di coppia a dimostrare che l’elettrificazione può davvero migliorare i moderni propulsori turbo.

Oltre che all’innovativo propulsore ibrido, benzina-elettrico, questa Ultimate hypercar veste alla base due punti di forza distintivi di McLaren: il peso ridotto e l’eccellenza aerodinamica.

La monoscocca in fibra di carbonio MonoCage con tetto al centro della McLaren P1TM è un’evoluzione della struttura MonoCell utilizzata nella supercar McLaren 12C ed è stata la chiave per ottimizzare la massa in un veicolo con un peso minimo a secco di soli 1.395 kg. Mentre il peso DIN (in ordine di marcia) è di 1.490 kg.

Per McLaren la leggerezza rimane una priorità nelle fasi di ricerca e sviluppo e nel 2023 la Artura, vettura anch’essa ibrida ad alte prestazioni, piuttosto che un’hypercar estrema in edizione limitata è una supercar prodotta in serie e generosamente equipaggiata, ha un peso DIN (in ordine di marcia) di soli 1.498 kg.

I pannelli della carrozzeria in fibra di carbonio della McLaren P1TM sono costituiti da un grande guscio, da pannelli anteriori e posteriori in singolo stampo e collegati alla MonoCage centrale, da due piccoli sportelli di accesso nella parte posteriore, dal cofano anteriore e dalle due porte. Con un peso complessivo di soli 90 kg, i pannelli sono straordinariamente sottili ma anche molto resistenti. La batteria ibrida viene montata in basso all’interno della MonoCage in fibra di carbonio e pesa solo 96 kg. Questa filosofia di minimizzazione del peso è evidente anche oggi, con una maniacale attenzione applicata anche all’Artura.

Nel concetto di riduzione dei pesi nella McLaren P1TM non era previsto l’uso della moquette, ritenuto superficiale, quanto i pannelli fonoassorbenti, per contenere il peso.
Sempre nel concetto di riduzione dei pesi sono stati riprogettati anche i vetri: il vetro del tetto temprato chimicamente è estremamente leggero e ha uno spessore di soli 2,4 mm. Il parabrezza ha uno spessore di soli 3,2 mm, compreso un intercalare in materiale plastico, risparmiando all’epoca 3,5 kg rispetto al parabrezza 4,2 mm di spessore della 12C.

L’ampia ala posteriore della McLaren P1TM ottimizza l’aerodinamica regolandosi automaticamente. Può estendersi nella parte posteriore fino a 300 mm su pista e 120 mm su strada. Questa ala è stata sviluppata utilizzando lo stesso software e la stessa metodologia adottata del team McLaren di Formula 1. Un DRS (Drag Reduction System) è stato integrato nel design della McLaren P1TM per ridurre la deportanza e aumentare la velocità in rettilineo, ottenuta attraverso il movimento dell’ala posteriore, piuttosto che utilizzando un flap amovibile.

Una combinazione di modellazione aerodinamica CFD (fluidodinamica computazionale) e molte ore passate nella galleria del vento a concentrarsi sulle prestazioni aerodinamiche, ha permesso di ottenere una deportanza di 600 kg a una velocità ben inferiore a quella massima.

Fin dal momento della sua presentazione, la McLaren P1TM è stata oggetto delle più alte attenzioni di collezionisti ed appassionati ed è andata esaurita a pochi mesi dal lancio e già a novembre tutte le 375 vetture erano state assegnate. La costruzione del primo dei 375 modelli di produzione della McLaren P1TM, con verniciatura Ice Silver, è terminata nel settembre 2013, quando la vettura si era ormai affermata come un riferimento assoluto per le sue prestazioni. L’ultima vettura ordinata è stata completata nel dicembre 2015; è stata verniciata in uno splendido arancione perlato, un colore ottenuto grazie a un esclusivo processo di colorazione che è diventato poi disponibile in altri modelli McLaren con il nome di Volcano Orange.

Dieci anni dopo la sua presentazione al Salone di Ginevra – e nell’anno in cui la McLaren celebra anche il suo 60° anniversario dalla fondazione dell’azienda da parte di Bruce McLaren – la McLaren P1TM rimane una vettura straordinariamente entusiasmante sia su strada che su pista.

L’importante eredità della P1TM si estende oltre il suo status iconico nel lignaggio McLaren di auto tecnologicamente avanzate e incentrate sul guidatore. In qualità di precursore dell’elettrificazione come miglioramento dell’impegno alla guida, è stata la vettura che ha cambiato la percezione della tecnologia, ispirando l’innovativa Artura; una supercar che combina prestazioni entusiasmanti e dinamiche di guida con prestazioni anche in sola modalità EV: una combinazione vincente introdotta per la prima volta dalla McLaren P1TM.

McLaren P1TM: dieci caratteristiche che contraddistinguono un’iconica hypercar

  • La McLaren P1TM passa da 0 a 300 km/h in 16,5 secondi: ben 5,5 secondi più veloce della leggendaria McLaren F1
  • La McLaren P1TM può muoversi per pochi chilometri in modalità completamente elettrica a emissioni zero per la guida in città
  • In modalità Race, la McLaren P1TM si abbassa di 50 mm e la molla si irrigidisce del 300 per cento, consentendo all’auto di percorrere curve a sopra i 2g
  • L’ala posteriore regolabile della McLaren P1TM si estende dalla carrozzeria fino a 120 mm su strada e fino a 300 mm su pista
  •  I dischi carboceramici rivestiti in carburo di silicio consentono alla McLaren P1TM il completo arresto da 100 km/h in soli 30,2 metri
  • Lo scarico Inconel in stile Formula 1 segue il percorso più diretto dal motore alla parte posteriore della McLaren P1TM ed ha un peso di soli 17 kg
  • Il diametro del volante di una McLaren P1TM è tecnicamente preciso come un volante utilizzato dai piloti della McLaren: le manopole dei campioni del mondo di Formula 1 della McLaren sono state modellate su un sistema CAD durante lo sviluppo e scansionate per produrne una perfetta replica
  • Ogni McLaren P1TM è stata realizzata su misura da un team di 82 tecnici in un processo di assemblaggio in quattro fasi. Dall’inizio alla fine, la costruzione di ogni vettura ha richiesto 17 giorni
  • Durante il suo programma di sviluppo, la McLaren P1TM ha percorso oltre 620.000 chilometri di test, equivalenti a più di 15 volte il giro del mondo.
  • Il nome deriva dalle competizioni dove nei Gran Premi, “P1” che indica il primo posto in griglia, ma c’è anche un’eredità nel nome: la McLaren F1 era inizialmente conosciuta come Project 1, o P1

Carlo Pignatelli rinnova la collaborazione con l’università IULM di Milano

Milano, marzo 2023Carlo Pignatelli si concentra ancora una volta sul futuro e, in particolare, sulla generazione che ne sarà protagonista coinvolgendola in prima persona in un progetto con cui viene rinnovata, per il secondo anno, la sua collaborazione con l’Università Iulm di Milano.

L’attenzione è rivolta agli studenti del corso di studio Moda e Industrie Creative che sono stati chiamati a ideare un piano di comunicazione completo per l’evento in programma durante la Barcelona Bridal Fashion Week in cui il brand presenterà la sua nuova collezione.

Compito degli studenti sarà quello di costruire una strategia omnicomprensiva capace di coinvolgere tutti gli aspetti in cui si articola l’organizzazione della sfilata, dalla scelta della location agli inviti, dalla gestione degli ospiti all’uso dei canali di comunicazione e alla tipologia sottesa ai loro contenuti. Inoltre, è previsto il debutto di una capsule collection green per la quale si dovrà ipotizzare un approfondimento relativo al tema della sostenibilità e con uno sviluppo contenutistico ad hoc, per il quale il brand considera una discriminante la sensibilità dei giovani.

Tra i materiali prodotti dagli studenti, coordinati dal professor Eugenio Gallavotti, sarà scelto il progetto che meglio avrà interpretato i desiderata dell’azienda e il suo autore avrà la possibilità di svolgere, il prossimo autunno, uno stage presso la Carlo Pignatelli.

Il mentoring e il supporto alle nuove generazioni rappresentano la chiave del futuro per la moda (e non solo) ed è fondamentale condividere esperienze pratiche e patrimonio culturale con i nuovi talenti per offrire loro un percorso formativo utile alla loro crescita professionale” ha commentato Francesco Pignatelli, direttore creativo del brand.

Golden Goose presenta la nuova Mid Star con Josephine Skriver

Marzo 2023 – In omaggio alla Mid Star, l’iconica sneaker nata nel 2013, Golden Goose ha realizzato una serie di immagini che vedono protagonista la super modella Josephine Skriver.

Elegante e versatile – la Mid Star nasce con l’ambizione di creare una sneaker perfetta per ogni occasione. Un elemento fondamentale nel proprio armadio, del quale non è possibile fare a meno. 
Questo modello ridefinisce l’estetica delle skate sneakers degli anni Novanta, incarnandone appieno l’attitudine cool, andando ad aggiungere un tocco inaspettato con impunture in stile inglese sulla punta e sul tallone. Materiali come camoscio, nylon, cavallino leopardato e glitter dai colori accesi rendono la scarpa unica e di carattere.  

In una serie di quattro episodi, Josephine Skriver completa ogni suo look con un differente paio di Mid Star. Da un brunch con gli amici all’inaugurazione di una mostra d’arte, il suo stile impeccabile è protagonista grazie alla scelta delle Mid Star.


SCOTCH&SODA LANCIA LA NUOVA CAPSULE “SAKURA”

Sakura, il termine giapponese che indica l’albero di ciliegio, dà il nome alla nuova capsule collection Scotch and Soda, ispirata alla fioritura di queste piante.

Simbolo della rinascita, Sakura celebra l’inizio della primavera e di tutto ciò che è nuovo. Scotch and Soda interpreta questo concetto dando vita ad una collezione che rimanda ai classici stilemi giapponesi, in una chiave originale e contemporanea: dal denim kimono alle stampe ricamate su felpe e pantaloncini, realizzati in cotone organico FLOCUS™kapok, una fibra che si ricava dal frutto del del kapok . Queste fibre crescono velocemente senza l’aiuto di fertilizzanti, pesticidi o aggiunta di acqua, e contribuiscono all’assorbimento di C02 e al mantenimento della biodiversità.